lunedì 17 febbraio 2014

Proprio quando tutto sembra perduto, scoprirai che l'amore ti sta ancora aspettando

Caffè Letterario

Buongiorno e benvenuti tra le mie pagine...

Inizia una nuova settimana, e prima di goderci tutte le strepitose NOVITA’ che porta, è meglio prepararsi e ricaricare le batterie, con il fragrante profumo di una fumante tazza di caffè, accompagnato da una emozionante lettura, che è fresca di stampa, perché è giunta nelle nostre librerie pochi giorni fa, precisamente il 13 febbraio, per conquistare anche i lettori italiani, dopo aver fatto innamorare migliaia di lettori in Inghilterra. Ma sapete qual è la cosa buffa? L’autrice è italianissima e non è niente poco di meno che la pronipote di Carlo Levi. Lei si chiama Daniela Sacerdoti e le strepitose pagine che ci intratterranno per il nostro momento magico sono: 
Ho bisogno di te
SINOSSI:  Eilidh, trentacinque anni, ha il cuore infranto: ha perso il bambino che aspettava e che aveva tanto desiderato, e in più ha scoperto che suo marito ha una relazione con un’altra donna. Sconvolta, decide di lasciare Southport e di trasferirsi per un po’ nella piccola cittadina scozzese di Glen Avich, nelle Highlands, dove ha trascorso l’infanzia.
Nella gelida e magica Scozia Eilidh si sente finalmente a casa. Qui ritrova i dolci ricordi del passato e l’affetto sincero della gente del posto. E qui abita ancora il suo amico di un tempo, Jamie, che ha alle spalle una storia altrettanto dolorosa. Eilidh e Jamie provano una forte attrazione reciproca, ma hanno sofferto troppo per riuscire ad abbandonarsi alle emozioni. Qualcuno però in segreto veglia sulla loro felicità. E il destino non tarderà ad aiutarli…
Ma scopriamo qualcosa di più su questa scrittrice dal buon sangue letterario.
Daniela Sacerdoti è una mamma e una scrittrice. Originaria del Piemonte, vive in un paesino vicino a Glasgow, in Scozia, con il marito e due figli. Si definisce una ladra di tempo: ruba il tempo per scrivere quando tutti sono a letto, o di mattina presto. Ama giocare con i suoi bambini e fare attivita’ artistiche con loro. Adora i libri, la musica celtica e chiacchierare con le amiche, ma anche starsene da sola a sognare e ad inventare storie.

