martedì 10 settembre 2013
Che io muoia cento volte, piuttosto che perdere te, mio dolcissimo sposo! Perché io ti amo, disperatamente, chiunque tu sia, ti amo più del mio spirito.
Passion entre les rimes
Continua la scoperta delle
rime piene di passione, e tra arte, letteratura e musica, riuniremo le grandi
arti per creare il connubio perfetto per esaltare un forte amore, quello che ha
ispirato la meravigliosa scultura del Canova, i colori dello Spagnolo e la meravigliosa
loggia del Palazzo della Farnesina affrescata dal Raffaello, come la musica
rinascimentale e quella barocca di Jean-Baptiste Lully con la sua opera lirica Psyche, fino ai giorni nostri con il
nostro cantautore Francesco De Gregori con la canzone Il guanto. Tutti sono stati ispirati dalla meravigliosa favola d’amore,
nata dalla fulgida mente di uno scrittore dell’epoca romana nato nel 125 d.C. con il nome di Apuleio, e naturalmente autore dell’appassionato amore di Eros
e Psiche.
Amore e Psiche
Artista: lo Spagnolo ovvero Giuseppe Maria Crespi
Dove: Galleria degli Uffizi
Realizzazione: 1709 1709
Il dipinto, pubblicato da O. H. Giglioli (1921) con la tradizionale
attribuzione a Giovanni da San Giovanni, fu restituito al Crespi da H. Voss
(1921), seguito da tutti gli studiosi. Per lo Gnudi (1948) tale dipinto fu
eseguito alla corte medicea tra il 1707 e il 1709. Il quadro, dalla Galleria
degli Uffizi, fu trasferito nel 1940 nella Villa di Poggio a Caiano. Di qui, fu
trafugato dai tedeschi durante l'ultimo conflitto mondiale e trasportato a San
Leonardo al Lago (Alto Adige). E' di nuovo agli Uffizi dal 1945.
Come accenna il dipinto dello Spagnolo, voleremo tra le rime del magico momento dove Psiche svela il volto del suo amato e la passione la travolge difronte alla sua bellezza, e sulla lettura di queste rime dedichiamo la musica dell'opera lirica Psyche di J.-B. Lully
XXIII "Psiche non la smetteva più
di guardare le armi dello sposo: con insaziabile curiosità le toccava, le
ammirava, tolse perfino una freccia dalla faretra per provarne sul pollice
l’acutezza ma per la pressione un po’ troppo brusca della mano tremante la
punta penetrò in profondità e piccole gocce di roseo sangue apparvero a fior di
pelle. Fu così che l’innocente Psiche, senza accorgersene, s’innamorò di Amore.
E subito arse di desiderio per lui e gli si abbandonò sopra e con le labbra
schiuse per il piacere, di furia, temendo che si destasse, cominciò a baciarlo
tutto con baci lunghi e lascivi. Ma mentre l’anima sua innamorata s’abbandonava
a quel piacere la lucerna maligna e invidiosa, quasi volesse toccare e baciare
anch’essa quel corpo così bello, lasciò cadere dall’orlo del lucignolo sulla
spalla destra del dio una goccia d’olio ardente. Ohimè audace e temeraria
lucerna indegna intermediaria d’amore, proprio il dio d’ogni fuoco tu osasti
bruciare quando fu certo un amante ad inventarti per godersi più a lungo, anche
di notte il suo desiderio. "Balzò su il dio sentendosi scottare e vedendo
oltraggiata e tradita la sua fiducia, senza dire parola, d’un volo si sottrasse
ai baci e alle carezze dell’infelicissima sposa
Di fronte alla superba scultura del Canova, che cattura l'attimo delicato ma passionale allo stesso tempo, sospirato dal leggero tocco dei due amanti e dalla profonda passione dei loro sguardi incrociati dopo che Eros, risveglia Psiche dal sonno provocato dall'apertura della scatola di Proserpina, da consegnare a Venere.
