La biblioteca teologica del Monastero di Strahov a Praga

La bacheca dei libri, ha come modello questa immensa fonte di conoscenza perché: "La lettura è per la mente ciò che l'esercizio è per il corpo

Novità e successi della NORD Editore

Ecco le novità da non perdere e il successo di "Vita dopo vita" che come sottolinea l'Espresso:«La nostra eroina muore e rinasce innumerevoli volte; e il lettore la segue in un crescendo di suspense che sta la fantascienza e il miglior realismo magico. Un romanzo così non si era mai visto.»

Novità e successi della Dunwich Edizioni

La Porta dei cieli, il thriller archeologico protagonista del Blog Tour ancora in corso; Il successo dell'horror "William Killed The Radio Star" uno sfondo musicale dalla intricata indagine psicologica e le attese novità legate ai concorsi della Dunwich.

I 5 romanzi finalisti del Premio Strega 2014.

Ecco i romanzi candidati a entrare nell'immortale albo d'oro del Premio. Il favorito è "Non dirmi che hai paura" vincitore del Premio Strega Giovani. Alla finale del 3 Luglio ha vinto il prezioso elisir Francesco Piccolo con "Il desiderio di essere come tutti".

Novità editoriali da non perdere

Ecco le fresche letture che hanno attirato la mia attenzione. Da un Amore Alieno a Per sempre insieme,dalla passione di Così come sei al distopico fantasy Mystic city, ma un Eccezione serve sempre quindi non perdetevi l'eccezionale caos di sentimenti scritta dall'islandese Audur...

domenica 11 agosto 2013

Amor, ch'a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Passion entre les rimes
Cari amici, ecco per voi una nuova rubrica dedicata ai brani cantori di passione, che tra parole e arte ci narrerà di quell’amore intenso che non necessariamente deve essere carnale, ma comunque denso e potente. Questo forte sentimento, è da sempre, il tema preferito da molti artisti e poeti, che ispirati dalla sua immagine, hanno creato opere anche immortali, come quella del preraffaellita Dante Gabriel Rossetti, autore del quadro di Paolo e Francesca, raffigurati nel loro bacio, ispirato dai sublimi versi di Dante, che decide di raccontare nella sua opera maggiore La Divina Commedia, la sventurata passione, tra due giovani tratti in inganno dalla vita e dal destino che si è fatto beffe di loro, coinvolgendoli in un amore impossibile che li ha travolti tanto da finire uccisi, almeno con la consolazione di morire tra le braccia l’uno dell’altro. La storia conosciuta grazie al grande cantore ha attirato gli sguardi di molti studiosi che hanno cercato le tracce di questa vicenda per scoprire la veridicità della tragedia che sembra si sia consumata nel castello di Gradara, situato nell’omonima cittadina, nelle Marche, una volta di proprietà della famiglia Montefeltro, dove il più giovane dei fratelli è stato l’amato di Francesca, moglie del maggiore, un vecchio sciancato e burbero. La storia, dopo le accurate ricerche degli storici, potrebbe essere vera, almeno secondo la maggioranza, anche se sembra essere stata insabbiata, per mantenere le apparenze con il papato e non rovinare i rapporti d’ interesse tra le due famiglie dei giovani, che avevano cospirato, per poter realizzare il matrimonio che le ha unite. La forte intensità della tragica vicenda dei due sfortunati amanti, ha ispirato artisti come J.A.D. Ingres, che dipinge questo quadro del 1834, dal titolo “Paolo e Francesca”, che raffigura la scena culmine della vicenda, dove i due amanti vengono scoperti suscitando la forte gelosia di Gianciotto, che furioso li uccide senza pietà.

Paolo e Francesca
Divina Commedia
Canto V
Poscia ch'io ebbi il mio dottore udito
 nomar le donne antiche e ' cavalieri,
 pietà mi giunse, e fui quasi smarrito.

I' cominciai: «Poeta, volontieri
 parlerei a quei due che 'nsieme vanno,
 e paion sì al vento esser leggeri».

Ed elli a me: «Vedrai quando saranno
 più presso a noi; e tu allor li priega
 per quello amor che i mena, ed ei verranno».

Sì tosto come il vento a noi li piega,
 mossi la voce: «O anime affannate,
 venite a noi parlar, s'altri nol niega!».

Quali colombe dal disio chiamate
 con l'ali alzate e ferme al dolce nido
 vegnon per l'aere dal voler portate;

cotali uscir de la schiera ov'è Dido,
 a noi venendo per l'aere maligno,
 sì forte fu l'affettuoso grido.

«O animal grazioso e benigno
 che visitando vai per l'aere perso
 noi che tignemmo il mondo di sanguigno,

se fosse amico il re de l'universo,
 noi pregheremmo lui de la tua pace,
 poi c'hai pietà del nostro mal perverso.

Di quel che udire e che parlar vi piace,
 noi udiremo e parleremo a voi,
 mentre che 'l vento, come fa, ci tace.

