La biblioteca teologica del Monastero di Strahov a Praga

La bacheca dei libri, ha come modello questa immensa fonte di conoscenza perché: "La lettura è per la mente ciò che l'esercizio è per il corpo

Novità e successi della NORD Editore

Ecco le novità da non perdere e il successo di "Vita dopo vita" che come sottolinea l'Espresso:«La nostra eroina muore e rinasce innumerevoli volte; e il lettore la segue in un crescendo di suspense che sta la fantascienza e il miglior realismo magico. Un romanzo così non si era mai visto.»

Novità e successi della Dunwich Edizioni

La Porta dei cieli, il thriller archeologico protagonista del Blog Tour ancora in corso; Il successo dell'horror "William Killed The Radio Star" uno sfondo musicale dalla intricata indagine psicologica e le attese novità legate ai concorsi della Dunwich.

I 5 romanzi finalisti del Premio Strega 2014.

Ecco i romanzi candidati a entrare nell'immortale albo d'oro del Premio. Il favorito è "Non dirmi che hai paura" vincitore del Premio Strega Giovani. Alla finale del 3 Luglio ha vinto il prezioso elisir Francesco Piccolo con "Il desiderio di essere come tutti".

Novità editoriali da non perdere

Ecco le fresche letture che hanno attirato la mia attenzione. Da un Amore Alieno a Per sempre insieme,dalla passione di Così come sei al distopico fantasy Mystic city, ma un Eccezione serve sempre quindi non perdetevi l'eccezionale caos di sentimenti scritta dall'islandese Audur...

sabato 29 marzo 2014

OTTIERO OTTIERI: Un romanziere non sarà mai un organizzatore di uomini. Egli ama l'organizzazione ma, fatalmente, quella dei suoi personaggi.

Agenda letteraria

Benvenuti tra le mie pagine...

E bene si!  “A VOLTE RITORNANO”. Aspettate, non sto parlando della storica serie di racconti da brivido di Stephen king, che ha ispirato anche il film omonimo, diretto da  Tom McLoughlin. Ma a ritornare è la mia storica rubrica giornaliera, dedicata agli scrittori, dove si ricorda la loro nascita e si cita un brano delle loro opere. Purtroppo a causa degli impegni quotidiani, mantenere la puntuale frequenza di questa rubrica è stata dura, ma ogni tanto deve ritornare per ricordare, che gli autori e le loro opere vivranno per sempre. E oggi 29 Marzo, la mia amata agenda letteraria mi ricorda la nascita di Ottiero Ottieri, lo scrittore che è stato considerato il “Pioniere della letteratura industriale”. 
questo titolo, gli è stato concesso per via dei suoi scritti, ma fondamentale è stato il suo diario che è stato pubblicato inizialmente a tralci sulla rivista di Vittorini e Calvino “Il Menabò” . Il diario, che riporta un periodo complessivo di dieci anni, precisamente dal 1948 al 1958, e si compone di diciotto taccuini, numerati da II a XIX, cui si devono aggiungere quattro quaderni “in bella copia” numerati da I a IV, nei quali si possono leggere una serie di considerazioni e di suggestioni non sempre di carattere strettamente personale. Infatti, accanto ai passi autobiografici, sul tema del suicidio e del dolore, si possono leggere anche trascrizioni di articoli di giornale, porzioni di libro, passi di lettere, lunghe citazioni in lingua straniera, note, promemoria e così via. Questi taccuini industriali, sono diventati un libro grazie alla Bompiani editore solo nel 1963 con il titolo di “Linea gotica” e subito si aggiudica il Premio Bagutta dello stesso anno.  Ora vi lascio con un passo tratto da quest’opera:
Una linea gotica, mentale per me taglia a mezzo l’Italia. Ci vivo a cavallo. I dilemmi spirituali dell’anima, si proiettano nella geografia. Una scelta interiore si camuffa da scelta di una città e non è del tutto un camuffamento. Roma è il mio essere. Milano il mio dover essere.

News! Giovani penne, fatevi avanti.

Benvenuti tra le mie pagine...
Cari appassionati lettori, e scrittori in erba, avete un romanzo nel cassetto? Si. Allora fatevi avanti, perché si sta avvicinando la chiusura delle iscrizioni per il nuovo riconoscimento che è entrato a pieno titolo nel mondo letterario, Il 1° Premio Internazionale di Letteratura “CITTÀ DI COMO”. Non trattenetevi, concedete una possibilità al vostro romanzo e a voi stessi. Partecipate, in fondo tentar non nuoce.
PREMIO INTERNAZIONALE DI LETTERATURA

“CITTÀ DI COMO”

C’è tempo fino al 25 aprile per partecipare alla prima edizione del Premio internazionale di letteratura “Città di Como”, primo premio letterario del capoluogo lariano, rivolto ad autori e case editrici per opere edite e inedite, organizzato dall’Associazione Eleutheria.
Il premio è suddiviso in tre sezioni: poesia, narrativa e sezione giovani.
  • Della sezione poesia, dedicata alla poetessa Alda Merini, fanno parte le categorie “Volume Edito di Poesia”, per cui è possibile presentare un solo volume, e “Inediti Poesia”, per cui si possono inviare fino a 5 componimenti poetici.

  • La sezione di narrativa, dedicata invece allo scrittore comasco Giuseppe Pontiggia – scomparso dieci anni fa – si compone delle categorie “Libro Edito di Narrativa”, “Racconti del territorio”, per la quale è possibile inviare un racconto edito o inedito sul tema “Il territorio e l’anima”, e della categoria “Aforismi”.

  • La sezione “Giovani” (studenti e under 25), infine, comprende tutte le sezioni elencate in precedenza con una esclusiva graduatoria di merito.

