Saggi
“ C’ERA UNA DONNA QUINDICI SECOLI FA AD
ALESSANDRIA D’EGITTO, IL CUI NOME ERA IPAZIA.”
Ciao a tutti cari amici, ritorna la nostra rubrica
dedicata ai saggi, e il libro di oggi è dedicato ad una grande scienziata, che
è stata una matematica, astronoma e filosofa pagana, Ipazia d’Alessandria, una maestra apprezzata e rispettata, una
studiosa le cui idee sono entrate in contrasto con quelle cristiane e le
invidie e il fanatismo esasperato, l’hanno resa una martire agli occhi della
ragione, perché la sua non fu una semplice esecuzione, ma un esagerato martirio
che va oltre ogni pensiero cristiano, denudata e martoriata con cocci aguzzi le
sono stati strappati gli occhi mentre era ancora viva, per poi straziarne il
corpo, e trascinarlo a pezzi per ogni angolo della città, solo dopo sono stati raccolti
e bruciati proprio come si fa con le streghe. Era il 415 e l’ignoranza ha
preso il posto della umana ragione, per strappare al mondo una voce che con
questo strazio ha iniziato a urlare ancora più forte, e ha stuzzicato la mente di
poeti e pittori, per riscuotere una clamorosa attenzione soprattutto nell’età
dei lumi, quando è stata riportata alla luce la storia di questa intelligentissima
donna che è stata considerata un precursore di Galileo.
Il ritratto di Ipazia ci viene restituito in questo meraviglioso
saggio biografico, scritto da una grande studiosa dell’età bizantina Silvia Ronchey, dal titolo: Ipazia.
La vera storia, edito dalla Rizzoli per la Collana BUR Saggi.
Collana Saggi
Formato Tascabile
Pubblicato
23/08/2011
Pagine
318
Prezzo 10,50 €
In questo
saggio, la nostra Silvia Ronchey, attraverso una scrittura piacevole come un
romanzo, però senza tralasciare il rigore filologico e storiografico, tipico
degli storici, cerca di ricostruire sotto tutti i punti di vista, la vera
storia di questa grande scienziata, della quale non si hanno molte notizie, di
certo si sa che è stata la figlia di Teone, uno scienziato del museo di Alessandria, e lei è
stata la sua discepola prediletta, collaboratrice e il suo successore, visto
che ha superato il padre con la sua arguzia e retorica, che le ha fatto
guadagnare l’appoggio di Oreste, il prefetto di Alessandria, che spesso la
consultava sui problemi della città, questo ha scosso il vescovo Cirillo, che la
vedeva come un ostacolo nei suoi rapporti con il prefetto. Le cause della sua morte,
sono velate da una profonda ombra e sembra che le sue idee scientifiche non
sono state le vere cause della sua fine, e la sua esecuzione forse, è stata
infiammata da chi aveva interesse a toglierla di mezzo, per cercare di nascondere altri motivi, magari di natura
politica, dato che lei è stata una figura importante in questo scenario e le
sue parole avevano il potere di scuotere le menti di chi l'ascoltava.
Una fonte
importante che ci è rimasta di questa fantastica donna, che non aveva certo peli
sulla lingua, e quella di uno dei suoi allievi, che poi è diventato il vescovo
di Cirene, Sinesio. Non bisogna sorprendersi che un cristiano seguiva le sue
lezioni, infatti Sinesio non era il solo, la maestra, come era chiamata dai
suoi discepoli, era a capo della scuola di Alessandria e insegnava a chiunque voleva apprendere le arti della scienza e della
filosofica, soprattutto Platone, Aristotele come la vera filosofia ovvero la retorica, e il suo carattere, la sua saggezza, come
il suo fascino erano molto apprezzati dai giovani.
Di Ipazia, è
stato realizzato un film, Agorà, diretto da Alejandro Amenábar, che in Italia è
uscito nelle sale nell’Aprile del 2010, con una splendida Ipazia interpretata
da Rachel Weisz.
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