Agenda letteraria
Cari amici, ben ritrovati alla nostra agenda
letteraria, oggi 14 Giugno, ricordiamo la nascita di Yasunari Kawabata, il
famoso scrittore nipponico, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel
1968, con la motivazione: "per la
sua abilità narrativa, che esprime con grande sensibilità l'essenza del
pensiero giapponese". Il suo discorso al ricevimento del
premio, era intitolato Giappone, la
Bellezza e me stesso. Il punto centrale del discorso fu dedicato al
Buddhismo Zen e alle sue differenze da altre forme di buddhismo
L'infanzia di Kawabata fu condizionata dalla perdita
prematura dei genitori. Nel 1924 si laureò in letteratura giapponese
all'Università Imperiale di Tōkyō con una tesi sulla letteratura del periodo
Heian (794-1186). Tra i suoi primi interessi letterari si annovera infatti lo
studio dell'opera classica Genji monogatari di Murasaki Shikibu. Già in quegli
anni Kawabata si dedicava alla stesura di racconti, mostrando sempre più
interesse per la letteratura occidentale, che ha influenzato le sue opere. Tra le
sue opere giovanili La danzatrice di Izu
del 1926 è uno dei suoi romanzi più noti e resta un classico della sua
produzione, e narra delle pellegrinazioni di uno studente alla penisola di Izu
e dei suoi incontri con artisti girovaghi. Di pochi anni dopo è il racconto Immagini di cristallo, in cui Kawabata,
sperimenta la tecnica narrativa del "flusso di coscienza”, dove vengono messi
in risalto pensieri ed emozioni di un individuo attraverso un monologo. L'attività
letteraria di Kawabata fu molto intensa, infatti le edizioni delle sue
"opere complete" in Giappone ammontano a circa trentacinque volumi. Il
suo romanzo più importante è Il paese
delle nevi, che ha ricevuto la stesura definitiva nel 1948, e tratta della
storia d’amore tra un uomo di Tokyo e una geisha in una stazione termale tra le
nevi di Yuzawa.
Editore Einaudi
Prezzo 10,00 €
La scrittura di questo scrittore, mostra frequentemente
che il non finito è un elemento strutturale. Quasi considerasse l'opera d'arte
una realtà plastica in movimento e non qualcosa di cristallizzato. Spesso si
serviva di immagini dinamiche e frammentarie, atte ad evocare sensazioni
inconsce più che a descrivere la realtà. Centrale nella sua opera, in modo più
evidente in quella della maturità, è il rapporto con il concetto di bellezza.
Il tema ritorna spesso nei suoi scritti, spesso in collegamento a personaggi
femminili, ma anche a oggetti d'arte e artigianato giapponese, sia tradizionali
che moderni. Nel 2003 la Mondadori ha dedicato a Kawabata un volume de I Meridiani, curato da Giorgio Amitrano,
che raccoglie una scelta delle sue opere più importanti.Vi lascio cari amici, con un passo tratto da Il paese delle nevi
Shimamura la guardò e immediatamente abbassò la testa. Il bianco nel cuore dello specchio era neve, e in mezzo ad essa spiccavano le rosse guance della donna. C’era in quel contrasto una fresca indescrivibile bellezza” (pag. 46).
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