La biblioteca teologica del Monastero di Strahov a Praga

La bacheca dei libri, ha come modello questa immensa fonte di conoscenza perché: "La lettura è per la mente ciò che l'esercizio è per il corpo

Novità e successi della NORD Editore

Ecco le novità da non perdere e il successo di "Vita dopo vita" che come sottolinea l'Espresso:«La nostra eroina muore e rinasce innumerevoli volte; e il lettore la segue in un crescendo di suspense che sta la fantascienza e il miglior realismo magico. Un romanzo così non si era mai visto.»

Novità e successi della Dunwich Edizioni

La Porta dei cieli, il thriller archeologico protagonista del Blog Tour ancora in corso; Il successo dell'horror "William Killed The Radio Star" uno sfondo musicale dalla intricata indagine psicologica e le attese novità legate ai concorsi della Dunwich.

I 5 romanzi finalisti del Premio Strega 2014.

Ecco i romanzi candidati a entrare nell'immortale albo d'oro del Premio. Il favorito è "Non dirmi che hai paura" vincitore del Premio Strega Giovani. Alla finale del 3 Luglio ha vinto il prezioso elisir Francesco Piccolo con "Il desiderio di essere come tutti".

Novità editoriali da non perdere

Ecco le fresche letture che hanno attirato la mia attenzione. Da un Amore Alieno a Per sempre insieme,dalla passione di Così come sei al distopico fantasy Mystic city, ma un Eccezione serve sempre quindi non perdetevi l'eccezionale caos di sentimenti scritta dall'islandese Audur...

martedì 23 luglio 2013

Agenda letteraria, "Il vento, gli odori. No. Una canzone lontana. Oppure il mio passo sul selciato. Nel buio io non so. Ma so che sono tornato a casa."

Agenda letteraria
 “Erano di pietra celeste, tutti i fichi d'india, e quando si incontrava anima viva era un ragazzo che andava o tornava, lungo la linea, per cogliere i frutti coronati di spine che crescevano, corallo, sulla pietra.”
   Cari amici, oggi 23 Luglio la nostra Agenda letteraria ricorda la nascita di un grande scrittore italiano, Elio Vittorini, la sua scrittura mostra alcune influenze degli ermetici e degli scrittori americani per creare una narrazione fra il reale e il simbolismo, mostrandosi un figlio del suo tempo,  da sfoggio delle varie correnti culturali a cui si sta avvicinando. Queste sue caratteristiche si sviluppano con il tempo, mostrando al lettore le differenze tra gli scritti del giovane Vittorini e quello del più maturo. Le sue idee avverse al fascismo, vengono messe in mostra sia nelle sue opere che nei suoi articoli scritti per i vari giornali con cui collabora e dopo lo scalpore che ha suscitato un suo articolo del 1929, contro il provincialismo della cultura italiana, perde le sue collaborazioni e inizia a scrivere per la rivista Solaria, su cui pubblica la maggior parte dei suoi racconti. Uno dei suoi romanzi più importanti è Uomini e no, è stato considerato il primo libro sulla resistenza, dove parla della sua necessità, ma allo stesso tempo pone dei dubbi sulla situazione in cui si trovano e si interroga sul combattimento e sulla morte. Questa affermazione e negazione, spiega anche la scelta del titolo, perché ci fa capire le caratteristiche opposte dell’essere umano.
Titolo: Uomini e no
Autore: Elio Vittorini
Editore: Mondadori
Collana: Oscar classici moderni
Edizione: 14
Data di Pubblicazione: Maggio 2001
Prezzo 9,00 €
Vi lascio con un piccolo estratto del romanzo Uomini e no e un video biografico raccontato dallo stesso Vittorini prima della sua morte:

