giovedì 27 febbraio 2014
Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un anima, l’anima di chi lo ha scritto e l’anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e ha sognato grazie a esso...
Benvenuti tra le mie pagine...
E tra i fogli sparsi delle mie letture
indimenticabili, quelle che mi hanno emozionata tanto da scriverne i passi che
ho trovato più significativi nel magico quaderno, che ho chiamato My reading of the heart proprio come questa rubrica, attraverso la quale, ora, le condivido
con voi, dei lettori, proprio come me, che siete rimasti travolti nel turbinoso mondo
della lettura.
Il
passo che vi propongo è quello di un romanzo che è stato per me, come un fiume
in piena, e mi ha portato a leggere tutti, ma dico tutti i libri che mi ero
persa di questo incredibile scrittore, che ha avuto la grande capacità di stordirmi
e sconvolgermi, proprio come è successo a una persona a cui voglio molto bene e
con cui ho condiviso questa travolgente lettura.
Parlo de... “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafón.
... Seguimmo il guardiano
fino a un ampio salone circolare sovrastato da una cupola da cui scendevano
lame di luce. Era un tempio tenebroso, un labirinto di ballatoi con scaffali
altissimi zeppi di libri, un enorme alveare percorso da tunnel, scalinate piattaforme
e impalcature: una gigantesca biblioteca dalla geometria impossibile. Guardai mio
padre a bocca aperta e lui mi sorrise ammiccando... “Benvenuto nel Cimitero dei libri dimenticati, Daniel”... Mio padre
si chinò su di me, e guardandomi negli occhi, mi parlò con tono pacato
riservato alle promesse e alle confidenze. “Questo
luogo è un mistero, Daniel, un santuario. Ogni libro, ogni volume che vedi
possiede un anima, l’anima di chi lo ha scritto e l’anima di coloro che lo
hanno letto, di chi ha vissuto e ha sognato grazie a esso. Ogni volta che un
libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine
, il suo spirito acquista forza. Molti anni fa, quando mio padre mi portò qui
per la prima volta, questo luogo era già vecchio, quasi come la città. Nessuno
sa da quanto tempo esiste o chi l’abbia creato. Ti posso solo ripetere quello
che mi disse mio padre: quando una biblioteca scompare, quando una libreria
chiude i battenti, quando un libro si perde nell’obblio, noi, custodi di questo
luogo facciamo in modo che arrivi qui. E qui i libri che più nessuno ricorda, i
libri perduti nel tempo, vivono per sempre, in attesa del giorno in cui
potranno tornare nelle mani di un nuovo lettore, di un nuovo spirito. Noi li
vendiamo, li compriamo, ma in realtà i libri, non ci appartengono mai. Ognuno di
questi libri è stato il migliore amico di qualcuno. Adesso hanno soltanto noi,
Daniel. Te la senti di mantenere il segreto?”. Il mio sguardo si smarrì
nell’immensità di quel luogo, nella luce fatata. Annui e mio padre sorrise. ...
mi aggirai in quel labirinto che odorava di carta vecchia, polvere e magia per
una mezzora. Lascia che la mi mano sfiorasse il dorso dei libri disposti in
lunghe file, affidando la mia scelta al tatto. Tra titoli ormai illeggibili,
scoloriti dal tempo, notai parole in lingue conosciute e in decina d’ altre che
non riuscivo a identificare. Vagai lungo gallerie e ballatoi a spirale riempiti
da centinaia, migliaia di volumi che davano l’impressione di sapere di me molto
più di quanto io sapessi di loro. Mi balenò per la mente che dietro ogni
copertina, si celasse un universo infinito da esplorare, e che fuori di lì, la
gente sprecasse il tempo ascoltando partite di calcio e sceneggiati alla radio,
paga della sua mediocrità. Non so dire se dipese da queste riflessioni, dal
caso o dal suo parente nobile, il destino, ma in quell’istante ebbi la certezza
di aver trovato il libro che avrei adottato, o meglio, il libro che avrebbe
adottato me. Sporgeva timidamente da un ripiano, rilegato in pelle color vino, col
titolo impresso in caratteri dorati. Accarezzai quelle parole con la punta
delle dita e lessi in silenzio.
JULIÁN CARAX
L’ombra del vento
...
Cosa ne pensate del passo e del libro?
Questo scrittore spagnolo, ci sa proprio
fare con le parole, riesce a trascinarti dentro la lettura, facendoti provare
uno strano stato di ansia capace di tenerti col fiato sospeso, così, una porta
che si apre, una luce sotto la porta, un filo di vento, riesce a farti trattenere
il respiro. Suspense? Sicuramente, ma
ATTENZIONE i suoi romanzi non sono ne thriller, ne horror, è semplice
narrativa, la bella narrativa d’autore, che amo tanto, proprio come questo
libro, dove nel passo che vi ho riportato, Zafón è riuscito a leggere il mio
cuore, perché mi ha rappresentato tra i suoi personaggi, io mi sento come Daniel, o meglio IO sono Daniel e questa lettura, racchiude
tutto ciò che provo verso i libri e la
lettura. AMORE e SALVEZZA
Amore verso i libri, la lettura e salvezza interiore unita al profondo desiderio di salvarli dall'oblio, il motivo principale, che mi ha spinto ha creare "la bacheca dei libri".