I vincitori saranno decretati da due giurie, una tecnica e una popolare. La giuria tecnica, presieduta dallo scrittore Andrea Vitali e formata da Giorgio Albonico, Maurizio Cucchi, Laura Garavaglia, Emilio Magni e Lorenzo Morandotti, sceglierà 5 finalisti per ogni sezione che verranno a loro volta valutati da un gruppo di lettori selezionati da una importante libreria di Como tra i fruitori non occasionali di libri, assidui ed esperti nella lettura. La somma delle due votazioni porterà alla proclamazione dei vincitori per ogni sezione.
Verranno inoltre assegnati un premio speciale alla memoria a Carla Porta Musa, scrittrice che per molti anni ha onorato la vita culturale comasca, e un premio a una personalità che, in questi ultimi due anni, si è distinta per la diffusione della cultura.
 I migliori elaborati riceveranno un premio in denaro. In particolare, ai primi classificati nelle sezioni “Volume Edito di Poesia”, “Inediti Poesia” e “Libro Edito di Narrativa” verranno assegnati 1.000 euro ciascuno, mentre i primi classificati nelle sezioni “Racconti del territorio” e “Aforismi” verranno premiati con 500 euro ciascuno. Nella sezione “Giovani”, invece, verrà dato un premio di 250 euro al primo classificato, di 150 al secondo e di 100 al terzo.
Potranno essere conferiti ulteriori premi in denaro ai secondi e ai terzi classificati nelle varie sezioni e saranno assegnati riconoscimenti e segnalazioni della giuria con diplomi e targhe.

La domanda di partecipazione deve essere consegnata quindi entro il 25 aprile 2014. I testi già pubblicati dovranno essere inviati in plico postale alla CP n. 260 presso le Poste centrali in Via Gallio 6 a Como oppure presso la sede dell’Associazione Eleutheria in Via Oriani 8, Como. Gli elaborati inediti, invece, potranno essere inviati anche via e-mail all’indirizzo info@premiocittadicomo.it.
La cerimonia di premiazione, alla quale parteciperà anche Andrea Vitali, si terrà sabato 21 giugno a Villa Gallia a Como, dalle 16 alle 18.
La partecipazione al Premio è aperta a tutti gli autori ed editori in lingua italiana. Ogni partecipante può aderire a più sezioni.
 La quota di partecipazione è di 20 euro per ciascuna sezione e di 10 euro per la sezione giovani.
 È possibile scaricare il bando completo e la scheda di iscrizione al Premio al sito www.premiocittadicomo.it.
 Il Premio è organizzato con il patrocinio di: Provincia di Como, Comune di Como, Camera di Commercio di Como, Comune di Erba, Corriere di Como, Comolake.com, Editoriale Lariana, Associazione Italiana di Cultura Classica, Partners Advertising & Web Addicted, Espansione Tv, Associazione Culturale Parolario, Casa della Poesia di Como e Amici di Como.

Per informazioni:
Dott. Giorgio Albonico
ASSOCIAZIONE ELEUTHERIA
Via Oriani, 8 – 22100 Como
tel. 031.241392 – 340.9439256

venerdì 28 marzo 2014

"Se non sai come dirlo, dillo con un fiore" Erano perfette: strati di petali viola con i margini bianchi si dispiegavano dal centro dei fiori. Liberai gli steli. Le ragazze non avrebbero capito il significato delle dalie, eppure provai una sconosciuta sensazione di leggerezza mentre percorrevo il lungo corridoio e facevo scivolare un gambo sotto la porta chiusa di ogni stanza...

Il linguaggio dei fiori
E proprio vero, cari lettori, Se non sai cosa dire, dillo con un fiore”. Il mondo dei fiori ha un fascino misterioso, che attrae un po’ come l’ape con il miele, perché con la loro presenza possono dire molto a coloro che li ricevono. Naturalmente non tutti conoscono la loro lingua, ma esiste un vero e proprio dizionario, che ci illumina, traducendo il loro linguaggio. Nel mondo dei libri esistono anche tanti romanzi che hanno tratto ispirazione da loro, e quello che ha avuto maggiore successo è senza ombra di dubbio “Il linguaggio segreto dei fiori”  di Vanessa Diffenbaugh, edito dalla Garzanti editore.
Non mi fido come la lavanda
Mi difendo come il rododendro
Sono sola, come la rosa bianca, e ho paura.
E quando ho paura la mia voce sono i fiori.
Sinossi:  Le rose per la grazia e l’eleganza, la camomilla per emergere dalle difficoltà, la gerbera come l’allegria di un’inattesa speranza e i bouganville per la passione. Ogni fiore ha un significato più intenso di quello che pensiamo e ogni lettore potrà attribuirsene uno, scegliendo per sé, e per chi ama, una copertina diversa per questo strabiliante libro. “Il linguaggio segreto dei fiori” di Vanessa Diffenbaugh, fenomeno editoriale ancor prima della pubblicazione e conteso da tutti gli editori del mondo, racconta attraverso uno dei personaggi più straordinari mai creati, una vicenda di forza, sofferenza, amore e incredibile sete di vita. Victoria è una ragazza di diciotto anni con un passato alle spalle di certo non facile: abbandonata nella culla dai genitori, ha passato l’infanzia tra famiglie adottive, genitori provvisori e spesso non ideali. Un giorno però la ragazza incontra Elizabeth, una donna straordinaria e speciale che le cambia e sconvolge la vita persino in modo drammatico. Elizabeth è per Victoria la sua unica vera madre e per questo le trasmette un dono speciale: la capacità di conoscere il linguaggio segreto dei fiori. Diventata maggiorenne, la ragazza decide di lavorare come fioraia e il richiamo magico delle sue rose e delle sue margherite porterà tutta la città nel suo negozio. Perché i fiori, nel romanzo della Diffenbaugh, curano prima di tutto le ferite dell’anima e lasciano delle pillole di felicità. Victoria però ha paura di amare, di lasciarsi trasportare dalle emozioni e dalle parole. Per lei farsi toccare dagli altri è impossibile, l’unico tocco che sopporta è quello dei petali dei fiori. E’ infatti nella quiete del parco pubblico di una splendente San Francisco che la protagonista trova rifugio. Lì, attorniata dai fiori, i suoi pensieri possono esprimersi e la sua mente può volare libera. Grant, un ragazzo tenebroso che pare sappia misteriosamente tutto del suo passato, sembra però l’unico in grado di scuotere Victoria e di regalarle dei momenti di serenità. La ragazza infatti si porta dentro una ferita che è una colpa che non riesce a cancellare dal suo cuore. Per fortuna esistono i fiori. Ce n’è uno per ogni male dell’anima.
Un romanzo davvero molto bello, dove i fiori parlano per la protagonista, e ci confermano come questi delicati e profumati esseri del mondo vegetale, possono rappresentare non solo un vero rimedio contro il dolore fisico, ma anche per la sofferenza del cuore.


