Appassionati lettori, oggi 9 settembre, nella
nostra agenda annotiamo questo giorno per ricordare la memoria di uno dei miei autori preferiti, Alberto Bevilacqua, un grande del panorama letterario. Un uomo, che nella sua vita è stato: un poeta, uno scrittore, un regista e anche un giornalista, vincitore dei più
importati premi letterari italiani, un personaggio immortale, che con la sua
sensuale ironia e schiettezza ha risvegliato gli incantati sensi di generazioni
e continuerà a farlo in futuro con le sue intramontabili, opere del cinema e
della letteratura, come La Califfa del
1964, Questa specie di amore, che si è
meritato il Premio Campiello e L’occhio
del gatto, il Premio Strega. Tra le sue molteplici opere, io ho scelto di ricordarlo con un estratto del romanzo: I sensi incantati, e una delle sue bellissime poesie d’amore Similitudine a due.
I sensi incantati – Alberto Bevilacqua
Può succedere
che, dal cuore oscuro dell’universo, giungano all’uomo certe premonizioni o
rivelazioni di ciò che accadrà.
Rientra nel normale. L’eccezione consiste,
semmai, nella maggiore intensità, nel più sviluppato potere di comunicazione
magica con cui la premonizione si insinua in alcuni privilegiati. Si tratta di
facoltà attraverso le quali la natura concede al suo mistero di diradarsi,
lievemente, affinché possa illuminarci con i segnali di una solidarietà
superiore che addolcisce le nostre solitudini, accarezza e traduce in realtà i
nostri sogni, non lascia morire le speranze.
È ciò che intendo per Provvidenza.
Similitudine
a due
…hai la bellezza della farfalla che muore
sulla rovente
lampada tenuta accesa
da un uomo
insonne fino al giorno:
bruciata
impronta del confine
fra il grande
sogno e la notte breve.
Bellezza, un
senso del nulla,
il solo forse,
che percepisce
il mondo
che ci scruta
dal fondo del suo specchio
dove riflette
solo chi ci manca
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