venerdì 28 giugno 2013
Agenda letteraria
Agenda letteraria
"per
il suo coraggio e l'ingegnosa ripresentazione dell'arte drammatica e
teatrale",
con questa motivazione, cari amici, oggi 28 Giugno, la
nostra agenda letteraria ricorda la nascita di uno scrittore che ha ricevuto il
Premio Nobel per la letteratura, e rappresenta uno dei più grandi letterati
della letteratura contemporanea italiana, Luigi Pirandello. Questo scrittore,
agli inizi del secolo scorso a creato una vera e propria rivoluzione all’interno
del teatro e del romanzo, tanto da creare una corrente stilistica che mostra
gli effetti delle sue innovazioni attraverso i personaggi, che guardano la
realtà dei fatti con l’umorismo che li porta a ridere delle proprie
sventure ma allo stesso tempo a riflettere sulla situazione in cui si
ritrovano come un diavoletto della memoria che continua a ricordargli come sono
realmente perché l’umorismo li ha smascherati lasciandoli nudi sotto gli occhi
di tutti e la riflessione non è altro che la consapevolezza dello stato in cui
si trovano.
Vi lascio con un passo di Uno, nessuno centomila, e
un omaggio a questo scrittore che ci ha fatto rendere conto che al mondo siamo
uno e centomila, in pratica nessuno.
“Era
proprio la mia quell’immagine intravista in un lampo? Sono proprio così, io, di
fuori, quando – vivendo – non mi penso? Dunque per gli altri sono quell’estraneo
sorpreso nello specchio: quello, e non già io quale mi conosco: quell’uno lì
che io stesso in prima, scorgendolo, non ho riconosciuto. Sono quell’estraneo
che non posso veder vivere se non così, in un attimo impensato. Un estraneo che
possono vedere e conoscere solamente gli altri, e non io”.
Incontriamo...
Incontriamo…
Haruki Murakami
Haruki Murakami
Cari amici, oggi incontreremo e cercheremo di
scoprire uno scrittore eccezionale, che diverse volte a ricevuto la candidatura
e ha sfiorato il Premio Nobel per la letteratura, lo scorso anno infatti, è stato in contesa con
il vincitore Mo Yan. Vediamo cosa ha risposto in una intervista alla domanda:
Come ci si sente a essere un eterno
candidato al Nobel? Quest’anno si aspettava di vincere?
“La
giuria non ha mai comunicato una lista dei finalisti, è soltanto dalle
congetture dei media che ho saputo di essere candidato al premio. Riflettere su
semplici congetture non penso sia mio compito. Ho l’impressione di dire e
ridire di continuo le stesse cose, ma per me ciò che conta non sono i premi o
le onorificenze, bensì i tanti lettori, e l’empatia che loro provano (spero)
nei confronti delle mie opere. Non c’è una sola cosa al mondo che meriti di
essere data in cambio”.
Come sappiamo per comprendere uno scrittore dobbiamo
vedere le sue opere, e quelle di questo scrittore amante dei Rolling Stones, sono
particolari, perché ama scrivere storie strane, come lui stesso le definisce: “Scrivo storie strane, bizzarre. Non so perché
mi piaccia tanto tutto ciò che è strano. In realtà, sono un uomo molto
razionale. Non credo alla New Age, né alla reincarnazione, ai sogni, ai
tarocchi, all'oroscopo. [...] Ma quando scrivo, scrivo cose bizzarre. Non so
perché. Piú sono serio, piú divento balzano e contorto”. Oltre a essere
strane, le sue storie amano viaggiare su una realtà parallela, su vite
parallele che si contendono lo stesso spazio e vivono in un mondo irreale che
lui riesce a trasformare in reale, è quello che accade nel suo ultimo romanzo
1Q84, il terzo libro di un opera divisa in tre parti, il cui titolo è un chiaro
riferimento al libro 1984, del maestro della distopia, George Orwell, perché
parla di luoghi del tutto spiacevoli e indesiderabili; la differenza tra i due
sta nel fatto che il mondo di Orwell è ben definito e potenzialmente
verosimile, radicato in qualche modo alla realtà, mentre lui, crea un mondo
parallelo che arriva dal suo subconscio, lasciando al lettore la libertà di
decifrarne i significati. Nel primo libro, che si svolge a Tokyo tra l’aprile e
il settembre di un fantastico 1984, si assiste, all’incontro dei due
protagonisti, che per sei mesi hanno vissuto in un turbinio di universi
paralleli, in una realtà a cui non appartengono, in un mondo “al di là dello
specchio” su cui brillano due lune. Tengo e Aomame, sono così divisi e costantemente
in pericolo di vita, e sembra che tutto intorno a loro trami per non vederli mai
uniti. In quest’ultimo capitolo, negli ultimi tre mesi della storia, tra
ottobre e dicembre, oltre alla setta Sakigake e alle altre oscure e sfuggenti
forze che congiurano contro di loro, compare un'altra figura, l’investigatore
privato Ushikawa. Sarà questo il terzo punto di vista, oltre i due personaggi
principali, capace di accompagnare il lettore verso la vorticosa conclusione di
1Q84, dove gli enigmi e i misteri sono al limite dell’irrealtà costruiti dal
nostro autore, con lo scopo di rivelare, un preciso disegno.
