martedì 3 settembre 2013
Intervista a: Dami Jissed Vertiz Lozano. Cancella spesso, se vuoi scrivere cose che siano degne d’essere lette, Orazio, poeta
Cari amici, finalmente ecco il momento
tanto atteso, per “la bacheca dei libri”,
che oggi ha il grande privilegio, di presentare un altro giovane autore,
infatti dopo la mia precedente video intervista allo scrittore Francesco Giuseppe Giorgianni e al suo
interessantissimo libro “Furnari tra
storia e leggenda”; questa volta incontreremo Dami Jissed Vertiz Lozano, la talentuosa scrittrice del libro “Le
ceneri dell’esistenza” , che gentilmente ha accettato di rilasciarci una
intervista per parlarci della sua splendida opera.
Intervista a: Dami Jissed Vertiz Lozano
1. Dami Jissed Vertiz Lozano, una giovane donna di
soli 19 anni, che presenta un libro dai toni molto forti, una tela che rivela
dei colori accesi come il fuoco ma anche tenui e delicati come quelli dei
petali di una rosa e come si sa le rose molto belle sono profumate, delicate,
ma celano delle forti spine che le proteggono, così come questo romanzo, che sbalordisce
per la sua pienezza, infatti chiediamo alla sua giovane autrice: come è nato
questo romanzo e con quale stato d’animo è stato scritto?
Prima
di tutto vorrei ringraziarti Mirella per la tua gentilezza, spero di poter
rispondere a tutte le tue domande esaustivamente. Che dire…l’idea di una storia
d’amore all’interno dei lager nazisti mi tormentava sin dai banchi di scuola.
Non avevo trovato il coraggio o la sfrontatezza per trattare un tema così
delicato. Per un po’ abbandonai l’idea, ma poi, alla conclusione del mio primo
romanzo “Il riflesso della morte”, durante un sogno, sono stata scossa
violentemente da questa idea. Il giorno seguente ne ero totalmente
ossessionata, a tal punto che ho dovuto iniziare il libro. Non è stata una mia
decisione, bensì una necessità che avevo all’epoca della stesura del romanzo…
Stavo attraversando un periodo molto complicato della mia vita. Determinati
momenti ti fanno capire e valutare cosa vale veramente la pena, e cosa sei disposto a fare per non perdere le
tue certezze e i tuoi punti di riferimento. Il mio stato d’animo non è stato certo
dei migliori, ma in qualche modo mi ha aiutata. Nonostante il periodo buio, non
ho mai smesso di sorridere.
2. Come nasce il titolo “Le ceneri
dell’esistenza”.
Il
titolo? Beh, non dirò bugie…E’ stato qualcosa di immediato o quasi. Le scelte
erano tre in tutto e alla fine ho sentito realmente che “Le ceneri
dell’esistenza”, sarebbe stato il titolo che avrebbe identificato al meglio la
vita della protagonista, Ariel.
3. Una storia d’amore a tre, dei personaggi particolari, Thomas, introverso e forte un carattere un po’ indomito, che
ricorda un bel cavallo selvaggio molto intelligente e attento ma indomabile e
brutale nella seconda parte del libro; Zaccaria,
dolce, solare, un ragazzo che riesce a farsi amare e apprezzare da tutti; e Ariel, una ragazza bella, con un cuore
forte e coraggioso, ama perdutamente Thomas e vuole bene a Zaccaria. Dei
personaggi ben caratterizzati, che rivelano un’ottima costruzione, ma come sono
nati, cosa hai pensato o ti sei ispirata quando hai delineato questo trio
niente male?
Il
libro è incentrato sui personaggi, approfondendo minuziosamente le loro
emozioni e i loro caratteri.
La
trama segue i protagonisti e non viceversa. Essendo una lettrice accanita anche
io, ho voluto dare più importanza all’aspetto caratteriale, permettendo ai
lettori di entrare nei loro pensieri, di capire le loro reazioni anche se a volte
risultano eccessive. Ho voluto che i lettori s’impersonassero nei protagonisti.
Riguardo
al discorso del ménage a trois, ho voluto dare un equilibrio. Mi spiego meglio,
Zaccaria e Thomas dovevano essere profondamente diversi: Origini, pensieri,
reazioni, caratteri. Così, partendo da queste basi, assieme a della buona
musica, ho lasciato che la mia immaginazione prendesse il sopravvento,
scolpendo le due personalità opposte.
Per
Ariel è stato tutto un altro discorso…In questo libro ho voluto trattare il
tema della ragione e del sentimento. Proprio perché Ariel è forte e nonostante
la sua giovanissima età, matura, decide di dare più peso alla ragione nella
prima parte del libro, non perché non amasse Thomas, anzi, lo ama più della sua
stessa vita, ma si sente responsabile della sua famiglia e sa che il suo
sacrificio è l’unica soluzione. Se avessi lasciato che Thomas e Ariel avessero
vissuto una storia d’amore normale, non avrei avuto di che scrivere per le
rimanenti centotrenta pagine. E poi, non volevo tradire i miei personaggi che
nella mia mente avevano preso vita.
4. La tua idea qual è stata, creare un romanzo d’amore o documentare una
pagina storica indimenticabile per le sue atrocità?
