Caffè
Letterario
Buongiorno, miei
meravigliosi lettori, che ne dite di un bel caffettino, magari accompagnato da
uno spassosissimo libro che ci salva dalla noia insieme alla intraprendente
Libby e i suoi piani buca?
Ditemi, avete mai pensato di
organizzare dei piani, per gestire le situazioni della vostra vita? Wow! Tutta la
vostra vita è sotto controllo, se non ci fossero gli imprevedibili fattori, i
classici imprevisti che mandano all’aria il vostro fantastico piano, allora la
cosa più logica è… correre ai ripari con uno piano salvagente, quindi entra in
azione il piano B, e se anche questo salvagente, è bucato? Semplice, per una
persona che vuole controllare la sua vita che va alla deriva, non resta che
trovare una zattera per salvarsi dalle acque profonde, quindi inizia un piano
di salvezza definitivo, il piano C, si perché la C è la lettera più
affascinante proprio come Chanel e Parigi è il Paese della grande stilista.
Quindi cari amici, come vi
ho accennato godiamoci il nostro adorato caffè leggendo questa spensierata storia
della protagonista di oggi, l’affascinante Libby, una giornalista che
cerca la felicità programmando una vita perfetta, con un amore appassionato,
una bella casa con un amoroso marito e due belle figlie e un lavoro pieno di
soddisfazioni. Tre idee fantastiche che si rivelano un po’ difficili da
realizzare perché dopo il fallimento del piano A, possiamo iniziare a godere di
questo racconto che ci trascinerà senza renderci conto alla pagina 362, con cui
si concluderanno le spassose avventure della nostra eroina, che va alla disperata
ricerca della felicità, fino a quando non si rende conto che nella vita non c’è
piano che tenga. Sarà il piano C… come Chanel, a salvarla dalla disperata
situazione in cui si ritrova? Infatti, dopo il fallimento del piano B, a cui è
giunta passando da un matrimonio perfetto in cui il marito amorevole la
tradiva, a quello dello splendido principe azzurro, che la salva dalla disperazione
di un lavoro da free-lance con due figlie in piana adolescenza con una valanga
di bollette da pagare. Ma se la barca sicura sulla quale è salita si rivela un
Titanic? Alla nostra Libby non resta che fare come Rose e gettarsi in una
salvezza disperatA, con la A maiuscola o forse una C, un poco arrotondata che
ondeggia come una zattera fatta molto male. Quale sarà il piano C? Sarà quello
giusto o si rivelerà un altro buco nell’acqua? Scopriamolo seguendo la nostra
giornalista tutto pepe che ci regala una esilarante storia in stile Kinsella,
venuta fuori dalla penna di una delle giornaliste americane più famose e
rispettate che scrive per le maggiori riviste femminili americane e inglesi,
incluso Cosmo Girl, Marie Claire, ovvero
Lois Cahall.
Lois Cahall ha iniziato la sua carriera come
giornalista del giornale di Boston, Massachusetts,
e poi come produttore associato per Nick e Judith Krantz, con cui va a caccia
di storie vere per la CBS TV e films.
Nel 2010 la signora Cahall ha seguito le questioni delle donne nella
vita quotidiana, con una serie di ABC News 'priorità assoluta e Good Morning
America ORA. Questo è anche il decimo
anno della signora Cahall come "Screen Queen" ( www.screenqueen.com ),
le sue trasmissioni attraverso la rete delle comunicazioni Saga raggiunge più
di un milione di ascoltatori ogni settimana. Dopo il successo come giornalista
televisiva decide di iniziare una nuova avventura come scrittrice, proprio con
un’altra giornalista Lory e la sua storia racchiusa in Voglio un piano C! C… come
Chanel, edito dalla casa editrice Sperling & Kupher
Prezzo 9,90 ebook
6,99 €
Editore Sperling
& Kupfer
Anno
pubblicazione 2013
Pagine 362
Collana Pandora
Ma iniziamo a goderci
un pizzico delle avventure della nostra eroina da gustare con il nostro caffè.