"Chi aveva colpito non poteva colpire di più nel segno. In una bambina e in un vecchio, in due ragazzi di quindici anni, in una donna, in un'altra donna: questo era il modo migliore di colpire l'uomo. Colpirlo dove l'uomo era più debole, dove aveva l'infanzia, dove aveva la vecchiaia, dove aveva la sua costola staccata e il suo cuore scoperto: dov'era più uomo. chi aveva colpito voleva essere il lupo, per far paura all'uomo. Non voleva fargli paura? E questo modo di colpire era il migliore che credesse di avere il lupo per fargli paura"

Saggi ...o, “Ipazia rappresentava il simbolo dell'amore per la verità, per la ragione, per la scienza che aveva fatto grande la civiltà ellenica. Con il suo sacrificio cominciò quel lungo periodo oscuro in cui il fondamentalismo religioso tentò di soffocare la ragione." Margherita Hack

Saggi
         … o
“ C’ERA UNA DONNA QUINDICI SECOLI FA AD ALESSANDRIA D’EGITTO, IL CUI NOME ERA IPAZIA.”
         
  Ciao a tutti cari amici, ritorna la nostra rubrica dedicata ai saggi, e il libro di oggi è dedicato ad una grande scienziata, che è stata una matematica, astronoma e filosofa pagana, Ipazia d’Alessandria, una maestra apprezzata e rispettata, una studiosa le cui idee sono entrate in contrasto con quelle cristiane e le invidie e il fanatismo esasperato, l’hanno resa una martire agli occhi della ragione, perché la sua non fu una semplice esecuzione, ma un esagerato martirio che va oltre ogni pensiero cristiano, denudata e martoriata con cocci aguzzi le sono stati strappati gli occhi mentre era ancora viva, per poi straziarne il corpo, e trascinarlo a pezzi per ogni angolo della città, solo dopo sono stati raccolti e bruciati proprio come si fa con le streghe. Era il 415 e l’ignoranza ha preso il posto della umana ragione, per strappare al mondo una voce che con questo strazio ha iniziato a urlare ancora più forte, e ha stuzzicato la mente di poeti e pittori, per riscuotere una clamorosa attenzione soprattutto nell’età dei lumi, quando è stata riportata alla luce la storia di questa intelligentissima donna che è stata considerata un precursore di Galileo.
 Il ritratto di Ipazia ci viene restituito in questo meraviglioso saggio biografico, scritto da una grande studiosa dell’età bizantina Silvia Ronchey, dal titolo: Ipazia. La vera storia, edito dalla Rizzoli per la Collana BUR Saggi.
 Editore  Bur Biblioteca Univ. Rizzoli 
Collana Saggi
Formato Tascabile 
Pubblicato  23/08/2011
Pagine  318
Prezzo 10,50 €
 In questo saggio, la nostra Silvia Ronchey, attraverso una scrittura piacevole come un romanzo, però senza tralasciare il rigore filologico e storiografico, tipico degli storici, cerca di ricostruire sotto tutti i punti di vista, la vera storia di questa grande scienziata, della quale non si hanno molte notizie, di certo si sa che è stata la figlia di Teone, uno scienziato del museo di Alessandria, e lei è stata la sua discepola prediletta, collaboratrice e il suo successore, visto che ha superato il padre con la sua arguzia e retorica, che le ha fatto guadagnare l’appoggio di Oreste, il prefetto di Alessandria, che spesso la consultava sui problemi della città, questo ha scosso il vescovo Cirillo, che la vedeva come un ostacolo nei suoi rapporti con il prefetto. Le cause della sua morte, sono velate da una profonda ombra e sembra che le sue idee scientifiche non sono state le vere cause della sua fine, e la sua esecuzione forse, è stata infiammata da chi aveva interesse a toglierla di mezzo, per cercare di nascondere altri motivi, magari di natura politica, dato che lei è stata una figura importante in questo scenario e le sue parole avevano il potere di scuotere le menti di chi l'ascoltava.
 Una fonte importante che ci è rimasta di questa fantastica donna, che non aveva certo peli sulla lingua, e quella di uno dei suoi allievi, che poi è diventato il vescovo di Cirene, Sinesio. Non bisogna sorprendersi che un cristiano seguiva le sue lezioni, infatti Sinesio non era il solo, la maestra, come era chiamata dai suoi discepoli, era a capo della scuola di Alessandria e insegnava a chiunque voleva apprendere le arti della scienza e della filosofica, soprattutto Platone, Aristotele come la vera filosofia ovvero la retorica, e il suo carattere, la sua saggezza, come il suo fascino erano molto apprezzati dai giovani.
 Di Ipazia, è stato realizzato un film, Agorà, diretto da Alejandro Amenábar, che in Italia è uscito nelle sale nell’Aprile del 2010, con una splendida Ipazia interpretata da Rachel Weisz.