News! dal mondo letterario e culturale.
Parole
Io le credevo solidi mattoni, una volta,
bulloni freddi e robusti d’avvitare
con calma e determinazione intorno ai
fatti,
con scatto e con vigore intorno ai sogni....
Anna Belozorovich
Benvenuti tra le mie pagine...
la bacheca dei libri è
lieta di farsi portavoce, di un altro importante evento che non coinvolge solo
il panorama letterario ma anche quello culturale, nazionale e internazionale, Europa in versi
La Quarta edizione del Festival della Poesia, la
cui organizzazione è stata affidata a La
casa della poesia di Como.
La poesia, accompagnata da rilevanti maestranze
del settore e la musica saranno le
protagoniste di questo evento, entrambe toccano i delicati fili dell’anima. Apollo, era considerato il simbolo ispiratore di
queste arti, in quanto capo delle muse, con la sua cedra intonava il dolce
suono e il bel canto nel cuore dei cantori e ora come allora, risuona la dolce
melodia che ha ispirato i grandi poeti, attraverso la poesia, suonata con la
penna dalle moderne voci, che si accordano con gli strumenti suonati ad arte
dai giovani musicisti, entrambe capaci di guarire le malattie dell’animo,
deliziando le orecchie e il cuore. Ma lasciate
dunque, che vi accompagni come Virgilio al sommo Dante nel bel mondo...
Lady and Gentleman, benvenuti in:
Europa in versi
Quarta edizione del Festival di Poesia
22 marzo 2014
Villa del Grumello, Como
IL SUONO E IL SENSO: UN’ORIGINE COMUNE
Sabato 22 marzo, a partire dalle 14.15, si terrà a Villa del Grumello a Como, “Europa in versi. Il suono e
il senso: un’origine comune”, festival di poesia organizzato da La Casa della
Poesia di Como.
Nella quarta edizione del festival,
poesia e musica si fonderanno in un insieme armonico di parole e suoni: i
linguaggi della poesia e della musica hanno, infatti, un’origine comune e sono
da sempre legati da ritmo, armonia e suono.
Poeta e critico letterario, Mario Santagostini (foto)
Questa edizione di “Europa in versi” intende offrire
al pubblico la possibilità di recuperare, capire e apprezzare le analogie e le
differenze che da sempre caratterizzano questi due ambiti dell’arte. Come ogni
anno, saranno invitati a leggere le loro poesie alcuni tra i maggiori poeti
contemporanei italiani, tra cui Giuseppe
Conte, Ida Travi, e Mario Santagostini. Ad essi si aggiungeranno i poeti
stranieri: Luisa Castro, José María Micó,
con il recital “Caleidoscopio” (poesie musicate dall’autore e interpretate
dalla cantante Marta Boldú), Juan
Vicente
Piqueras che reciterà le sue poesie accompagnato dal violino del
famoso e versatile musicista Jamal
Ouassini e il poeta João Carlos
Nunes Abreu dalla Penisola Iberica; Doris
Kareva dall’Estonia; Tuğrul Tanyol dalla Turchia; Andrey Alyakin e il grande poeta,
traduttore e critico letterario Evgenij
Solonovich dalla Russia. Nella sezione dedicata ai giovani poeti saranno presenti Anna
Belozorovich e Laura Di Corcia.
Il Festival sarà introdotto da personaggi
di spicco del mondo della cultura italiana tra cui Giovanni Tesio, filologo e critico letterario e Maurizio Cucchi, poeta. Interverrà Vincenzo Guarracino, critico
letterario.
Poeta turco - Tuğrul Tanyol (foto)
Inoltre, anche quest’anno, Mario Santagostini terrà una “Bottega di poesia”,
offrendo un parere gratuito e preziosi consigli a tutti coloro che scrivono
versi. Alla bottega di poesia è necessario iscriversi telefonando al numero
344.0309088 oppure via mail all’indirizzo: lacasadellapoesiadicomo@gmail.com
Poetessa, Anna Belozorovich (foto)
“Europa in versi” raggiungerà anche il pubblico
dei più giovani, facendo leva sulla sensibilità nei confronti di due linguaggi
che per le loro caratteristiche suscitano emozioni e stimolano curiosità
intellettuale. Questa edizione, infatti, coinvolgerà anche i Docenti e gli allievi del Conservatorio “G.
Verdi” di Como: gli studenti del Dipartimento di Musica Elettronica
riprodurranno brani acusmatici composti sul timbro della voce di ciascun poeta,
mentre quelli dei corsi di Musica Classica eseguiranno brani liederistici. Ci
sarà un intervento del coro diretto dal giovane Direttore d’Orchestra e
compositore Alessandro
Cadario e brani di musica lirica interpretati dal soprano Consuelo Gilardoni. Non mancheranno poi i cicli di lezioni sulla poesia e sulla musica dedicati agli alunni delle scuole superiori della città, che termineranno con il consueto incontro tra gli studenti e i poeti che partecipano al Festival.
