venerdì 19 luglio 2013

Agenda letteraria, ricorda Joseph Cronin, il suo realismo "E le stelle stanno a guardare"

Agenda letteraria
Eccoci ancora qui.  Ben ritrovati, questa sera, la nostra agenda letteraria ci ricorda Archibald Joseph Cronin, lo scrittore britannico autore di “E le stelle stanno a guardare”, il famoso romanzo da cui sono stati tratti vari sceneggiati degli anni settanta e un film del 1939, quattro anni dopo la prima pubblicazione di questo romanzo, che è stata nel 1935. Prima di dedicarsi completamente alla letteratura, è stato un medico e la sua esperienza di lavoro come ispettore medico presso delle miniere, gli è servita come spunto per il suo noto romanzo, il quale è stato una fonte di insperato successo che lo ha convinto a dedicarsi pienamente alla scrittura. La popolarità dei suoi romanzi si deve alla sua bravura come scrittore, perché con le sue perspicaci osservazioni e dettagliate descrizioni grafiche, è riuscito a ricreare quelle sensazioni di realismo che hanno caratterizzato la società e la popolazione del suo tempo, per poi elaborare tutti questi elementi sotto forma di romanzo romantico.
La sua opera maggiore è anche la più famosa, resta “E le stelle stanno a guardare”, che narra la storia di tre uomini diversi, che hanno in comune la cittadina mineraria da cui provengono e la volontà di lasciarla per una vita migliore, riuscendo alla fine, anche grazie alla loro determinazione a realizzare ognuno i propri desideri.
La cittadina che fa da scenario a questa storia ha un nome immaginario, ma mostra tutte le caratteristiche e le condizioni di vita reali delle cittadelle minerarie e delle famiglie di minatori che le abitano, questo perché il nostro scrittore le ha viste con i suoi occhi durante il suo lavoro. I punti fondamentali di questo romanzo sono il grande incidente che si verifica nella miniera e la grande guerra che spinge i vari personaggi a compire delle scelte. Vi lascio con un piccolo passo di E le stelle stanno a guardare:

  Era ancora buio quando Martha si svegliò, e il freddo era crudo. Il vento s’ingolfava gelido nelle crepe dei muri della casupola di due soli vani. Si udiva, lontano, il rantolo delle onde. Il resto era silenzioso.
Dettagli del libro

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