INSERISCE la chiave
magnetica, la spia verde si accende e la porta si apre con un clic. Mi sorride.
“Dopo di lei, Mademoiselle”. Il mio
cervello annebbiato dall’alcool si affanna per seguire la semplice funzione di
mettere un piede davanti all’altro ma faccio un passo falso e una scarpa con il
tacco a spillo mi ssi sfila via. Tecnicamente non è la mia scarpa, è della mia
migliore amica Kitty, una Christian Louboutin nera, per essere precise. “Meglio per te che i miei tesorini tornino a
casa intatti”, queste sono state le sue testuali parole. Il primo paio non
fabbricato in Cina che indosso da anni. Le dita del piede affondano nel morbido
tappeto persiano; per un istante mi sento in trappola ed esamino la stanza. O è
la stanza a esaminare me? Dopo quattro bicchieri di Château Latour non ne sono
più tanto sicura. Non sembra una camera d’albergo… pare più un appartamento
illuminato da luce soffusa che si affaccia sui giardini di Place Vendôme. Wow! Aspetta
un secondo.. non è una camera: è una suite, a Parigi! Sete, boiseire, broccati
e opere d’arte a profusione, sembra arredata da Luigi XV in persona. Oltre una
porta a due battenti intravedo l’invitante letto matrimoniale, i cuscini di
piuma con federe in lino bianco e la testata dorata, che mi invita: Forza! Vieni a rotolarti! “Mi spiace per la
stanza”, dice lui con forte accento francese. “Avevano solo la business suite, la Prestige era occupata.” “Oh”,
balbetto disorientata; volevo planare dolcemente e mi ritrovo a precipitare in
picchiata. Solo dieci minuti fa chiacchieravamo piacevolmente al bar dell’albergo
e io avevo tutto sotto controllo, accomodata in un’avvolgente poltrona di pelle
mentre accarezzavo la decorazione della boiserie alle pareti. Guardo l’uomo del
mio appuntamento, Étienne, e lui guarda me, le mani distrattamente infilate in
tasca. Completo di sartoria su misura, camicia bianca cifrata e sbottonata quel
tanto che basta, sembra uscito da una rivista di GQ,… Io, un pilastro del
vivere civile americano; io, Libby Crocckett, la donna che fa volontariato al
Centro per madri adolescenti, anche se per come stanno andando le cose – senza scarpe,
senza stipendio, il cervello annebbiato da fiumi di alcol – mi ritroverò ben
presto nelle loro condizioni. Accendo la luce e chiudo la porta. Oddio, è
accecante. Più sono giovani, più luce vogliono. E lui è un bel pezzo più
giovane di me. Faccio pipì. Se pensavate che la suite fosse mozzafiato, avreste
dovuto vedere il bagno. Le dita rimangono sospese sul marmo di Carrara. … Che ci faccio qui? Come ci sono arrivata?
Tutto è cominciato a quella mostra con Kitty, è lì che l’ho conosciuto, poi un
pomeriggio al cinema in Rue Christine, una cena al Guy Savoy, una passeggiata
lungo la Senna, un aperitivo al suo albergo. E in tutto questo, ho pensato anche
solo una volta al mio adoratissimo Ben? No. Quanto tempo deve passare prima di
ricominciare una nuova storia? Per dieci anni ho dormito con Ben, raggomitolata
contro la sua schiena per poi rotolare abbracciati: avrebbe dovuto essere lui,
solo lui…
Cosa è successo tra Ben
e Libby? Sarà la B di Ben quella del piano B andato male? Cosa succederà tra
Lobby e l’affascinate Étienne? Lei andrà via e tornerà da lui, o sarà questo
giovane rampollo il piano C? Andiamo a
scoprirlo leggendo questa romantica e divertente scritta da Lois Cahall. https://www.facebook.com/LoisCahallAuthor
0 commenti:
Posta un commento