Vediamo cosa risponde in una intervista alla domanda: I mondi paralleli che lei descrive sono sempre assurdi, ma le sue descrizioni sono così accurate e le logiche così coerenti che diventano appunto più realistici della cosiddetta realtà. Ma se tutto è nel non A, che cosa resta in A?
Vediamo cosa risponde in una intervista alla domanda: I mondi paralleli che lei descrive sono sempre assurdi, ma le sue descrizioni sono così accurate e le logiche così coerenti che diventano appunto più realistici della cosiddetta realtà. Ma se tutto è nel non A, che cosa resta in A?
“Non
ho riflettuto profondamente su quelli che vengono chiamati “mondi paralleli”.
Ma che il mondo in cui viviamo sia stato scelto per caso tra infinite
possibilità e sia soltanto qualcosa di provvisorio è un fatto reale e
indiscutibile. Ad esempio, se l’attacco dell’11 settembre non avesse avuto un
successo così totale, il mondo con ogni probabilità non sarebbe diventato
quello che è attualmente. È un pensiero che mi dà sempre una sensazione strana.
Il suolo su cui mi trovo, pur essendo dotato di una massa ben reale, può darsi
che in quanto realtà sia qualcosa di inadeguato. E probabilmente non sono il
solo a provare questo disorientamento”.
Murakami, è uno scrittore che ama la musica, infatti
prima di dar sfogo alla sua vena creativa, gestiva un jazz bar che ha venduto
solo dopo che la sua carriera come scrittore è decollata, grazie anche ai
meritati riconoscimenti che hanno incoraggiato il nostro scrittore già dal suo
primo romanzo Ascolta la canzone nel vento, pubblicato nel 1979, con cui
vince il Premio Gunzo come migliore
esordiente. L'anno seguente dà alle stampe Il flipper, mentre risale al 1982 la pubblicazione di Sotto
il segno della pecora, che gli vale il Premio Noma per scrittori emergenti. I tre libri vengono
solitamente riuniti sotto il nome de La
trilogia del Ratto, perché uno dei personaggi principali si chiama "il
Ratto". Nel 1985 vince il Premio
Tanizaki con La fine del mondo e Il paese delle meraviglie . Dall'ottobre
1986 viaggia tra la Grecia e l'Italia, in particolare, in Sicilia e a Roma,
dove scrive nel 1987 Tokyo blues, Norwegian wood, che si
rivela subito un autentico caso letterario, vendendo due milioni di copie in un
anno e nel 1988 pubblica, Dance dance dance. Dopo A sud
del confine, a ovest del sole, nel 1996 arriva un prestigioso riconoscimento
con il Premio Yomiuri, con il romanzo
L'uccello
che girava le viti del mondo.
Dopo un saggio Underground pubblicato nel 1997,
sull’attentato alla metropolitana di Tokyo compiuto con il gas Sarin dalla
setta Aum nel 1995, e dopo La ragazza dello Sputnik, nel 1999, riceve
un altro premio nel 2006 il Frank
O'Connor International Short Story Award per la raccolta di racconti brevi I
salici ciechi e la donna addormentata e vince il World Fantasy Award con il romanzo Kafka sulla spiaggia, il
romanzo con cui ho iniziato a apprezzare questo meraviglioso scrittore, e che lo
stesso anno gli conferisce anche il Premio Franz Kafka, in passato
già assegnato ad autori del calibro di Philip Roth, Harold Pinter ed Elfriede
Jelinek.
