Agenda
letteraria
"non solo in riconoscimento dei suoi
profondi insegnamenti e ricerche critiche, ma su tutto un tributo
all'energia creativa, alla purezza dello stile ed alla forza lirica
che caratterizza il suo capolavoro di poetica"
Cari amici
lettori, con questa motivazione, questa sera, la nostra Agenda
letteraria, ci ricorda la nascita di un' altro Premio Nobel per la
letteratura, il primo italiano a vincere questo prestigioso
riconoscimento che è stato conferito allo scrittore e poeta Giosuè
Carducci, uno dei grandi della
letteratura contemporanea, nel 1906. E grazie al nostro Fiorello
nazionale, è stato cantato, urlato dalle folle italiane e non solo,
nei mitici anni '90, con San
Martino, una poesia della
raccolta “Odi Barbare”,
che è stata posta in musica diventando uno dei grandi successi
dell'estate 1993.
Il
nome di questa raccolta di versi, non è stato scelto a caso dal
nostro poeta, ma è giustificato dal fatto che cerca di riprodurre
l'andamento metrico classico, per poter dare un impianto formale più
consono a una poesia dal contenuto fortemente umanistico e
antiromantico, il risultato delle sue modifiche altro non è, che una
barbara riproduzione di versi agli occhi dei classici, quindi ecco
l'idea che da il titolo a quest'opera, considerata tra le più importanti del
nostro, Giosuè Carducci, che ha portato una sferzata di novità
nella poesia italiana, come l'abolizione della rima, della struttura
chiusa, e del valore ritmico delle pause, creando una poesia, da
leggersi ad alta voce. Inoltre, ha tentato di costruire un distico
elegiaco, ovvero
dei versi formati da un
esametro
+ pentametro, che hanno dato dei risultati interessanti. Se invece,
consideriamo i temi utilizzati nelle sue odi, possiamo notare che
cerca di fare una conciliazione dell'antico e del nuovo, e della
nazione, considerando le dimensioni spazio temporali, oppure, va alla
ricerca di un certo naturalismo, dove ogni cosa parla e canta, e
tutto è diventa espressione d'amore.Dopo aver parlato delle novità del nostro POETA Nazionale, non mi resta che tornare ai ricordi, che ci riportano a Spiagge e Lune, l'album che contiene la mitica poesia che è stata cantata da grandi e piccini imprimendo nel cuore questi bellissimi versi che sono stati posti in musica e cantati proprio come deve essere cantata la poesia, favorita dalle innovazioni del nostro Premio Nobel, è quindi vi lascio tra novità e ricordi, con la poesia e le note di SAN MARTINO.
La
nebbia a gl' irti colli
Piovigginando
sale,
E
sotto il maestrale
Urla
e biancheggia il mar;
Ma per le vie del borgo
Dal ribollir de' tini
Va l'aspro odor de i vini
L' anime a rallegrar
Gira su' ceppi accesi
Lo spiedo scoppiettando:
Va il cacciator fischiando
Su l'uscio a rimirar
Tra le rossastre nubi
Stomi di uccelli neri,
Com'esuli pensieri,
Nel vespero migrar.
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