In questo romanzo la protagonista, Victoria, possedeva un vero e proprio memorandum che le ha fatto conoscere questo linguaggio, e ora io desidero proporvelo perché 
quando non saprete cosa dire, fate come Victoria preparate un mazzetto di fiori e donatelo alla persona a cui avete molto da dire, dato che i fiori parlano un linguaggio segreto.


Blog Tour, alla scoperta del romanzo "L'ultimo battito del cuore" - La recensione

Benvenuti tra le mie pagine e tra quelle dell’emozionante romanzo L’ultimo battito del cuore  di Valentina Cebeni.
Il meraviglioso viaggio continua e oggi 28 Marzo, siamo giunti alla quarta tappa dove scopriremo molto di più su questa storia capace di sfiorare come il delicato battito d’ali di una farfalla, il cuore di chi ha la fortuna d’incontrare le sue pagine. Quindi non indugiamo oltre e leggendo il mio pensiero, scoprite come mai considero questo romanzo una primavera del cuore.
L’ultimo battito del cuore
di... Valentina Cebeni
Prezzo Brossura: € 12,00
Prezzo E-Book: € 6,99
Editore: Giunti Editore 
Pagine: 304
Genere: Narrativa moderna
SINOSSI
Nell'incantevole campagna del Kent, Penelope non arriva per caso. Dopo la tragica scomparsa di Adam, il suo unico amore, in un incidente d'auto a cui lei è miracolosamente scampata, si lascia convincere a trascorrere un periodo di tempo nella magnifica tenuta di sua sorella Addison. Ma a casa dei Walker la situazione è tutt'altro che tranquilla. Il matrimonio tra Addison e Ryan, costretto su una sedia a rotelle, peggiora di giorno in giorno, così come l'umore della sorella, sempre più fredda, tagliente e scontrosa. L'unica consolazione per Penelope è prendersi cura del giardino da troppo tempo trascurato. Con l'appoggio di Ryan e l'aiuto di Tristan, il taciturno vivaista del paese, quel rettangolo di terra infestato da erbacce si arricchisce di una grande varietà di piante e fiori colorati. Tuttavia i violenti litigi con Addison, il tormento del ricordo di Adam e una serata fatale trascorsa con Ryan fanno sentire Penelope sempre più sola e in balìa delle onde del destino. L'unica voce a raggiungerla nel profondo è quella di Tristan, il primo uomo dopo Adam ad attrarla misteriosamente...
                  Recensione
La lettura di questo romanzo  si è rivelata davvero importante per me, perché è riuscita ha entrarmi nel cuore, forse perché il grande dono di questa scrittrice è proprio quello di raggiungere con la sua penna il cuore di chi legge e nonostante questo sia il suo primo libro, ha già dimostrato i suoi meravigliosi colori. Ma, passiamo ai fatti e andiamo a scoprire perché questa emozionante e intrigante storia, che va al di là della mera apparenza, possiede questa coinvolgente capacità di toccare il cuore del lettore, risollevando l’animo di chi si trova a vivere un momento difficile della propria vita, lasciando quella piacevole sensazione di possibilità e rinascita, confermando il vecchio detto: “Fin che c’è vita c’è speranza”. La speranza, di ricominciare, di rifiorire come un fiore a primavera, che ha celato il suo seme nella terra durante un freddo inverno e grazie alla bruna coperta è stato in grado di sopravvive. Così è successo alla protagonista, “Penelope”, una donna che ha sofferto un grande dolore, però la vita le ha concesso la chiave, per rimettere insieme i cocci del suo malandato cuore, e la possibilità di continuare a vivere e amare ancora.
L’ultimo battito del cuore, è stata una lettura piacevole e scorrevole, infatti si legge in batter d’ali. I personaggi sono ben strutturati e hanno la capacità di trascinarti all’interno della storia.
 Penelope, è una donna che ha perso l’uomo con cui sognava di invecchiare e condividere le gioie e i dolori della vita, una scomparsa prematura, che ha sradicato il suo cuore e la sua voglia di ricominciare, fino a quando la sorella non la trascina a vivere con sé nelle meravigliose campagne del Kent, nonostante la controvoglia e proprio in questo luogo tranquillo e ritirato che gli sopraggiunge l’input a ricominciare.
A suggerirlo è stato il cognato di Penelope, Ryan. L’obiettivo era il giardino incolto nel retro della loro villetta. È guardando quel groviglio di erbacce che Penelope ha visto l’anima di Adam, l’amore scomparso dalla sua vita, ma non dal suo cuore, infatti, lui gli ha suggerito di lasciarsi andare in questa titanica impresa, che la farà rinascere insieme a quel giardino, dove dimoreranno ordine e meravigliosi fiori profumati.
Le piaceva sentire sulla pelle l’odore dell’erba mescolato a quello denso dei fiori; le ricordava i giardini che aveva visitato con Adam, le sue mani che profumavano di primavera. La mente di Penelope era svuotata, e il cuore ruvido come la terra che circondava la casa. Qualcosa però sarebbe cambiato, almeno lì, in quel giardino. In un modo o nell’altro sarebbe riuscita a farlo rifiorire”
Ma è possibile trattare le ferite del cuore con la cura dei fiori?
Secondo me si, come con gli animali, anche i fiori e le piante sono un ottimo rimedio, perché prendersi cura di qualcosa, che poi ti ricompensa è molto gratificante per il cuore e per se stessi, infatti gli animali ti ricompensano con il loro affetto, le piante e i fiori con la loro profumata bellezza e voglia di vivere.
Penelope, non è l’unica ad avere profonde ferite, anche gli altri personaggi portano un grave peso,
Tristan ha visto morire la madre di fronte hai suoi occhi quando era ancora un bambino;
Ryan, era un medico e ha sul suo cuore il peso di una segreta eutanasia e la perdita delle gambe a causa di un incidente automobilistico provocato dal marito della donna, che ha aiutato a morire;
e poi c’è Addison, la sorella, anzi sorellastra di Penelope, perché sua madre, Violet, ha rubato il cuore del padre di Addison, Philip, mentre lui era sposato con Claire, la donna che per lei sarà più che una madre, quando la sua, muore prematuramente per un tumore. La gelosia e il rancore graffiano il cuore della povera Addison, che nonostante cerca di aiutare la sorella, non riesce a dimenticare il senso di abbandono causato dalla sua presenza, nei confronti dei suoi genitori.
“…la prima bolla di sapone … la riportò a molti anni prima, quando era sua madre a lavarla. Claire partiva dalla testa, lentamente, ma già quando arrivava alle braccia decine di bolle di sapone erano in volo intorno a lei, che rideva felice. Era il loro rituale, un gioco tra madre  e figlia, ma appena Penelope varcò la soglia Claire le disse che avrebbe dovuto iniziare a lavarsi da sola. Lei aveva vissuto quel cambiamento come un tradimento, ma per quanto soffrisse si era imposta di non darlo a vedere, almeno fino a quando Philip sostituì la vasca da bagno con un box doccia e Claire le chiese di fare il bagno con la sorella. …”