Scindere
la conclusione mi risulta complicato. La mia idea principalmente voleva
trattare del paradosso dell’amore e dell’odio. Di ambientazioni abiette ed
agghiaccianti ne siamo pieni. La storia ha enciclopedie sulla mente malata
dell’uomo e dei suoi risultati. Nonostante ciò, non ho l’impressione che
abbiamo davvero imparato ad avere rispetto e tolleranza per il prossimo, in
quanto orrori inenarrabili succedono ancora oggi sotto il nostro naso, ma non
gli diamo molto peso perché siamo impegnati ad idolatrare il nostro ego narcisista.
Detto
ciò, una tragedia che tutt’ora viene ricordata (e per fortuna se ne parla per
dare più coscienza delle loro azioni alle future generazioni), è la Shoah. Il
tema da me prima citato, viene trattato approfonditamente nella seconda parte,
che si concentra nelle varie sfaccettature dell’amore, che possono rivelarsi in
casi estremi in odio. Come la vendetta che usa Thomas per punire Alexander, la
sua indole atroce e violenta trova libertà nell’amore per Ariel. Qualcuno potrà
trovarlo ripugnante, qualcun altro giustificato, dipende dal significato che
diamo personalmente all’amore.
Auschwitz
mi è sembrato ideale, perché dove l’odio più violento è legge, l’amore, un
sentimento totalmente soffocato, può fiorire di nascosto. Perciò come ho detto
all’inizio, scindere mi è impossibile, perché la storia tratta di un amore che
esplode e risorge nelle pagine più buie della storia.
5. Quindi come definiresti il tuo libro, un
romanzo d’amore o un romanzo storico?
Lo
definirei senza ombra di dubbio un romanzo d’amore con ambientazioni storiche,
perché tratta si dell’olocausto e dei suoi ineguagliabili orrori, ma si
focalizza sulla tormentata vita amorosa di Ariel, che deve scegliere tra
l’amore della sua vita e la soluzione ai suoi problemi. Per molti la risposta
sarà ovvia, ma non è così.
6. “Le ceneri dell’esistenza”, un romanzo di grande
impatto, una bellissima storia d’amore che cela una delle pagine storiche più
terribili, l’olocausto. Come mai hai scelto questa ambientazione per la tua
storia?
Come ho
detto prima, è impensabile l’idea dell’amore all’interno dei fili spinati
ricolmi di spregevole e profondo odio. In un luogo dove intolleranza estrema
per il prossimo risultano essere la parola d’ordine, ho voluto ambientare il
mio romanzo, per ricordare che nell’essere umano, autore delle peggiori
perversioni, deve esserci un seme di speranza.
7. Delle pagine dai colori molto forti sono rivelati nella seconda parte del
libro, dove si racconta la deportazione e la vita nel lager di Ariel. Scene di
forte impatto, che si rivelano crude tanto che sembrano ispirate a Schindler's
List. Cosa si nasconde in queste pagine, il forte impatto di questo
film di Spielberg o uno studio portato avanti su questo argomento e se è così,
quali documenti e libri hai consultato?
Durante
la mia vita, grande appassionata del cinema quale sono, ho cercato di vedere
più film possibili che trattassero il tema dell’olocausto. Nonostante alla fine
mi sentissi devastata, disgustata e totalmente sfiduciata verso il futuro, mi
sono sempre “imposta” di vederli. Mi sembra il minimo portare il ricordo di
tutte quelle persone che sono morte a causa di un idea malata. Con il mio
romanzo non voglio assolutamente sminuire o cambiare il passato, anzi…Ho voluto
evidenziare la crudeltà che si celava dietro al cartello Arbeit macht frei.
Per il
discorso dello studio dell’argomento, ho dovuto consultare moltissimi
documenti, approfondimenti e libri. Volevo rendere giustizia, o almeno tentare,
a quello che accadeva realmente. Quando si scrive un libro che tocca
approfonditamente la cultura ebrea ci si deve informare molto bene. I film come
Schindler’s List, nonostante siano dei capolavori, pieni di cultura mi hanno
aiutata, ma avevo bisogno di un apporto importante di altre informazioni più
dettagliate. In internet ho trovato molte erudizioni sullo stato delle donne
nei lager. Sono rimasta particolarmente sconvolta leggendo del campo Ravensbrück
e dei suoi particolari esperimenti.
Di
libri… Durante l’elaborazione del libro stavo leggendo il toccante e bellissimo
“L’ultimo sopravvissuto” di Sam Pivnik. Una testimonianza da gelare il sangue.
8. Un amore profondo come il mare, due anime destinate a ritrovarsi ovunque
anche all’interno del lager. E Thomas è un soldato delle SS, uno dei brutali
torturatori. Ma chi è Thomas in
realtà, lo spietato cane assassino devoto al programma raziale di Hitler, o
l’uomo tranquillo e taciturno che ama leggere e vuole insegnare lettere?
Bisogna
prima di tutto capire appieno la visione complessa e distorta che ha Thomas
della vita. Il suo estremismo lo porta a passare da una parte all’altra. In lui
vivono queste due realtà. Essere un soldato delle SS, lo fa dissetare dalla sua
sete di vendetta alimentata dal suo passato traumatico. Il suo personaggio è
quasi contorto, per alcuni versi primordiale, segue l’istinto e per altri
freddo e senza cuore.