Siede la terra dove nata fui
 su la marina dove 'l Po discende
 per aver pace co' seguaci sui.

Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende
 prese costui de la bella persona
 che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
 mi prese del costui piacer sì forte,
 che, come vedi, ancor non m'abbandona.

Amor condusse noi ad una morte:
 Caina attende chi a vita ci spense».
Queste parole da lor ci fuor porte.

Quand'io intesi quell'anime offense,
 china' il viso e tanto il tenni basso,
 fin che 'l poeta mi disse: «Che pense?».

Quando rispuosi, cominciai: «Oh lasso,
 quanti dolci pensier, quanto disio
 menò costoro al doloroso passo!».

Poi mi rivolsi a loro e parla' io,
 e cominciai: «Francesca, i tuoi martìri
 a lagrimar mi fanno tristo e pio.

Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri,
 a che e come concedette Amore
 che conosceste i dubbiosi disiri?».

E quella a me: «Nessun maggior dolore
 che ricordarsi del tempo felice
 ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore.

Ma s'a conoscer la prima radice
 del nostro amor tu hai cotanto affetto,
 dirò come colui che piange e dice.

Noi leggiavamo un giorno per diletto
 di Lancialotto come amor lo strinse;
 soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Per più fiate li occhi ci sospinse
 quella lettura, e scolorocci il viso;
 ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disiato riso
 esser basciato da cotanto amante,
 questi, che mai da me non fia diviso,

la bocca mi basciò tutto tremante.
 Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
 quel giorno più non vi leggemmo avante».

Mentre che l'uno spirto questo disse,
 l'altro piangea; sì che di pietade
 io venni men così com'io morisse.

E caddi come corpo morto cade.
Illustrazione di Gustave Dorè
Alexander Munro

“Dio ti invita a danzare con Lui e se dici di sì, scopri che insieme al dolore c’è anche la pace e la gioia”.

Non abbiate paura…
                                                          Come Chiara Corbella Petrillo, una giovane mamma di 28 anni, che per salvare il suo bambino, rinuncia alle cure e si lascia morire di un carcinoma alla lingua, scoperto durante gli esami fatti durante la gravidanza del piccolo Francesco.  Una donna coraggiosa, che è diventata strumento nelle mani di Dio. Un vero esempio di fede e di amore materno, che ci conforta e incoraggia di fronte alla realtà di certi fatti di cronaca. La storia di questa donna ha suscitato molto interesse nella gente, toccando il cuori di tutti quelli che hanno ascoltato la loro storia che mette in luce una prova d’amore, vera e propria, verso il loro bambino e verso Dio. I loro amici – i fratelli, così si definiscono – Cristiana Paccini e Simone Troisi, che hanno deciso di raccontare la loro testimonianza di fede, dedizione e di amore, in un bellissimo libro, richiestissimo dalle centinaia di lettere inviate al marito di Chiara, che ora trova voce in queste 160 pagine, dal titolo Siamo nati e non moriremo mai più. Storia di Chiara Corbella Petrillo, edito dalla Porziuncola nel mese di Gennaio di quest’anno. Un libro per Chiara e Enrico, i parrocchiani che tanto hanno pregato per lei e per tutti quelli che anche nei momenti difficili si devono fare forza e afferrare con gioia la mano di colui che ci dona la vita e che quando è giunto il momento ci raccoglie a sé.
 “Siamo nati e non moriremo mai più”. A un anno dalla scomparsa, il volume che racconta la fede stupefacente eppure semplicissima della ragazza romana morta dopo aver scelto di non curare un tumore per dare alla luce il figlio.
·         Editore: Porziuncola
·         Collana: Percorsi
·         Pubblicazione:01/01/2013
·         Pagine:160
·         Formato: Libro in brossura
Centosessanta emozionati pagine, che raccolgono la testimonianza di Chiara, di suo marito Enrico Petrillo, e della triste vicenda che li ha coinvolti, insieme a quella di chi gli è stato vicino e di come con coraggio e speranza, questa giovane famiglia si è unita nell’amore e nella fede, infatti nelle loro interviste dicono: Non siamo noi ad aver creato la vita di nessuno. … Noi abbiamo sempre chiesto al Signore di meravigliarci: cioè, il fatto che il Signore ci chiedesse delle cose un po’ al di là delle nostre capacità … La sofferenza è una danza – dicono – Dio ti invita a danzare con Lui e se dici di sì, scopri che insieme al dolore c’è anche la pace e la gioia.
Vi lascio con la testimonianza rilasciata in una intervista dalla giovane coppia di coniugi, che rendono grazie al Signore per il dono del loro terzo figlio, Francesco, e nonostante la situazione difficile in cui riversa Chiara, la madre del piccolo, che con gioia e determinazione, mostra al mondo e al suo bimbo, in un video per quando è grande, la meravigliosa sensazione di essere una mamma, che come una leonessa lotta per proteggere il suo leoncino, un piccolo grande amore, donato dalla grazia di Dio.
http://www.chiaracorbellapetrillo.it/