Agenda letteraria
“Erano di pietra celeste, tutti i fichi d'india,
e quando si incontrava anima viva era un ragazzo che andava o tornava, lungo la
linea, per cogliere i frutti coronati di spine che crescevano, corallo, sulla
pietra.”
Cari amici, oggi 23 Luglio la nostra
Agenda letteraria ricorda la nascita di un grande scrittore italiano, Elio Vittorini, la sua
scrittura mostra alcune influenze degli ermetici e degli scrittori americani
per creare una narrazione fra il reale e il simbolismo, mostrandosi un
figlio del suo tempo, da sfoggio delle varie correnti culturali a cui si sta avvicinando. Queste sue
caratteristiche si sviluppano con il tempo, mostrando al lettore le differenze
tra gli scritti del giovane Vittorini e quello del più maturo. Le sue idee avverse
al fascismo, vengono messe in mostra sia nelle sue opere che nei suoi articoli
scritti per i vari giornali con cui collabora e dopo lo scalpore che ha
suscitato un suo articolo del 1929, contro il provincialismo della
cultura italiana, perde le sue collaborazioni e inizia a scrivere per la
rivista Solaria, su cui pubblica la maggior parte dei suoi racconti. Uno dei
suoi romanzi più importanti è Uomini e no, è stato considerato il primo libro
sulla resistenza, dove parla della sua necessità, ma allo stesso
tempo pone dei dubbi sulla situazione in cui si trovano e si interroga sul
combattimento e sulla morte. Questa affermazione
e negazione, spiega anche la scelta del titolo, perché ci fa capire le
caratteristiche opposte dell’essere umano.
Titolo: Uomini e no
Autore: Elio Vittorini
Editore: Mondadori
Collana: Oscar classici moderni
Edizione: 14
Data di Pubblicazione: Maggio 2001
Prezzo 9,00 €
Vi lascio con un piccolo
estratto del romanzo Uomini e no e un video biografico
raccontato dallo stesso Vittorini prima della sua morte:
"Chi aveva colpito non poteva colpire di più nel segno. In una
bambina e in un vecchio, in due ragazzi di quindici anni, in una donna, in
un'altra donna: questo era il modo migliore di colpire l'uomo. Colpirlo dove
l'uomo era più debole, dove aveva l'infanzia, dove aveva la vecchiaia, dove
aveva la sua costola staccata e il suo cuore scoperto: dov'era più uomo. chi
aveva colpito voleva essere il lupo, per far paura all'uomo. Non voleva fargli
paura? E questo modo di colpire era il migliore che credesse di avere il lupo
per fargli paura"
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