domenica 6 luglio 2014
Il desiderio di essere come Tutti, vince lo Strega. Ma a vincere è stato il tema politico sociale del romanzo? o basta il tema dell'attualità per vincere? Però, il tema sociale delle donne vince con i lettori.
Benvenuti tra le mie pagine...
Come ormai tutti sanno il vincitore dell’ambito
Premio Strega 2014 è stato, a discapito dei precedenti pronostici, il romanzo
di Francesco
Piccolo: Il
desiderio di essere come tutti.
Sinossi: I funerali di Berlinguer e la scoperta del
piacere di perdere, il rapimento Moro e il tradimento del padre, il coraggio
intellettuale di Parise e il primo amore che muore il giorno di San Valentino,
il discorso con cui Bertinotti cancellò il governo Prodi e la resa definitiva
al gene della superficialità, la vita quotidiana durante i vent'anni di
Berlusconi al potere, una frase di Craxi e un racconto di Carver...
Se è vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi
stessi, quando guardiamo all'indietro la strada è ben segnalata, una scia di
intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli: il filo dei nostri giorni.
Francesco Piccolo ha scritto un libro anomalo e portentoso,
che è insieme il romanzo della sinistra italiana e un racconto di formazione
individuale e collettiva: sarà impossibile non rispecchiarsi in queste pagine
(per affinità o per opposizione), rileggendo parole e cose, rivelazioni e
scacchi della nostra storia personale, e ricordando a ogni pagina che tutto ci
riguarda. «Un'epoca - quella in cui si vive - non si respinge, si può soltanto
accoglierla».
In questa edizione le sorprese non sono mancate,
infatti il romanzo che nella semifinale aveva passato il turno in prima
posizione, si è ritrovato 4° nella votazione finale. Sicuramente, Giuseppe
Catozzella, non si aspettava una vittoria sicura, ma neanche così pochi voti (solo
48), immagino che in fondo sia rimasto un po’ deluso. Così, a vincere questa
edizione è stato Francesco Piccolo
con 14o voti sui 135 ricevuti dal romanzo “Il padre infedele” di Antonio Scurati editore Bompiani. Infatti,
è proprio tra questi due romanzi che si è dibattuta la vittoria e i voti dei
giurati.
Ma parliamo un po’ di questi due romanzi
che hanno sbaragliato gli altri partecipanti, domandoci: Perché hanno prevalso e cosa li contraddistingue?
Secondo me, la risposta a questa domanda
è da ricercare nel loro contenuto ovvero nel messaggio che vogliono trasmettere
ai lettori, perché, ho notato che in genere la giuria di questo importante
concorso letterario, cerca di sottolineare proprio questo, l’importanza del
messaggio, sia esso sociale che umano e l’impatto che questo lascia sui temi posti
in primo piano nella nostra attualità o nella nostra storia. Il romanzo
vincitore, da questo punto di vista primeggia sicuramente su tutti, perché offre
al lettore una importante pagina storica sulla sinistra italiana, storia e
attualità, non è un saggio, ma un romanzato memoire.
Ecco un estratto:
Dal romanzato memoire incentrato sulla storia della sinistra,
passiamo a un altro memoire, quello di un padre infedele, sullo sfondo di una pagina
attuale della nostra società, la
depressione postparto e la crisi del rapporto di coppia, che porta all’infedeltà,
e alla falsa felicità, che come una maschera pirandelliana nasconde l’infelicità
e il banale rimorso del tradimento che vuole coprire quello preponderante della
natura umana, che ci riporta al tormentato dibattito sulla dualità della natura
umana, il bene e il male, dottor Jekyll e mister Hyde. Una realtà sociale
purtroppo attuale che viene raccontata in modo impeccabile e intimo dalla penna
di Antonio Scurati, attraverso la figura di Glauco Revelli, che anche questa
volta si è giocato con una manciata di voti l’ambito elisir.
Sinossi: “Forse non mi piacciono gli uomini.” Il giorno in cui tua
moglie, all’improvviso, scoppia a piangere in cucina, è una piccola apocalisse.
Uno di quei giorni in cui la tua vita va in frantumi ma giunge, anche, per un
attimo, a dire se stessa. E allora Glauco Revelli, chef di un ristorante
blasonato, maschio di quaranta anni, padre di una figlia di tre, va alla
ricerca della propria verità di uomo. Dall’ingresso nell’età adulta,
l’innamoramento, la costruzione di una famiglia, la nascita e l’accudimento di
una figlia, fino al disamore della moglie (che gli si nega dal momento del
parto) e al ritorno feroce degli insaziabili demoni del sesso, tutto è passato
in rassegna dal suo sguardo implacabile e commosso. Con Il padre infedele
Antonio Scurati scrive il suo libro più personale, infiammato dal tono accorato
della confessione e, al tempo stesso, il romanzo dell’educazione sentimentale
di una generazione.
Ancora una volta primeggia la pagina politico
sociale. Il tema delle donne, viene sottovalutato, nonostante può coinvolgere
per la sua importanza, come il romanzo di Simona Sparaco, “Nessuno sa di noi”, che lo scorso anno è arrivato al 5° posto, ma l’impattante
tema dell’aborto e del dramma femminile ha conquistato il cuore dei lettori
battendo con 70.000 copie vendute, il romanzo di Walter Siti, che alla fine
dello scorso anno ondeggiava sulle 40.000 copie, e che nonostante tutto ha
vinto il concorso, con una cronaca romanzata del mondo sporco della finanza e
del denaro, sbaragliando con ben 165
voti anche la pagina storico sociale narrata da Alessandro Perissinotto, con Le colpe dei padri, basata sulla storia dell'Italia e della grande
industria degli ultimi trent'anni.
Quest’anno la pagina politico sociale
vince con una manciata di voti l’attuale tema sociale dell’infedeltà e della crisi
di coppia, causata dalla depressione postparto. Sembra che al momento per bere
l’ambito liquore bisogna puntare sul tema politico sociale, ma indubbiamente è importante
non sottovalutare neanche la pagina storico sociale che in passato ha
conquistato il primato come con Vita
di Melania Mazzucco, un romanzo meraviglioso che mi è rimasto nel cuore, basato
sull’immigrazione degli anni venti in America.