XXI Intanto, Cupido, guarito ormai dalla ferita che s’era
rimarginata, non sopportando più a lungo la lontananza di Psiche, era fuggito
da un’altissima finestra della stanza dove lo tenevano rinchiuso e, volando più
veloce del solito sulle ali rinvigorite dal lungo riposo, accorse dalla sua
Psiche. Premurosamente egli le dissipò il sonno che rinchiuse di nuovo dove era
prima nella scatola, poi, appena pungendola con una sua freccia, ma senza farle
del male, la svegliò: ‘Oh, tapinella’ le disse ‘ecco che la tua curiosità stava
lì lì per perderti un’altra volta, Ma suvvia, sbrigati ora a eseguire
l’incarico che ti ha affidato mia madre: al resto penserò io ed il dio
innamorato si librò leggero sulle sue ali e Psiche si affrettò a recare a
Venere il dono di Proserpina.
Nel Cinquecento, questa meravigliosa storia d'amore ha smosso particolarmente l'animo dei potenti e degli artisti, che si vedevano commissionati lavori su questa favola, come il grande Raffaello, che ha Roma nella Villa Farnesina ha dato sfogo alla sua creatività, realizzando gli splendidi affreschi della Loggia di Eros e Psiche. La musica ha trovato ispirazione dalle opere e Bartolomeo Tromboncino, di cui vi propongo una delle sue frottole, Zephiro spira..., cantata da Simone Sorini, accompagnato dal liuto un tradizionale strumento di epoca rinascimentale.
"Sed prius, inquit, centies moriar quam tuo isto dulcissimo conubio caream. Amo enim, et efflictim te, quicumque es, diligo aeque ut meum spiritum"
Con la versione originale delle parole sospirate dalla voce appassionata di Psiche nell'intro di questa rubrica, vi lascio tra i leggiadri movimenti di un'altra arte che va a nozze con la musica, la danza e con il trailer dello Spettacolo Amore e Psiche portato in
scena dall'Associazione di Promozione Culturale VISSI d'ARTE -- Conversano. Trailer a cura di Ornella Zita.
“ Che cosa c'è di più seducente della pasticceria? Solo una cosa: Devlin Monroe, l'uomo più sexy e inaccessibile del paese... Una deliziosa commedia romantica in cui tutti meritano un lieto fine. ,,
Buongiorno, appassionati divoratori di
libri, siete pronti a iniziare la giornata con un buon caffè e una dolce
delizia per il palato?
Si perché stiamo per
scoprire “La ricetta segreta dell’amore”, insieme a Beth Ciotta.
Beth Ciotta, la fantastica scrittrice americana, che con i suoi strepitosi
romanzi Happy ending, ha conquistato gli
americani e guadagnato molti riconoscimenti, ci farà compagnia durante il
nostro delizioso momento letterario mattutino con il suo delizioso e romantico
libro, che ci delizierà con le dolcissime ricette della sua protagonista Chloe,
una giovane e bella pasticcera che mentre cura le sue ferite al cuore, scoprirà
una ricetta miracolosa quella dell’amore. Un romanzo piacevole e scorrevole,
ideale per addolcire il tragico risveglio mattutino, una ricarica dolce, che si
sposa deliziosamente con il gusto forte e fragrante del nostro caffè, per
iniziare al massimo della dolcezza la nostra giornata, all’insegna della buona
lettura.
Adesso iniziamo a sorseggiare il nostro caffè
e iniziamo la dolce lettura per scoprire quale sarà mai la ricetta segreta dell’amore, ideata da Beth Ciotta.
Manhattan, New York
-
“QUANTI anni credi mi
darebbero per omicidio a mano armata con un… elettrodomestico?”
