martedì 23 luglio 2013

Saggi ...o, “Ipazia rappresentava il simbolo dell'amore per la verità, per la ragione, per la scienza che aveva fatto grande la civiltà ellenica. Con il suo sacrificio cominciò quel lungo periodo oscuro in cui il fondamentalismo religioso tentò di soffocare la ragione." Margherita Hack

Saggi
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“ C’ERA UNA DONNA QUINDICI SECOLI FA AD ALESSANDRIA D’EGITTO, IL CUI NOME ERA IPAZIA.”
         
  Ciao a tutti cari amici, ritorna la nostra rubrica dedicata ai saggi, e il libro di oggi è dedicato ad una grande scienziata, che è stata una matematica, astronoma e filosofa pagana, Ipazia d’Alessandria, una maestra apprezzata e rispettata, una studiosa le cui idee sono entrate in contrasto con quelle cristiane e le invidie e il fanatismo esasperato, l’hanno resa una martire agli occhi della ragione, perché la sua non fu una semplice esecuzione, ma un esagerato martirio che va oltre ogni pensiero cristiano, denudata e martoriata con cocci aguzzi le sono stati strappati gli occhi mentre era ancora viva, per poi straziarne il corpo, e trascinarlo a pezzi per ogni angolo della città, solo dopo sono stati raccolti e bruciati proprio come si fa con le streghe. Era il 415 e l’ignoranza ha preso il posto della umana ragione, per strappare al mondo una voce che con questo strazio ha iniziato a urlare ancora più forte, e ha stuzzicato la mente di poeti e pittori, per riscuotere una clamorosa attenzione soprattutto nell’età dei lumi, quando è stata riportata alla luce la storia di questa intelligentissima donna che è stata considerata un precursore di Galileo.
 Il ritratto di Ipazia ci viene restituito in questo meraviglioso saggio biografico, scritto da una grande studiosa dell’età bizantina Silvia Ronchey, dal titolo: Ipazia. La vera storia, edito dalla Rizzoli per la Collana BUR Saggi.
 Editore  Bur Biblioteca Univ. Rizzoli 
Collana Saggi
Formato Tascabile 
Pubblicato  23/08/2011
Pagine  318
Prezzo 10,50 €
 In questo saggio, la nostra Silvia Ronchey, attraverso una scrittura piacevole come un romanzo, però senza tralasciare il rigore filologico e storiografico, tipico degli storici, cerca di ricostruire sotto tutti i punti di vista, la vera storia di questa grande scienziata, della quale non si hanno molte notizie, di certo si sa che è stata la figlia di Teone, uno scienziato del museo di Alessandria, e lei è stata la sua discepola prediletta, collaboratrice e il suo successore, visto che ha superato il padre con la sua arguzia e retorica, che le ha fatto guadagnare l’appoggio di Oreste, il prefetto di Alessandria, che spesso la consultava sui problemi della città, questo ha scosso il vescovo Cirillo, che la vedeva come un ostacolo nei suoi rapporti con il prefetto. Le cause della sua morte, sono velate da una profonda ombra e sembra che le sue idee scientifiche non sono state le vere cause della sua fine, e la sua esecuzione forse, è stata infiammata da chi aveva interesse a toglierla di mezzo, per cercare di nascondere altri motivi, magari di natura politica, dato che lei è stata una figura importante in questo scenario e le sue parole avevano il potere di scuotere le menti di chi l'ascoltava.
 Una fonte importante che ci è rimasta di questa fantastica donna, che non aveva certo peli sulla lingua, e quella di uno dei suoi allievi, che poi è diventato il vescovo di Cirene, Sinesio. Non bisogna sorprendersi che un cristiano seguiva le sue lezioni, infatti Sinesio non era il solo, la maestra, come era chiamata dai suoi discepoli, era a capo della scuola di Alessandria e insegnava a chiunque voleva apprendere le arti della scienza e della filosofica, soprattutto Platone, Aristotele come la vera filosofia ovvero la retorica, e il suo carattere, la sua saggezza, come il suo fascino erano molto apprezzati dai giovani.
 Di Ipazia, è stato realizzato un film, Agorà, diretto da Alejandro Amenábar, che in Italia è uscito nelle sale nell’Aprile del 2010, con una splendida Ipazia interpretata da Rachel Weisz.

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