Benvenuti tra le mie pagine,
Oggi 21 marzo, è un giorno molto
importante per la letteratura, perché si celebra la Giornata Mondiale della Poesia, ricorrenza istituita durante la XXX
Sessione della Conferenza Generale Unesco, nel 1999 e celebrata per la prima
volta il 21 marzo seguente. Con questa data, che segna anche il primo giorno di
primavera, si vuole riconoscere all’espressione poetica un ruolo privilegiato
nella promozione del dialogo e della comprensione interculturale, della
diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace.
La poesia, è considerata sin dall’antichità
la forma più alta del canto. Un linguaggio universale, che sfiora come un
petalo gli animi dei suoi ascoltatori.
Accordate ad arte, le singole parole
diventano musica quindi, lasciamoci cullare dalle loro delicate note con l’immortale
voce di Catullo... Vita e amore a
noi due Lesbia
Vita
e amore a noi due Lesbia
e
ogni acida censura di vecchi
come
un soldo bucato gettiamo via.
Il
sole che muore rinascerà
ma
questa luce nostra fuggitiva
una
volta abbattuta, dormiremo
Dammi
baci cento baci mille baci
e
ancora baci cento baci e mille baci!
Le
miriadi dei nostri baci
tante
saranno che dovremo poi
per
non cadere nelle malie
di
un invidioso che sappia troppo,
perderne
il conto scordare tutto.
L’allegoria del poeta, cantata dall’Albatros di Charles Boudelaire
L’Albatro
Spesso,
per divertirsi, uomini d’equipaggio
catturano
degli albatri, vasti uccelli dei mari,
che
seguono, compagni indolenti di viaggio,
il
solco della nave sopra gli abissi amari.
Li
hanno appena posati sopra i legni dei ponti,
ed
ecco quei sovrani dell’azzurro, impacciati,
le
bianche e grandi ali ora penosamente
come
fossero remi strascinare affannati.
L’alato
viaggiatore com’è maldestro e fiacco,
lui
prima così bello com’è ridicolo ora!
C’è
uno che gli afferra con una pipa il becco,
c’è
un altro che mima lo storpio che non vola.
Al
principe dei nembi il Poeta somiglia.
Abita
la tempesta e dell’arciere ride,
esule
sulla terra, in mezzo a ostili grida,
con
l’ali da gigante nel cammino s’impiglia.
E cosa dire del Nobel della
letteratura del 1996, Wisława Szymborska,
la poetessa polacca, contraria alle biografie e a alle interviste, che diceva: “Bastano le mie poesie”.
Ringraziamento
Devo
molto
a
quelli che non amo.
Il
sollievo con cui accetto
che
siano più vicini a un altro.
La
gioia di non essere io
il
lupo dei loro agnelli.
Mi
sento in pace con loro
e
in libertà con loro,
e
questo l'amore non può darlo,
né
riesce a toglierlo.
Non
li aspetto
dalla
porta alla finestra.
Paziente
quasi
come un orologio solare,
capisco
ciò
che l'amore non capisce,
perdono
ciò
che l'amore non perdonerebbe mai. ... (da "Vista con granello di sabbia”)
Tanti poeti famosi, ma ascoltiamo le giovani voci contemporanee? Allietiamo i nostri cuori con la poesia
promettente di una giovane voce Graziella
Benatti, e della sua ode “L’immaginaria
follia di un amor”
Tu,
io
e te,
noi,
il
mondo ci unisce,
l’immaginaria
follia di averti tra le mie braccia...
Tu
che eri e sei ancora bellissima
Un
fiore che continua a sbocciare e che regala un immenso profumo di primavera,
fresca
e accogliente.
Io
con la mia armonia colpisco il tuo fiore
Raccogliendo
ogni suo disegno
Ogni
suo petalo imprigiona la mia anima
Regalandomi
quella sensazione pura di trasparenza
che nel cielo si irradia sfociando in immensi colori,
mille
profumi, mille colori che avvolgono il mio corpo,
giocando
nei sensi regalandomi ogni giorno il tuo sapore,
la
tua essenza la tua purezza dolce come il miele
candida
come la neve.
Tutto
di te mi ha fatto breccia nella mia esistenza,
da
piccola, da adolescente, da adulta...
il
mio cuore è lieto di ritrovarti;
cercavo
altrove quelle sensazioni
e
sapevo che sei stata e sei l’unica essenza della mia vita.
I
tuoi occhi cercavano i miei, mille volte
e
desideravano le tue braccia di trovare le mie...
Mi
pento amaramente di quelle ferite inferte nei tuoi petali
Che
ti hanno fatto sanguinare l’anima;
vorrei
farti guarire e rasserenarti che non mi perderai mai,
sono
qua e ci sono sempre stata fiore dei miei occhi...
il
tuo profumo non abbandonerò mai,
presente
ad ogni mio passo di vita
continuerai
a tenermi per mano.
Per concludere non poteva
mancare la nostra Alda Merini, musa
ispiratrice della poesia per tanti concorsi. ecco la sua voce profonda mentre legge due delle sue immorali liriche.
Alla Prossima...
0 commenti:
Posta un commento