La biblioteca teologica del Monastero di Strahov a Praga

La bacheca dei libri, ha come modello questa immensa fonte di conoscenza perché: "La lettura è per la mente ciò che l'esercizio è per il corpo

Novità e successi della NORD Editore

Ecco le novità da non perdere e il successo di "Vita dopo vita" che come sottolinea l'Espresso:«La nostra eroina muore e rinasce innumerevoli volte; e il lettore la segue in un crescendo di suspense che sta la fantascienza e il miglior realismo magico. Un romanzo così non si era mai visto.»

Novità e successi della Dunwich Edizioni

La Porta dei cieli, il thriller archeologico protagonista del Blog Tour ancora in corso; Il successo dell'horror "William Killed The Radio Star" uno sfondo musicale dalla intricata indagine psicologica e le attese novità legate ai concorsi della Dunwich.

I 5 romanzi finalisti del Premio Strega 2014.

Ecco i romanzi candidati a entrare nell'immortale albo d'oro del Premio. Il favorito è "Non dirmi che hai paura" vincitore del Premio Strega Giovani. Alla finale del 3 Luglio ha vinto il prezioso elisir Francesco Piccolo con "Il desiderio di essere come tutti".

Novità editoriali da non perdere

Ecco le fresche letture che hanno attirato la mia attenzione. Da un Amore Alieno a Per sempre insieme,dalla passione di Così come sei al distopico fantasy Mystic city, ma un Eccezione serve sempre quindi non perdetevi l'eccezionale caos di sentimenti scritta dall'islandese Audur...

martedì 24 settembre 2013

Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È l’acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia.

My Readyng of the heart
  Eccomi di nuovo qui per parlare delle letture che mi sono rimaste nel cuore.
Sfogliando il mio block note, dove ho riportato i passi più belli dei libri che ho letto, sono stata investita da una valanga di ricordi e ho ripensato al piacere e alle sensazioni che ho provato in quel momento. Si, perché in fondo un libro non è mai lo stesso, l’animo e il cuore ormai è diverso da quando lo avevo letto la prima volta, infatti secondo me come noi cresciamo e cambiamo così anche i libri cambiano insieme a noi e quelle pagine ora diventano nuove. Penso che questo accomuni un po’ tutti gli appassionati lettori.
 Dopo aver lasciato vagare la mia mente nei cassetti della memoria, eccomi qui a condividere le mie vecchie emozioni e anche le nuove, trascinandovi con me nel meraviglioso libro di Luis Sepùlvede:

“Storia di una gabbianella e del gatto che gli insegnò a volare”
 La meravigliosa storia del gatto Zorba è stata per me un amore spontaneo, naturale come camminare, respirare e per la giovane gabbianella salvata da questo gattone dal cuore tenero come un cioccolatino Lindt è stato come volare verso la libertà.
… “Promettimi che non ti mangerai l’uovo” stridette aprendo gli occhi. “Prometto che non mi mangerò l’uovo” ripeté Zorba. “Promettimi che ne avrai cura finché non sarà nato il piccolo” stridette chinando il capo. “Prometto che avrò cura dell’uovo finché non sarà nato il piccolo”. E promettimi che gli insegnerai a volare” stridette guardando fisso il gatto. Allora Zorba si rese conto che quella sfortunata gabbiana non solo delirava, ma era completamente pazza. “Prometto che gli insegnerò a volare...“ 


 Questo era il passo che avevo scritto, il momento in cui la mamma gabbiana morente strappa al povero Zorba le tre promesse tra cui quella di insegnare a volare al suo piccolo. Ora invece vi riporterò il momento in cui infonde il coraggio alla piccola gabbianella per spiccare il volo, perché oltre alla preziosa amicizia e al semplice e commovente momento, ora ho capito che Zorba non solo le ha insegnato il coraggio di fare una cosa per cui è già nata per fare, ma le impartisce una lezione più profonda e importante, il coraggio di crescere e di affrontare la vita che si apre davanti ai nostri occhi nel momento in cui diventiamo adulti, perché in ognuno di noi c’è una gabbianella di nome Fortunata, che o ha già aperto o presto aprirà le sue ali e questo è il momento in cui tutto cambia e il mondo viene visto da una nuova prospettiva, proprio come la piccola gabbianella.