E’
convinto di appoggiare le idee di Hitler, per la sofferenza imposta dalla
scelta di Ariel, costretta dalla madre. Si sente tutt’ora impotente davanti
alla ricchezza e la stabilità che poteva proporre Zaccaria, portandogli via
l’unico senso della sua vita. Non sopporta l’idea dell’abbandono, durante tutta
la vita si porterà il bagaglio di dolore per la morte dei genitori e per la
loro inaffettività. Perciò, alla prima occasione, trova qualcosa che lo rende
importante, superiore a colui che gli ha rubato la sua anima gemella, fare
parte del piano di Hitler, che puntava a conquistare il mondo. Quel senso di
impotenza si cancella, potendo avere il controllo delle vite altrui. Solo
quando ritrova Ariel capisce che tutta quella sete di vendetta non lo aveva portato
a nulla, era solo un modo per odiare Ariel, così da tenerla viva nei suoi
ricordi.
La vita
lo porta a sviluppare il lato oscuro che si cela in lui, soffocando per certi
versi la sua vera indole, un uomo tranquillo e taciturno che ama leggere e vuole
trasmettere la stessa passione ai suoi alunni.
9. Un romanzo ricco di contenuti importanti, l’amore vero e profondo tra due
anime affini, una buona documentazione storica dei fatti accaduti all’interno
dei lager, e il profondo amore materno. Come sei riuscita a legare e a dar voce
a tre argomenti così impegnativi e diversi tra loro?
Molte
grazie per i complimenti, mi sento onorata da così tanta passione da parte di
una lettrice. Non so come, quale tipo di meccanismo usa il mio cervello, ma le
idee mi vengono mano a mano che scrivo, mai prima, perciò per me un libro è
sempre una creatura in evoluzione. Sapevo che scrivendo questo romanzo, mi
stavo imbarcando probabilmente in qualcosa più grande di me, perciò ho cercato
di ordinare il progetto, perché mi ero affezionata e non lo volevo abbandonare.
Ho letto tantissimo a partire da testi storici e culturali, per poter rendere
realistiche le ambientazioni, gli usi e i costumi. Per quanto riguarda l’amore
vero, ho pensato a cosa si è disposti a fare per l’anima gemella. Il loro amore
è così forte che non accettano un addio definitivo. Vanno avanti per la loro
strada, ma si pensano sempre e vivono nella speranza di ritrovarsi prima o poi.
Anche se poi tutto rimanesse solo un ipotesi, per loro la cosa importate è mantenere
vivo quel ricordo di aver trovato la propria perfezione negli occhi di un
altro. Il tema dell’amore materno si può collegare all’antecedente, è una forma
d’amore completamente diversa, ma altrettanto indissolubile, perché c’è un
giuramento fatto nel cuore e nell’anima per una piccola creatura che dipende da
te.
Come ho
mescolato il tutto? Ho usato come tema principale l’amore, seguendo la
maturazione dei personaggi, quindi si passa da un amore puro a uno carnale, da
idilliaco ad infernale, da passionale a materno. Ho steso tutto su un
ambientazione storica che deve e dovrà essere ricordata per sempre.
10. Questo romanzo è come un’opera d’arte, perché suscita grandi emozioni,
quindi quali sono le opere d’arte e le musiche che rispecchiano le emozioni di
questo libro?
Per la prima parte sono stata
ispirata da Bach... Per la precisione Bach, Cello Suite No. 1 in G Major BWV1007 - Mov.
1-3_6... Per la seconda Shostakovich,
String Quartet no. 15, Op. 144 - 1.
Elégie (Rubio quartet) e Vivaldi,
L'inverno e La Follia. Per la terza The Cinematic Orchestra, Arrival of the birds... Per l'arte, beh
il repertorio è davvero enorme… Amo molto Caravaggio e Dalì... Legarli al libro
è un po' complicato... Mi potrebbero venire in mente... Romeo e Giulietta di Sir
Dicksee, Lamia di Waterhouse e Le ombre di Paolo e Francesca appaiono a Dante e a Virgilio nel cerchio dei Lussuriosi di Ary Scheffer…
11. Hai scelto un’opera e una musica
per ogni momento del libro per diversificare le diverse parti, come mai?
Amo la
musica incondizionatamente, tutti i generi, o quasi. Credo che la musica sia la
colonna sonora della nostra vita e come tale ci ispira e viene ispirata da noi.
Non posso fare a meno di scrivere con della buona musica, che siano i Pink
Floyd o che sia Mozart.
In
questo libro, ho voluto portare la mia mente a tempi lontani, perciò ho scelto
con attenzione la tipologia musicale. Per la prima parte Bach, perché riesce ad
estrarre da me la tristezza e la gioia simultaneamente. Per la seconda
Shostakovich e Vivaldi. Gli archi hanno un interpretazione estremamente
drammatica. Le loro note mi portano a scrivere con facilità di sofferenza ed
orrori.
La
terza, Cinematic Orchestra. Arrival of the birds è un canzone che di per sé
attende un evento, con un po’ di malinconia aspetta solo di tramutare quel
sentimento in qualcosa di inaspettato. Hai l’impressione di essere l’unico
spettatore davanti ad un evento che scombussolerà la tua vita in senso
positivo.