Caffè letterario: "La Storia è quella certezza nata nel momento in cui le imperfezioni della memoria incontrano le inadeguatezze della documentazione."

Caffè letterario
Happiness is, a cup of coffee and really good book
    Good Morning, miei cari amici lettori, è giunto il nostro momento di felicità, con un buon caffè e un bel libro come quello che ci accompagna oggi tra il dolce ondeggiare del mare blu. Il senso di una fine di Julian Barnes, Editore Einaudi.

Titolo: Il senso di una fine
Autore: Julian Barnes
Traduttore: Susanna Basso
Pagine: 150
Anno di pubblicazione: 2012
Editore: Einaudi
Prezzo di copertina: 10,00 €

 Un libro coinvolgente, che trascina il lettore come il risucchio del mare e lo culla tra le onde di un ricordo, quello di un amore finito tra Tony e Veronica, che ritorna, con un diario e un lascito testamentario da parte della madre del suo vecchio amore, che ha sposato uno dei suoi amici, l’affascinante Adrian, un ragazzo intelligente e filosofico, che a distanza di qualche tempo dalla fine della loro amicizia, si suicida e come l’acqua del mare che si ritrae quando sbatte sulla battigia anche lui scompare con una frase enigmatica, sul senso del tempo, lasciata su un biglietto: “Fine della prima parte”. Tra i ricordi di una storia di amicizia e di un amore finito nello scenario degli anni sessanta, dove un gruppo di giovani amici intellettuali: Tony, Alex, Colin e Adrian, si dibattono sulla libertà sessuale, i sogni e i progetti per un brillante futuro, caratterizzato dalla leggerezza della loro età. Il nostro scrittore, riesce a catturare il suo lettore con un linguaggio scorrevole e accattivante sul misterioso lascito di una donna che ha conosciuto tanto tempo fa e con cui ha parlato poche volte, senza considerare il misterioso diario del suo ex amico Adrian? Un rebus che coinvolge come un giallo e grazie alla bravura di Barnes, riesce a lasciare col fiato sospeso, per poi regalare al suo lettore un finale inaspettato per questo libro che è stato considerato un capolavoro da scrittori e critici di rilievo come: Alessandro Piperno, Nadia Fusini, Alessandro Mari e altri. E voi cari lettori cosa pensate di questo romanzo con cui il nostro autore Julian Barnes ha vinto il Man Booker Prize 2011?
 Julian Barnes, inglese di nascita, ha lavorato come editore letterario e critico cinematografico per riviste e giornali, ora si dedica alla scrittura a tempo pieno. Questo scrittore è il fratello del filosofo Jonathan Barnes, un curatore delle opere aristoteliche; forse il sangue non mente, ecco perché le sue opere hanno quel senso di filosofico, che porta il lettore a riflettere. Con le sue opere Il pappagallo di Flaubert, England England e Arthur e Georges è riuscito a raggiungere le finali del Premio che poi è riuscito a vincere nel 2011 con Il senso di una fine, un libro sicuramente inaspettato, che può rientrare nei due tipi di libri che piacciono a tutti: gli ottimi e i pessimi, come ha detto Madox Ford. Lascio a voi il giudizio su questo romanzo, che è stato amato e odiato, ma che sicuramente saprà animare la vostra giornata, sia nel bene che nel male, quindi ecco a voi un sorso di questo libro di Julian Barnes,“Il senso di una fine”:
