Questo era il passo che avevo scritto, il momento in cui la mamma gabbiana morente strappa al povero Zorba le tre promesse tra cui quella di insegnare a volare al suo piccolo. Ora invece vi riporterò il momento in cui infonde il coraggio alla piccola gabbianella per spiccare il volo, perché oltre alla preziosa amicizia e al semplice e commovente momento, ora ho capito che Zorba non solo le ha insegnato il coraggio di fare una cosa per cui è già nata per fare, ma le impartisce una lezione più profonda e importante, il coraggio di crescere e di affrontare la vita che si apre davanti ai nostri occhi nel momento in cui diventiamo adulti, perché in ognuno di noi c’è una gabbianella di nome Fortunata, che o ha già aperto o presto aprirà le sue ali e questo è il momento in cui tutto cambia e il mondo viene visto da una nuova prospettiva, proprio come la piccola gabbianella.
… “Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È l’acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia. Senti la pioggia. Apri le ali” miagolò Zorba. La gabbianella spiegò le ali. I riflettori la inondavano di luce e la pioggia le copriva di perle le piume. L’umano e il gatto la videro sollevare la testa con gli occhi chiusi. “La pioggia, l’acqua mi piace!” stridette “Ora volerai” miagolò Zorba “Ti voglio bene, sei un gatto molto buono” stridette Fortunata avvicinandosi alla balaustra. “Ora volerai e il cielo sarà tutto tuo” miagolò Zorba... Zorba rimase a contemplarla finché non seppe se erano gocce di pioggia o lacrime ad annebbiare i suoi occhi gialli di gatto nero grande e grosso, di gatto buono, di gatto nobile, di gatto del porto.