Buongiorno, compagni di libro,
Il buon vecchio Thoreau
diceva: Non leggete il tempo, leggete l’eternità.
Ma perché mai,
leggere è eternità, forse perché mentre leggiamo siamo catapultati all’interno
del libro è il nostro tempo scompare o
forse perché come dice George Martin nel suo romanzo I fuochi di Valirya: “Chi legge vive mille vite prima di morire, chi non
legge mai ne vive solo una”.
O come dice Lionel Bellenger, nel suo
libro Saper leggere:
Leggere significa
identificarsi con l'amante e con il mistico. Leggere significa essere un po'
clandestini, abolire il mondo esterno, spostarsi verso una finzione, aprire le
parentesi dell'immaginario. Leggere significa spesso ammalarsi (nel senso
proprio e in quello figurato). Leggere significa stabilire una relazione
attraverso il tatto, la vista, l'udito (le stesse parole risuonano). Si legge
con tutto il corpo... il piacere viene dalla gioia dell'attesa (attesa che
spesso si riduce alla suspence). C'è
narrazione, vita, durata. Vi è la certezza di conoscere il seguito, ma nello
stesso tempo assenza di seguito. Il lettore allora fugge, ma è trascinato
avanti. Egli è in balia delle pagine. La sua attesa sarà premiata. La gioia
dipende dal numero di pagine ancora da sfogliare.
Comunque leggiamo e
tagliamo la testa al tempo.
Buona giornata e come sempre…
Buona lettura
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