Cadario e brani di musica lirica interpretati dal soprano Consuelo Gilardoni. Non mancheranno poi i cicli di lezioni sulla poesia e sulla musica dedicati agli alunni delle scuole superiori della città, che termineranno con il consueto incontro tra gli studenti e i poeti che partecipano al Festival.
Infine, gli studenti dell’Università dell’Insubria saranno
coinvolti nell’ organizzazione dell’evento e avranno anche il compito di
accogliere i poeti e il pubblico.
Soprano - Consuelo Gilardoni (foto)
Ecco a voi un video che vede la Soprano Consuelo Gilardoni (1 classificata)
alla Gran finale del Concerto dei
vincitori per la 1 edizione del Concorso musicale - gran premio di Canto Lirico-"
Antica contea di Civenna"
Ingresso libero.
Potete scaricare, o guardare il Programma dell’evento al link: http://www.lacasadellapoesiadicomo.it/Blog.aspx?art=152
Spero che molti di voi approfitteranno
di questa grande occasione e non si lasceranno sfuggire la possibilità di
godere di un simile piacere, che farà vibrare l’ anima e saziare culturalmente. Perché? Semplice, la poesia e la musica sono la melodia dell’anima.
martedì 25 febbraio 2014
ATTENZIONE! Ecco una speciale news dal mondo letterario.
Benvenuti tra le mie pagine...
Tenendo fede alla mia Petizione: PUBBLICAZIONE
del libro Le ceneri dell'esistenza di Dami Jissed Vertiz Lozano, http://www.petizioni24.com/pubblicazione_del_libro_le_ceneri_dellesistenza
vi comunico la partecipazione della nostra giovane scrittrice al concorso letterario Big Jump proposto all’inizio di quest’anno dalla Casa Editrice Rizzoli Libri, insieme alla piattaforma Kindle Direct Publishing di Amazon e alla startup 20lines. Lo scopo naturalmente è quello di pubblicare nuovi talenti, come possiamo leggere nell’articolo proposto dal giornale La Stampa, i dettagli al link : http://www.lastampa.it/2014/01/19/cultura/big-jump-dove-osano-i-romanzi-1DEAG6MHQcGIypS1WqWJtM/pagina.html
vi comunico la partecipazione della nostra giovane scrittrice al concorso letterario Big Jump proposto all’inizio di quest’anno dalla Casa Editrice Rizzoli Libri, insieme alla piattaforma Kindle Direct Publishing di Amazon e alla startup 20lines. Lo scopo naturalmente è quello di pubblicare nuovi talenti, come possiamo leggere nell’articolo proposto dal giornale La Stampa, i dettagli al link : http://www.lastampa.it/2014/01/19/cultura/big-jump-dove-osano-i-romanzi-1DEAG6MHQcGIypS1WqWJtM/pagina.html
Ecco il breve esposto su “Le ceneri dell’esistenza”, presentato
da Dami Jissed
Vertiz Lozano attraverso 20lines.
Scopritelo anche voi. Aiutiamo questo
giovane talento e questo bellissimo romanzo di cui mi sono fatta portavoce a
raggiungere la meritata pubblicazione.
lunedì 24 febbraio 2014
Arriva il 2° appuntamento con il tour di 8 settimane, della rubrica Covers & Songs.Quali saranno le 3 books covers di questa settimana?
Benvenuti tra
le mie pagine...
e dentro la strepitosa rubrica Covers & songs, che ha iniziato il suo emozionante tour di
otto settimane, che come sapete, si concluderà,
con un estrazione, dove verrà premiata la fedele amicizia di chi mi ha
accompagnato in questo viaggio, tra books covers e musica, con un Libro e un
CD a scelta del fortunato partecipante estratto da Random.org.
Il viaggio di
oggi ci porterà nel distopico e fantastico mondo della Trilogy di Kimberly Derting “THE PLEDGE”. Ecco a voi le
books covers della serie.
The Pedge
Sinossi: Nel paese violento Ludania, le classi
sono rigorosamente divisi in base alla lingua che parlano. La trasgressione più
piccola, come guardare un membro di una classe superiore negli occhi mentre
parlano la loro lingua nativa, si traduce in esecuzione immediata. Charlaina ha
diciassette anni, e da sempre, è stata in grado di comprendere le lingue di tutte
le classi, ma questo è un segreto che cerca di nascondere da tutta la vita.
L'unico posto dove si può davvero essere liberi è il club drug-fueled, dove la
gente va a scrollarsi di dosso le regole oppressive del mondo in cui vivono. È
lì che incontra un bellissimo e misterioso ragazzo di nome Max che parla una
lingua che non ha mai sentito prima. . . e il suo segreto è quasi esposto.