12.
Sempre in riferimento al libro, cosa vedi
dietro alle opere e a quali momenti sono legati per te le opere d’arte che hai
citato?
Mi piace Dicksee perché ha dipinto spesso di
storie d’amore sfortunate, come Romeo e Giulietta, Cleopatra, Paolo e Francesca
eccetera…Amo il suo stile che non rientra in alcuna corrente. I colori sono
vivi, pieni, i dettagli sono perfettamente curati. Non posso fare a meno di
essere letteralmente trascinata dalla passione che trasmette questo quadro che
raffigura una delle storie più tormentate della letteratura, Romeo e Giulietta.
La veste di Giulietta bianca mi riporta alla purezza d’animo di Ariel, e il suo
nastro dorato tra i capelli lo collego alle sue origini benestanti. Invece
Romeo indossa il rosso e il verde, ossia passione e spensieratezza della
gioventù e questo mi riporta a Thomas. Il loro amore sembra intoccabile,
perfetto, senza limiti. Sicuramente lego questo quadro alla prima parte dove
Ariel e Thomas scoprono l’amore insieme, perdendosi l’uno nell’altra per
sempre.
Per la seconda parte ho scelto Lamia di
Waterhouse. Ora la fanciulla è al di sotto del cavaliere, quasi le posizioni
fossero cambiate. Il Cavaliere è tentato e rapito dalla bellezza della giovane
che gli tiene la mano, pronta a seguirlo ovunque. Apprezzo in particolare la
spada laterale che ricorda che il cavaliere, anche se innamorato, è pur sempre
un guerriero a sangue freddo. Riesco a contrapporre Ariel alla fanciulla, che
ora non può più scegliere per sé stessa, ma deve seguire il cammino che la vita
le ha imposto. Rincontra Thomas e prova gli stessi sentimenti, per lei non è
cambiato niente. È disposta a seguirlo ovunque anche a costo della vita. Thomas
lo contrappongo al cavaliere, che ormai indossa un armatura per essere
invincibile e senza cuore, ossia la divisa delle SS. Rivedere Ariel lo
scombussola, lo tenta…Lei lo accetta anche sapendo chi è, e lui la perdona per
il passato.
Per ultimo ho scelto Le ombre di Paolo e
Francesca appaiono a Dante e a Virgilio nel cerchio dei Lussuriosi di Ary
Scheffer. Tutti conoscono la terribile vicenda tormentata di Paolo e Francesca.
Credo che rappresenti la terza parte del libro perché nonostante ora siano
all’inferno, sono insieme, abbracciati. Il loro amore non ha conosciuto confini
e anche se sono andati nel soggiorno dei morti si sono ritrovati, sotto gli
occhi di Dante e Virgilio, che possono soltanto fermarsi ed ammirare questo
legame indissolubile.
13. Grazie per aver risposto in modo così esauriente alle mie domande,
prima di salutarci volevo chiedere gentilmente alla nostra Dami Jissed Vertiz Lozano, di dedicarci un passo scelto dal suo
libro “Le ceneri dell’esistenza”.
Era
timida. Aveva un cesto in mano e mi guardava confusa e perplessa. Le chiesi
perché fosse lì, e lei mi rispose che cercava i miei zii. Le dissi che non
c’erano. Il suo volto chiaro e delicato arrossì. Il disagio cresceva tra di
noi. Lei si voltò e cominciò ad allontanarsi. Si era allontana forse di qualche
metro, ma sentivo già la mancanza del suo profumo inebriante. La fermai, non
potevo lasciarla andare. La feci accomodare in casa. Mi nascosi dietro ad un
libro per poterla studiare meglio. Lei fissava l’orologio in continuazione. Aspettava
i miei zii con ansia. Le chiesi il suo nome e lei con timidezza mi disse che si
chiamava Rah’el. Ancora oggi ripeto il suo nome, per sentire il soave suono che
emette la mia voce, nominandola. Anche lei mi chiese cose sulla mia vita, ma
ero evasivo. Mi sentivo come un marinaio richiamato dal canto melodioso e
fatale di una sirena. Al arrivo dei miei zii lei si dileguò, lasciandomi lì,
con tanta voglia di parlarle ancora una volta. Avrei fatto di tutto per rincontrare
il suo sguardo scuro, ricco di segreti e speranze. Quando le sfiorai il viso
per l’ultima volta quel giorno sapevo già che il nostro sarebbe stato un amore
eterno, perché impossibile.
La nostra
intervista si conclude qui, desidero ringraziare ancora una volta la nostra
scrittrice Dami Jissed Vertiz Lozano, per la sua disponibilità e
affettuosamente saluto tutti coloro che ci hanno gentilmente seguito e spero
che anche voi come me vi lasciate trascinare da questo meraviglioso romanzo,
che merita di essere letto e ricordato. Al momento il libro è disponibile solo
su Amazon al prezzo di 8,24 euro, quindi non esitate e Buona lettura a tutti.
Vi aspetto alla prossima intervista.
