lunedì 22 luglio 2013
È stupido non sperare, pensò. E credo che sia peccato. Ernest Hemingway
Agenda letteraria
"per la sua maestria nell'arte narrativa, recentemente dimostrata con
Il vecchio e il mare e per l'influenza che ha esercitato sullo stile
contemporaneo"
Con questa menzione
oggi 21 Luglio, la nostra Agenda letteraria ricorda la nascita del grande
Premio Nobel per la letteratura del 1954, Ernest
Miller Hemingway, che con quest’opera si è aggiudicato anche il Premio
Pulitzer. Questo caposaldo della letteratura americana, ha scritto molte opere
di successo, la sua scrittura si caratterizza per l’uso di figure retoriche,
usate per sminuire la gravità di certe discussioni, quindi un modo ironico per
sdrammatizzare e allentare la tensione all’interno del racconto che scorre con
un linguaggio essenziale. Il suo grande spirito di avventura ha spinto il
nostro Ernest a vivere la sua vita al limite, e le emozioni provate trasudano
dai sui romanzi, che ci trascinano insieme a lui nelle sue avventure, e
condivide con il suo lettore la sua passione per la caccia, la pesca come nel
suo libro Il vecchio
e il mare, dove si sente il peso dei suoi desideri, di quel
pesce grosso che non arriva e come il vecchio del suo racconto ormai ha quasi
raggiunto il limite, ma non si arrende ostinandosi a pescare nonostante il peso
dei suoi anni grava sulle sue spalle.
"Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela
nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva
un pesce."
In questo romanzo il nostro scrittore riversa tutta la sua
esperienza letteraria, e cerca di creare un racconto nuovo dove miscela bene il
profondo sentimento di amicizia che lega il giovane Manolo al pescatore, le massime
popolari, che escono dalla bocca del vecchio per mostrare la saggezza degli
anni e le allusioni cristiane che mostrano il sacrificio, come quando il
vecchio si taglia le mani con la lenza per trattenere il pesce che finalmente è
abboccato, così come il nostro scrittore che dopo aver aspettato tanto alla
fine riesce a guadagnarsi il Premio Nobel, due anni dopo la pubblicazione di
questo romanzo, ma ormai è “Troppo tardi”,
così dice il nostro Hemingway, perché non può andare a ritirare il frutto del suo
lavoro, la vecchiaia ha bussato alla sua porta e si è accomodata vicino a lui,
ma il coraggio e la forza per realizzare i propri desideri è forte e nonostante
tutto sopporta la sofferenza fino a spegnersi nel 1961, è lascia un’eredità
senza prezzo che continua a dare animo alle giovani generazioni con cui le
accompagna con il suo spirito, che vive all’interno delle sue memorabili opere,
che ci insegnano a non mollare mai e lottare per i propri sogni vivendo la vita
al massimo.
"È stupido non sperare, pensò. E credo che sia peccato."
Vi lascio con un passo del Vecchio e il mare.
Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Nei primi quaranta giorni passati senza che prendesse neanche un pesce, i genitori del ragazzo gli avevano detto che il vecchio ormai era decisamente e definitivamente salao, che è la peggior forma di sfortuna, e il ragazzo li aveva ubbiditi andando in un'altra barca che prese tre bei pesci nella prima settimana. Era triste per il ragazzo veder arrivare ogni giorno il vecchio con la barca vuota e scendeva sempre ad aiutarlo a trasportare o le lenze addugliate o la gaffa e la fiocina e la vela serrata all'albero. La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand'era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne.