martedì 14 gennaio 2014
C’era una volta una ragazza che aveva un amico che viveva nell’ombra, lei gli ricordava cosa si provava a sentire il sole sulla pelle, che cosa si provava a respirare e questo ricordava a lei che era ancora viva
Ciao a tutti voi appassionati
lettori, ecco il libro giusto per voi e anche per me.
Storia di una ladra di libri.
Un romanzo sul potere delle parole e sulla capacità dei libri di nutrire lo spirito.
Storia di una ladra di libri, è la trasposizione cinematografica del best-seller
di Markus Zukas "La bambina che salvava i libri” e prende il titolo dalla
pellicola cinematografica, che si trova tra le favorite nella corsa alle
nomination agli Oscar, e presto, andrà in visione anche nelle sale italiane. Esce
oggi il libro, che prende il titolo dal film, per riproporre una nuova edizione
del romanzo che nel 2005, quando è andato alle stampe ha spopolato a
livello internazionale, tanto da raggiungere la cifra di 8 milioni di copie
vendute in tutto il mondo e per quattro anni si è mantenuto nella classifica
dei migliori libri di sempre stilata dal New York Times. Questo inevitabilmente
lo consacra tra le grandi opere del panorama letterario mondiale.
La trama, marca il grande amore verso i libri, trasformando
questa storia in un vero simbolo per chi ama e apprezza i libri, perché la
piccola Liesel Meminger, la protagonista,
è la piccola ladra, colei che sottrae di nascosto a rischio della sua stessa
vita i libri dal rogo dei nazisti, salvandoli letteralmente, proprio come se
fossero esseri viventi. Ma perché tutto questo odio verso i libri? Perché, le parole hanno un
immenso potere, infatti, possono trasformarsi in milioni di lame; la conoscenza,
fa paura e spaventa chi vuole detenere un rigido controllo sui suoi simili e la
storia tante volte a sottolineato questa constatazione.
Quello che Liesel scopre senza volerlo è qualcosa di grande, di
eccezionale, un amore profondo che la lega ai libri e alle parole, che lei
trasforma in un potente talismano contro gli orrori a cui suo malgrado è
testimone.
Con una scrittura
intensa Markus Zusak, cattura i lettori dentro la trama di questo libro e
presto sarà il regista Brian Percival, a farci rivivere attraverso una
pellicola, questa emozionante storia, dove incontreremo una Liesel,
interpretata dalla giovane Sophie Nélisse.
Tutto ha inizio con la
raccolta di un libro dimenticato, che ancora non era stato raggiunto dalle fiamme.
Ma chi è la piccola
Liesel Meminger?
Liesel, è una ragazzina
di tredici anni, che è stata affidata dalla madre incapace di mantenerla ai
coniugi Max e Rosa (Nel film, sono interpretati da Geoffrey Rush e Emily
Watson). Liesel non ha frequentato la scuola, ma attraverso gli insegnamenti
del suo nuovo papà, impara ben presto a leggere. È grazie all'amore per la
lettura che supera l'iniziale diffidenza verso Max, un ebreo tedesco che i suoi
genitori nascondono nel sottoscala della loro cantina. Insieme a lui, legge i
romanzi che salva dai roghi nazisti o ruba dalle biblioteche. Per entrambi
l'immaginazione diventa l'unico modo per sfuggire all'orrore nazista che si
scatena intorno a loro... Una storia di forti emozioni che ci insegna il grande
potere dell'amicizia, della forza dell'animo umano, del potere delle parole e
come è possibile avere la capacità di trovare la bellezza che si nasconde anche
nei luoghi più bui.
Ma come mai Marcus Zasuk ha scritto questo romanzo?
Lo scrittore ha affermato, di essersi ispirato alla reale esperienza vissuta dai suoi
genitori, durante la guerra. La madre, Elisabeth
Zusak, che possiamo vedere nella foto insieme al nostro scrittore, è di origine
tedesca, mentre il padre austriaco, entrambi hanno respirato la malsana aria
del periodo nazista, e sopravvissuti all’esperienza si sono rifatti una vita in
Australia, dove si sono trasferiti durante gli anni cinquanta del novecento. Cosa sappiamo del nostro autore?
Egli è un pluripremiato autore di libri per
ragazzi, con questo romanzo rivela un talento promettente nella narrativa per
adulti. È nato nel 1975 a Sydney, dove tuttora vive.
Il suo sito è www.markuszusak.com
"Un libro vero non è quello che si legge, ma quello che ci legge." Wystan Hugh Auden
Buongiorno!!! Amici in lettura.
Cosa ne pensate di questa citazione del poeta britannico Wystan Hugh
Auden?
Chi...?
Si amici il poeta, che forse ricorderete meglio per la celebre
poesia Funeral blues, citata nel divertente
film “Quattro matrimoni e un funerale”. Accipicchia! Forse è un po’ macabro come
Buongiorno, ma in fondo quello riguarda la sua citazione sui libri, la poesia l’ho
citata solo per ricordare un eccellente poeta che ci ha lasciato un bella
citazione, perché in fondo quando un libro cattura la nostra attenzione è perché
abbiamo trovato qualcosa di noi al suo interno e a quel punto noi siamo
comodamente sdraiati sulle sue pagine e in quel momento è lui ha leggere noi. Almeno
questo è quello che provo io. E voi come vi sentite al rispetto?
Buona giornata e Buona Lettura.
FUNERAL BLUES
Stop all the clocks, cut off the telephone,
Prevent he dog
from barking with a juicy bone,
Silence the
pianos and with muffled drum
Bring out the
coffin, let the mourners come.
Let aeroplanes circle moaning overhead
Scribbling on
the sky the message He Is Dead,
Put crêpe bows
round the white necks of the public doves,
Let the traffic
policemen wear black cotton gloves.
He was my North, my South, my East and West,
My working week
and my Sunday rest,
My noon, my
midnight, my talk, my song;
I thought that
love would last for ever: I was wrong.
The stars are not wanted now: put out every one;
Pack up the
moon and dismantle the sun;
Pour away the
ocean and sweep up the wood;
For nothing now
can ever come to any good.