I bei libri si distinguono perché sono più veri di quanto sarebbero se fossero storie vere. Ernest Hemingway Recensione, Le ceneri dell'esistenza by Dami Jissed Vertiz Lozano
Recensione
Le ceneri dell'esistenza, è un romanzo dal
forte impatto, che cela dietro il grande amore il ricordo a volte crudo,
di una delle pagine storiche più orribili e indimenticabili della storia,
perché rivela il peggio della natura umana,
l’olocausto. Questa scrittrice, nonostante la giovane età è riuscita a
coinvolgere il lettore, e trasportarlo all’interno di una pellicola a bianco e
nero, che ricorda le tinte forti del film del celebre Steven Spielberg, Schindler's List, un memorandum che
fa riaffiorare in superficie la cruda realtà di chi è morto e ha sofferto
all’interno del lager.
Un lavoro che rivela il potenziale di questa giovane autrice, che è riuscita con una scrittura scorrevole e semplice anche se ancora in crescita, a concatenare la storia principale, quella del grande amore tra Thomas e Ariel a quella storica, che rivela l’influenza della lettura dei documenti lasciati dalle grandi testimonianze dell’olocausto. Il delicato tema della deportazione e della vita all’interno del lager, è profondamente legato al tema dell’amore che in questo libro è visto dalle sue più varie sfaccettature, dall’amore puro e delicato come può esserlo il primo amore, all’amore forte, pieno di passione a quello materno, un incondizionato legame che unisce la madre al figlio. Dei contenuti importanti e complessi, che è riuscita a sviluppare molto bene, grazie anche alla buona costruzione dei personaggi, che rivelano una forte personalità come Thomas, che con il suo carattere schivo e riservato, ma allo stesso forte e indomito, che ricorda la fierezza di un bellissimo cavallo selvaggio, ma che per la sua Ariel sa essere anche crudele e spietato, come si rivela nella seconda parte del libro, dove si vendica crudelmente con tutti quelli che osano fare del male alla sua amata.
Un lavoro che rivela il potenziale di questa giovane autrice, che è riuscita con una scrittura scorrevole e semplice anche se ancora in crescita, a concatenare la storia principale, quella del grande amore tra Thomas e Ariel a quella storica, che rivela l’influenza della lettura dei documenti lasciati dalle grandi testimonianze dell’olocausto. Il delicato tema della deportazione e della vita all’interno del lager, è profondamente legato al tema dell’amore che in questo libro è visto dalle sue più varie sfaccettature, dall’amore puro e delicato come può esserlo il primo amore, all’amore forte, pieno di passione a quello materno, un incondizionato legame che unisce la madre al figlio. Dei contenuti importanti e complessi, che è riuscita a sviluppare molto bene, grazie anche alla buona costruzione dei personaggi, che rivelano una forte personalità come Thomas, che con il suo carattere schivo e riservato, ma allo stesso forte e indomito, che ricorda la fierezza di un bellissimo cavallo selvaggio, ma che per la sua Ariel sa essere anche crudele e spietato, come si rivela nella seconda parte del libro, dove si vendica crudelmente con tutti quelli che osano fare del male alla sua amata.
Leggendo
il libro, ho avuto la sensazione di rivedere i personaggi del celebre romanzo
di Emily Brönte, Cime tempestose,
però durante la lettura mi sono subito resa conto che nonostante la
similitudine che li unisce, in realtà sono
molto diversi, perché questa storia presenta dei personaggi positivi e non negativi. Infatti Thomas, a differenza
del tenebroso Heathcliff, non si lascia distruggere dall’amore ma al contrario,
è l’amore a salvarlo da se stesso.
…“Mi ripetevo tutti i giorni quanto ti odiavo, e questo mi faceva
andare avanti e riempire quel vuoto di risentimento. Ma adesso che ti ho tra le
mie braccia capisco che era solo amore. Tu sei mia”…
Thomas, è un personaggio che
è stato segnato dall’amore, non solo da Ariel ma anche da quello di sua madre,
che abusava del suo corpo come del suo amore. Thomas
– “Tu parli tanto d’amore, ma sei solo come mia madre, lei mi massacrava e poi
mi diceva che mi amava, ed è quello che stai facendo tu. Mi stai massacrando,
riducendo ad uno straccio, solo per un tuo divertimento. Ti piace avere due
ragazzi che si ammazzano per te, vero? Beh, la vuoi sapere la novità? Adesso ne
hai solo uno. E ora esci di casa, vattene dalla mia vita. Non ti voglio vedere
mai più!”…
L’amore trionfa su tutto
infatti, nonostante lui prova della gelosia per Zaccaria, che può stare con la
sua amata, non lo odia e tanto meno cerca di vendicarsi di lui, ne è la prova
il fatto che desidera proteggere suo figlio e dargli in sua memoria lo stesso
nome.
Thomas -“Lo
chiameremo Zaccaria, in onore a quell’uomo che ti ha regalato tanta felicità”.
Se Thomas è la luna
che splende in un cielo pieno di stelle, Zaccaria
è il sole, splendido e caldo, che riscalda e conforta il cuore di Ariel, che
gli vuole bene, ma non lo ama come dovrebbe, e lui in cuor suo lo sa e accetta
ciò che lei è disposta a donargli, ricambiandola con un amore puro e sincero
che è fiorito nel giardino del suo cuore quando erano bambini.