Charlie è intensamente attratta da Max, anche se non può essere sicura della
sua vera lealtà. La violenza si intensifica e le situazioni di emergenza
aumentano lasciando il posto a una vera e propria crisi, ormai è chiaro che
Charlie con la sua capacità possiede la chiave per qualcosa di molto più
grande. Ormai lei è l’unica possibilità del suo paese, per ottenere la libertà
dal terribile potere retto, da un regime mortale.
The Essence
Sinossi: "Pericolo, terrore, mistero e romanticismo" continuano nel secondo volume della trilogia The Pledge, come il
regno di Charlie è sotto assedio da più insolito dei nemici. Alla conclusione
luminosa del regno, Charlaina ha sconfitto il tiranna Sabara e preso il suo
posto come regina di Ludania. Ma Charlie sa che Sabara non è scomparsa:
l'essenza della regina malvagia è fusa alla psiche di Charlie, pronta a
presentarsi al primo segno di debolezza. Charlie non è debole, ma lei l’ha
spinta al limite. Oltre a sopprimere l'onnipresente influenza di Sabara, lei è
occupata ha mantenere il suo ruolo di regina e a combattere una crescente
resistenza, che è determinata a far tornare Ludania al suo sistema di caste
discriminatorio. Charlie vuole essere la stessa ragazza di prima, ama Max, ma
lei è una regina, e si sente divisa in due. Mentre Charlie fa un viaggio verso
un vertice annuale per incontrare i leader della vicina Queendoms, un evento in
cui la sua capacità di capire tutte le lingue saranno messe alla prova, lei si
troverà di fronte al tradimento. E l'unica persona a cui può rivolgersi per
chiedere aiuto è l'anima malvagia che risiede dentro di lei.
Dopo aver scoperto la trama dei primi due volumi, passiamo a conoscere la vera protagonista della nostra rubrica, la terza meravigliosa book cover che completa la serie.
The Offering
Il vero amore e la guerra mondiale, è in gioco nella conclusione alla
trilogia The Pledge, una miscela scura composta da distopia e fantasia cosparsa
di romanticismo.
Charlie, altrimenti nota come Regina
Charlaina di Ludania, ha raggiunto la perfetta stabilità come un leader. Ha compiuto
una mirabile opera di ripristino dei sistemi di comunicazione di Ludania con
gli altri Queendoms, e finalmente ha imparato a ignorare Sabara, l'ex regina
del male la cui essenza è ancora viva dentro di Charlie. O almeno così pensa.
Quando la negoziazione di un accordo di pace con il Queendom di Astonia va
storto, Charlie riceve un messaggio brutale che minaccia Ludania, e lei sembra
essere l’unica opzione richiesta in cambio della libertà di Ludanian. Ma le
cose non sono sempre come sembrano. Charlie sta andando incontro a una
trappola, organizzata da Sabara, che è
determinata a recuperare i Queendoms ad ogni costo.
Wow! Che bella trilogy, peccato che ancora,
non c’è una versione italiana. Comunque, a gusto di chi non ha problemi a
leggere in lingua inglese, si trova tra le mani una interessante lettura, da
aggiungere alla sua playlist.
Dal distopico mondo di The Pledge, passiamo al primo volume pubblicato in Italia (Rizzoli) della mitica serie Urban fantasy “RAVEN BOYS” narrata dall’autrice di Shiver, Maggie Stiefvater.
Raven Boys di Maggie Stiefvater
È la vigilia di San Marco, la notte in
cui le anime dei futuri morti si mostrano alle veggenti di Henrietta, Virginia.
Blue, nata e cresciuta in una famiglia di sensitive, vede per la prima volta
uno spirito e capisce che la profezia sta per compiersi: è lui il ragazzo di
cui s’innamorerà e che è destinata a uccidere. Il suo nome è Gansey ed è uno
dei ricchi studenti della Aglionby, prestigiosa scuola privata di Henrietta i
cui studenti sono conosciuti come Raven Boys, i Ragazzi Corvo, per via dello
stemma della scuola, e noti per essere portatori di guai. Blue si è sempre
tenuta alla larga da loro, ma quando Gansey si presenta alla sua porta in cerca
di aiuto, pur riconoscendolo come il ragazzo del destino non può voltargli le
spalle. Insieme ad alcuni compagni, Gansey è da molto tempo sulle tracce della
salma di Glendower, mitico re gallese il cui corpo è stato trafugato
oltreoceano secoli prima e sepolto lungo la “linea di prateria” che attraversa
Henrietta. La missione di Gansey non riguarda solo un’antica leggenda, ma è
misteriosamente legata alla sua stessa vita. Blue decide di aiutare Gansey
nella sua ricerca, lasciandosi coinvolgere in un’avventura che la porterà molto
più lontano del previsto.
Anche se la book cover, non è molto
particolare, di sicuro lo è la vicenda dei fantastici protagonisti di questa
serie. Ecco i protagonisti di questa interessante saga, Ronan, Gansey, Adam and Blue. Non male, vero?
Beh! con questo romanzo siamo fortunati,
perché è stato presentato in Italia dalla Rizzoli, quindi possiamo goderci in
modo unanime questa bellissima storia.
Adesso direi che è il caso di giocare in
casa, quindi ecco a voi la bellissima book cover disegnata dal geniale e
italianissimo Paolo Barbieri, creata
per il romanzo fantasy di Licia Troisi,
I regni di
NASHIRA, in questo caso vi presento il 3° volume della serie, Il sacrificio.
La fine di Nashira è vicina, e sulle sue
terre riarse Talariti e Femtiti, razze da sempre nemiche, continuano a
combattere una guerra sanguinaria, ignari del destino che presto li annienterà.
Talitha e Saiph appartengono a due
popoli diversi, ma lottano per una missione comune: salvare Nashira e scoprire
le origini di Verba, la creatura millenaria sopravvissuta a due catastrofi.
La risposta è custodita nelle profondità
della terra, il luogo inviolato in cui secondo la religione dimorano gli dei,
il mondo segreto in cui viveva l'antichissimo popolo da cui Verba discende. Ma
una terribile profezia grava su Saiph, e lo spingerà a prendere una decisione
irrevocabile.
Talitha, braccata dai ribelli e dai
soldati talariti, sarà di nuovo costretta a scegliere: lottare per Nashira o
seguire Saiph? La sua vita è a un bivio, mentre i due astri che da sempre hanno
segnato il fato di Nashira si preparano a riversare sul pianeta un apocalisse
di fuoco.
Bene amici, ecco a voi le books covers a
cui dovete trovare la giusta colonna sonora:
- The Offering di Kimberly Derting
- Raven Boys di Maggie Stiefvater
- Il sacrificio - I regni di NASHIRA di Licia Troisi
Fatevi avanti amici de “la bacheca dei libri”, partecipate alla
rubrica Covers & Songs, vi ricordo
che avete una intera settimana per trovare la musica che secondo voi si adatta
meglio a queste 3 covers.
Tutti coloro che parteciperanno potranno vincere un Libro & un
CD a scelta.
Benvenuti nella "Grande Mela" la città dove tutto è possibile, anche vivere un amore da favola.
Caffè Letterario
Buongiorno miei cari lettori e viandanti
sperduti, pronti con il caffè? Perché oggi vi porterò tra le dolci pagine di... Tutta
colpa di New York di Cassandra Rocca
Inizia una nuova settimana, ma non
temete, ho trovato la lettura giusta per iniziare con dolcezza questa nuova
settimana. Immagino che anche voi avete trovato fantastico il bellissimo film
con Julia Roberts e Hugh Grant, Notting Hill.
Beh! allora seguitemi, perché ora
ci spostiamo a New York dove vi
presento la versione femminile di William Thacker, Clover O’Brian,
una comunissima e irruenta giovane
donna, senza peli sulla lingua, con occhi verdi, morbidi capelli rossi e a
differenza del nostro William, non lavora in una libreria di viaggi, ma pur
sempre in un negozio, con la particolare mansione di personal shopper. Caspita!
sapevo dei personal trainer, ma onestamente i “personal shopper” mi mancavano.
Infatti la nostra protagonista, aiuta i suoi clienti nell’ardua impresa di scovare
il regalo perfetto.
La parte di Sara Scott è rappresentata da Cade Harrison,
un attore di Hollywood bello, ricco,
famoso e amato. Ma diversamente da Sara, il nostro Cade non è un suo cliente,
ma allora come si possono incontrare due persone che vivono in mondi
completamente diversi? Come per Sara, la causa principale è il risvolto
negativo del successo, infatti Cade, è appena uscito da una relazione
disastrosa con una collega, e il bisogno di rifugiarsi in un luogo poco
frequentato dalle star, lontano da occhi indiscreti e soprattutto dai paparazzi
è la motivazione che lo spinge a trascorrere le feste a New York, in una casa
presa in prestito da un amico.
Adesso, non mi resta che lasciarvi a questo
assaggio, da degustare insieme al vostro caffè, dove potrete scoprire come
avviene il magico incontro tra i protagonisti di questa romantica e divertente
storia, narrata da
Cassandra Rocca
Ma scopriamo qualcosa di più su...
Cassandra Rocca, una giovane scrittrice di
origini siciliane, che vive a Genova. Nella vita di tutti i giorni lavora come
educatrice infantile, ma dedica il tempo che le resta al suo amore più grande:
i libri. Accanita lettrice e aspirante scrittrice fin dalla tenera età, ha
iniziato a pensare di rendere pubblica la sua passione solo negli ultimi anni. Tutta colpa di
New York è il suo romanzo d’esordio.
Rivolgiamo uno sguardo ai commenti di chi ha letto questo libro?
“Dialoghi
brillanti e spassosissimi che rendono irresistibile la lettura. Puro
godimento.”
Elisabetta
“Dolce
come un’intera scatola di cioccolatini, ma senza calorie”
Benedetta
Beh! direi che gli ingredienti sono
ottimi, per iniziare con dolcezza questa nuova settimana, quindi godetevi la
vostra insostituibile bevanda mattutina, il caffè e la spensierata storia di
Clover & Cade e del loro... fortuito incontro nella “Grande Mela”, la città
dove tutto può diventare possibile.