… “Ora volerai, Fortunata. Respira. Senti la pioggia. È l’acqua. Nella tua vita avrai molti motivi per essere felice, uno di questi si chiama acqua, un altro si chiama vento, un altro si chiama sole e arriva sempre come una ricompensa dopo la pioggia. Senti la pioggia. Apri le ali” miagolò Zorba. La gabbianella spiegò le ali. I riflettori la inondavano di luce e la pioggia le copriva di perle le piume. L’umano e il gatto la videro sollevare la testa con gli occhi chiusi. “La pioggia, l’acqua mi piace!” stridette “Ora volerai” miagolò Zorba “Ti voglio bene, sei un gatto molto buono” stridette Fortunata avvicinandosi alla balaustra. “Ora volerai e il cielo sarà tutto tuo” miagolò Zorba... Zorba rimase a contemplarla finché non seppe se erano gocce di pioggia o lacrime ad annebbiare i suoi occhi gialli di gatto nero grande e grosso, di gatto buono, di gatto nobile, di gatto del porto.

Riflettiamo... “La matiére de Bretagne” il mito della tavola rotonda e William Morris.

ARAZZO MEDIEVALE,  TAVOLA ROTONDA - WILLIAM MORRIS
Compagni di lettura, armiamoci di libro e partiamo alla scoperta del mito anglosassone per eccellenza, quello della tavola rotonda. Questa leggendaria tavola, concepita con lo scopo di eliminare il capotavola e così ogni distinzione di ruolo tra i membri che vi assiedono, attribuita al leggendario re Artù, il primo a menzionarla nel suo “Roman de Brut” del 1155 è stato il cronista normanno Wace. Il mito di questa tavola ruota attorno alla leggendaria figura di re Artù, che è legato alla tradizione mitologica inglese che si incorpora in un determinato tema, definito “la matiére de Bretagne” a cui si sono legati i movimenti culturali sviluppatesi durante il periodo vittoriano  e da cui ha tratto particolare ispirazione il poeta, scrittore e pittore preraffaellita che ha collaborato alla fondazione del movimento artistico definito  Arts and Crafts.
Ginevra - William Morris
Il suo accostamento a questi movimenti lo spingono al ritorno del mitico romantico delle canzoni medievali inglesi, che lui riporta nelle sue opere sia artistiche che letterarie. Come fa notare Luis Borges, nelle sue Lezioni di letteratura inglese, la critica letteraria del tempo è stata glaciale nei  confronti della sua prima opera, The defense of Guenevere (La difesa di Ginevra o Genoveffa), infatti Andrew Lang sostiene: “Queste sue prime composizioni, scritte quasi con indifferenza, lasciando la penna in libertà come chi si abbandona a un piacere e non come chi affranta un lavoro scrupoloso” .

Questo tema, trattato da William Morris e definito “la matiére de Bretagne”, incorpora la storia di re Artù che combatte contro i Sassoni all’inizio del VI secolo, ma la cosa fantastica dal punto di vista della storia e della letteratura e che la figura del leggendario re inglese, viene affiancata a la figura di Carlo Magno, per poter presentare un re universale ecco perché viene chiamato come quello francese “la matiére de France”, che invece tratta la storia di Rolando, di Carlo Magno e della storica battaglia di Roncisvalle.
Vision of the Holy Grail William Morris su disegni di E. Burne-Jones 1890
Rientra nella matiére de Bretagne anche le altre storie legata alla figura di re Artù come quella del famoso calice frutto della tradizione cristiana il Santo Graal, che si narra sia stato utilizzato da Gesù durante l’ultima cena e abbia contenuto il suo sangue. Il legame di Artù al calice segue varie voci, ma quella principale vede il re impegnato nella sua ricerca a causa di un sogno divino. Come sappiamo si dice che sia stato raggiunto dal primo dei suoi cavalieri Lancillotto, ma non è riuscito a prenderlo perché aveva peccato con la moglie del re Ginevra, a prendere la coppa si dice sia stato Gahalad, il personaggio che Dante ricorda nella sua opera immortale come il Galeotto.
La sua prima opera The defense of Guenevereè una raccolta di poesie che nonostante non rientra tra le sue opere maggiori, figura appieno il tema de “la matiére de Bretagne” quindi vi presento una delle sue poesie dove vuole rappresentare la morte, o meglio l’agonia di un cavaliere medievale. Morris, lo immagina nel suo grande letto, ai piedi di una finestra, dove vede il fiume e i boschi ma quando riapre gli occhi si ritrova di fronte alla luminosa luce di un grande angelo di Dio, che gli sottopone una scelta sotto forma di tessuti, uno rosso e l’altra azzurra, e da questa scelta dipenderà il suo destino.
But, knowing now that they would have her speak,
She threw her wet hair backward from her brow,

