Caffè
letterario
Buongiorno!
Amici in lettura, la bacheca
dei libri è finalmente tornata per regalarvi una lettura davvero CHIC! Da gustare
in compagnia del vostro caffè.
He! He! Cari amici, tra una
lettura e l’altra, mi sono concessa un romanzo che mi ha lasciato addosso una
inconfondibile fragranza, il profumo di generazioni di donne, quello che
ha dato inizio alla rivoluzionaria immagine della donna, forte e fragile; elegante
ma determinata, quello che ha lasciato una delle icone femminili che hanno dato il via
alla vera moda parigina, la mitica Gabrielle
Coco Chanel, perché come dice questa donna immortale:
“ la moda passa ma
lo stile resta”
Così dopo essermi divertita e fatta una cultura in fatto
di scarpe, moda, buoni vini e confermato la mia gioia di essere donna, eccomi
qui a proporvi una elegante e soprattutto romantica lettura, che vi farà vivere
l’esperienze amorose di una donna che cerca la sua indipendenza e di trovare
dopo tante delusioni il vero amore, quello che finalmente la renderà la numero
uno agli occhi del suo uomo. Come l’intramontabile profumo ecco per voi il
libro che sulla Via di CHANEL N°5 immortale
il mito della donna più elegante della storia della moda Coco Chanel.
“L’eleganza non consiste nel vestire un
vestito nuovo”
La protagonista di
questo romanzo è Rebecca per gli amici Coco, in onore al suo modello di donna
Coco Chanel. Rebecca è una donna che nonostante cerca di apparire forte e
determinata in realtà è molto fragile e l’amore hai suoi trent’anni passati,
continua a essere il suo tallone d’Achille. Infatti riesce a innamorarsi e a
lasciarsi spezzare il cuore come ci si cambia un vestito, ma che a differenza
delle sue amate scarpe scegliere l’uomo giusto risulta sempre una scelta
sbagliata come un paio di scarpe troppo strette. E tra un amore e l’altro, una
disfatta e l’altra, questa inguaribile romantica cerca di rialzarsi proprio
come il suo mito e finalmente trova nel lavoro che detesta la sua vera passione,
si perché pensate un po’ la nostra Rebecca che da organizzatrice di noiosi meeting
per congressi medici a Venezia, per amore si trasferisce a Milano per diventare
dopo che l’uomo che amava l’ha lasciata per un’altra, una wedding planer. Il destino
le ha giocato un strano tiro, che alla fine la porta alla felicità perché: Se l’amore avesse un profumo, sarebbe
Chanel N°5
E grazie al suo amato profumo e alle citazioni lasciate
dalla sua donna ideale, oltre a realizzarsi con soddisfazione in campo lavorativo
troverà anche l’amore, che la renderà finalmente la numero 1.
Ecco per voi un
romanzo unico, romantico, travolgente e soprattutto anche divertente, ideale
per iniziare una nuova giornata e dare una marcia in più alla nostra vita, perché
quando lo avrete finito avrete voglia di conquistare il mondo a colpi di eleganza
e fascino, proprio come ha fatto la grande Coco Chanel.
L’autrice di
questo romanzo è Daniela Farnese, la scrittrice che si è fatta un nome a colpi
di eleganza e dopo il successo di questo libro è tornata sulle passerelle
letterarie qualche mese fa, con un altro romanzo che viaggia sullo stesso inconfondibile
stile dal titolo I Love Chanel.
Beh! godetevi il vostro caffè e questo bellissimo libro.
Consigliato alle sognatrici romantiche, appassionate di moda e di scarpe,
quelle strepitose che ci portano lontano.
SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE
I passeggeri del vagone caldo e affollato della
metropolitana che mi videro entrare correndo, sui miei tacchi dodici, un attimo
prima che le porte si chiudessero alle mie spalle, non potevano immaginare di
trovarsi di fronte la donna più felice del mondo. Il mio trasferimento a Milano
era stato approvato, avevo appena firmato un contratto per uno splendido
appartamento in affitto e stavo per confidare all’uomo che amavo che sarei
andata a vivere nella sua stessa città. Avevo conosciuto Niccolò un anno prima,
alla festa di compleanno della mia migliore amica, Emma, che mi stava ospitando
per qualche giorno nella “metropoli”, tenendomi lontana da Venezia e dal mio
appena diventato ex fidanzato. Io e Pietro eravamo stati insieme cinque anni.
