My Readyng of the heart.
Eccomi di nuovo qui a
scrivere delle letture del mio cuore. Come sempre anche questa volta vi riporto
un passo tratto da un libro che mi ha appassionato tanto da annotarlo sul mio
quaderno dei ricordi. Un nome azzeccato, oserei dire, perché ogni volta che lo
riapro il ricordo e le emozioni dei miei preziosi amici, riaffiorano nel mio
cuore con vivo piacere, tanto da non poter fare a meno di condividerli.
Questa volta vi riporto una
lettera. Si amici di lettura, avete capito bene, ma non una comune e
banalissima, una misteriosa... lettera d’amore. Infatti, non si conosce ne il
mittente ne il ricevente, che sono celati dietro un particolare nickname.
Cara Capra,
come ci si innamora? Si casca? Si
inciampa, si perde l’equilibrio e si cade sul marciapiedi, sbucciandosi un
ginocchio, sbucciandosi il cuore?
Ci si schianta per terra, sui sassi? O è
come rimanere sospesi oltre l’orlo di un precipizio, per sempre?
So che ti amo quando ti vedo, lo so
quando ho voglia di vederti. Non un muscolo si è mosso. Nessuna brezza agita le
foglie. L’aria è ferma.
Ho cominciato ad amarti senza fare un
passo. Senza neanche un battito di ciglia. Non so neppure quando è successo.
Sto bruciando. E’ troppo banale per te?
No, e lo sai. Vedrai. E’ quello che capita, è quello che importa. Sto
bruciando.
Non mangio più, mi dimentico di
mangiare, mi sembra una cosa sciocca, che non c’entra. Se ci bado. Ma non bado
a niente. I miei pensieri straripano furiosi, una casa piena di fratelli,
legati dal sangue, che si dilaniano in una faida:
“ Mi sto innamorando”.
“ Tipica scelta stupida”.
“Eppure … L’amore mi tormenta come se
fosse dolore”.
“Si, continua così, manda a puttane
la tua vita. E’ tutto sbagliato e lo sai. Svegliati. Guarda le cose in faccia”.
“C’è una faccia sola, l’unica che vedo,
quando dormo e quando non dormo”.
Stanotte ho buttato il libro fuori dalla
finestra. Ho provato a dimenticare. Tu non vai bene per me, lo so, ma quello
che penso non mi interessa più,
a meno che non pensi a te.
Quando sono accanto a te, davanti a te, sento i tuoi capelli che mi sfiorano la
guancia anche se non è vero. Qualche volta guardo altrove. Poi ti guardo di
nuovo.
Quando mi allaccio le scarpe, quando
sbuccio un’arancia, quando guido la macchina, quando vado a dormire ogni notte
senza di te, io resto, Come sempre,
Montone
Allora, cosa ne pensate?
Profonda e... quando ho
letto questo libro, è stata lei a fulminarmi.
L’amore, la passione era qualcosa
che ancora vivevo solo attraverso i libri e in questo caso più che il romanzo
stesso è stata questa lettera a farmi sognare un’amore unico che non ti lascia
respirare. Utopia, sogni o banale realtà di una mente ingenua, forse direte. ...
Mah! A proposito, avete capito di che libro stiamo
parlando?
Ha! Ha!... Scusate il mio sciocco umorismo, se così lo
possiamo definire. Il romanzo, per chi ancora non l’ ha capito è quello di Cathleen Schine, “La lettera d’amore”, pubblicato negli
Stati Uniti nel 1995, è diventato un film dal titolo omonimo nel 1999, diretto
dal regista di Hong Kong Peter Ho-Sun
Chan ed interpretata da Kate Capshaw.
In Italia questo romanzo è stato pubblicato dalla casa editrice Adelphi, nel
1999, l’anno di uscita sul grande schermo di questa pellicola.
Questo romanzo non è un vero
e proprio romanzo d’amore, come lascia fraintendere il titolo, ma personalmente
lo definirei una sorta di riflesso dell’amore, perché la protagonista, una
libraia quarantenne di nome Helen, che ha trovato la misteriosa lettera nella
sua posta, non si è innamorata di un uomo, ma piuttosto dell’idea dell’amore,
influenzata dalle parole di questa misteriosa lettera cerca di risalire al
mittente e credendo che la lettera fosse destinata a lei, si lascia trascinare
da una passione estiva, con un giovane che lavora nella sua libreria. Ma quando
il mistero dietro la lettera viene svelato, la fiamma della passione si spegne
come un fiammifero. Quindi, non riuscendo a vedere una storia d’amore ho
preferito collocarlo nella sezione narrativa straniera della mia libreria. Se devo
essere ipercritica la storia in se non è folgorante, anche se l’idea è buona,
ma la scrittrice ha dato al romanzo un risvolto diverso da quello che mi
aspettavo, io avrei preferito una storia in stile Le parole che non ti ho detto e collocarla così tra i romanzi rosa.
Mah! Tutto sommato ha lasciato il segno, infatti eccola tra le letture che
hanno toccato il mio cuore.
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