Che cosa
ne pensate dei miti e delle leggende?
Una
rubrica dedicata alle leggende che sono alla base delle culture di ogni
nazione, alcune famose, altre un po’ meno, nostrane e straniere, europee e
continentali, una caccia alle storie più belle e bizzarre per scoprire il filo
invisibile che lega tutti i popoli.
Quella di
oggi è una storia misteriosa, piena di curiosità, dove lo scenario è una delle
città più belle del mondo, PRAGA, una
meta che ho avuto la fortuna di raggiungere e che mi ha affascinato molto, perché
è antica e piena di misteri che trasudano da ogni viuzza o ponte, palazzo o
chiesa, ogni elemento ha una storia da raccontare, ma tra tutte ho scelto
quella legata a uno dei luoghi più affascinanti di questa città, “Il
Vicolo d’Oro”, situato a nord-orientale dell'area del Castello di Praga, è una stradina in
stile Mago di Oz, orlata di piccole casette coloratissime che ti trasportano in
un luogo magico che sembra uscito da un bellissimo dipinto manierista. Questa
via viene anche chiamata via degli alchimisti, per la leggenda che sto per
narrarvi.
Il
castello del Vicolo d’oro
Si racconta
che in questa via , il re Rodolfo, faceva alloggiare anche degli alchimisti,
quei chimici che cosi venivano chiamati nell’età medievale, poiché desiderava
smisuratamente conoscere l’arte di produrre l’oro. Molto tempo dopo, in una
piccola casetta andò ad abitare un vecchio misterioso. Era un personaggio
bizzarro, che non usciva quasi mai e non dava parola a nessuno. All’interno
della sua piccola casa, era come una pentola in ebollizione, infatti dal camino
gli altri abitanti vedevano sempre uscire del fumo nero, altre volte giallo o
blu, naturalmente tutti erano molto incuriositi da cosa stesse combinando
rinchiuso li dentro sempre fino a tarda notte. Ma col passare del tempo vista
la sua tranquillità non badarono più a lui e alle sue stramberie. Un
pomeriggio, però, il vecchio corse fuori dalla casetta con gli occhi
scintillanti e lunghi capelli arruffati, che ondeggiavano. Agitava le mani
sopra la testa e gridava: “Gente, gente,
c’è l’ho fatta ho creato l’oro! Oro puro!.” Tutti corsero da quel vecchio
pazzo, che agitava le mani, mentre balbettando cercava di spiegare qualcosa,
fino a quando all’improvviso non s’irrigidì e cadde steso a terra morto. Gli
abitanti non conoscendo nessun parente del vecchio, lo seppellirono in una
fossa comune. Quando poi i funzionari perquisirono la casetta, non trovarono
nessuna traccia dell’oro di cui parlava il vecchio, ma scoprirono delle carte
secondo le quali il vecchio apparteneva a una nobile e ricca famiglia. Poco
tempo dopo si presentò nel vicolo il figlio del vecchio, che iniziò a chiedere
della vita che faceva suo padre. Così raccontò agli abitanti come suo padre
anni prima, viveva tranquillo nel loro castello in Boemia meridionale insieme a
tutti i suoi figli e alle loro famiglie, fino a quando non si mise in testa di
voler assicurare a tutti loro una ricchezza da favola, intestardito da questa
idea, iniziò a studiare alchimia per poter creare l’oro e così iniziarono i suoi
esperimenti. La sua famiglia cercò di impedirgli di proseguire con la sua
follia, tanto che un giorno il vecchio sparì senza lasciare traccia. I figli
preoccupati, lo cercarono in tutta la Boemia, senza successo, infatti non
potevano immaginare che si fosse rinchiuso nella casetta del Vicolo d’Oro per
poter continuare indisturbato i suoi esperimenti. Comunque quello che successe
al vecchio restò un mistero, se ha scoperto l’oro oppure no, nessuno lo sa o lo
saprà mai perché il segreto è andato con lui nella tomba. Però il Vicolo d’Oro
ha aggiunto alla sua storia un vero nobile. E per un bel po’ di anni dopo la
sua morte, alla più piccola delle casette del Vicolo d’Oro, i vicini diedero il
nome di…. Castello.
La leggenda è tratta da "77 leggende praghesi" di Alena Ježková:
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