Nella grande quantità di successi e premi, il libro
che lo ha reso famoso è Norvegian Wood, di cui è stato
tratto un film nel 2010, scritto e diretto da Tran Anh Hung, che vola sulle
note dei Beatles portandolo in presentazione al concorso della 67ª Mostra
internazionale d'arte cinematografica di Venezia. L’impatto è imminente e consacra
definitivamente Murakami haruki, tra i più grandi scrittori contemporanei nel
panorama internazionale.
Novità in libreria
Novità
Editore Mondadori
Collana Arcobaleno
Formato Rilegato
Pubblicato 28/06/2013 Pagine 352
Prezzo 17,00 ebook 6,99 €
Ciao a tutti cari amici, correte in libreria, perché è arrivato l’attesissimo libro dello scrittore di Tre metri sopra il cielo, Federico Moccia, con una nuova avventura romana che dura attimo, come il suo libro, Quell’attimo di felicità, che racconta la storia di quattro ragazzi e di un amore che è durato un attimo agli occhi di Nicco, perché la sua Alessia, l’ha abbandonato senza una spiegazione precisa, ma solo con un semplice “Mi dispiace” ha cancellato i bei momenti, i ricordi di un meraviglioso anno insieme. A consolarlo c’è il suo amico Ciccio, che al contrario di lui è un ragazzo che vive la vita al massimo e si gode da un anno due fidanzate in contemporanea e lavora come pirata multimediale, con musica e film, senza lasciarsi scappare nessuna occasione perché la vita è breve, infatti quando si presenta l’occasione di un amore estivo, tipico da vacanze romane, Nicco, viene trascinato dall’amico in questa nuova avventura, che scopriremo in libreria, quindi andiamo e non perdiamoci questo romanzo che saprà emozionarci, proprio come i precedenti successi di questo autore, scrittore e sceneggiatore romano che con linguaggio giovanile, riesce a scrivere delle storie a portata di mano con cui ci si ritrova e con il suo stile fresco, riesce a catturare il lettore in un abbraccio che dura l’emozione di un libro.
Ma chi è Federico Moccia?
È considerato un figlio d’arte, dato che suo padre conosciuto come Pipolo, è stato prima sceneggiatore cinematografico, assieme a Castellano, di varie pellicole con Totò, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia ed altri comici italiani, e poi regista di alcuni tra i maggiori successi commerciali della commedia all'italiana a cavallo tra gli anni '70 e '80, come Il bisbetico domato, Attila flagello di Dio, Il ragazzo di campagna o Innamorato pazzo. Wow! Con questo pedigree, non ci stupiamo del suo grande talento nato nel 1963 e sfociato nel 1992 con il suo primo libro Tre metri sopra il cielo, pubblicato nei suoi 29 anni e che gli è valso la sua carriera come scrittore e sceneggiatore e anche dei riconoscimenti come: il Premio Torre di Castruccio, sezione Narrativa 2004 e il Premio Insula Romana, sezione Giovani Adulti 2004, come, la pubblicazione non solo in tutti i Paesi d'Europa ma anche in Giappone e in Brasile. I suoi romanzi successivi, sono stati tutti dei Best Seller che hanno venduto enormemente, anche grazie al successo delle produzioni cinematografiche a cui sono state ispirate. http://www.federicomoccia.it/
Ed ora manga! Manga?
Ed ora manga! Manga?
Cari amici, eccoci al nostro appuntamento con il mondo del fumetto e dei manga, come ho anticipato la scorsa volta oggi, parleremo del mangaka e di come nascono i manga.
Il Mangaka, è l’artista che crea il manga, il fumetto giapponese, di cui già conosciamo le caratteristiche e le differenze con quello occidentale, dal precedente articolo. In genere si occupa sia della storia che del disegno dell’opera, ma può essere che lavori in gruppo, in questo caso il mangaka è il creatore del disegno mentre ideatore della storia è il gensaku-sha. Quando il lavoro è intenso si lascia aiutare da assistenti, il cui aiuto diventa essenziale perché mentre il mangaka si occupa del disegno, loro si dedicano alla colorazione e alla rifinitura delle tavole, naturalmente i compiti dipendono dall’autore e da cosa decide di lasciar fare ai suoi assistenti. Il lavoro di assistente può dare le basi e l’esperienza per diventare mangaka, dopo aver finito il periodo di apprendistato, e sono molti che hanno preso questa strada anche tra i più famosi come Eiichirō Oda, Hiroyuki Takei ed Hiro Mashima, rispettivamente autori di One Piece, Shaman King e Fairy Tail. Come lo scrittore anche il mangaka lavora per un editore che pubblica i suoi lavori, e la vita o meno dei lavori dipende dai lettori perché le riviste giapponesi chiedono al pubblico il gradimento con un questionario e sono loro che giudicano i fumetti pubblicati, ad esempio anche Shaman King è stato interrotto a causa del riscontro del pubblico. La rivista più famosa del Giappone è Weekly Shounen Jump.
