Benvenuti tra le mie pagine...
Oggi è iniziato il grande evento culturale
letterario italiano, la XXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di
Torino, che come sapete quest’anno porta avanti un tema molto
particolare IL
BENE.
Nessuno poteva farsi avanti come miglior
portavoce che la Santa Sede, infatti è proprio lei l’ospite d’onore di questa
edizione, che con il suo illustre rappresentante, il cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del
Pontificio Consiglio della Cultura, che come tale ha coinvolto i grandi organi
culturali Pontifici: la Libreria Editrice Vaticana, i Musei Vaticani, la
Biblioteca Apostolica Vaticana, l'Archivio Segreto Vaticano, la Pontificia
Commissione per l'Archeologia Sacra, l'Ufficio Filatelico e Numismatico e altre
Istituzioni, insieme all'Arcidiocesi di
Torino. Per loro è stato allestito un grande stand che riprende “pensate un po’ ” il progetto per la nuova Basilica Vaticana di Donato Bramante. “Sorprendente!
Non trovate”.
Come forse, molti di voi sapranno, la commissione
per l’ampliamento, è stata concessa al Bramante nel 1505 da Papa Giulio II, i progetti
iniziali erano a pianta centrale quadrata, tipica del Rinascimento, con
all'interno una croce greca realizzata con quattro absidi sporgenti ed una
cupola emisferica al centro che si rifaceva a quella del Pantheon. I lavori
sono iniziati il 18 aprile del 1506 ma si sono fermati bruscamente dopo la
costruzione dei quattro pilastri centrali a causa della morte di Giulio II nel
1513 e successivamente per quella del Bramante nel 1514. In questo monumentale
stand, si può ammirare dei pezzi unici dal valore inestimabile come: i manoscritti originali dell'Inferno
dalla Divina Commedia di Dante Alighieri con
le illustrazioni di Sandro Botticelli e un'Iliade di Omero in greco con
testo latino a fronte. Fra gli autografi, una
lettera del 10 agosto 1848 di Carlo Alberto re di Sardegna a papa Pio IX;
una lettera del 20 luglio 1859 di
Camillo Benso conte di Cavour a monsignor Gaetano Tortone, reggente della
Nunziatura Apostolica in Torino; una lettera dell'8 settembre 1870 di Vittorio
Emanuele II a papa Pio IX e una lettera del 29 ottobre 1876 di san Giovanni
Bosco a Pio IX. Inoltre sculture e frammenti marmorei dei Musei Vaticani e
volumi con illustrazioni artistiche dalla Collezione di Arte contemporanea del
Vaticano. Inoltre si può ammirare l'emissione filatelica di un francobollo appositamente
dedicato al Salone, grazie all'Ufficio Filatelico e Numismatico Vaticano.
Uno stand che merita di essere visto,
dato che riporta pregiate opere d’arte libraia e non solo. Un vero museo uscito
dalle pagine di un libro d’arte.
Vi ricordo anche un interessante appuntamento che si
terrà domani, venerdì
9 maggio. Un dialogo tra il Cardinale
Gianfranco Ravasi e Claudio Magris.
Il tema dell'incontro, sarà: “I modi con cui la Chiesa d'oggi esercita il
suo magistero con i credenti e con l'intera società.”
Parlando di questi temi tra credenti e
non credenti possiamo soffermarci sull’ interessantissimo saggio uscito il 4
Marzo e scritto a due mani dal nostro cardinale Gianfranco Ravasi e Luc Ferry
dal titolo: Il cardinale e il filosofo.
Dialogo su fede e ragione, edito dalla Mondadori.
SINOSSI: In che cosa il
messaggio di Gesù è ancora attuale per i credenti e i non credenti nella nostra
società moderna e laica? È questa la domanda alla quale il cardinale Gianfranco
Ravasi e il filosofo Luc Ferry cercano di dare una risposta, affrontando uno dopo
l'altro i principali snodi del pensiero cristiano. Laico e agnostico, ma
convinto che i Vangeli racchiudano una ricchezza di pensiero e di saggezza che
va ben oltre la cerchia dei fedeli, Luc Ferry cerca di approfondire quanto del
loro contenuto un non credente può oggi accettare, e identifica tale terreno
nel nucleo intorno al quale il messaggio cristico si incentra, ossia l'amore
nelle sue varie accezioni, eros, philia e agape. Il nodo irrisolto per il non
credente rimane però il rapporto tra fede e ragione. E proprio a partire da
questo tema si sviluppa l'analisi del cardinale Gianfranco Ravasi, per il quale
il discorso teologico autentico deve saper procedere in equilibrio su un
difficilissimo crinale, in bilico fra due abissi: l'approccio riduttivo, unicamente
razionale e storico da un lato, e un misticismo irrazionalista che sfiora il
fondamentalismo dall'altro. Ciò che egli propone per districarsi fra questi due
estremi e un nuovo canale di conoscenza, riassumibile nella formula
"credere e comprendere", ossia credere prima, per poter capire poi.
Il libro si chiude con un confronto serrato tra il cardinale e il filosofo, che
tocca temi di etica nevralgici per la società e il mondo attuali.
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