Zaccaria
-“…il mio amore per te è sempre stato incontenibile, sin da quando eravamo
piccoli. Ho capito di amarti alla follia a sei anni, quando sono caduto e mi
sono sbucciato il ginocchio e tu mi hai portato con te dentro casa e mi hai
sciacquato la ferita e poi l’hai curata con un bacio. In quel momento ho davvero
realizzato che saresti stata mia moglie e che ti avrei amata fino alla fine dei
miei giorni…”
Zaccaria è un personaggio
positivo e coraggioso, che come Ariel e Thomas si ritrova a crescere troppo
presto, infatti alla prematura morte del padre, durante il fidanzamento con
Ariel ha dovuto svestire i panni del ragazzino di soli quattordici anni e si è
fatto responsabile degli affari di famiglia. Zaccaria – “Sono
pronto. in tanti ucciderebbero per essere nella mia stessa situazione. Mio
padre sarà fiero di me. Porterò avanti tutto in modo diligente ed impeccabile.
E poi non sarò solo. Ci sarai tu con me.”
Anche se come Edgar, si
ritrova nel mezzo dell’amore profondo tra Thomas e Ariel, non è stato
contaminato da nessun sentimento di odio o gelosia e ha pensato a lei, al suo
grande amore anche dopo la sua morte.
Zaccaria – “Dentro di me ho sempre
saputo che hai amato qualcun altro, oltre me, ma non hai mai detto niente. Mi
sei stata fedele come lo sono stato io. Amandoti più della mia vita.
Di questo trio amoroso Ariel è la protagonista, la
chiave di volta delle varie figure dell’amore, è colei che apre le porte del
cuore di entrambi i suoi due amori, Thomas e Zaccaria, che la amano di un amore
incondizionato. Lei è un personaggio con un cuore forte e coraggioso, sicura
del suo amore, infatti sarà indissolubile, ma con determinazione vi rinuncia per poter aiutare la sua
famiglia.
Con il dolore nell’anima decisi su due piedi
che dovevo lasciare Thomas per sempre.
La ragione prevale sul suo
cuore, ma la sua fiamma rimane viva sotto le ceneri del suo dolore. Nonostante
l’egoismo di cui si sente vittima nella prima parte del libro, che la possono
avvicinare a Catherine, la protagonista di Cime Tempestose, non possono essere
più diverse perché rimane salda e come Thomas non si lascia schiacciare dal
peso del suo amore, ma va avanti e l’amore la ricompensa.
Ariel –“Mi sto comportando
ingiustamente? Con Thomas e Zaccaria? Amo alla follia Thomas, ma non voglio
rinunciare alla compagnia di Zaccaria. E’ un ragazzo spontaneo, divertente, non
mi ci devo mica sposare… E poi Thomas mi ha concesso del tempo, prima di
scartare del tutto Zaccaria, vorrei conoscerlo meglio, lo stesso vale per
Thomas, infondo lo conosco da un mese.”
…non
potevo davvero credere che fosse vivo, che fosse stato vivo per tutto quel
tempo. Avevo versato così tante lacrime da riempire il mio oceano di
disperazione, dove nuotavo da anni. Avevo imparato a restare a galla, ma mi
mancava qualcosa. Mi mancava Thomas. E ora era lì.
Ariel, è la donna che ha provato la gioia e la
freschezza di un amore che sboccia, aprendo il suo giovanissimo cuore a un
sentimento bellissimo che le darà forza nella sua difficile vita.
"Lui si
avvicinò a me e mi prese il volto tra le mani. Io aprii leggermente la bocca a
corto d’aria. Lui espirò l’ultima boccata vicino alle mie labbra. Stava per
fare qualcosa di inaspettato. Qualcosa che mi avrebbe dato forza nei momenti
difficili. Con delicatezza mi posò un bacio sulle labbra. Era una sensazione
bellissima. Mi sentivo volare. “Sono
innamorata. Troppo innamorata”."
Dopo aver assaporato il dolce sapore della
felicità, ha scoperto il gusto amaro dell’abbandono e del dolore
“il
mio cuore andò di nuovo in frantumi. Ero davvero a pezzi. Volevo solo morire.
Volevo trovare pace, non volevo sentire più dolore. Ero consumata da quel
continuo lacerarsi dentro di me. Improvvisamente mi sentii svuotata, come un
cadavere. Le lacrime si fermarono e guardai ancora per una volta, per l’ultima
volta quegli occhi celesti che mi avevano resa la ragazza più felice del mondo
e che ora mi avevano distrutta. Tutta la mia vita era lì, con lui. Spense la
mia vita con uno sguardo, portandosi con sé le ceneri della mia esistenza.”
Dopo aver
ritrovato di nuovo il suo amore lei si abbandona alla sua forza travolgente e l’amore
puro diventa passione. Ma la perdita lacera di nuovo il suo cuore e solo l’amore
del suo bambino la salva dall’irreparabile.
Nel momento in cui il mio braccio si stava alzando per poi pugnalarmi, il bambino mi calciò con una tale
forza che lanciai il coltello lontano qualche metro. Corsi ad appoggiare la
mano sul ventre cercando di attutire il dolore. In quel momento tornai lucida.