Le emozioni che si schiudono come un fiore in questo romanzo, sono molte, infatti la sofferenza, la gelosia e il rancore non sono i soli a intrigare questa storia, che fa sentire forte e preponderante il profumo emanato dalla solitudine. La solitudine accompagna sia il cuore di Penelope, che fatica a dimenticare l’amore di Adam, che Ryan, che a causa delle sue condizioni, vede allontanare da sé l’amore che lo univa a Addison. Un amore, nato come un’improvvisa brezza marina, in una meravigliosa sera d’estate, dove non c’erano di mezzo una sedia a rotelle, un invalido da accudire e Leonard, il figlio delicato di salute di Addison.
“…Ryan desiderava vincere, sì, ma non voleva farlo a discapito della moglie. Lui voleva vincere con lei, sentirla di nuovo accanto, come quando tutto era iniziato. … Prese le mani curate di Addison con il vestito di seta e un fiore fra i capelli che ballava abbracciata a lui sulle note di una melodia hawaiana, durante la loro luna di miele…”   “…Dalla notte dell’incidente la loro intimità si era arenata, e con tutti i problemi che le davano Leonard e Penelope il sesso coniugale era scivolato in fondo alla lista delle sue priorità…”
Quando un cuore è invaso dalla solitudine, cerca di trovare riparo nella compagnia di qualcuno, e chiunque va bene per un cuore desolato, così quando Penelope e Ryan si incontrano, il loro bisogno e tale da portare inconsciamente i due a una furtiva unione, che non li disseta o unisce, ma li allontana inesorabilmente. E la causa è il tradimento nei confronti di Addison.
 Le dita cercavano da sole il modo di riascoltare il messaggio, una, tre, dieci volte. Ne aveva bisogno, voleva distinguere tutti i rumori, capire dov’era Adam quando l’aveva chiamata, sentirlo ripetere il suo nome …  Ryan era esattamente come lei: uno sconfitto in balia del vento. Anche lui cercava calore, l’abbraccio di un corpo che accogliesse il suo dolore. Soltanto un po’ di calore e nient’altro.
Ma sfortunatamente per Ryan, Penelope aveva trovato la pace nel far rifiorire il suo giardino insieme a Tristan, che aveva trovato in lei una possibile compagna per la sua vita e Penelope aveva trovato il cuore di Adam, che batteva forte dentro Tristan.
“… Lei sentiva che c’era il cuore di Adam rinchiuso nel suo torace, e forse lo aveva saputo fin da subito, dalla prima volta che aveva incontrato Tristan …” 
Quando Ryan si è ritrovato solo con se stesso ha scelto di liberarsi di quella inutile vita, che lo aveva privato della cosa a cui teneva di più. Addison.
“…Ryan si è suicidato. Un colpo di revolver regolarmente denunciato di cui Addison ignorava l’esistenza.
…  Mia amata Addison, perdonami. Perdonami per non essere stato l’uomo che meritavi, per non essere stato il marito che ti avevo promesso di essere. Perdona le mie tante debolezze, se puoi. …
Tante emozioni e sensazioni che alla fine trovano pace nella vita di tutti, anche in quella di Penelope e Addison, permettendo a queste due donne di lasciare indietro i rancori, le gelosie e il dolore di un ricordo che non può essere dimenticato, ma racchiuso con serenità all’interno del cuore.
Dopo questa approfondita descrizione, le mie conclusioni, sono: una piacevolissima lettura, semplice e fluida, che mi ha lasciato molta carica positiva e gioia di vivere, insieme alla voglia di fare e costruire cose belle, come un bellissimo giardino, soprattutto ora che siamo in primavera.
Consigliato a chi ama le letture semplici ma profonde; è ideale per chi ama i fiori; adatto per rinascere come un fiore in primavera e soprattutto per chi ama i finali inaspettati.  Si perché, non ha il classico finale e vissero felici e contenti, quindi non restate delusi. Questo non deve influenzarvi, perché non c’è fine ai moti del cuore e quella che si apre di fronte a Penelope è una strada ricca di possibilità, tra cui c’è anche Tristan. 
Il mio voto è 5 rose, eccezionale, perché mi ha dato una mano in un momento difficile.
Lasciate il vostro pensiero, per la nostra autrice Valentina Cebeni
Partecipate con i vostri commenti e sarete inclusi nel fantastico Giveaway finale.

mercoledì 26 marzo 2014

News!!!