Her hand close to her mouth touching her cheek,
As though she had had there a shameful blow,
And feeling it shameful to feel ought but shame
All through her heart, yet felt her cheeks burned so,

She must a little touch it; she stopped at last and said:
“O knights and lords, it seems but little skill
To talk of well-known things past now and dead.

God wot I ought to say, I have done ill,
And you were quite alone and very mightily

The wind was ruffling up the narrow streak
Of river through your broad lands running well:
Suppose a hush should come, then some one speak:

“One of those cloths is heaven, and one is hell,
Now choose on cloth for  ever,  which they be,
I will not tell you, you must somehow tell”…


Ma, sapendo che volevano ascoltarla,
gettò indietro i suoi umidi capelli,

la mano sulla bocca, sfiorando appena la gota,
come se avesse ricevuto un colpo vergognoso,
vergognandosi di non sentire altro che vergogna
nel suo cuore, e tuttavia, sentendo che le sue gote ardevano tanto,

Che doveva toccarle; e come uno zoppo
Si allontanò da Gawain, con la testa
Ancora alta; e sulle sue gote ardenti

Le lacrime s’asciugarono presto; finalmente si fermò e disse:
“Oh cavalieri e signori, pare forse stolto
Parlare di cose, oggi passate e morte.
Dio, che posso dire, ho agito male,
e chiedo a voi tutti il perdono col cuore!
Perché voi  dovete avere ragione, grandi signori – ma

Ascoltate, immaginate che sia la vostra ora,
e siete soli e deboli;
state morendo e intanto
il vento agita i pioppi, agita
La corrente del fiume che attraversa le vostre vaste terre:
Immaginate che ci sia silenzio, e che allora qualcuno parli:

“Una stoffa è il cielo, l’altra l’inferno,
Scegli per sempre un colore, uno dei due,
io non ti dirò nulla, tu devi decidere”...
L'incantesimo di Merlino
Edward Burne-Jones, 1874
Nelle opere artistiche di Morris, possiamo notare anche la collaborazione di altri artisti che come lui hanno sostenuto questo movimento che si è diffuso durante l’epoca vittoriana,  soprattutto E. Burne-Jones, ma nonostante la preponderante influenza di Rossetti, W. Morris è stato molto diverso dal suo amico che come sappiamo è rimasto vittima della sua vita infelice.
Seguendo le varie storie tardo-medioevali, un’altra figura leggendaria è legata alla misteriosa Tavola Rotonda, ovvero Mago Merlino che ha stuzzicato la mente e la penna di Thomas  Malory che ha fantasticato su questo tema che è stato il fulcro del suo epico racconto “Le morte d’Arthur”, che ha ispirato a sua volta Alfred Tennynson e anche i vari film su re Artù.

“Great Hall” di Winchester

In Inghilterra esiste veramente una favolosa tavola rotonda e si trova nel “Great Hall” a Winchester, risale a non prima del XIII secolo e si dice sia stata commissionata dal Re Edoardo III per simboleggiare la vera “Tavola Rotonda” e di conseguenza l’esemplare condotta cavalleresca. La tavola, è stata realizzata con legno di quercia è larga 5,4 metri spessa quasi 5 centimetri e pesa 1,25 tonnellate, un fantastico esempio delle mitiche leggende che stanno alla base della cultura del popolo inglese.