…
Capii davvero di non essere sola, anche in quel momento di
sconforto il mio piccolo bambino c’era. Non mi aveva mai lasciata e così dovevo
fare io. Dovevo lottare per lui.
Questo libro, con la sua trama
coinvolgente, i personaggi ben costruiti che con le loro interpretazioni si
muovono agilmente sul palcoscenico di questo delicato scenario che con i suoi
contorni ben studiati e definiti, riesce a trasportare il lettore all’interno
di questo mondo, dove si rimane inesorabilmente coinvolti dalla destrezza delle
loro interpretazioni, che sotto la regia di Dami Jissed Vertiz Lozano, acquistano forza e determinazione,
lasciando il povero lettore in balia delle loro emozioni. Nonostante è un’opera
giovanile, questo romanzo rivela una bravura innata, che ha permesso a questa
autrice di gestire magistralmente una storia che nasconde dietro il suo velo
temi di grande importanza, che nell’insieme lasciano una profonda traccia nel
cuore di chi ha la fortuna di leggere quest’opera, che ha i presupposti per
concorrere a importanti concorsi letterari. In definitiva un libro che va
assolutamente letto e riletto.
Giovani autori, "Ho vissuto abbastanza, sono nata, sono cresciuta, ho amato e ho avuto tutto. Non ho alcun problema a morire. A molti servono settanta anni di vita per viverla appieno in tutte le sue sfumature, a me ne sono bastati venti anni."
Giovani Autori
Cari amici lettori, ecco che ritorna
la rubrica, dedicata ai nuovi talenti, che oggi vi presenta una giovane
scrittrice, infatti ha solo 19 anni, ma nasconde un grande talento che merita
il nostro sostegno. Le mie non sono le solite parole di circostanza ma una
constatazione, nata con forza dopo la lettura del suo romanzo “Le
ceneri dell’esistenza”, un libro che rivela grande forza, potenza e
soprattutto una grande emozione.
Appassionati lettori, quali
caratteristiche deve avere un libro per essere considerato eccezionale?
Io penso che molti di voi saranno d’accordo
sul fatto che un buon libro, oltre a dei buoni contenuti deve avere soprattutto
la capacità di catturare l’attenzione del
lettore e trasportarlo con avidità fino alla fine del libro, perché se
annoia lo si ripone in libreria e lì si dimentica. Infatti, il talento di uno
scrittore si rivela limpido e cristallino, quando anche con una banalissima
frase riesce a catturare l’attenzione di chi legge o ascolta. E bene, questo è
ciò che riesce a fare Dami
Jissed Vertiz Lozano, la
giovane autrice che ho il privilegio di presentare, insieme al suo meraviglioso
libro “Le ceneri dell’esistenza”.
Prezzo 8,24 euro
Le ceneri
dell’esistenza,
un titolo molto significativo, ma di cosa tratta?
Questo romanzo narra la storia di un grande
amore, che resiste alle ceneri della propria esistenza e alla crudeltà di una
vita vissuta nella prima metà del Novecento, sullo sfondo di uno dei periodi
più terribili della storia mondiale, la guerra e l’olocausto, una delle pagine
buie della nostra storia, che ritorna vivida come una ferita non rimarginata
tra le pagine di questo libro, due anime che sopravvivono alle difficoltà della
vita, alla separazione e all’inferno, quelle di Thomas e Ariel.
Ariel è figlia di facoltosi commercianti
ebrei, che all’alba dei suoi dodici anni, prima di ricevere il suo Bat mitzvah, la cerimonia, che per la
fede ebraica le permette il passaggio all’età adulta, incontra un giovane coetaneo
Thomas, che rimasto orfano va a vivere con gli zii. Tra loro, è amore a prima
vista ma la posizione sociale e la fede non lo rendono il partito giusto agli
occhi della madre, che vorrebbe farle sposare Zaccaria, un suo caro amico,
figlio di una importante famiglia di banchieri ebraica. Ariel cerca di
resistere al volere di sua madre, ma quando il fallimento e la morte di suo
padre li trascinano in rovina, lei decide di aiutare la sua famiglia e sposa
Zaccaria, ma la sua coscienza annega nel dolore di aver spezzato il suo cuore e
quello di Thomas, che l’abbandona senza una parola. Quando la guerra e il
partito di Hitler hanno la supremazia, lei viene deportata e la sua famiglia
uccisa, è nel profondo inferno del lager dove regnano umiliazione, vergogna,
fame e disperazione, che incontra di nuovo gli occhi azzurri di Thomas, che
veste i panni del suo carnefice. Thomas, nonostante tutto la ama profondamente
e la protegge in tutti i modi, anche nei più brutali. Ariel si lascia
trascinare dall’impeto del suo amore e accetta tutto di lui anche il suo lato
oscuro, che schiarisce di fronte a lei, infatti rischia tutto per poterla
salvare dai suoi aguzzini, così organizza una fuga per la libertà dalle catene
della loro esistenza e dalla morte da cui si lascia raggiungere solo per
poterle permettere di fuggire. Salva, ma sola si abbandona alla disperazione,
ma la creatura dentro di lei, ricordo di Zaccaria, la riporta alla vita e le
ricorda che c’è ancora qualcosa per cui vale la pena vivere suo figlio, ma … esiste,
anche se è molto raro, un amore che va al di là della vita e della morte dove
due anime amanti si concatenano indissolubilmente, questo è il forte legame che
lega questi due giovani che riescono a beffare la morte e rinascere dalle
ceneri della loro esistenza.