Carissimi lettori, la tappa prevista per oggi Mercoledì 26 marzo, è stata spostata a domani
Giovedì 27 Marzo
sempre sul blog
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Scusate per l'involontario imprevisto.

martedì 25 marzo 2014

Ritorna! Covers & Songs la speciale rubrica ricca di magiche sorprese.


Benvenuti tra le mie pagine…

Continua il nostro viaggio all’interno delle musiche ispirate dalle fantastiche books covers. La settimana scorsa, l’appuntameto è saltato, ma non preoccupatevi, recuperiamo questa settimana. Quindi non perdiamo altro tempo e avviamoci verso questa nuova tappa, che ci porterà...
dentro la particolare cover del 2° volume della popolare saga Urban Fantasy di Barbara Baraldi STRIGES La voce dell’ombra. 
La Trama
Zoe sognava di ribellarsi al suo destino di strega e inseguire la libertà insieme a Sebastian, l'Inquisitore di cui è innamorata, il suo carnefice. Ma la moto su cui stanno fuggendo finisce fuori strada, e Zoe si risveglia dopo un lungo coma in un luogo ignoto. Non ricorda nulla dell'incidente, né dove si trovi Sebastian. Solo un nome mai pronunciato dalle sue labbra ricorre nei deliri della febbre: Adam. Chi è lo sconosciuto emerso dall'inconscio di Zoe? E chi sono le creature che popolano i corridoi del Santuario, l'istituto in cui le streghe della Sorellanza l'hanno accolta affinché compia il suo apprendistato? Semidei, vampiri, fate...
Allora cosa ne pensate di questa cover? Io la trovo molto particolare soprattutto se confrontata con la prima. Sarà divertente trovare una song per questa cover. Basta immaginare una ragazza selvaggia, un amore impossibile una battaglia e per rinfrescarci la memoria ricordiamo un po’ come tutto ha avuto inizio.
Ricordate tutti Zoe, la ragazza con i particolari occhi gialli come quelli di un gatto? Beh! Zoe sarà per la sua natura, gli unici suoi amici sono Chloe e il suo amato pianoforte, attraverso il quale riesce a riempire il vuoto dentro di sé, lasciato dalla morte della madre. La sua vita solitaria, da animale pronto a graffiare, continua, fino a quando non incontra Sebastian, un ragazzo dagli ipnotici occhi color smeraldo, che fa battere il cuore della nostra Zoe, peccato che in realtà lui è il un inquisitore. Il suo nemico, perché in realtà Zoe è una strega.  L’impossibile amore tra i due continua in questo nuovo capitolo dai risvolti imprevisti.

 
Continuiamo il viaggio con il 6° volume della serie di Jeaniene Frost Night Huntress Series, il volume che mi ha colpito è quello (a differenza dei soliti pronostici): I Fantasmi della Notte e la cover è quella presentata dalla Fanucci editore.

 
Sinossi:
La guerra nell’aldilà è stata sventata, il pericolo è scampato, e ora Cat Crawfield vorrebbe soltanto un po’ di tempo da trascorrere con Bones, il suo affascinante marito vampiro. Ma per la Mietitrice Rossa non esiste riposo: il dono che le ha conferito la regina dei ghoul di New Orleans non le risparmia nuove e difficili battaglie, e questa volta si dovrà scontrare con uno spirito di straordinaria malvagità. Con il supporto di Bones, Cat accetta di aiutare un’amica di Fabian, un fantasma di nome Elisabeth, bruciata sul rogo secoli prima da un fanatico religioso: Heinrich Kramer. Al tempo Kramer era un cacciatore di streghe, ma ora è un’ombra spietata e sanguinaria che ogni notte di Halloween assume sembianze umane per torturare donne innocenti prima di bruciarle vive. Cat e Bones sono determinati a salvare Elisabeth e rispedire per sempre Kramer nell’aldilà, ma com’è possibile uccidere qualcuno che è già morto? Sono disposti a rischiare il tutto per tutto, anche se sanno bene che un solo passo falso potrebbe essere loro letale... 
Vi starete chiedendo cosa mi ha colpito di questa copertina. Se devo essere onesta, il tatuaggio sulla schiena e anche lo sfondo non è male. La storia di Cat Crawfield, è ormai famosa nel mondo Urban fantasy, ma per chi ancora non la conosce, lei è la protagonista della serie di questa famosa autrice. Cat è una mezza vampira, che in stile Van Helsing, va a caccia delle temibili creature e soprattutto di suo padre, il vampiro che ha violentato sua madre. La storia diventa interessante quando si scontra con un altro vampiro mercenario Bones, con il quale stringe un patto di alleanza, ma l’attrazione tra loro inizia a fare scintille e tanti trepidanti eventi elettrizzano questa serie, che saprà stuzzicare la vostra curiosità, che vi ispirerà la giusta song per questa bella cover.