Lui era un informatico con una grande passione per la fotografia e mi aveva
conquistata con un bellissimo ritratto in bianco e nero, che mi aveva scattato
il pomeriggio in cui ci eravamo conosciuti. Un mese dopo eravamo andati a
convivere, innamorati e felici. Avevamo vissuto momenti bellissimi, ci eravamo
divertiti, avevamo girato il mondo, trascorso lunghe domeniche sul divano
davanti alla TV, fatto grandi progetti per il futuro. Poi, erano iniziate le
incomprensioni, le bugie, i debiti per comprare la casa, le prime liti sul
colore delle mattonelle per il bagno, “sei
come tua madre”, “sei peggio di tuo padre”, fino al giorno in cui lo avevo
trovato a letto con una sua collega, bionda e grassoccia, taglia 48, supposi, e
indignata l’avevo sbattuto fuori di casa. Mi aveva tradito con una che era,
come minimo, una 48. La sera che conobbi Niccolò indossavo una giacchetta di
tweed, sulla quale avevo appuntato una camelia, e un paio di jeans attillati
che mi slanciavano e mi facevano sembrare almeno quattro chili più magra. Al
collo, un lungo filo di perle che avevo annodato sul petto. Passavo il tempo a
evitare di ingozzarmi di noccioline e a criticare la donna che avevo trovato
nel mio letto, avvinghiata all’uomo con il quale condividevo il mutuo della
casa. “Ti rendi conto che mi ha tradita
con una che porta la 48?”, continuavo a ripetere, sconvolta e disgustata,
bevendo prosecco in cucina e masticando carote e finocchi. “Non riesco a credere che l’uomo che ha ascoltato per anni le mie
lamentele sul peso forma e sui miei chili in eccesso sia stato così crudele da
tradirmi con una con quei fianchi da balena. Alla fine, lui preferiva le
ciccione. E io, l’idiota, sono stata a pane e acqua per anni.” ... La vita
non è fatta solo di amore. È fatta di tante altre cose belle: le risate con gli
amici, le giornate di sole, i bicchieri di vino, la colazione con cappuccino e
brioche al bancone affollato di un bar, un film strappalacrime, un nuovo lungo
filo di perle arrotolato intorno al collo. Una mattina come tante, mentre ero
impegnata con le mie solite e-mail di spose impazienti, Paolo mi convocò nel
suo ufficio. La luce del sole alto entrava violenta dalle finestre. “Accomodati, Rebecca”. Presi posto sulla
poltrona e attesi. “Vorrei parlarti di
una cosa importante”, fece una pausa e poi continuò. “Ormai se qui da noi da quasi un anno. Hai fatto un ottimo lavoro e
sono molto orgoglioso di te. Come ti trovi nella nostra agenzia?” - “Molto bene, Paolo. Il lavoro mi piace
molto”. - “Sono contento. E come ti trovavi a Parigi? Ti piaceva lavorare in
Seven?”. Lo guardai per un attimo con aria interrogativa, poi mi schiarii
la voce e risposi: “Benissimo. Non
fraintendermi, mi piace lavorare con te, ma Parigi è una città diversa...”.
- “Lo capisco”, mi disse, con un
largo sorriso. “Anche io molte volte ho
pensato a come sarebbe stato fuggire laggiù”. - “Posso sapere come mai mi hai
fatto questa domanda?”. Ero curiosa. “Dunque,
stamattina ho ricevuto una lunga telefonata dalla Francia”. Il cuore iniziò
a battermi più veloce in petto. “Si è
liberato un posto importante nella loro agenzia e hanno fatto il tuo nome”.
“Ehm, cosa?”, mi si fermò il cuore. “Sì, ho parlato a lungo con Étienne e lui mi
ha detto che ha scelto te, che se lo vuoi, il posto è tuo, anche da subito”. - “Cosa
ti ha detto?!”, le gambe avevano cominciato a tremarmi e mi mancava il
fiato. Possibile che lui...? “Che il
posto è tuo, anche da domani”. - “No,
l’altra cosa che ti ha detto”. - “Ah,
certo! Mi ha detto di usare proprio queste parole: lui ha fatto la sua scelta e
ha scelto te!”. Non potevo credere che stesse succedendo. La stanza
cominciò a girarmi intorno. “Ha scelto
me...”, dissi con un filo di voce, senza riuscire ad articolare altro. In
quell’esatto momento, con un tempismo perfetto, un fattorino bussò alla porta
della stanza. “Ho una consegna per la
signorina Rebecca Bruni”, disse, reggendo in mano un enorme mazzo di rose
rosse, tra le quali spuntavano delle enormi camelie bianche. Restai seduta, con
in mano quello splendido regalo, per un lungo momento. Poi notai un biglietto
nascosto tra i petali.
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