Ma scopriamo chi è Dami
Jissed Vertiz Lozano?
Nasce il 10 Novembre 1994 a Benidorm
in Spagna.
Quasi al quarto anno di vita, si trasferisce
con la sua famiglia in Italia, a Napoli, dove incomincerà i suoi studi.
Qualche anno dopo si trasferisce in
Abruzzo e più tardi in Irlanda ed infine in Colombia, dove finisce le
elementari.
All’età di undici anni torna in
Italia, vicino Venezia, dove prosegue gli studi. Gran appassionata di musica,
pittura, letteratura e cinema, sin da piccola sviluppa un amore viscerale per
l’arte .
Amante della notte, scrive dalle
undici in poi, ispirata dai grandi classici, come Prokofiev, Shostakovich e Stravinskij.
Grande fan di Kubrick, impazzisce per capolavori come Arancia meccanica e
Lolita. Ma, la sua passione più grande sono i viaggi, dichiarandosi un cuore
zingaro senza meta. In tutti i suoi viaggi non si è mai voluta separare dai
suoi libri che ama profondamente. Dalle lunghe letture è nata la sua passione
per la scrittura, concludendo a sedici anni il primo libro di genere fantasy,
non ancora pubblicato Il Riflesso della
Morte. Finito questo incomincia Le Ceneri dell’Esistenza, un romanzo
ambientato nella seconda guerra mondiale. Attualmente è al lavoro su due nuovi
progetti Ossessioni dal passato e Mio fratello Caino.
Tra poco l'intervista e la mia recensione, non perdetele e non dimenticate che i video sono visibili anche su YouTube, vi lascio il link e visitate il mio canale.
News, Grandi novità dal Panorama Letterario Italiano
News
Cari lettori, il mondo letterario è in ebollizione, si è concluso da
poco lo storico premio letterario Viareggio Rèpaci, ma già si pensa all’altro
grande concorso letterario italiano, il Premio
Campiello, che da ormai 51 anni, si è affermato tra i più rilevanti in
Italia e anche all’estero.
Sabato 7 settembre sarà il giorno della finale, e scopriremo insieme il
vincitore della 51esima edizione del Premio
Campiello.
Presidente Confindustria Roberto
Zuccato e il presidente del Campiello Piero
Luxardo.
I cinque libri finalisti come sappiamo
sono:
·
La caduta di Giovanni Cocco Editore Nutrimenti
· Tentativi di Botanica degli affetti di Beatrice Masini Editore Bompiani
·
L’amore graffia il mondo di Ugo Riccarelli Editore Mondadori
Tra i cinque finalisti, come sappiamo ha destato grande scalpore, la
morte prematura di uno dei partecipanti, Ugo Riccarelli, scomparso il 21
Luglio. Al grande cordoglio per la perdita, si sono uniti i fondatori e il
presidente del concorso Piero Luxardo, che hanno dichiarato: “Con Riccarelli scompare una significativa
figura del panorama letterario italiano, uno scrittore appassionato di storie,
sentimenti ed umanità.”
Questo triste evento, ha provocato una valanga di dubbi all’interno del
concorso perché non si riusciva a stabilire se il suo libro era da considerarsi
escluso o ancora in gara. Infatti,
a questo proposito, visto che è la prima volta nella storia del concorso che
uno dei candidati muore
prima della proclamazione del premio, la giuria del Campiello ha convocato una
riunione straordinaria, per vagliare le regole del concorso e prendere una
decisione in merito. Come già sappiamo, la decisione presa dalla Fondazione Il Campiello e il Comitato di Gestione del Premio, nella persona del suo Presidente
Piero Luxardo, ha dichiarato che l’opera dello scrittore, è finalista insieme
alle altre e come da regolamento continua a concorre per la vittoria finale del
Premio.
Questo
concorso non tralascia neanche i giovani scrittori, nel senso letterale della
parola perché coinvolge i ragazzi tra di 15 e i 22 anni, che possono concorrere
al “Campiello Giovani”, che anche quest’anno
presenta i suoi cinque finalisti che sono: Ilaria Catani, Valentina Giuliano,
Alberto Vignati, Paola Vivian e Alberto Zanella
La Cerimonia di premiazione di questa 51^
edizione, si svolgerà sabato 7 settembre
al Teatro la Fenice di Venezia, e per
la prima volta, verrà trasmessa in
diretta su Rai 5, e in differita su Rai 3.
CAMPIELLO DUCALE
Desidero ricordare anche il bellissimo evento
che questo concorso sta realizzando a Palazzo Ducale in collaborazione con i
Musei Civici di Venezia, dove questo giovedì
5 settembre alle ore 19:30, si darà il via alla prima edizione di questo
incontro a cui parteciperanno i giovani finalisti del concorso che nelle varie
sale del Palazzo leggeranno le loro opere.. Un modo significativo per
promuovere la Cultura e diffondere il patrimonio artistico e letterario del
nostro Paese soprattutto tra i giovani.