Un libro che nasce dall’anima, non può che esserci un libro eccezionale, quindi pronti con il caffè, perché stiamo per immergerci nelle profonde pagine di...
 Ho bisogno di te di Daniela Salvatori
Il giorno più strano e incredibile della mia vita, il giorno che ha cambiato la mia percezione della vita e della morte, iniziò come qualsiasi altro. Mi svegliai nel mondo che avevo sempre conosciuto, e andai a dormire avvolta nel mistero. ... Forse sono ingenua, e fior fior di scienziati e pensatori mi dimostreranno che sto sbagliando, ma io credo a ciò che mia nonna mi disse tanti anni fa – che l’amore non muore mai e che quello che ci aspetta è l’amore che abbiamo provato quando eravamo vivi. Che al di là della paura e del dolore, quando stiamo per precipitare l’amore viene in nostro soccorso. Questo è quello che ho imparato, una notte di primavera nei boschi, e da allora non ho più paura.
Eilidh
Il giorno in cui persi il mio bambino, il tempo era così magnifico, così soleggiato, che metà degli abitanti della città era fuori di  casa, con gli occhiali da sole e un sorriso sul volto. Ero uscita per fare una passeggiata, indossando il mio largo vestito premaman a fiori. Erano passate solo dieci settimane ed era troppo presto per indossare vestiti premaman ma non vedevo l’ora. Avevo anche fatto un po’ di spesa − qualche abbinamento bizzarro, sardine e anacardi forse − perché continuavo a dirmi che avevo questa voglia o quell’altra. In realtà non era vero. Volevo solo poter finalmente dire cose tipo: “Mangio solo mango e ketchup e mastico elastici. Hai delle voglie assurde quando sei incinta!”. Incinta. Ero davvero incinta. ... Avevo aspettato tanto, così tanto, questo momento: tutte le altre erano incinte e portavano i loro adorabili pancioni come una corona, mentre io ero ancora con i miei jeans taglia 40 e la pancia piatta. ... Volevo che le altre donne guardassero il mio bambino con occhi lucenti e pieni di invidia, volevo sentirmi la regina del mondo, la donna  più fortunata sulla terra. Come mia sorella. Lei in questo campo è un’esperta. Katrina ha tre anni meno di me. Amiamo entrambe i bambini, volevamo entrambe essere madri sin da quando eravamo piccole. Giocavamo a fare le mamme, ci prendevamo cura delle nostre bambole, davamo  loro da mangiare, le mettevamo a letto, le portavamo a spasso nei loro passeggini rosa. Non c’è da sorprendersi se entrambe abbiamo deciso di lavorare con i bambini: lei è diventata un’infermiera pediatrica, e io sono diventata una puericultrice. Be’, un’operatrice dell’infanzia, come si dice adesso. Lei si è sposata presto, appena uscita dal college, e dopo sei mesi era incinta. Ha avuto un maschietto, un maschietto incantevole, il mio carissimo nipotino Jack. Poi Katrina ha partorito di nuovo – due gemelle –  mentre io ci provavo da più di tre anni. La guardavo mentre le reggeva entrambe, una per ogni braccio, con le loro tutine rosa, i cappellini rosa e le facce un po’ imbronciate, e stavo male dalla tristezza. Dopo Isabella e Chloe – e mentre io mi sottoponevo al secondo tentativo di fecondazione in vitro – è arrivata Molly. Era la piccola della famiglia, la luce dei nostri occhi. Altri complimenti, altre feste, altre riunioni di famiglia, con mia madre e mio padre che scherzavano sul fatto che una figlia stava facendo abbastanza figli per tutte e due. Solo che in realtà non scherzavano. Loro sanno dei miei sforzi e dei miei tentativi, è solo che la mia famiglia non ha molto… come posso definirlo? Tatto? Qualcuno Potrebbe dire che sono un po’crudeli. Be’, almeno con me. Mia sorella in particolare. ... Nel frattempo, suo marito riservava a Tom lo stesso trattamento. Ben presto cominciò a trovare scuse per non venire alle riunioni di famiglia. Non potevo biasimarlo. Tom è un dottore; ha qualche anno più di me. Non è stata una passione folle o cose del genere: eravamo buoni amici, andavamo d’accordo e volevamo entrambi dei figli. Tom aveva superato i trenta e neppure lui era in buoni rapporti con la sua famiglia, quindi speravamo di mettere su   una nostra piccola famigliola e non  essere più soli. Cominciammo a provare ad avere un bambino subito dopo la luna di miele. Dopo dieci anni, un’infinità di esami e cinque tentativi di fecondazione in vitro, ci riuscimmo. Ero incinta. A quel punto, però, il nostro matrimonio era in pezzi. Tom aveva una relazione, e da molto tempo. Io ero così spossata per le iniezioni di ormoni e tutto il resto, che non avevo la forza per discutere con lui, figuriamoci per litigare. Avevo lasciato il lavoro due anni prima. La terapia mi aveva ridotto a un relitto emotivo e fisico e non potevo continuare e darmi malata. ... Quell’incantevole giorno di sole, tre mesi fa, una vita fa, mi sono fermata a chiacchierare con la vicina per qualche minuto; poi l’ho salutata e mi sono girata per attraversare la strada, diretta a casa. Mentre camminavo, ho sentito i passi affrettati della vicina dietro di me e ho sentito il suo braccio attorno alla mia vita, come per sostenermi. ... Se avessi avuto un maschietto, l’avrei chiamato Harry. Se avessi avuto una femminuccia, l’avrei chiamata Grace. Quando smisi di piangere, tre mesi dopo, mi alzai dal sofà, mi feci una lunga doccia calda, mi vestii per la prima volta dopo settimane e mi feci una tazza di tè.
Mi sedetti al tavolo della cucina con il mio telefono, un taccuino a spirale e una penna. Tom era via per il fine settimana. Un convegno, aveva detto, come se non sapessi la verità, come se fossi stupida. Scrissi due biglietti: Mamma, papà, vado via per un po’. Non preoccupatevi, starò bene. Vi telefono appena mi sarò sistemata. Eilidh
Tom, il nostro matrimonio è finito. Sono sicura che sai perché, ma la tua amante non è l’unico motivo. È finito da anni. Quando mi sarò sistemata mi metterò in contatto con i miei genitori, loro potranno assicurarti che sto bene. Non cercarmi. Eilidh
Poi presi il cellulare e mandai un messaggio a Harry: Vado via per un po’. Non preoccuparti di niente, davvero. Starò bene. Lascio qui il mio telefono, ma appena posso mi
collegherò a internet e ti manderò un’e-mail. xxx E
Posai i biglietti e il telefono sul tavolo della cucina, e raccolsi un po’ delle mie cose con calma e attenzione. Mi sentivo vuota... Entrai in macchina e cominciai a guidare, senza avere la più pallida idea di dove stessi andando. Sapevo solo che dovevo andare. ...
Jamie
Capii che se n’era andata quando vidi che mancava il ritratto dalla parete del soggiorno. Tutte le sue cose – le tele, i colori, i pennelli, le bottiglie di acquaragia, gli stracci e i grembiuli – erano ancora lì. Ma il ritratto era sparito. Lei non sarebbe tornata. ... Una sera dopo il lavoro entrai in un pub. Erano sedute al bancone, tutte imbacuccate con pile,
pantaloni impermeabili e scarpe da trekking – che sembrano essere l’uniforme della gente che viene qui dal sud. Davanti a loro, diversi bicchieri di whisky. Sapete quella cosa dell’amore a prima vista? Che la gente si chiede se esiste davvero o no? Be’, esiste. Giuro, mi ci volle un secondo per innamorarmi. E  non sono neppure un tipo romantico. Cioè, sono uno tranquillo e via dicendo. Timido. Abituato fin da piccolo a nascondere le emozioni più che posso, nella miglior tradizione dei maschi scozzesi. Non ero neppure
così interessato ad avere una relazione, ai tempi. Eppure, lei era lì, io ero lì. In quell’istante tutto cambiò e non tornò mai come prima.
Eilidh e Jamie, due cuori spezzati dall’amore, come potranno mai ricucirli con l’amore stesso? Ma, se è vero che l’amore è capace di guarire ogni ferita allora non perdiamoci questa emozionante storia narrata da Daniela Salvatori, una scrittrice, che nonostante risiede nelle Highlands è italiana al 100% e ora condivide con noi queste meravigliose pagine, che riconfermano il grande potere dell’amore, che risorge sempre dalle sue ceneri, come la meravigliosa fenice e come le sue lacrime, anche l’amore ha un incredibile capacità curativa. Quindi non mi resta che darvi appuntamento al prossimo Caffè Letterario e augurarvi...
                            Buona              Lettura

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