Cari amici, eccoci al nostro appuntamento con il mondo del fumetto e dei manga, come ho anticipato la scorsa volta oggi, parleremo del mangaka e di come nascono i manga.
Il Mangaka, è l’artista che crea il manga, il fumetto giapponese, di cui già conosciamo le caratteristiche e le differenze con quello occidentale, dal precedente articolo. In genere si occupa sia della storia che del disegno dell’opera, ma può essere che lavori in gruppo, in questo caso il mangaka è il creatore del disegno mentre ideatore della storia è il gensaku-sha. Quando il lavoro è intenso si lascia aiutare da assistenti, il cui aiuto diventa essenziale perché mentre il mangaka si occupa del disegno, loro si dedicano alla colorazione e alla rifinitura delle tavole, naturalmente i compiti dipendono dall’autore e da cosa decide di lasciar fare ai suoi assistenti. Il lavoro di assistente può dare le basi e l’esperienza per diventare mangaka, dopo aver finito il periodo di apprendistato, e sono molti che hanno preso questa strada anche tra i più famosi come Eiichirō Oda, Hiroyuki Takei ed Hiro Mashima, rispettivamente autori di One Piece, Shaman King e Fairy Tail. Come lo scrittore anche il mangaka lavora per un editore che pubblica i suoi lavori, e la vita o meno dei lavori dipende dai lettori perché le riviste giapponesi chiedono al pubblico il gradimento con un questionario e sono loro che giudicano i fumetti pubblicati, ad esempio anche Shaman King è stato interrotto a causa del riscontro del pubblico. La rivista più famosa del Giappone è Weekly Shounen Jump.
Dopo
aver ideato la storia, il mangaka deve realizzare il disegno, quindi creare i
personaggi che si adattano alla storia e poi prepara le tavole, dove viene
realizzata la sequenza del disegno con le varie scene, dopo una prima
realizzazione bisogna ricopiare il tutto
ripassando con i pennini che sono vari a seconda del tipo di tratto che si
vuole realizzare, a questo punto possono entrare in gioco gli assistenti e rifinire
le tavole con gli sfondi utilizzando i retini, gli scenari trasferibili e poi
si passa il toner, per le sfumature e i colori, tutto da applicare con gli
appositi strumenti. Il lavoro di questo artista ha delle fasi precise da
rispettare, è un lavoro che richiede talento e passione, doti importanti per
fare il mangaka.
Quello che tormenta maggiormente il nostro
artista e la data di consegna, infatti è
tipico partire con calma per poi ritrovarsi col fiato sul collo soprattutto per chi
non ha degli assistenti, almeno e questo che impariamo dagli anime che sono lo
specchio della cultura e del lavoro di questo affascinante Paese, il Giappone,
patria assoluta di questo genere molto amato, e rivalutato infatti un mangaka
di successo è considerato come una star e come loro, il suo compenso varia a
seconda dei meriti del suo lavoro. Vi lascio con la prima copertina italiana,
del manga e dell’anime che ci trasporterà all’interno di questo meraviglioso e
frenetico mondo, Bakuman, dai creatori del famoso Death Note, Tsugumi Ohba, Takeshi Obata.
La storia
ruota attorno a due ragazzi delle scuole medie, Mashiro Moritaka e Takagi
Akito: il primo è un giovane disegnatore, vincitore di alcuni premi giovanili,
il secondo è un abile scrittore famoso in tutta la regione per i suoi
rendimenti scolastici. Takagi, notando la notevole abilità nel disegno di
Mashiro, lo invita ad unirsi a lui per seguire la strada che li porterà a
diventare un famoso duo di mangaka. Ad unirsi a loro ci sarà Azuki, innamorata
e ricambiata in amore da Mashiro, che come loro possiede un sogno ambizioso:
diventare una seiyū, ovvero una doppiatrice.