La terza book cover è Nightshade di Andrea Cremer, la saga Urban Fantasy omonima, che ha fatto la sua comparsa nel 2011.
Sinossi:
Tutte le diciassettenni sognano di incontrare il vero amore. Tutte tranne Calla Tor. Nella sua testa c'è un solo costante pensiero: squarciare la gola dei suoi nemici. Calla è la femmina Alfa di una delle più potenti famiglie di Guardiani che vivono in America, creature magiche capaci di trasformarsi in lupi, e responsabili della protezione dei luoghi sacri. Ma Calla, destinata al maschio Alfa del branco vicino, sceglierà una strada diversa, semplicemente salvando un escursionista, un ragazzo della sua stessa età ferito da un orso. Da quel momento niente sarà più come prima, perché Shay - l'irresistibile umano - custodisce un segreto che potrebbe cambiare le sorti del mondo e far vacillare il cuore saldo di Calla.
Questa cover mi ha attirato con questa sua bella tonalità, il trucco della ragazza è fantastico e le piccole calle macchiate di sangue mi fanno pensare a una purezza che è stata contaminata, senza contare che l’effetto complessivo è bellissimo. A ispirare una bella musica, non è solo il fascino della cover, ma anche la storia ha un peso importante nella scelta, anche per quanto riguarda l’acquisto di un libro, infatti, la cover mi attira e la trama mi conquista. Allora per chi ancora non conosce questa serie dopo aver letto la trama e fatto la conoscenza di Calla, sa che ci siamo immersi nel mondo degli uomini lupo, che mi ricorda quello di Jacob, uno dei protagonisti della famosissimo della serie Twilight.
Ricapitolando per questa settimana le books covers a cui dobbiamo trovare una bella song sono:
  • STRIGES La voce dell’ombra di Barbara Baraldi
  • I Fantasmi della Notte di Jeaniene Frost
  • Nightshade di Andrea Cremer
Alla prossima settimana e Buon divertimento
 

lunedì 24 marzo 2014

Sophie ha un'unica certezza sopra tutte: mai accontentarsi di un amore a metà.

Buongiorno e benvenuti al...




S.O.S. la domenica sera ci ha preannunciato la fine del week end e l’arrivo di un nuovo tragico lunedì, e l’unica cosa che ci può salvare soprattutto una mattina d’inizio settimana è un buon fragrante caffè accompagnato da una zuccherosa lettura, adatta ad addolcirci la giornata in modo che tutto fili nel modo giusto, quindi ecco che arriva il vostro Caffè Letterario a soccorrervi con questa entusiasmante lettura di Stella Newman


L'amore a modo mio Editore Piemme
Sophie è una ragazza londinese sopra i trenta, piena di vita, di amici e di progetti. I dolci sono la sua passione ed è riuscita anche a farne un lavoro: si inventa dessert sempre nuovi, per stuzzicare il palato dei clienti di una grande catena di supermercati. E se sui dolci ha le idee molto chiare, lo stesso vale in fatto di uomini: mai mangiare un brownie se non è di ottima qualità; mai sposare un uomo se non lo ami davvero.
 Così, quando conosce James, non ha dubbi. Lui è brillante, divertente, e il giorno dopo le telefona subito (un segno!): è l’incontro del destino.
 Troppo bello per essere vero? Forse sì, perché, oltre a mostrarsi sempre più sfuggente, James comincia a mettere in discussione tutto di lei: quanto mangia e quanto pesa, come si veste e come si comporta. Ben presto, Sophie si ritrova non solo con il cuore a pezzi, ma anche con l’autostima sotto i piedi. Non sa più chi è, non le piace più ciò che fa, non le interessa più niente.
 Sarà dura riprendere in mano la propria vita, servirà tempo e serviranno gli amici veri. Ma Sophie, alla fine, ne uscirà più forte. E con un’unica certezza sopra tutte: mai accontentarsi di un amore a metà.

Adesso scopriamo qualcosa di più sull’autrice di questo romanzo che ci saprà far migliorare l’umore nero del lunedì, rivelando la sua dolce scioglievolezza.