-
Chloe…” – “Dico sul serio,
Monica. Voglio ucciderlo.” – “Con uno sbattitore elettrico?” –“Non voglio che
sia una cosa rapida.” –“O facile. E come faresti, esattamente?”. Chloe non lo sapeva,
esattamente. Non stava pensando in modo razionale. Aveva la mente affollata di
visioni di Ryan impegnato a leccare la glassa di burro alla vaniglia dalle
fruste (la glassa che aveva preparato per una torta stupenda) poco prima di
annunciarle che la lasciava per una “sgualdrina” parigina. (La definizione dell’altra
donna era opera di Chloe, non di Ryan.) Col cuore pieno in parti uguali di
dolore e rabbia, Chloe ricacciò indietro le lacrime mentre continuava la
filippica a distanza con la sua più vecchia e cara amica. –“Forse hai ragione”, disse al telefonino. – “Forse dovrei infilzargli il cuore traditore con il mio forchettone o pestarlo col batticarne.” – “Che
cosa macabra. E assolutamente non da te. Sei una pacifista, tesoro. Tolleranza
zero per il sangue. Hai vomitato quando ci è capitato di investire quello
scoiattolo. Ricordi?” Ultimo anno delle superiori. Tornando a casa dopo le
prove di West Side Story. Monica
aveva sterzato ma non era stato sufficiente. Chloe si era messa a urlare quando
aveva sentito l’impatto e guardando dal lunotto posteriore e vedendo la piccola
vittima, aveva vomitato sul sedile della Camaro. Ricordi. “Più o meno”, mormorò, rilasciando un sospiro addolorato. Monica
aveva ragione. Sangue e violenza non servivano. Il solo pensiero di quello
scoiattolo le rivoltò lo stomaco e spense i suoi istinti omicidi. Una volta
esaurita la rabbia, le cedettero le ginocchia. Chloe crollò sul divanetto sul
quale lei e Ryan si facevano le coccole e l’infelicità si riversò nel suo
animo, lenta e densa come lo sciroppo d’acero casalingo che Monica le aveva
spedito dal Vermont. Due anni. Chloe aveva investito due anni della sua vita in
quella relazione, il rapporto più lungo mai avuto.C’era stato un duro scontro
con il padre quando era andata a vivere con Ryan e aveva perso i contatti con
un gran numero di amici newyorkesi quando aveva rinunciato alla sua vita
festaiola per dedicarsi alla felicità domestica. Non si aspettava un’unione
convenzionale, dati i frequenti viaggi di lavoro all’estero di Ryan, ma non si
aspettava neanche questo. Non aveva sospettato una relazione non aveva sentito
indebolirsi i sentimenti di lui. Aveva creduto che fossero una coppia solida,
destinata al matrimonio. Si sentiva l’idiota più colossale del pianeta. … Chloe
scoppiò in lacrime e si sfogò. Forse Ryan non valeva la prigione, ma un bel
pianto di sicuro sì. “Ha rovinato il
giorno più felice della mia vita, Monica. Dopo tutti questi anni, tutti i corsi
e i lavori del cavolo, finalmente avevo portato a termine qualcosa, finalmente ero
riuscita bene in una delle mie passioni. Dopo quattrocentoquaranta ore di
lezione in classe e duecentodieci ore di pratica esterna, non solo ho preso il
diploma dell’istituto d’Arte Culinaria, ma ho avuto anche la lode”. –“Cosa? Stai scherzando! Voglio dire, è
Fantastico! perché non me l’hai detto?”
-“L’ho saputo solo oggi. Della lode, comunque. Il giorno più felice
della mia vita… rovinato! Quella storia andava avanti da mesi. Poteva aspettare
un giorno o due prima di mollarmi. Qualsiasi altro giorno ma non questo.” -“Oppure”, ringhiò Monica come un’infuriata
mamma orso, - “poteva rompere con te settimane fa, quando è iniziata l’avventura”. –“Ha detto che non voleva distrarmi dai miei
studi.” -“Tante grazie.” -“Ha aggiunto che se ne andava più tranquillo
sapendo che ero finalmente orientata verso una professione seria.” -“Bastardo.”
-“Tornerà per prendere le sue cose. Si trasferisce in Francia, così
potrà vivere con lei. Ha precisato che il nostro appartamento è pagato per i
prossimi tre mesi. Quindi ho novanta giorni per trovare una coinquilina o un
posto che posso permettermi d sola. Entrambe le prospettive sono deprimenti.
Per non parlare del fatto che nel frattempo sarò alla ricerca di un lavoro.” -
Forse potresti chiedere a tuo padre…” -“No.”
-“Giusto. Consiglio stupido. Va bene allora vieni a stare d me.” -“Ma tu vivi nel Vermont.” “E allora? Metti
le tue cose in un deposito e vola quassù per una visita prolungata. Non deve
essere per sempre. Giusto il tempo per guarire. Per riprendere fiato e fare
progetti per il futuro. Chi lo sa? Forse ti innamorerai di Sugar Creek come è
successo a me e vorrai restare.”…
Due giorni dopo...
Sugar Creek, Vermont …
Ed
ora cosa farà la povera e sconsolata Chloe? Andrà a Sugar Creek, e forse lì che
scoprirà la ricetta segreta dell’amore? Scopriamo leggendo questo delizioso
romanzo di Beth Ciotta.