… "Viviamo nel tempo; il tempo ci forgia e ci contiene, eppure non ho mai avuto la sensazione di capirlo fino in fondo. Non mi riferisco alle varie teorie su curvature e accelerazioni né all'eventuale esistenza di dimensioni parallele in un altrove qualsiasi. No, sto parlando del tempo comune, quotidiano, quello che orologi e cronometri ci assicurano scorra regolarmente: tic tac, tic toc. Esiste al mondo una cosa più ragionevole di una lancetta dei secondi? Ma a insegnarci la malleabilità del tempo basta un piccolissimo dolore, il minimo piacere. Certe emozioni lo accelerano, altre lo rallentano; ogni tanto sembra sparire fino a che in effetti sparisce sul serio e non si ripresenta più.
    Noi eravamo in tre, e lui, arrivando, divenne il quarto. Non avevamo previsto di aumentare il numero ristretto: cricche e appaiamenti risalivano a molto prima, mentre già cominciavano a visualizzare una via d’uscita dalla scuola e un ingresso alla vita vera. Si chiamava Adrian Finn, era un giovane alto e timido che nei primi tempi teneva gli occhi bassi e segrete le idee. Per un paio di giorni lo notammo appena: da noi a scuola non esistevano cerimonie di accoglienza e men che meno l’opposto, vale a dire reclutamenti punitivi. Ci limitammo a registrare la sua presenza e a restare in attesa. Più interessati di noi erano invece i docenti. Dovevano valutare la sua intelligenza, il suo senso della disciplina, giudicare il livello degli insegnamenti ricevuti fino a quel punto per stabilire se avesse la “stoffa da borsista”. … Al primo intervallo mi presentai a Finn. "Sono Tony Webster ". Mi guardava con circospezione. " Bella battuta, con Hunt ". Sembrava non sapesse a che cosa mi riferivo. "Quella lì, su -qualcosa è accaduto-”. - "Ah, si." Mi è parso che non la cogliesse. Non era la risposta che mi aspettavo da lui. Ricordo un altro dettaglio: a sigillo della nostra unione noi tre portavamo l’orologio con il quadrante sull’interno del polso. Si trattava di un’affettazione, ovviamente, ma forse anche d’altro. trasformava il tempo in qualcosa di personale, per non dire di segreto. Speravamo che Adrian notasse il gesto e lo emulasse, ma non lo fece. Più tardi quel giorno, ci toccavano due ore di letteratura con Phil Dixon, un professore giovane, fresco di studi di Cambridge. Amava proporci testi contemporanei e lanciarci sfide improvvise: - “Nascita, Copula e Morte”, e tutto qui, a detta di T.S.Eliot. qualche commento? - … quel pomeriggio ci consegnò una poesia senza titolo, data di composizione o nome dell’autore; ci concesse dieci minuti per esaminarla e infine ci chiese di commentare. – Vogliamo partire da lei, Finn? In parole povere, di che cosa tratta la lirica, a suo giudizio? – Adrian levò gli occhi dal banco. – Eros e Thanatos, signore.  – Hmm. Prosegua. Sesso e morte, - precisò Finn, come se il greco potesse non essere un problema soltanto per i babbei dell’ultima fila. – O amore e morte, se preferisce. Il principio erotico, in ogni caso, in conflitto con il principio di morte. E le conseguenze del conflitto stesso. Signore. È probabile che la mia espressione tradisse più sbalordimento di quanto Dixon ritenesse appropriato. …
  Cari amici leggete e commentate questo romanzo che può rivelarsi al giudizio del lettore come il mare, calmo e piacevole o forte e impetuoso.