Caffè Letterario
Buondì cari amici, eccoci al nostro
momento grintoso con un buon caffè e un libro adatto all’occasione The Look di Sophia Benett, edito dalla Piemme
Titolo The Look
Autore Sophia Bennett
Editore Piemme
Collana Freeway Serie Freeway Love
Rilegatura brossura con alette
Formato 13x21 cm
Pagine 368
Pubblicato 27 maggio 2013
Prezzo consigliato 16,00 ebook 6,99 €
Un romanzo grintoso, come il mondo della moda e delle passerelle,
dove sfilano gambe vertiginose e donne bellissime. Entriamo in questo ambiente competitivo e
affascinante, con The look, che racconta la
storia di Ted, una ragazza con lunghe gambe ma zero fascino, se paragonata alla
sua bellissima sorella Ava, ma la sorte le ha riservato un’opportunità unica,
sfilare sulle grandi passerelle di tutto il mondo per diventare quello che fino
ad allora era solo un sogno irraggiungibile, una grande top model. Ma il
destino le riserva anche una dura scelta, il suo sogno o la sua famiglia? Ted, dovrà
prendere una decisione perché la sorella che ha sempre ammirato e invidiato sta
per morire. Cosa farà Ted? Scopriamolo in questo frizzante libro in stile
Sophia Bennett.
Ma chi è Sophia Bennett?
Sophia Bennet, è nata nello Yorshire e vive
a Londra con il marito e quattro figli. Il suo sogno è sempre stato quello di
diventare una scrittrice, ed è affascinata dai ragazzi che uniscono talento e
impegno nel raggiungere i propri obiettivi. Per Piemme ha pubblicato anche Un
sogno su misura, Sfilare o rinunciare? e The Look. Nel 2009, ha vinto il Times
/ Fiction Chicken House per bambini con il suo romanzo d'esordio,
ambientato nel mondo della moda londinese.
Questo è stato seguito da altri due romanzi per il sequel della
trilogia the THREADS.
The look, è un romanzo che mostra in modo accurato il sensibile settore
della modellazione, è stato pubblicato in Inghilterra nel 2012, in Italia è uscito
dalla casa editrice Piemme il 27 Maggio 2013.
Il quinto libro di Sophia, si intitola You don’t know me, è stato pubblicato
in Inghilterra nel maggio 2013 per Chicken House.
Ecco per voi un pezzo di The look da
assaporare insieme al nostro amato caffè.
Improvvisare: compiere
un’esibizione di musica o teatro, senza aver provato, spesso in luoghi come
piazze o strade o comunque diversi da quelli in cui normalmente si svolgono gli
spettacoli.
Questa è la definizione ufficiale del vocabolario. L’ho cercata io
stessa sul computer di papà, prima di uscire, mentre aspettavo che Ava si
ricordasse dove aveva messo la custodia del suo flauto. Ma c’era un’altra
definizione, sotto.
Improvvisato: fatto
alla meno peggio, raffazzonato.
Ecco, era questa la definizione che faceva al nostro caso. Voglio dire,
mio e di mia sorella. La nostra non sarebbe stata un’improvvisazione, ma un’improvvisata.
E quando io ho una certa sensazione, be’, c’è poco da fare. Non riesco a
nasconderla. “Sei sicura che funzionerà?”
mormoro, mentre Ava soffia nel flauto e si fa strada, una nota dietro l’altra,
verso il coro finale di Yellow Submarine.
Lei termina con un gesto teatrale e un inchino, “Siamo favolose. Credimi.” Nemmeno un po’. L’ultima volta che ho creduto
a mia sorella maggiore eravamo alle
elementari e mi aveva assicurato che era perfettamente normale mettersi un
costume da Buzz Lightyear – con tanto di ali – per l’ora di ginnastica, se si è
dimenticata la tuta della nonna. L’insegnante mi fece fare tutta la lezione con
quel costume, compresi i movimenti dell’hula hoop. … Stavolta, Ava mi aveva
promesso un terzo dei guadagni e la cosa tutto sommato era allettante. Speravo di
arrivare a una somma sufficiente per comprare le matite nuove morbide per il
corso di arte. … “Secondo me possiamo
guadagnare il doppio della cugina di Jesse” dice Ava fiduciosa. “Tutte queste persone si sono fermate a
guardarci.” “Deve centrare qualcosa il tuo top.” “Perché?” chiede Ava,
guardandosi. “Che problema ha? È molto
meglio della tua T-shirt.” “Infatti, non ha nessun problema” sospiro. Quella
mattina, mia sorella aveva … un minuscolo top lilla e un paio di jeans tagliati
a metà gamba … capelli lucenti, occhi violetti, tutta curve e scintille. …
Siamo proprio una strana coppia, noi due: la liceale supertrendy, tipo star del
cinema in incognito, e la sua allampanata sorella minore, che assomiglia a un
lampione in pantaloncini corti. Mi piacerebbe copiare il suo stile. E ci ho
provato, ma non funziona. A me manca quella marcia in più. … Mentre Ava ha
ereditato l’aria da star del cinema di mamma, io mi sono aggiudicata tutti i
geni del nostro allampanato padre, che è alto quasi due metri, senza contare i
capelli da pazzo che ho vinto con tutto il resto, compreso un rigoglioso
monociglio. … Mi guardo intorno e Ava non c’è più. Poi mi accorgo che è seduta
sul marciapiede, con la testa appoggiata alle ginocchia. “Tutto bene?” chiedo. Dovrebbe mangiare di più a colazione. “Si ho solo bisogno di riposarmi un attimo.
...”. “Guardavo quel ragazzo laggiù. Secondo te è un poliziotto? Che cos’ha in
mano, un walkie-talkie?” Ava segue il mio sguardo. “No, è una macchina fotografica. Uh! Potrebbe essere uno scout.” Si
alza per guardare meglio. … “Uno scout di
modelle, non un Boy Scout! Lily Cole è stata ingaggiata da queste parti.”… “Ciao,
ragazze” dice il tipo, con un sorriso disarmante. “Come va?” “Bene” risponde Ava, intimidita. Lo guarda attraverso le
sue lunghe ciglia, mentre io penso al judo e cerco di ricordare qualche mossa. “Mi chiamo Simon e lavoro per un’agenzia di
modelle. Vi spiace se faccio una foto?” “Direi
di no.” Ava arrossisce. “Davvero, io
non…” “Veramente, pensavo a te” la interrompe Simon, superandola con lo
sguardo. Ava mi scruta. Ora che ci faccio caso, Simon sta indicando me. Lo
fisso, allibita. Lui mi guarda dritto negli occhi e il suo sorriso diventa
abbagliante. …