Le risate
dei bambini risuonavano lungo la via, facendo eco a quelle più contenute degli
adulti e ai tipici rumori delle case in festa. In un piccolo quartiere
residenziale di Staten Island le famiglie erano intente a celebrare il giorno
del Ringraziamento attorno a tavole imbandite, su cui facevano bella mostra di
sé tacchini ripieni, gustando squisite torte di zucca, patate dolci, e chiacchierando
amabilmente con gli ospiti. In strada, i bambini si godevano la fredda giornata
di sole di fine novembre rincorrendosi fra loro, ma erano i piccoli gemelli
Stevenson a ridere più di tutti gli altri, inseguiti da una strana specie di
tacchino umano. - “E così vorreste mangiarmi, eh? Ve la
faccio vedere io, cannibali! Sono stufo di vedere i miei simili stesi sui
vostri tavoli!”. Con voce stridula, infarcita dei buffi versi tipici di un
tacchino, Clover O’Brian continuò a rincorrere i tre monelli di sette anni per
il piccolo spazio erboso di fronte alla chiesa, deliziata dalle loro grida. - “Chi
di voi ha mangiato più tacchino a pranzo?”, chiese,
facendo seguire una raffica di glo glo glo per dare enfasi al personaggio. - “Io, io!”, strillò Sam, quello con due
buchi vuoti al posto degli incisivi superiori. - “Ne ho mangiati ben due
piatti!”. - “Ah, non stento a
crederlo! Con tutto quello spazio lì davanti, è naturale che cada più cibo
nella tua bocca”, scherzò Clover, fingendo di caricarlo a testa bassa. - “Allora
mangerò prima te! Glo glo glo!”. Scattò in avanti facendo urlare di gioia il bambino, poi si
dedicò anche agli altri due. Iniziava ad avere il fiatone, ma le piaceva
sentire il suono di quelle risate infantili. E poi non aveva niente di meglio
da fare: era sempre sola il giorno del Ringraziamento. Anzi, a dirla tutta, era
sola quasi in ogni ricorrenza speciale. Non poteva affermare di avere una
famiglia e i suoi pochi amici passavano le feste con i propri cari, com’era
giusto che fosse. Riceveva spesso i loro inviti, ma preferiva declinare e
trovare passatempi alternativi per trascorrere quelle giornate. Imbucarsi nelle
case altrui non faceva che ricordarle ciò che a lei mancava, e non voleva che
pensieri così tetri le rovinassero un giorno di festa. L’allegria era quasi un
dovere, per Clover. Soprattutto in quel periodo. Adorava il Natale, l’atmosfera
che si respirava a dicembre e in nessun altro mese dell’anno, e si batteva
continuamente perché nessuno rovinasse quei trenta giorni per lei sacri, anche
a costo di festeggiare da sola. Da quando suo padre era morto, ormai dieci anni
prima, Clover si era lentamente abituata alla solitudine. Non che prima ci
fosse un gran clima di festa in casa O’Brian: nessuno nella sua famiglia aveva
una predisposizione al buonumore, né uno spiccato spirito natalizio. Ma lei non
aveva perso quell’esuberanza infantile che la faceva sorridere come un ebete al
pensiero di dozzine di pacchi colorati sotto un albero luminoso. Per questo
cercava in tutti i modi di non farsi avvelenare dal cinismo e dal disincanto
altrui. Sua madre aveva sempre odiato il Natale. Dover organizzare una festa
impeccabile per gli ospiti, andare alla ricerca dei regali per tutti e
sorridere a parenti e amici comportava nervosismo e imprecazioni, dai quali suo
padre si teneva sempre saggiamente alla larga. Ma una volta rimasta vedova le
cose erano ulteriormente peggiorate, e così Nadia O’Brian aveva smesso di
organizzare qualunque festeggiamento, limitandosi ad accettare gli inviti
altrui. Suo fratello Patrick, invece, da quando si era sposato aveva perso ogni
interesse per quel periodo, considerandolo solo una festa per bambini. A dire
il vero erano molti i cambiamenti avvenuti in lui, dopo il matrimonio, e tutti
negativi: si era chiuso in se stesso, pensando unicamente al lavoro e ai figli,
dimenticando il bel rapporto di complicità che li aveva sempre legati. Clover
ripensava a Patrick con nostalgia e rabbia… Ripensava, sì, perché i ricordi
erano tutto ciò che le rimaneva: non essendo particolarmente simpatica alla
cognata, il loro legame si era inesorabilmente allentato e i loro incontri
erano diventati sporadici. In ogni caso, per quanto la cosa potesse
dispiacerle, il distacco dalla sua famiglia le aveva permesso di mettere la
giusta distanza fra il suo bisogno di serenità e allegria e la loro tendenza al
melodramma. La morte della nonna paterna, per di più, aveva dato a Clover la
possibilità di allontanarsi anche fisicamente da quel clima teso. Andarsene dal
