Ciao a tutti miei carissimi lettori e viandanti sperduti, siate i benvenuti nel mio regno.
Allora, dopo aver chiarito
il perché della presenza di Hunger
Games, nella lista
dell’elezione del libro + bello del 2013;
ora è giunto il momento di dare un chiarimento sul perché tra tantissimi e validissimi libri usciti nel 2013,
ho eletto proprio un libro auto pubblicato come “Le ceneri dell’esistenza”, tra tutti quelli che ho letto nello
scorso anno. La domanda sul perché,
è validissima e voglio rendere chiaro il motivo della mia decisione a tutti i
miei amati lettori e a quelli che hanno seguito questa speciale elezione.
Prima d’iniziare,
voglio precisare che non mi reputo un critico letterario e tantomeno un
editore, infatti, NON è mia intenzione scavalcare i professionisti del
settore, ma rilasciare la mia opinione personale come lettrice e blogger di un
blog letterario dove condivido la mia passione e i miei pensieri.
Quindi, per il grande
rispetto che nutro verso tutti i miei amati lettori, mi accingo a illustrare le
mie motivazioni, mettendo in chiaro in modo analitico e imparziale non
solo i lati positivi, ma anche quelli negativi di questo romanzo. Alla
fine, tirando le somme arriveremo insieme al mitico perché! proprio “Le
ceneri dell’esistenza”.
Adesso, vi elencherò
attraverso dei Contro e Pro, ciò che io come lettrice ho notato. Attenzione!!! Non sto impartendo lezioni
o altro.
Togliamoci il pensiero
e iniziamo dalla parte dolorosa, i
Contro:
Un lettore esperto e imparziale, che per la
prima volta si accosta a questo romanzo, sicuramente noterà vari punti
negativi, come:
- La forma stilistica. La grammatica non è perfetta al 100% , la forma stilistica ovvero le espressioni linguistiche risultano ancora immature, come un frutto acerbo e di conseguenza il risultato potrebbe essere valutato appena sufficiente se non addirittura mediocre da parte di un professore o da un lettore esperto.
- Un lettore attento e meticoloso, sicuramente noterà un utilizzo improprio del prologo e dell’epilogo, che intaccano la forma strutturale del romanzo. Il prologo viene utilizzato forse un po’ troppo spesso. Esso figura nella parte introduttiva, ma in realtà compare anche nel primo e nel secondo capitolo, attraverso un flashback che riporta il lettore sulla scena del viaggio in treno di Ariel verso il campo di concentramento, di conseguenza la parte più importante del romanzo non è più la storia d’amore, ma la deportazione, per questo motivo nella mia intervista all’autrice ho posto la domanda : Quindi, come definiresti il tuo libro, un romanzo d’amore o un romanzo storico? L’epilogo, invece di essere utilizzato alla fine del romanzo viene utilizzato per concludere ognuna delle tre parti in cui è suddiviso il romanzo e ciò fa pensare ogni volta a un the end che non c’è. Inoltre il contenuto sembra una estensione del capitolo stesso, come si nota soprattutto nella terza parte.
Adesso passiamo ai Pro, che in pratica sono tutti
quelli che ho riportato nella mia recensione:
- I personaggi hanno una buona struttura, le loro personalità sono ben definite e si legano molto bene alla trama del romanzo, nonostante la giovane età in cui si sviluppa la storia (13-20 anni), perché questo amore ricorda quello inscenato da Shakespeare, “Romeo e Giulietta”, infatti e a questo che s’ ispira la nostra giovane scrittrice, per la prima parte del libro.
- Nonostante la forma stilistica e quella strutturale del romanzo non sono perfette, la trama e ben delineata e la storia si lega perfettamente agli eventi storici.
- La nostra scrittrice, nonostante la giovane età (aveva 16 anni quando ha scritto questo romanzo) dimostra di aver portato avanti una attenta ricerca di lettura, riuscendo a legare all’interno della storia narrata, importanti e difficili documentazioni storiche e anche i complessi riti cerimoniali ebraici, come il Bar mitzvah e il Chanukkah.
