Agenda letteraria
Benvenuti tra le mie pagine...
E bene si! “A VOLTE RITORNANO”. Aspettate, non sto
parlando della storica serie di racconti da brivido di Stephen king, che ha
ispirato anche il film omonimo, diretto da Tom McLoughlin. Ma a ritornare è la mia
storica rubrica giornaliera, dedicata agli scrittori, dove si ricorda la loro nascita
e si cita un brano delle loro opere. Purtroppo a causa degli impegni quotidiani,
mantenere la puntuale frequenza di questa rubrica è stata dura, ma ogni tanto
deve ritornare per ricordare, che gli autori e le loro opere vivranno per
sempre. E oggi 29
Marzo, la mia amata agenda letteraria mi ricorda la nascita di Ottiero Ottieri, lo scrittore che è stato considerato il “Pioniere della letteratura industriale”.
questo titolo, gli è stato concesso per
via dei suoi scritti, ma fondamentale è stato il suo diario che è stato pubblicato
inizialmente a tralci sulla rivista di Vittorini e Calvino “Il Menabò” . Il
diario, che riporta un periodo complessivo di dieci anni, precisamente dal 1948
al 1958, e si compone di diciotto taccuini, numerati da II a
XIX, cui si devono aggiungere quattro quaderni “in bella copia” numerati da I a
IV, nei quali si possono leggere una serie di considerazioni e di suggestioni
non sempre di carattere strettamente personale. Infatti, accanto ai passi autobiografici,
sul tema del suicidio e del dolore, si possono leggere anche trascrizioni di
articoli di giornale, porzioni di libro, passi di lettere, lunghe citazioni in
lingua straniera, note, promemoria e così via. Questi taccuini industriali,
sono diventati un libro grazie alla Bompiani editore solo nel 1963 con il
titolo di “Linea gotica” e subito si
aggiudica il Premio Bagutta dello
stesso anno. Ora vi lascio con un passo
tratto da quest’opera:
Una linea gotica,
mentale per me taglia a mezzo l’Italia. Ci vivo a cavallo. I dilemmi spirituali
dell’anima, si proiettano nella geografia. Una scelta interiore si camuffa da scelta
di una città e non è del tutto un camuffamento. Roma è il mio essere. Milano il
mio dover essere.
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