Passion entre les rimes
Continua la scoperta delle
rime piene di passione, e tra arte, letteratura e musica, riuniremo le grandi
arti per creare il connubio perfetto per esaltare un forte amore, quello che ha
ispirato la meravigliosa scultura del Canova, i colori dello Spagnolo e la meravigliosa
loggia del Palazzo della Farnesina affrescata dal Raffaello, come la musica
rinascimentale e quella barocca di Jean-Baptiste Lully con la sua opera lirica Psyche, fino ai giorni nostri con il
nostro cantautore Francesco De Gregori con la canzone Il guanto. Tutti sono stati ispirati dalla meravigliosa favola d’amore,
nata dalla fulgida mente di uno scrittore dell’epoca romana nato nel 125 d.C. con il nome di Apuleio, e naturalmente autore dell’appassionato amore di Eros
e Psiche.
Amore e Psiche
Artista: lo Spagnolo ovvero Giuseppe Maria Crespi
Dove: Galleria degli Uffizi
Realizzazione: 1709 1709
Il dipinto, pubblicato da O. H. Giglioli (1921) con la tradizionale
attribuzione a Giovanni da San Giovanni, fu restituito al Crespi da H. Voss
(1921), seguito da tutti gli studiosi. Per lo Gnudi (1948) tale dipinto fu
eseguito alla corte medicea tra il 1707 e il 1709. Il quadro, dalla Galleria
degli Uffizi, fu trasferito nel 1940 nella Villa di Poggio a Caiano. Di qui, fu
trafugato dai tedeschi durante l'ultimo conflitto mondiale e trasportato a San
Leonardo al Lago (Alto Adige). E' di nuovo agli Uffizi dal 1945.
Come accenna il dipinto dello Spagnolo, voleremo tra le rime del magico momento dove Psiche svela il volto del suo amato e la passione la travolge difronte alla sua bellezza, e sulla lettura di queste rime dedichiamo la musica dell'opera lirica Psyche di J.-B. Lully
XXIII "Psiche non la smetteva più
di guardare le armi dello sposo: con insaziabile curiosità le toccava, le
ammirava, tolse perfino una freccia dalla faretra per provarne sul pollice
l’acutezza ma per la pressione un po’ troppo brusca della mano tremante la
punta penetrò in profondità e piccole gocce di roseo sangue apparvero a fior di
pelle. Fu così che l’innocente Psiche, senza accorgersene, s’innamorò di Amore.
E subito arse di desiderio per lui e gli si abbandonò sopra e con le labbra
schiuse per il piacere, di furia, temendo che si destasse, cominciò a baciarlo
tutto con baci lunghi e lascivi. Ma mentre l’anima sua innamorata s’abbandonava
a quel piacere la lucerna maligna e invidiosa, quasi volesse toccare e baciare
anch’essa quel corpo così bello, lasciò cadere dall’orlo del lucignolo sulla
spalla destra del dio una goccia d’olio ardente. Ohimè audace e temeraria
lucerna indegna intermediaria d’amore, proprio il dio d’ogni fuoco tu osasti
bruciare quando fu certo un amante ad inventarti per godersi più a lungo, anche
di notte il suo desiderio. "Balzò su il dio sentendosi scottare e vedendo
oltraggiata e tradita la sua fiducia, senza dire parola, d’un volo si sottrasse
ai baci e alle carezze dell’infelicissima sposa
Di fronte alla superba scultura del Canova, che cattura l'attimo delicato ma passionale allo stesso tempo, sospirato dal leggero tocco dei due amanti e dalla profonda passione dei loro sguardi incrociati dopo che Eros, risveglia Psiche dal sonno provocato dall'apertura della scatola di Proserpina, da consegnare a Venere.
XXI Intanto, Cupido, guarito ormai dalla ferita che s’era
rimarginata, non sopportando più a lungo la lontananza di Psiche, era fuggito
da un’altissima finestra della stanza dove lo tenevano rinchiuso e, volando più
veloce del solito sulle ali rinvigorite dal lungo riposo, accorse dalla sua
Psiche. Premurosamente egli le dissipò il sonno che rinchiuse di nuovo dove era
prima nella scatola, poi, appena pungendola con una sua freccia, ma senza farle
del male, la svegliò: ‘Oh, tapinella’ le disse ‘ecco che la tua curiosità stava
lì lì per perderti un’altra volta, Ma suvvia, sbrigati ora a eseguire
l’incarico che ti ha affidato mia madre: al resto penserò io ed il dio
innamorato si librò leggero sulle sue ali e Psiche si affrettò a recare a
Venere il dono di Proserpina.
Nel Cinquecento, questa meravigliosa storia d'amore ha smosso particolarmente l'animo dei potenti e degli artisti, che si vedevano commissionati lavori su questa favola, come il grande Raffaello, che ha Roma nella Villa Farnesina ha dato sfogo alla sua creatività, realizzando gli splendidi affreschi della Loggia di Eros e Psiche. La musica ha trovato ispirazione dalle opere e Bartolomeo Tromboncino, di cui vi propongo una delle sue frottole, Zephiro spira..., cantata da Simone Sorini, accompagnato dal liuto un tradizionale strumento di epoca rinascimentale.
"Sed prius, inquit, centies moriar quam tuo isto dulcissimo conubio caream. Amo enim, et efflictim te, quicumque es, diligo aeque ut meum spiritum"
Con la versione originale delle parole sospirate dalla voce appassionata di Psiche nell'intro di questa rubrica, vi lascio tra i leggiadri movimenti di un'altra arte che va a nozze con la musica, la danza e con il trailer dello Spettacolo Amore e Psiche portato in
scena dall'Associazione di Promozione Culturale VISSI d'ARTE -- Conversano. Trailer a cura di Ornella Zita.
0 commenti:
Posta un commento