Maine e prendere possesso della sua eredità – la piccola villetta nella quale
viveva da ormai tre anni – era stata una benedizione, e gli incontri con la sua
famiglia si erano ridotti quasi a zero. Adesso le feste comandate erano
monopolio di Patrick e sua moglie Sienna: ogni anno, tutta la famiglia O’Brian
si riuniva nella loro casa di campagna e, per almeno un paio di giorni, fingeva
di andare d’amore e d’accordo e di provare interesse per tradizioni natalizie
osservate solo a beneficio dei bambini. A causa della sua scarsa inclinazione a
mentire e della sua incapacità a trattenere verità scomode, Clover non era la
benvenuta… ma poco le importava. Partecipare a quei ricevimenti, i primi anni,
era stato un tormento costellato da discussioni e musi lunghi, che
inevitabilmente sfociavano in feroci mal di testa e tristezza latente. Da
allora era nato un tacito accordo tra lei e suo fratello: Patrick la invitava
alla cena della vigilia e al pranzo di Natale, lei fingeva di avere già altri
impegni e tutto si riduceva all’invio, da parte sua, degli annuali regali per
tutta la famiglia. Soltanto questo la salvava dall’essere depennata
definitivamente dall’albero genealogico: era maledettamente brava a fare regali. -
“Clover, sei troppo lenta! Non
riesci a prenderci!”, sbottò
Mark, il più sveglio dei gemelli Stevenson, strappandola ai suoi pensieri e
riportandola alla realtà. - “Ho
mangiato troppi bambini a pranzo, forse è il caso che vada a riposarmi. Vi
mangerò un’altra volta”. - “All’attaccoooo!”, urlarono tutti insieme, correndo verso di lei. Con una risata,
Clover si voltò di scatto per scappare, ma un ostacolo inaspettato si parò
dinnanzi a lei, una barriera che occupava tutta la sua visuale e che la fece
rimbalzare all’indietro, scaraventandola sull’erba. - “Ma
che cavolo…?”, bofonchiò. “Si è
fatta male?”. A quella voce Clover alzò lo sguardo, mentre una mano dalle
dita lunghe si affacciava nel suo campo visivo. La mano non era che l’elegante
appendice di un braccio, a sua volta parte di un corpo ben proporzionato,
coperto ma non nascosto da una giacca di ottima fattura. - “Porca miseria”, borbottò, rialzandosi senza l’aiuto della mano
tesa. - “Ma lei chi è, Wolverine”
- “No,
quello è Hugh Jackman”.
- “Dalla
consistenza del suo torace si direbbe che anche lei è fatto di adamantio”.
- “Il
colpo è stato così forte? Devo chiamare un’ambulanza?”, chiese l’uomo, con una chiara nota
divertita nella voce. Clover alzò finalmente lo sguardo su di lui e per poco
non cadde un’altra volta. Nonostante il cappello di lana e il bavero della
giacca sollevato, era impossibile non riconoscere quel viso dalla bellezza
sconvolgente. Cade Harrison, il noto attore di Hollywood...
......
Come si concluderà questa romantica
storia iniziata con questo incontro? Scopriamolo continuando a LEGGERE.
Al prossimo Caffè Letterario e...
Buona Lettura
venerdì 21 febbraio 2014
Stanza vuota proprio così. Adesso so che roba sono le crociate. I giovani sono una specie aliena. Non ci sostituiranno con una rivoluzione. Ci dimenticheranno e ci ignoreranno fuori d'esistenza. Il Posto delle Volpi del Deserto era soltanto uno spettacolo qualsiasi con appena la giusta sfumatura di dimostrazione. Lasciateci in pace. - “Chiamatemi semplicemente Joe” - 1979, p. 128
Parliamo di...
Benvenuti tra le mie pagine...
Il 5 febbraio 2014, è stato ricordato il centenario della nascita di
questo scrittore statunitense, William Seward Burroughs, nato a St. Louis, nel
Missouri, in un mondo di ricchezza relativa, sostenuta dai profitti della Burroughs Adding Machine Corporation.
Suo nonno, infatti è stato considerato tra gli inventori e produttori della
calcolatrice meccanica o addizionatrice. Il nostro protagonista, non ha seguito
le orme di famiglia, ma si è distinto in un altro immortale campo, quella della
letteratura, infatti, lui è stato uno dei precursori del celebre movimento
culturale americano, che si è sviluppato nel secondo dopoguerra, soprattutto
tra gli anni cinquanta principalmente negli Stati Uniti, parlo della Beat Generation.
Gli elementi centrali della cultura "Beat"
consistono nel rifiuto di norme imposte,
le innovazioni in stile, la sperimentazione delle droghe, sessualità
alternativa, l'interesse per la religione orientale, un rifiuto del
materialismo e rappresentazioni esplicite della condizione umana. In pratica,
la Beat Generation è quella che ha ispirato il titolo del celebre film di James
Dean, da cui ha preso il nome di “Gioventù Bruciata”.
