- La forma stilistica. La grammatica non è perfetta al 100% , la forma stilistica ovvero le espressioni linguistiche risultano ancora immature, come un frutto acerbo e di conseguenza il risultato potrebbe essere valutato appena sufficiente se non addirittura mediocre da parte di un professore o da un lettore esperto.
- Un lettore attento e meticoloso, sicuramente noterà un utilizzo improprio del prologo e dell’epilogo, che intaccano la forma strutturale del romanzo. Il prologo viene utilizzato forse un po’ troppo spesso. Esso figura nella parte introduttiva, ma in realtà compare anche nel primo e nel secondo capitolo, attraverso un flashback che riporta il lettore sulla scena del viaggio in treno di Ariel verso il campo di concentramento, di conseguenza la parte più importante del romanzo non è più la storia d’amore, ma la deportazione, per questo motivo nella mia intervista all’autrice ho posto la domanda : Quindi, come definiresti il tuo libro, un romanzo d’amore o un romanzo storico? L’epilogo, invece di essere utilizzato alla fine del romanzo viene utilizzato per concludere ognuna delle tre parti in cui è suddiviso il romanzo e ciò fa pensare ogni volta a un the end che non c’è. Inoltre il contenuto sembra una estensione del capitolo stesso, come si nota soprattutto nella terza parte.
- I personaggi hanno una buona struttura, le loro personalità sono ben definite e si legano molto bene alla trama del romanzo, nonostante la giovane età in cui si sviluppa la storia (13-20 anni), perché questo amore ricorda quello inscenato da Shakespeare, “Romeo e Giulietta”, infatti e a questo che s’ ispira la nostra giovane scrittrice, per la prima parte del libro.
- Nonostante la forma stilistica e quella strutturale del romanzo non sono perfette, la trama e ben delineata e la storia si lega perfettamente agli eventi storici.
- La nostra scrittrice, nonostante la giovane età (aveva 16 anni quando ha scritto questo romanzo) dimostra di aver portato avanti una attenta ricerca di lettura, riuscendo a legare all’interno della storia narrata, importanti e difficili documentazioni storiche e anche i complessi riti cerimoniali ebraici, come il Bar mitzvah e il Chanukkah.
- La sua scrittura, nonostante si rivela ancora acerba, riesce a catturare ugualmente l’attenzione del lettore, che si ritrova catapultato all’interno della storia narrata e rimane imbrigliato come un cavallo alle redini e a condurre e proprio la nostra giovane cavallerizza. Inevitabilmente a questo punto le imperfezioni strutturali e stilistiche passano in secondo piano, perché chi legge non vede l’ora di sapere come andrà a finire la storia. Si sono separati per sempre? Ariel morirà? Thomas la ama o la odia? Scopriranno il suo bambino e lo uccideranno? Thomas è realmente morto?