“E’ scesa la sera
attraverso le persiane. Il frastuono diventa più forte, più acuto, meno sordo.
si sono accese le
lampade dalla luce rossastra. Siamo usciti dalla garçonnière. Mi sono rimessa il
cappello da uomo con
il nastro nero, le scarpe d’oro, il rossetto scuro sulle labbra, il vestito
di seta. A un tratto
mi sento invecchiata. Lui lo vede, dice: sei stanca”. …
Eccoci amici al nostro momento dedicato alle
letture che hanno fatto un centro dritto al cuore, come avete notato dai versi
introduttivi, questa volta vi presento un’altra bellissima opera “L’amante”,
il celebre e scandaloso romanzo dato alle stampe in Italia nel 1985, e scritto
dalla mano della celebre Marguerite Duras, che appena lo ha
presentato al pubblico francese l’anno prima, ha ricevuto come risposta il Premio letterario Goncourt. Questo libro
è quasi una autobiografia della nostra scrittrice, perché riporta le sue
emozioni e passioni nascoste, i disagi patiti da lei e dalla sua famiglia e il difficile
rapporto con i suoi membri. La nostra autrice, arricchisce con dei risvolti
romanzati queste forti emozioni private, per rendere la lettura più
appassionata per i suoi lettori. “L’amante”, è un libro piccolo in
pagine, ma potente per il contenuto, che ha fatto scalpore ai suoi tempi, perché
racconta in modo schietto e sincero, un amore proibito dalla morale e dalla
società, come quello della scrittrice per la sua amica Helen, ma nel libro, coinvolge
una ragazzina francese di quindici anni, di umili origini, che nell’Indocina
francese degli anni trenta, si lascia sedurre e trascinare in una appassionata
relazione con un giovane miliardario cinese. Una passione che nasconde un profondo
amore sepolto nel cuore della giovane che è ostacolata dalla sua acerba età, dalla
sua povertà e dalla sua pelle, e rimarrà in lei anche quando ormai sono lontani
e gli anni e la vita hanno riempito quella che solo in apparenza era la loro
vuota relazione. “L’amore insensato che
provo per lui rimane per me un insondabile mistero. Non so perché lo amassi al
punto da voler morire della sua morte”.
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