Agenda letteraria
Come se
quel che xe
èsser dovesse ancora
come se quel
che ga da èsser
fusse quelo che xe
…
Cari appassionati lettori, finalmente riprendo in mano la nostra
amata Agenda letteraria che oggi ricorda la nascita di un poeta dialettale Ernesto
Calzavara, che ha dato sfoggio della sua poesia in dialetto trevigiano,
soprattutto a partire dal 1960 con il testo Poesie
dialettali. Questo avvocato è nato e ha vissuto a Treviso, dove oltre a
essere diventato un avvocato di successo, si dilettava con la poesia,
diventando un promotore, infatti ha curato e promosso l’istituzione dell’Archivio storico nazionale della poesia
italiana in dialetto, con sede a Treviso e diretto dall’Università di
Venezia.
Una delle sue opere più complete e famose è stata pubblicata dalla
Garzanti editore, nel 1989, dove ha raccolto le sue poesie comprese quelle
giovanili in un libro dal titolo Ombre sui veri - Poesie in lingua e in dialetto trevigiano
(1946-1987), con una introduzione di Cesare Segre.
Vi lascio con una sua poesia in dialetto trevigiano e la rispettiva
traduzione.
Parole mate (dialetto trevigiano)
Rame che rema che respira de ua roza
rama remo rime roma ruma
totami dapartuto che casca
sul colo dea morte dai reclini de rame
E mi serco mi vago non so par dove
par che razo’n no vedo no so
ma rovine rente rovine
rovinasi ore de sol
suaque nere che frize pescao’ri’ e pesi
in croze de po’
Marao’ri’ Rua Chicaribo
romai amori più romai resta
parole mate
restè no morir
no morime in man
restè reste parole
T R A D U Z I O N E
Parole senza senso
Rami che remano che
respirano di uva rosa
ramo remo rime roma
ruma
rottami che cadono
dappertutto
sul collo della
morte dagli orecchini di rame
E io cerco io vado
non so per dove
perché ragione non
vedo non so
ma rovine vicino a
rovine
macerie ore di sole
su acque nere che
friggono pescatori e pesci
in croce di poi
Maraori Rua Chicaribo
ormai non più amori
ormai restano
parole senza senso
restate non morite
non moritemi in mano
restate restate
parole
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