- La sua scrittura, nonostante si rivela ancora acerba, riesce a catturare ugualmente l’attenzione del lettore, che si ritrova catapultato all’interno della storia narrata e rimane imbrigliato come un cavallo alle redini e a condurre e proprio la nostra giovane cavallerizza. Inevitabilmente a questo punto le imperfezioni strutturali e stilistiche passano in secondo piano, perché chi legge non vede l’ora di sapere come andrà a finire la storia. Si sono separati per sempre? Ariel morirà? Thomas la ama o la odia? Scopriranno il suo bambino e lo uccideranno? Thomas è realmente morto?
Tirando le somme miei
cari lettori, quello che questo libro necessità è solo una revisione, curata da un Editore,
che prenda sotto la sua ala questa giovane scrittrice che ha
dimostrato di avere TALENTO nel momento in cui è riuscita a catturare
l’attenzione del lettore. Io ritengo, come lettrice, che il vero talento di uno scrittore sia proprio questo, imbrigliare
e condurre il lettore e la nostra Dami
Jissed Vertiz Lozano, ci riesce molto bene, anche se ancora ha bisogno di
crescere, per raggiungere la maturità di uno scrittore affermato. Al momento,
questo romanzo, può considerarsi come un diamante grezzo, che ha bisogno di
essere ripulito per rivelare la sua reale caratura. Come lettrice, io trovo
eccezionale un libro che riesce a farmi entrare nel suo mondo, che mi fa ridere
e piangere insieme ai suoi protagonisti che mi coinvolge nella storia al punto
tale da farmi dimenticare che devo dormire o mangiare. A questo punto, una
perfetta forma stilistica per me, non è più l’elemento essenziale, perché lo
scrittore a fatto centro, quindi nonostante i contro, sono elementi
importantissimi per la valutazione di un romanzo, li lascio alla cura
dell’editore che lo correggerà nel momento in cui riceverà le sue attenzioni.
Un romanzo perfetto nella forma, ma privo di emozioni non è un romanzo, ma
parole stampate che non riescono a vivere, un albero senza radici. Quindi, ecco
il vero motivo che mi ha spinto a eleggerlo il libro + bello che ho letto nel
2013, perché era dai tempi di Harry Potter o Il Signore degli Anelli, che non
leggevo qualcosa che mi coinvolgeva così tanto, da farmi leggere
inconsapevolmente tutta la notte. Credo che sia facile e comodo scegliere un
best-seller e eleggerlo il libro più bello, ma scegliere un romanzo tra giovani e sconosciuti talenti e una cosa più ardua. Io credo che la cosa più
importante che un blog letterario può fare e cercare di diffondere la loro voce
e io desidero sostenere coloro che hanno il talento e il coraggio di mettersi
in gioco. Questa elezione, è stata il frutto, del mio apprezzamento verso
questa storia, che ha raggiunto il mio cuore di lettrice e rappresenta anche un
incoraggiamento, seppur modesto, a un giovane e coraggioso talento, affinché
continui a perseguire il suo sogno, perché questo piccolo bocciolo che aspetta impaziente
di fiorire, tra qualche anno, potrebbe andare molto lontano e raggiungere
traguardi che non si sarebbe mai aspettata e diventare una splendida gemma del
mondo letterario.
A questo punto, spero
che anche VOI lettori possiate vedere ciò che io ho visto in questa giovane
scrittrice durante la mia intervista e nella appassionata lettura de “Le ceneri dell’esistenza”. Il TALENTO
e la DETERMINAZIONE, la stoffa per diventare una apprezzata scrittrice e
soprattutto una meravigliosa storia
che merita di essere letta e conservata, nonostante la sua attuale imperfezione, in fondo la Gioconda di Leonardo, non
è la figura femminile più bella del mondo ma sa decisamente farsi notare e apprezzare inestimabilmente.
Vi lascio con un
pensiero di un grande Editore, Giulio
Einaudi:
Il
libro, sia esso romanzo, saggio o poesia, deve coinvolgere al massimo
l'intelligenza e la sensibilità del lettore. Quando in un libro una frase, una
parola, ti riporta ad altre immagini, ad altri ricordi, provocando circuiti
fantastici, allora, solo allora, risplende il valore di un testo. Al pari di un
quadro, di una scultura o monumento, quel testo ti arricchisce non solo
nell'immediato ma ti muta nell'essenza
0 commenti:
Posta un commento