sabato 19 ottobre 2013
Chi legge detta legge! ...
23:14
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Ma voi lo sapevate che chi legge detta legge?
Beh! Adesso lo sanno tutti e a ricordarcelo sono due simpatici
nemici & amici.
Good night e buona
lettura.
Il pane del povero è duro, e non è giusto dire che dove c’è poca roba c’è poco pensiero. Al contrario. Stare a questo mondo è una fatica, soprattutto saperci stare. Tratto da Metello
Agenda letteraria
Buonasera,
amici in lettura, oggi 19 Ottobre, l’Agenda letteraria ci ricorda la nascita di
un’importante figura del neorealismo italiano Vasco Pratolini, che introducendo la
realtà della vita cittadina, ha dato un volto nuovo al realismo che fino ad
allora aveva raccontato solo la realtà della vita contadina. Con le sue
narrazione sulle vite degli operai, le sue opera si impregnano di un convinto
socialismo, come possiamo notare nel romanzo Metello, dove il protagonista è un
giovane campagnolo chiamato Metello Salani, che va il città in cerca di fortuna
e vivendo la realtà degli operai si unisce agli scioperi portati avanti dal
movimento socialista, sullo sfondo di questa realtà cittadina, si sviluppano le
vicende private della sua vita. Come ben sappiamo, questo romanzo fa parte di
una trilogia chiamata “Una storia
italiana”.
Vi lascio con estratto
di Metello, un manifesto della realtà sociale degli inizi del Novecento.
...disposto a cedere una
giornata di lavoro per due centesimi. Si era inimicato tutti i compagni di
Porticciola che vivevano del suo stesso mestiere; e se qualcuno si azzardava a
fargli delle rimostranze, lui borbottava tra i denti: “Ho da pagare la balia. Questo
deve vivere. L’ho promesso a lei”...
I libri sono specchi: riflettono ciò che abbiamo dentro. Carlos Ruiz Zafòn ...Ricordo ancora il mattino in cui mio padre mi fece conoscere il Cimitero dei Libri Dimenticati.
Allora, allora...
cosa abbiamo trovato nello scaffale...
Numi Paesani, di Americo
Brugnola.
Adesso, immagino vi chiederete: Chi è
Amerigo Brugnola e da dove viene fuori questo libro?
Heh! Heh! La mia libreria avvolte è come
quella che troviamo nel bellissimo libro di Carlos Ruiz Zafòn “L’ombra del
vento”, sconosciuta e misteriosa e anche se 1250 volumi sono solo una piccola
goccia nel mare, in confronto ai 10.000 che la grande Margherita Hack ha donato
alla biblioteca di Venezia, per non parlare di quella dei libri dimenticati, ma
nel suo piccolo può riservare delle sorprese e questo libro che naturalmente
rientra tra quelli in via d’estinzione è un dei tanti “libri dimenticati”, che
meritano di essere ricordati.
Questo libro risale al 1921, è stato impresso
dalla Casa Editrice Ausonia a Roma, che naturalmente, non è più in attività da
molto tempo.
Quando guardo i libri dimenticati, mi sento
come Daniel Sempere davanti a tutti quei libri sconosciuti, senza nome, ma la
loro voce è un eco profondo che risuona nelle orecchie. Così, è anche questo
libro, sconosciuto. Dell’autore Americo
Brugnola non ho trovato fonti che attestano una biografia, ma solo il suo
nome e quello di questo libro che si presenta come un saggio monografico e il contenuto
è ambientato nelle campagne di Perugia, lungo la strada Tuderte e racconta di
una passeggiata alla scoperta delle rovine e dei luoghi che hanno costituito la
cultura di un popolo. I protagonisti di questa passeggiata sono Marino e una
fanciulla a cui quest’ultimo ha dato il nome di Naia.
...“Amica mia fra breve voglio condurti con me:
faremo insieme un’interessante viaggio, cioè compiremo insieme un
pellegrinaggio. Oh, vedrai... vedrai... attraverso luoghi d’immensa delizia...
. Ma desidero che per l’occasione tu
muti nome e ne prenda un altro che meravigliosamente ti si addice. Ti chiamerai
Naia. ...
La vecchia Tuderte lassù in vetta al poggio s’era già data
alla gloria del sole: i campanili, i palazzi, i ruderi delle mura, il tempo
della Consolazione fusi in un immenso grogiuolo di bellezza: il pezzo di muro
lacero come il vecchio palazzo, l’edificio monumentale come la casa disadorna,
anche ciò che si direbbe brutto, tutto , tutto era materiato di bellezza, fuso
nell’immenso grogiuolo d’azzurro e oro. Ma in riva al fiume non era arrivata ancora
l’onda solare. ... Poi l’archeologo e Marino, allungando il
braccio, cercarono di identificare le catene e le altre montagne più famose
portanti un qualche nome, come Nerone, il Catria, il Cetona, l’Amiata, il
Velino, il Sirente e i Sibillini e le distese alture ...
Un libro è un riflesso del suo autore e dal
contenuto di questo libro l’unica cosa che posso intuire è la sua passione per
la storia e l’archeologia. Che fosse un’archeologo? .... Voi cosa ne pensate?
