Ed ora manga! Manga?
"Mi chiamo Dog. Dylan Dog."
"Mi chiamo Dog. Dylan Dog."
"Giuda ballerino!"
Ciao a tutti miei lettori, come quasi ogni giovedì, ecco la nostra
rubrica dedicata alla letteratura per immagini, il fumetto. Dopo aver parlato
di uno dei grandi fumettisti giapponesi, il mangaka Masashi Kishimoto, il creatore del personaggio "Naruto", ora
riprendiamo l’aereo e ritorniamo all’interno dei nostri confini, per incontrare
un altro grande fumettista, l’italianissimo Tiziano Sclavi, e il suo mitico
Dylan Dog, l’investigatore dell’incubo,
che naviga tra licantropi, vampiri e ogni sorta di fenomeno paranormale.
Tiziano Sclavi, si è appassionato ai
libri di Poe, già all’età di sette anni, quando ha praticamente divorato tutte
le sue opere. Tiziano dimostra sin da giovanissimo un’ottima capacità
narrativa, infatti scrive racconti anche riconosciuti, sin dalle scuole medie. Prima
di dedicarsi al fumetto e stringere una solidale alleanza con Sergio Benelli, l’Editore
del suo grande successo, ha lavorato per il Corriere
dei ragazzi, il settimanale giovane del Corriere della sera, e altri
magazine dello stesso genere, dove inizia il primo incontro col fumetto,
scrivendo i testi per vari disegnatori, tra cui Giorgio Cavazzano con cui si
trova a lavorare spesso. Negli anni settanta, scrive una serie di racconti
gialli e riceve anche il Premio Scanna,
un riconoscimento multidisciplinare annuale, organizzato e gestito dalla
Fondazione Tanturri, nella provincia dell’Aquila. Mentre continua a scrivere
racconti mystery tendenti all’horror, inizia a creare personaggi di fumetti
fino a quando nel 1979, arriva il sodalizio con Benelli, come sceneggiatore di
fumetti. Dopo aver lavorato per quasi dieci anni per questa casa editrice,
collaborando per il fumetto Zagor, Mister No e altri, finalmente crea il mitico
Dylan
Dog, l’investigatore dell’incubo, che prende il nome dal famoso
scrittore inglese Dylan Thomas e si ispira, al personaggio di John
Silence dello scrittore inglese Algernon
Blackwood.
Dylan Dog, è un fumetto d'autore,
osannato dalla critica e dagli intellettuali più famosi, fa la sua prima comparsa
nel Settembre del 1986, con l’ indagine dal titolo: “L’alba dei morti viventi”, disegnato da Angelo Stano e realizzato
da Claudio Villa, le sue caratteristiche fisiche, hanno preso ispirazione dal
celebre attore Rupert Everett,
seguendo il suggerimento del suo autore. Naturalmente un mystery che si
rispetti ha bisogno di un’ambientazione gotica in stile decadente, e quale
miglior scenario di una nebbiosa Londra, dove il nostro Dylan risiede come
tutti sappiamo al n° 7 di Craven Road, per ricordare il maestro del film horror
di tutti i tempi Nightmare.
La facile confusione tra i due personaggi nasce non solo dalle loro caratteristiche simili, ma anche dal fatto che nel film Francesco è interpretato da Rupert Everett, la personificazione del nostro Dylan.
Anche di Dylan Dog, è stato
realizzato un film con la regia di Kevin Munroe, che è uscito nelle sale
italiane nel 2011. Il film, non tratta una delle serie a fumetti, ma una storia
nuova, ideata per l’occasione, che però non può reggere il confronto con il
fumetto, poiché è stato privato del linguaggio che caratterizza il nostro
detective, per poterlo adattare meglio a un pubblico giovanile. Il protagonista
purtroppo non è stato Rupert Everett, ma Brandon Routh, un bravo attore, ma non
può reggere il confronto con la sua incarnazione.
RAI 5: Fumettology - DYLAN DOG. Intervengono: Mauro Marcheselli, Michele Masiero, Giovanni Gualdoni, Graziano Frediani, Roberto Recchioni, Pasquale Ruju, Paola Barbato, Claudio Villa, Angelo Stano, Giapiero Casertano, Stefano Marzorati, Guido Tognetti
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