 Stella Newman


Vive a Londra ed è una copywriter freelance, oltre che un’appassionata di cucina. L’amore a modo mio è il suo primo romanzo, diventato un bestseller in Gran Bretagna grazie al passaparola spontaneo delle tantissime lettrici che si sono identificate nella storia della protagonista.
 Dopo il grande successo, Stella ha già scritto vari romanzi, che ancora non sono stati pubblicati in Italia: Pearl Shaped; The perfect escape; Left Overs. Intanto, continua a curare i suoi blog, dove parla di cibo, scrittura e ristoranti: www.stellanewmansblog.blogspot.com 
Come sarà questa sfiziosa storia? Scopriamolo, iniziando a sciogliere in bocca questa deliziosa lettura, accompagnandola con il nostro amato caffè.
Due ragazze entrano in un caffè. No, non è l’inizio di una barzelletta. Io sono quella a sinistra, con il vestito estivo a pois bianchi e neri decisamente fuori stagione. È il febbraio più nevoso degli ultimi trentotto anni ma io sono tornata da tre giorni dopo un mese a Buenos Aires, non voglio sprecare questa bella abbronzatura. Un mese a Buenos Aires... Fantastico, vero? Okay, un mese a Buenos Aires in una pensione d sei sterline a notte nel barrio Boedo (immaginatevi il quartiere di Kilbern a Londra con il novantotto per cento di umidità). Niente aria condizionata, niente lampadari, docce in comune. Ho trentatré anni, guadagno bene. Non mi piace condividere le docce, men che meno con diciottenni austriache convinte che Wiener Blut sia il più bel disco di Falco. Viennesi a parte, Laura e io ci siamo divertite un sacco. Laura è quella sula destra. Amica del cuore, tosta, del Nord. Indossa un dolcevita e un berretto di lana. Insieme siamo ridicole, ma non ci interessa. È una di quelle serate. Sarà per come siamo vestite, per l’abbronzatura, oppure per la voglia di compagnia che c’è a Londra in un nevoso venerdì sera, fatto sta che alla fine ci ritroviamo sotto i riflettori. Un certo Rob cerca di fare colpo su di me da venti minuti. È troppo carino per i miei gusti e si vanta di conoscere il direttore del casting di Martin Scorsese. “Ti ci vedo nel ruolo della pupa di un gangster con quel vestito” dice. “E con quegli occhi verdi. Quelle curve.” Mi metto a ridere. Io sono una quarantadue con tette e culo, mentre la ragazza che ha mollato al bar a parlare con il suo amico è una di quelle a cui si possono contare le costole sotto la camicetta di seta. “Sono veri quegli occhi?” domanda. “No, sono caramelle alla menta. Tutte le mattine mi coloro le iridi in base alle scarpe” rispondo. “Mi piaci” dice lui ammiccando. “La tua ragazza sembra un po’ stufa” osserva Laura. “È con il mio amico” ribatte Rob, giocherellando con l’orologio. “Volete qualcosa dal bere? Altri due Margarita?” Si allontana per  andare al bar. Non fa in tempo a tornare che il suo amico, meno carino e molto più il mio tipo, ci raggiunge.  “Certo che non perde tempo...” mi sussurra Laura. Io resto eppure in silenzio. Guardo l’amico di Rob e ho una sensazione strana eppure familiare: sta per succedere qualcosa. “Perché parli con Rob?” mi chiede il tizio con un sorriso. “Si vede  che non ti piace.”  “La cosa non ti riguarda. Io ti piaccio?” Mi fissa per un istante “Si.” “Allora parla tu con me. Come ti chiami?” “James.” “James come?” “James Stephans.” “Oh, che ragazza colta.” “Per niente. Mia nonna cita spesso una sua poesia.”  “Una poesia d’amore?”  “Si, parla di un uomo che strangola la moglie troppo soffocante.”  Lui scoppia a ridere. “Vedo che sei un tipo sveglio. E appassionato. Te lo leggo negli occhi. Non perdere tempo con Rob, perdilo con me.” Ed è quello che ho fatto. Ho chiacchierato con lui, ho ballato il tango intorno al bancone dl bar, ho bevuto tre Margarita e a fine serata gli ho dato il mio numero. Mi chiama quando ha detto che lo farà, cioè il giorno dopo. Allora perché mi sento tanto riconoscente? Forse perché, nell’universo degli incontri casuali, gli uomini lo fanno troppo raramente. “Mi piacerebbe rivederti” dice. “Va bene.”  “Per domani devo partire e  starò via per due settimane.”  “Oh.” “È per lavoro. Viaggio molto.”  “Dove vai?” “In Cina.”  “Che lavoro fai?”  Mi ero immaginata che fosse un imprenditore immobiliare di lusso, o che si occupasse di magazzinaggio.
È un tipo molto virile, massiccio, un po’ rude, e la camicia che portava ieri sera non gli si addiceva. “Ti metterai a ridere.”  “Sei un clown famoso?”  “No. Vendo calzini.”  “In un negozio?”  “Più o meno.”  “Tutti hanno bisogno di calzini” osservo. “Almeno due paia. Quando torno vorrei invitarti fuori a cena.”  “Perfetto. Adoro i ristoranti.”  “Ti piace mangiare?” “Stai scherzando? Lo faccio in continuazione.”  “Non sei una di quelle che ordina solo un’insalata? Mi sembri piuttosto  magra.” “Credo che tu abbia visto male.”  Ho le braccia sottili e la vita stretta, una combinazione che inganna molti. “Bene. Conosco già il posto perfetto. Ci sentiamo tra due settimane.” Lavoro in un palazzo di vetro di dodici piani a Soho. Fino a sei mesi fa avevo uno dei lavori e uno dei capi migliori del mondo. Sono una sviluppatrice di budini per Fletchers, una delle principali catene di supermercati del paese. Un tempo ero alle dipendenze di un genio di nome Maggie Bainbridge. Non era mai scesa a compromessi sulla qualità e aveva più palle di tutti gli uomini là dento messi insieme. Sei mesi fa ha dato le dimissioni dopo che la direzione aveva licenziato in tronco un gruppo dei nostri migliori talenti per sostituirli con un branco di ragionieri interessati esclusivamente a far quadrare i conti. Persino il rotolo di carta igienica è stato rimpiazzato da quella cartaccia anni Ottanta che va sfilata da una scatola di cartone. Maggie ha aperto una società uninominale che produce brownie, la Happy Tuesday. Siamo ancora in contatto, però sento la sua mancanza e sogno a occhi aperti di andarmene via e tornare a lavorare con lei. E così continuo a d avere un ottimo lavoro, ma non ho più un ottimo capo. Decisamente no. Adesso ho Devron. ... Due settimane dopo, James mi telefona dall’aeroporto di Pechino. “Ti ricordi di me?”  “La scuola per clown ha chiuso per le vacanze estive?”  “Dovresti vedere che cosa sono capace di fare con tre bacchette e uno scorpione.”  “Sinceramente non ci tengo. Comunque, che cosa posso fare per te?”  “Dimmi che sei libera per andare a mangiare un piatto di spaghetti.” Il mio piatto preferito. “Mercoledì della settimana prossima?”  “Troppo tempo. Voglio vederti prima.” Allora avresti dovuto chiamarmi prima. “Mi spiace.”   “Che hai da fare?”   “Un sacco di cose. Facciamo mercoledì, allora?”  “Okay. Ti telefonerò tra qualche giorno per proporti un piano. Ora devo andare, stanno chiamando il mio volo.” Sedevo vedrmi con James alle otto, ho bisogno di almeno due ore per prepararmi, il che significa uscire dall’ufficio prima. non è un problema se Devron è impegnato in una delle sue interminabili riunioni o se è al telefono con la sua fidanzata poco più che maggiorenne o se Janelle non è al suo posto. Janelle è la segretariarottweiler di Devon. ... Sono fortunata in giro non c’è nessuno dei due, così mi fiondo fuori dalla porta e salto su un taxi. Casa mia è un edificio residenziale di Little Venice. Fuorviante. Quando sento la parola “residenziale”, mi immagino una dimora sontuosa con una scala di rappresentanza e non un bilocale al quinto piano senza ascensore. ... Dopo sei mesi, sono la ragazza a più basso mantenimento di tutto il pianeta, ma il primo appuntamento è il primo appuntamento e ho aspettato tre settimane per vedere quest’uomo; sarò assolutamente al massimo. Ho una chioma di capelli castani naturalmente mossi. Il trucco è leggero e, per una volta, non mi taglio passandomi il rasoio sulle gambe. ... scarpe tacco dieci. ... Ho un vestito fantastico, aderente e scollato fino alla vita poi morbido e sciolto, di una sfumatura di rosso scuro che mette in risalto il verde di miei occhi. ... Sono follemente nervosa e trepidante. ...
He... he... he... come andrà il tanto atteso appuntamento della nostra gattina dagli occhi verdi? Come sarà James? Rimarrà incantato dal fascino della nostra Sophie o ci saranno nuovi risvolti?
Scopriamolo leggendo questa dolcissima storia che ci delizierà come la deliziosa crema dei fantastici budini ideati dalla nostra protagonista. Sophie.

