Nello scaffale…
Poiché, La mente intelligente è una
mente
curiosa.
Guardate un po’ cosa si è buttato letteralmente addosso il mio intelligente
e curioso micio dallo scaffale della libreria?
Un antico volume del 1930,
hanno di stampa dell’opera che si è aggiudicato il primo Premio
Viareggio-Répaci, “Il pittore volante” dello scrittore e pittore Anselmo Bucci, un libro prezioso a cui
tengo particolarmente e visto che il mio micetto è così curioso da volerlo
letto, condividerò questa lettura con tutti voi, lettori voraci e curiosoni,
anche perché questo interessante libro, non si trova nelle comuni librerie, ma
ormai è considerato uno di quei rari volumi che vanno letti e conservati con
cura, si perché la lettura è il modo migliore per poter proteggere un libro.
Ma di cosa tratta questo
misterioso libro dalla gracile copertina color acqua?
Il pittore volante, dedicato
alla Bigia, ha il valore di un diario
dalla forma di libro o meglio un taccuino, dello stesso scrittore e pittore che
si può definire volante per via dei suoi svariati viaggi, e da questi ha tratto
le annotazioni dei suoi pensieri e delle
sue impressioni e sensazioni, un’opera personale ma da condividere, perché vi
annota suggerimenti e consigli, in base alle esperienze che di volta in vota
vive e La colonnetta del genio (come si definisce lui) inizia dal 1927.
1)
DEL SUCCESSO IN ARTE
Per vedere dove è il successo, guarda dal lato dove
guardano le donne. Al grande insuccesso
tutti resistono. Sovrumano è resistere al piccolo successo. Non c’è successo
senza infamia. Dipingi solo le cose che
ti fanno piacere. Per male che la vada, nessuno ti può togliere il gusto di
averle dipinte. (Così dice il cliente recalcitrante sul prezzo). …
A tutto si
arriva, ma tardi, male e in parte.
A vent’anni si
esige la gloria
A trent’anni si
spera la fama.
A quarant’anni
si attende un successo.
Si ottiene un’affermazione
a cinquant’anni.
Vuoi riuscire subito? Quattro modi:
1)
Piangere.
2) Minacciare.
3) Vantarsi.
4)
I
tre precedenti riuniti. ...
Amanti sorpresi
Sono arrivato a
Parigi nel 1906. Ho fatto il primo pasto nel 1910.
Parigi è città
eroica e erotica. Bimbi e vecchi vi stanno per caso. … L’Italia è la patria di
Dantepetrarca, Ariostotasso; e delle biblioteche; e delle correnti d’aria.
La giapponese
Da Parigi a
Amsterdam, dove partecipa alla mostra sul Novecento.
Allo StedelijkMuseum cìè il Novecento. Il Novecento è
meravigliosamente esposto in cinque sale. Un signore attempato e cortese che ne
è il direttore, vuole ringraziarmi a nome dell’Olanda. Io lo ringrazio a nome
dell’Italia. …
Andromeda
Da Parigi a
Amsterdam, dove partecipa alla mostra sul Novecento.
Allo StedelijkMuseum cìè il Novecento. Il Novecento è
meravigliosamente esposto in cinque sale. Un signore attempato e cortese che ne
è il direttore, vuole ringraziarmi a nome dell’Olanda. Io lo ringrazio a nome
dell’Italia. …
“La Ronda di Notte” è un’acquatinta e una maniera nera.
E’ il quadro di un incisore che riconosce al tatto tutti i neri. Quella
gradazione di ombre non si sogna che affaticando il torchio, e accarezzando il
tiepido rame con tutte le garze. Qua e là un tocco cresciuto gioca, e avanza
sul resto, come per capriccio sull’acido. “La Ronda di Notte” è un’acquaforte
di tre metri e cinquantanove per quattro e quarantacinque.
Sinfonia In
Bianco e Nero
Anselmo Bucci è stato considerato
un grande incisore e la sua destrezza e bravura, è stata riconosciuta anche dai
critici, perché riesce a trasformare quest’arte un po’ sottovalutata in
qualcosa dalla sorprendente espressività, come si può notare da questa sua
opera dove riesce a far suonare una vera sinfonia come dice il titolo, sia dal
bianco che dal nero. Da questi due colori, lui riesce a trarre fuori una
tavolozza piena, ricca delle più svariate sfumature, trasformando così questo
duo, in decine di colori, che si estendono dal grigio perla al grigio ardesia,
dal grigio argento al grigio peltro, dal grigio acciaio al grigio sabbia e dal
nero di velluto al nero di carbone, al petrolio al nero di seppia, al nerofumo
al nero d’inchiostro e una modularità di bianchi che riflettono una luce sempre
diversa. Oltre al colore, i segni, rivelano la vera maestria, dando forza e
carattere all’incisione con i segni che da profondi e scavati, diventano lievi
come una carezza o convulsi e nervosi fino a confondersi come una macchia, ma
al momento giusto sono molto precisi e accurati come il pennino di un incisore
medioevale. L’incisione, un arte materialmente povera, ma quando a praticarla è
un maestro come Bucci, quell’arte povera diventa arte senza aggettivi. E tra le
più alte.
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