"Era il genere di complimento di cui Johanna di solito si sarebbe sentita in dovere di ridere, non fosse stato che in quel momento le parve sincero. Non aveva occhi grandi e, se le avessero chiesto di che colore erano avrebbe risposto “Ma, più o meno marroni direi”. Però adesso parevano proprio di un marrone intenso, morbido e luminoso. Non che si fosse improvvisamente messa in testa di essere bella, o qualcosa del genere. Era solo che gli occhi avevano un bel colore, se fossero stati un pezzo di stoffa." Tratto da Nemico, amico, amante...
Parliamo di ...
Ben ritrovati amici in lettura.
Eccoci di nuovo nella rubrica Parliamo di ... che oggi vi parla della scrittrice del
momento Alice
Munro la
vincitrice del Premio Nobel per la letteratura di questo 2013.
Ma, chi è questa autrice che il 10
Ottobre è entrata negli annali del Premio Nobel per la letteratura, il più
prestigioso del mondo, di cui noi italiani possiamo vantare ben sei vincitori?
Alice Munro è di origine canadese, e nei suoi
82 anni di vita è diventata una delle scrittrici più autorevoli e apprezzate
dalla critica letteraria internazionale, una nuova figura nella letteratura contemporanea.
Non ha caso quest’autrice si è ritrovata con questo importante Premio che come
giustifica la menzione dei giudici, è:
"maestra
del racconto breve contemporaneo".
Questo perché questa scrittrice sin dalla sua
adolescenza quando ha steso il suo primo racconto intitolato “The Dimensions of
a Shadow”, ovvero Le dimensioni di un’ombra,
ha sviluppato un particolare stile di
scrittura, che ha caratterizzato i suoi testi, infatti la sua prima raccolta La danza delle ombre felici (Dance of
the Happy Shades) ha avuto un grande successo e il favore della critica,
guadagnandosi nello stesso anno della sua pubblicazione, il 1968 il suo primo Governor
General's Award, un premio che si aggiudicherà ancora nel 1978 con la raccolta
di racconti Chi ti credi di essere?
...Lloyd era amato dai pazienti per via delle sue
battute scherzose e perché li sapeva prendere con mani forti e sicure. Era
largo di spalle, ben piantato e abbastanza autorevole da essere scambiato a
volte per un dottore. (Non che la cosa lo lusingasse, peraltro: a suo giudizio,
gran parte della scienza medica era una truffa e tantissimi medici, degli
emeriti coglioni). ...
Gli scenari dei suoi
libri sono circoscritti ai luoghi dove lei ha vissuto, il Canada. Scenari reali,
che lei conosce e di cui può parlare liberamente, ciò le permette di rendere i
suoi racconti vivi, reali in cui i lettori possono ritrovarsi, marcando un
ambiente famigliare, dove però è impossibile rilassarsi, perché grazie alla sua
grande abilità di spiazzare il povero lettore con brevi frasi e a effetto che
aumentano il ritmo della narrazione.
Alice Munro, a mio avviso è diventato un vero e
proprio caso
investigativo, perché a
Luglio aveva annunciato il suo ritiro dalla scena letteraria, con grande
dispiacere dei suoi appassionati lettori. Ora, afferma che non ricordava
neanche di essere stata candidata al Nobel e infatti ha ricevuto la
comunicazione della sua vincita attraverso la segreteria telefonica, come ha
ammesso con suo grande stupore ai giornalisti che erano andati a intervistarla.
Ieri, 18 Ottobre, ecco l’ufficiale comunicazione che la grande scrittrice non
potrà andare a ritirare il Premio nel mese di Dicembre a Stoccolma, perché è
troppo debole e le sue condizioni di salute non lo consentono. Tirando le somme
da queste dichiarazioni, diventa logico pensare che il suo ritiro è dovuto alle
sue condizioni di salute, che sono diventate tali da impedirle di scrivere, e
per una scrittrice puntuale e meticolosa come è la Munro, che ha sempre
considerato scrivere una cosa normale come respirare, lascia davvero pensare...
Comunque, auguriamo che possa rimettersi al
meglio questa grande icona femminile della letteratura e chissà che non ci regali qualche altro capolavoro...
Beh! Intanto godiamoci quello che c’è, che
non è poco e quindi... Buona lettura e buona visione con il trailer del film Away from her - Lontano da lei, tratto dal racconto The Bear Came Over the Mountain del libro Nemico, amico, amante... della nostra Alice Munro.
“I libri non sostituiscono la vita, ma neppure la vita sostituisce i libri.” Joan Fuster
Io penso che Joan Fuster alla fine ha espresso una verità inconfutabile, perché è vero che un libro non
sostituisce la vita, ma i libri non sono altro che l’anima, il pensiero di
coloro che scrivono, quindi rappresentano la vita stessa degli uomini. I libri sono ciò che noi siamo, per questo li considero un patrimonio
dell’umanità. Naturalmente questo è il mio pensiero e voi cosa ne pensate?
Buona Giornata e...
Buona lettura