venerdì 21 marzo 2014

La poesia non è di chi la scrive, ma di chi se ne serve.

Benvenuti tra le mie pagine,

Oggi 21 marzo, è un giorno molto importante per la letteratura, perché si celebra la Giornata Mondiale della Poesia, ricorrenza istituita durante la XXX Sessione della Conferenza Generale Unesco, nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente. Con questa data, che segna anche il primo giorno di primavera, si vuole riconoscere all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturale, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace.
La poesia, è considerata sin dall’antichità la forma più alta del canto. Un linguaggio universale, che sfiora come un petalo gli animi dei suoi ascoltatori.
Accordate ad arte, le singole parole diventano musica quindi, lasciamoci cullare dalle loro delicate note con l’immortale voce di Catullo... Vita e amore a noi due Lesbia
Vita e amore a noi due Lesbia
e ogni acida censura di vecchi
come un soldo bucato gettiamo via.
Il sole che muore rinascerà
ma questa luce nostra fuggitiva
una volta abbattuta, dormiremo
Dammi baci cento baci mille baci
e ancora baci cento baci e mille baci!
Le miriadi dei nostri baci
tante saranno che dovremo poi
per non cadere nelle malie
di un invidioso che sappia troppo,
perderne il conto scordare tutto.
L’allegoria del poeta, cantata dall’Albatros di Charles Boudelaire
L’Albatro
Spesso, per divertirsi, uomini d’equipaggio
catturano degli albatri, vasti uccelli dei mari,
che seguono, compagni indolenti di viaggio,
il solco della nave sopra gli abissi amari.

Li hanno appena posati sopra i legni dei ponti,
ed ecco quei sovrani dell’azzurro, impacciati,
le bianche e grandi ali ora penosamente
come fossero remi strascinare affannati.

L’alato viaggiatore com’è maldestro e fiacco,
lui prima così bello com’è ridicolo ora!
C’è uno che gli afferra con una pipa il becco,
c’è un altro che mima lo storpio che non vola.

Al principe dei nembi il Poeta somiglia.
Abita la tempesta e dell’arciere ride,
esule sulla terra, in mezzo a ostili grida,
con l’ali da gigante nel cammino s’impiglia.
E cosa dire del Nobel della letteratura del 1996, Wisława Szymborska, la poetessa polacca, contraria alle biografie e a alle interviste, che diceva: “Bastano le mie poesie”.
Ringraziamento
Devo molto
a quelli che non amo.
Il sollievo con cui accetto
che siano più vicini a un altro.

La gioia di non essere io
il lupo dei loro agnelli.

Mi sento in pace con loro
e in libertà con loro,
e questo l'amore non può darlo,
né riesce a toglierlo.

Non li aspetto
dalla porta alla finestra.
Paziente
quasi come un orologio solare,
capisco
ciò che l'amore non capisce,
perdono
ciò che l'amore non perdonerebbe mai. ... (da "Vista con granello di sabbia”)
Tanti poeti famosi, ma ascoltiamo le giovani voci contemporanee? Allietiamo i nostri cuori con la poesia promettente di una giovane voce  Graziella Benatti, e della sua ode “L’immaginaria follia di un amor
Tu,
io e te,
noi,
il mondo ci unisce,
l’immaginaria follia di averti tra le mie braccia...
Tu che eri e sei ancora bellissima
Un fiore che continua a sbocciare e che regala un immenso profumo di primavera,
fresca e accogliente.
Io con la mia armonia colpisco il tuo fiore
Raccogliendo ogni suo disegno
Ogni suo petalo imprigiona la mia anima
Regalandomi quella sensazione pura di trasparenza
che nel cielo si irradia sfociando in immensi colori,                                               
mille profumi, mille colori che avvolgono il mio corpo,
giocando nei sensi regalandomi ogni giorno il tuo sapore,
la tua essenza la tua purezza dolce come il miele
candida come la neve.
Tutto di te mi ha fatto breccia nella mia esistenza,
da piccola, da adolescente, da adulta...
il mio cuore è lieto di ritrovarti;
cercavo altrove quelle sensazioni
e sapevo che sei stata e sei l’unica essenza della mia vita.
I tuoi occhi cercavano i miei, mille volte
e desideravano le tue braccia di trovare le mie...
Mi pento amaramente di quelle ferite inferte nei tuoi petali
Che ti hanno fatto sanguinare l’anima;
vorrei farti guarire e rasserenarti che non mi perderai mai,
sono qua e ci sono sempre stata fiore dei miei occhi...
il tuo profumo non abbandonerò mai,
presente ad ogni mio passo di vita
continuerai a tenermi per mano.
Per concludere non poteva mancare la nostra Alda Merini, musa ispiratrice della poesia per tanti concorsi. ecco la sua voce profonda mentre legge due delle sue immorali liriche.
Alla Prossima...