Cosa abbiamo sul
comodino?
Eccoci ancora al
momento dedicato alle mie letture serali, infatti dopo aver parlato del bellissimo
romanzo di Hannah Richell Le bambine che
cercavano conchiglie edito dalla
Garzanti, ora vi parlo di un romanzo che ha partecipato al Premio Strega,
superando la prima selezione per posizionarsi tra i dodici libri che sono
arrivati alle semifinali. Questo romanzo dal titolo “Sofia si veste sempre di nero”
di Paolo Cognetti, si è guadagnato i voti dei giovani liceali del Liceo
Einstein di Berlino. che sono stati selezionati per partecipare alle votazioni.
Questo particolare libro e le sue storie, hanno fatto centro nei giovani tanto
che gli è stato dedicato un trailer, di cui vi lascio la visione.
Paolo Cogneti, è un trentacinquenne di origine milanese,
e se devo descriverlo lo definirei, un
ragazzo selvatico, come il suo ultimo libro uscito a maggio, che racconta
la sua avventura tra le montagne, per ritrovare se stesso. Un ragazzo, che mi
ricorda molto quello del libro Nelle terre estreme, il romanzo di Jon Krakauer edito da Corbaccio da cui è
stato tratto il film Into the wild, una storia potente,
che mi ha colpito profondamente e a quanto pare anche il nostro scrittore che
come racconta nel suo sito, quando parla del suo libro, ha trovato ispirazione da
questa storia, oltre che da altri testi sull’eremitaggio in natura, come Nelle foreste siberiane di Sylvain
Tesson. Così, sulle orme di Chris McCandless, va alla ricerca di se stesso e la sua
esperienza, fatta circa tre anni fa, si è trasformata in questo libro, che vi
consiglio per comprendere meglio questo autore che dopo i precedenti libri
incentrati sempre su ragazze, come quello che lo ha candidato allo Strega,
finalmente ha dedicato un libro a un personaggio maschile, se stesso.
Paolo, ha un modo
molto particolare di scrivere, infatti lui non scrive romanzi ma racconti, elaborati
talmente bene che se raccolti in un
unico testo, sembrano dei capitoli, perché sono uniti l’uno all’altro come
da un filo invisibile, proprio come il romanzo di Sofia, dove in 10 racconti
che separati sono tali, ma riuniti danno voce alla storia di questa giovane,
che inizia con la sua infanzia per concludersi nell’età adulta.
Titolo
Sofia si veste sempre di nero
Autore
Paolo Cognetti
Editore Minimum fax
Prezzo 14,00 euro
Questa
non è solo la storia di Sofia Muratore, la ragazza lugubre, che adora fare il
bagno mentre fuma una sigaretta metafisica, vestire di nero e magari ingerirsi
una o due scatole di Valium con il Montenegro, perché serve l’alcol per poter
mettere in atto il piano di suicidio, mentre i suoi genitori tentano l’ennesima
uscita per far quadrare i pezzi di due diversi puzzle che sono le loro vite, ma
anche la storia di una generazione che vede gli anni tumultuosi, dove la
sorella di suo padre dominava le rivolte operaie come una terrorista, infatti
poi deve lasciare in fretta e furia il Paese e trasferirsi per alcuni anni in
Francia, lasciando in balia delle onde Rossana, la madre di Sofia, che si era
appoggiata a lei per trovare un equilibrio nella sua vita, che giorno dopo
giorno precipita nell’abisso della depressione afferrando e mollando la
traballante zattera che è la famiglia di questa ragazza che persa dietro la loro indifferenza, decide di sapere cosa si prova a togliere il disturbo con i
farmaci che prendono i suoi genitori che finalmente decidono di separarsi e
cercare di portare avanti le loro vite soprattutto suo padre Roberto che alla fine
decide di affidare Sofia a Marta, la sorella che tornata in Italia vive a
Milano e dopo la follia di Sofia cerca di rimetterle in piedi la vita incitando
la ragazza a realizzare i suoi sogni, come quello di studiare recitazione. Questa storia, si protrae attraverso gli anni ottanta e novanta del secolo scorso, e nei trent'anni di vita di Sofia, si sviluppano le sue metamorfosi, dove cerca di trovare l’equilibrio
nella sua vita, su quel ponte sospeso che ha costruito la sua famiglia. Grazie alla
scrittura fluida e il linguaggio comune, questi dieci racconti riescono a
intrattenere il lettore che si trova alla fine del libro in un attimo
chiedendosi se non c’è per caso un altro racconto. Delle storie forse un po’
tristi per certi versi, ma il tono intenso e la stoica ironia di Sofia, che continua
a andare avanti superando le proprie debolezze danno forza a questo romanzo
rivelando ai nostri occhi una splendida tela di arte contemporanea, dove il
nero si sfuma con altri toni, creando una testure di colori che non lascia
indifferenti perché mostrano più di quello che sembra, e il risultato è un’opera
d’arte che parla al lettore che si ritrova tra le mani una storia che poteva
benissimo vincere il prestigioso premio letterario.
n°1 - Premio Internazionale d'arte
contemporanea I Grifoni - V Edizione
Martina D'Alessandro - Autoritratto
0 commenti:
Posta un commento