« Gaetano Badalamenti lo diceva: "chisti su consumati e vonnu
consumare a tutti" e non si sbagliava. »
dichiarazione di Gasparino, alias Gaspare
Mutolo al processo contro Salvatore
Riina
Cari amici, siamo giunti al nostro momento “Top Secret”, dove
andremo a parlare di Gaspare Mutolo, un criminale mafioso, che è
diventato un collaboratore di giustizia nel 1993. La sua vita iniziata da
meccanico ha una svolta quando nel carcere ha conosciuto Toto Riina che lo ha raccomandato
a Salvatore Riccobono, così diventa il loro braccio destro, e con questo salto
di qualità, passa dai piccoli furti per cui è finito in carcere a sicario e
trafficante
di droga, grazie anche all’incontro, durante uno dei suoi arresti con Koh Bak
Kin, il noto trafficante del sud est asiatico, che gli spiana la strada. Nello stesso
modo entra anche nella cerchia di Luciano Liggio. Il forte legame con il Capo
dei Capi gli salva la vita nel 1982, dalla mattanza dei Riccobono, ma viene
coinvolto nel maxi processo portato avanti da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
per il quale riceve la condanna a 16 anni di reclusione. In seguito alla
mattanza portata avanti dalle cosche, anche contro donne e bambini, durante la
sua condanna del 1991, che lo fa entrare in contatto con i due più carismatici
magistrati della storia, favorisce la sua collaborazione, rendendolo insieme a
Tommaso Buscetta uno dei grandi pentiti, soprattutto dopo la morte di Falcone,
inizia a rilasciare dichiarazioni su dichiarazioni, prima a Borsellino e poi a
Vigna, sui ruoli di Lima, Andreotti, Conti, Barreca, Mollica, D'Antoni e
Signorino e Contrada.
La sua storia, le sue affermazioni, sono oggi giunte
finalmente in libreria con il titolo di La mafia non lascia tempo, edito dalla Rizzoli a
soli 15,00 € e in ebook 9,99 €, dove annuncia: "Ho paura che ci sarà una stagione più violenta di quella del
'92-93."
Autore:
Gaspare Mutolo Anna Vinci
Titolo:
La Mafia non lascia tempo
Editore:
RIZZOLI
Collana:
SAGGI
Pagine:
216
Prezzo:
15,00 ebook 9,99 euro
Anno prima edizione:
2013
Dopo
il libro “Gaspare Mutolo. Confessioni di
un boss” di Valeria Scafetta edito
dalla Riuniti, il libro, scritto da Gaspare Mutolo, in collaborazione con Anna
Vinci è diventato un caso, letterario che non può essere lasciato
perdere, come questa interessante intervista rilasciata a Sandro Ruotolo ad Anno Zero, nel 2010.
Lo
sapevate cari amici che, questo super pentito, ha messo definitivamente da
parte la lupara, per imbracciare i pennelli, infatti la pittura scoperta in
carcere, diventa la sua passione, tanto che è stato un pittore apprezzato dal
grande capo di Corleone che gli ha commissionato dei quadri, ora le sue opere
sono state messe in esposizione in una mostra che è stata realizzata a Roma nel
mese di Gennaio, naturalmente tra critiche e polemiche. Ma come è nato questo
amore per la pittura?
L'amore per l'arte nacque dalla noia, così afferma
in una intervista in cui dice che: “Le
giornate in carcere non passavano mai. La pittura ti faceva sentire meno
pesante la detenzione e poi un mafioso che dipingeva, all'esterno, veniva visto
come una persona diversa”.
Particolare di un quadro di Mutolo
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