Carl Solomon, Patti Smith, Allen Ginsberg e William
Burroughs
I fondatori di questo movimento sono
stati, Carl Solomon, Patti Smith, Allen
Ginsberg e William Burroughs , che hanno influenzato considerevolmente la
cultura popolare e la letteratura. Burroughs ha scritto diciotto romanzi, sei
raccolte di racconti e quattro raccolte di versi. Inoltre, ci sono cinque
pubblicazioni, che raccolgono interviste o corrispondenze. William, era un eccentrico,
anticonformista, e non è stato esattamente un modello di virtù, infatti fino
alla fine ha mantenuto fede ai proclami della sua gioventù bruciata. Amava
essere al centro dell’attenzione infatti, apparve in vari film, e ha collaborato
con numerosi musicisti e performer. Immortale è stata la sua partecipazione al
videoclip Last
Night on Earth degli U2, dove compare nella scena finale, mentre chiude gli occhi. Il videoclip è stato girato pochi giorni prima
della sua morte, sopraggiunta a causa di un fatale attacco cardiaco.
Ha cominciato a scrivere i primi versi in età adolescenziale e nonostante la sua vita ribelle,
è stato uno studente
eccellente, di fatto nel 1932, è entrato alla Harvard University, laureandosi in Inglese, e in antropologia,
come specializzazione. Più tardi, è entrato in una scuola di medicina, a
Vienna. Dopo essere stato scartato dall'esercito e dalla marina militare nel
1942, è diventato schiavo della droga, un problema che l' ha accompagnato per
il resto della sua vita, influenzando molto anche i suoi scritti che di fatto, sono semi
autobiografici, e parlano delle sue esperienze con la droga, che ha vissuto per il mondo, da
Città del Messico, Londra, Parigi, Berlino, nel Sud America e a Tangeri in
Marocco. Quando si è trasferito a New York nel 1943, è diventato amico di Allen
Ginsberg e Jack Kerouac, con cui ha formato il nucleo centrale del movimento
conosciuto come Beat Generation.
William Burroughs, ha raggiunto la celebrità
grazie al suo primo romanzo, La scimmia sulla schiena, che è stato pubblicato
nel 1953 ottenendo un successo clamoroso, che l’ha reso uno degli scrittori più
famosi del tempo. Il suo lavoro più importante è senza ombra di dubbio, Il Pasto Nudo, che ha raggiunto le
stampe per la prima volta in Francia nel 1959. Uno scritto controverso che è
stato il primo volume di una tetralogia, conosciuta come The Nova Trilogy (1961–64), la leggendaria epopea di prosa da incubo.
“A naked lunch is
natural to us
We eat reality
sandwiches.
But allegories are so
much lettuce.
Don't hide the
madness.” Allen Ginsberg
Parlando di questo romanzo, Norman Mailer, aveva affermato che William
Burroughs, ha rivelato di essere “l’unico
romanziere americano vivente a cui si possa plausibilmente attribuire genio”.
Scavando nelle proprie ferite con l’acume della paranoia e un’acrobatica
inventiva stilistica, in Pasto nudo Burroughs disegna, sfrontato e perentorio,
un ritratto dell’America all’acido fenico. Si tratta di un libro con frasi apparentemente
senza senso e scollegate tra loro, ma in realtà, il filo conduttore dell'opera
è il controllo sulle menti che lo Stato può attuare sugli individui (in questo
libro infatti si immaginano due Stati, Anexia
e Terra Libera, con diversi gradi di
controllo sulla mente umana) e la telepatia quale strumento per sfuggire al
controllo e alla censura attuata sulle menti umane. Questo libro come sapete è
stato pubblicato inizialmente in Francia, a causa delle leggi statunitensi sull’oscenità
che hanno impedito la pubblicazione nel Paese di origine del nostro autore. Il
libro non viene pubblicato in America fino al 1962, però a Boston era stata subito
bloccata la pubblicazione a causa delle oscenità, e l’abrogazione del divieto è
avvenuta solo nel 1966, con la conclusione del processo su Naked Lunch, dove le
menzioni fatte nel libro sull’ infanticidio e gli atti di pedofilia, non sono
state considerate oscenità, ma ha una realtà sociale. Questo processo ha
rappresentato l'ultima più significativa accusa per oscenità, che interessa la
letteratura americana. Sono stati coinvolti in questa lotta anche Allen
Ginsberg e Norman Mailer, che con la vittoria nel processo, hanno riportato una
grande vittoria per la libertà di parola e delle arti.
Curiosità
Il titolo di questo romanzo era stato
suggerito da Jack Kerouac, ma Allen Ginsberg, ha letto male il titolo che
originariamente era Naked Lust, e l’ha
trasformato in Naked Lunch, e alla fine in ricordo di questo divertente errore è rimasto così.
Vi lascio con un breve estratto di Pasto nudo:
Sento sul collo il fiato caldo della Legge, li sento
che fanno le loro mosse, piazzano pupe diaboliche come informatori e
canticchiano davanti al cucchiaino e al contagocce che butto via alla fermata
di Washington Square, salto un cancelletto girevole, scendo a precipizio due
rampe di scale di ferro, prendo la metropolitana in direzione uptown...