Buongiorno!!!
amici in lettura,
Beh! Un nuovo anno è appena iniziato, le
feste natalizie, sono ormai storia vecchia e il 1° GiveAway della vostra amica
“la bacheca dei libri” si è felicemente concluso. La vita riprende il suo corso
e una nuova settimana sta per iniziare insieme al tragico lunedì. Uffa!!!...
direte voi e io, (perché escludermi? Dico.) ma fortunatamente per voi e per me
c’è il nostro amato caffè a darci la carica giusta e se poi aggiungiamo un bel
libro allora diventa un caffè letterario coi fiocchi, l’ideale per ricaricare
le batterie per una settimana al massimo.
Pronti con il
caffè?
Ecco il libro che vi
presento in questo primo caffè letterario di questo 2014.
“Tra la notte e il cuore”, romanzo primo sul razzismo di Julie Kibler.
Non ho
saputo proteggerti.
Ma
adesso tutto può cambiare.
E saremo
ancora insieme.
Così, intitola
l’articolo del giornale Il messaggero, dove parla di questo libro, che è diventato un
caso editoriale nel momento della sua comparsa nel panorama letterario.
Infatti, a spopolato al Salone del libro di Londra. Un romanzo in parte
autobiografico per la scrittrice americana Julie Kibler, che nella sua storia
affronta una delle pagine buie della storia americana. Il razzismo. Infatti,
ecco cosa ha risposto a questa domanda rilasciata nell’intervista a “Il Messaggero”: Ecco, il razzismo. In "Tra la notte e il cuore" i
residenti di Shalerville, con un cartello, avvertono gli afro-americani che
debbono lasciare la città prima del tramonto. Sul suo sito, ho letto che la
città natale di suo padre aveva la stessa abitudine.
“Questi cartelli, un’autentica offesa alla vita
comunitaria, c’erano davvero, anche se io non lo sapevo. Me lo ha confermato
mio padre quando abbiamo parlato dell’ambientazione del romanzo che è nato
anche nella cooperazione familiare. Era il momento in cui volevo allargare la
ricerca alle fonti orali a disposizione per essere più fedele possibile. Quei
cartelli c’erano in molte città e hanno continuato ad esserci fino agli anni
”60.”
Quella di “Tra la notte e il cuore” è la storia
di un amore impossibile sbocciato nel cuore di una adolescente bianca verso un
ragazzo di colore, sullo sfondo degli anni trenta del secolo scorso. Un turbine
di eventi che hanno scosso vite e cuori. Ma! Se la vita concede una seconda opportunità? L’opportunità di
risanare le ferite del cuore e riaccendere la speranza. Ecco come inizia il
viaggio di Isabelle, verso quel luogo dove tutto ha avuto inizio, proprio come
la vecchia Rose del Titanic, così dove lei ha lasciato il cuore inizia questa
emozionante storia a ritroso nel tempo.
Ora che il caffè è
pronto, vi lascio assaporare la sua fragranza insieme a questo caldo e vibrante
libro che racchiude un cuore color... Coffee
Miss Isabelle ai giorni nostri
La prima volta che incontrai
Dorrie, una decina di anni fa, mi comportai in modo odioso. Quando si
invecchia, si dimentica di calibrare le parole. Oppure ci si stanca di
preoccuparsene. Dorrie pensò che fosse a causa del colore della sua pelle, ma
non era affatto così. Ero in collera, certo, ma solo perché la mia parrucchiera
– oggigiorno le chiamano pomposamente Hair-stylist – se n’era andata senza
preavviso. Avevo camminato fino al negozio – uno sforzo non da poco quando si è
vecchi – e la giovane al banco mi aveva annunciato che non lavorava più lì.
Mentre battevo le palpebre alla notizia, innervosita e agitata, lei aveva
studiato l’agenda degli appuntamenti. “Dorrie
è libera: potrebbe farle subito i capelli”, aveva detto infine con uno
strano sorriso. Quando Dorrie mi chiamò, senza dubbio il suo aspetto mi
sorprese: era l’unica afroamericana del negozio, per quanto avessi visto.
Tuttavia, il vero problema era un altro: il cambiamento. Non fa per me.
Significa gente che non sa come mi piace pettinarmi, che mi allaccia la
mantellina troppo stretta intorno al collo, che se ne va senza preavviso. Avevo
bisogno di un pochino di tempo per adattarmi al nuovo, e immagino che questo
trapelasse dalla mia espressione. Anche a ottanta’anni amavo la mia routine, e
più invecchiavo, più ci tengo. Immaginatevi ora che ne ho novanta. Novanta.
Sono abbastanza vecchia da poter essere la nonna canuta di Dorrie, e anche di
più. Fin qui niente di strano. Ma Dorrie? Probabilmente non si immagina nemmeno
di essere diventata la figlia che non ho mai avuto. L’ho seguita a lungo di
salone in salone quando non riusciva a trovare un punto fermo e a sistemarsi.
Adesso è più felice e ha il suo negozio, ma continua a venire a casa mia come
farebbe una figlia. Parliamo sempre quando è da me. All’inizio, appena ci
eravamo conosciute, chiacchieravamo delle solite cose: il tempo, i fatti di
cronaca, le mie soap opera e i miei telequiz, i suoi reality e le sue sitcom.
Qualsiasi argomento per intrattenerci mentre mi lavava e acconciava i capelli.
Ma con il tempo, quando si incontra la stessa persona una settimana dopo
l’altra, anno dopo anno per un’ora o più capita di andare un po’ pià a fondo.
Dorrie cominciò a parlarmi dei suoi figli del suo folle ex marito, della
speranza di aprire un giorno un negozio tutto suo e del grande impegno che
comportava quel progetto. Io sono una buona ascoltatrice. ... Chi l’avrebbe mai
detto che dopo dieci anni sarei stata ancora sua cliente, e molto di più? ...
Dorrie e io siamo diventate amiche.. ma ci sono ancora molte cose che Dorrie
non sa. Cose che non sa nessuno. Se dovessi decidere di raccontarle qualcuno,
probabilmente sarebbe a lei. No, sicuramente sarebbe a lei. E penso che sia
giunto il momento di farlo. Sono certa che lei, più di chiunque altro, non mi
giudicherà, non metterà in discussione il modo in cui si sono svolti gli eventi
e le loro conseguenze. Così, eccomi qui a chiederle di accompagnarmi nel lungo viaggio
dal Texas a Cincinnati, attraverso mezza nazione, per aiutarmi a sistemare le
cose. Non sono orgogliosa di dover ammettere che non posso farlo da sola. Ho
fatto molto da me finora, se non ricordo male. Ma questo? No, di questo non
posso occuparmi da sola. E nemmeno voglio farlo. Voglio mia figlia con me;
voglio Dorriie...
Ecco il commento di una lettrice, Maria
Iardino:
"Bel
viaggio"..."Leggere questo romanzo mi ha fatto vivere un viaggio tra
presente e passato, culture amore e... buona lettura".
0 commenti:
Posta un commento