La biblioteca teologica del Monastero di Strahov a Praga

La bacheca dei libri, ha come modello questa immensa fonte di conoscenza perché: "La lettura è per la mente ciò che l'esercizio è per il corpo

Novità e successi della NORD Editore

Ecco le novità da non perdere e il successo di "Vita dopo vita" che come sottolinea l'Espresso:«La nostra eroina muore e rinasce innumerevoli volte; e il lettore la segue in un crescendo di suspense che sta la fantascienza e il miglior realismo magico. Un romanzo così non si era mai visto.»

Novità e successi della Dunwich Edizioni

La Porta dei cieli, il thriller archeologico protagonista del Blog Tour ancora in corso; Il successo dell'horror "William Killed The Radio Star" uno sfondo musicale dalla intricata indagine psicologica e le attese novità legate ai concorsi della Dunwich.

I 5 romanzi finalisti del Premio Strega 2014.

Ecco i romanzi candidati a entrare nell'immortale albo d'oro del Premio. Il favorito è "Non dirmi che hai paura" vincitore del Premio Strega Giovani. Alla finale del 3 Luglio ha vinto il prezioso elisir Francesco Piccolo con "Il desiderio di essere come tutti".

Novità editoriali da non perdere

Ecco le fresche letture che hanno attirato la mia attenzione. Da un Amore Alieno a Per sempre insieme,dalla passione di Così come sei al distopico fantasy Mystic city, ma un Eccezione serve sempre quindi non perdetevi l'eccezionale caos di sentimenti scritta dall'islandese Audur...

martedì 25 giugno 2013

Agenda letteraria, Antoni Gaudì

Agenda Letteraria
Cari amici, oggi è un giorno Sagrato, si perché ricordiamo la nascita del massimo esponente del modernismo catalano, il plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro, il padre costruttore della Sagrata Familia, l’architetto Antoni Gaudì i Cornet (1852-1926).


Il suo stile è caratterizzato dall’elaborazione di forme straordinarie, imprevedibili e oniriche, che ha utilizzato per creare opere fantastiche con i più svariati materiali, dal mattone, alla pietra, alla ceramica, al vetro e al ferro. Gaudì è ricordato per la sua profonda fede cattolica, che ha riversato nella sua opera più maestosa inserita nella lista dei patrimoni dell’unanità, La Sagrada Famiglia (1883-1926) di Barcellona un’opera che mostra la sua spiritualità ed il suo peculiare misticismo attraverso i molti e complessi motivi simbolici.

L’elemento che caratterizza di più la Sagrada Familia sono le sue guglie affusolate, che sono state progettate rispettando il numero di 18 per rappresentare in ordine ascendente: i 12 apostoli, i 4 evangelisti, la Madonna e la più alta di tutte, Gesù. Il progetto prevede che le statue sormontino delle sculture simboliche che per gli evangelisti sono: un angelo, un bue, un'aquila e un leone. La guglia della Madonna prevede la Stella del Mattino, mentre quella centrale del Cristo, che deve essere innalzata sulla base della cupola sovrastante la navata centrale, per un'altezza di ben 170 metri prevede una grandissima croce. L'altezza totale delle guglie comunque non supera quella del Montjuïc, poiché Gaudí crede che il suo lavoro non dove superare quello di Dio. L’opera è incompleta e le guglie realizzate sono ancora otto quelle più basse e sono sormontate da grappoli d'uva, che rappresentano il frutto spirituale. I temi di tutta la decorazione includono parole della liturgia. Le torri sono decorate con parole come "Hosanna", "Excelsis", e "Sanctus"; la grande porta della facciata della Passione riproduce parole della Bibbia in svariate lingue, compreso il catalano; è previsto che la facciata della Gloria venga decorata con parole tratte dal Credo degli apostoli.
Vi lascio con un aforisma del nostro amato Gaudì:
A coloro i quali domandavano quando sarebbero terminati i lavori della Sagrada Familia.
Il mio cliente non ha alcuna fretta. Dio ha tutto il tempo del mondo

Suspence, Warren Ellis

Si avvicina, cerco di fuggire ma vedo la sua ombra dietro di me, il suo passo pesante mi sta raggiungendo, un brivido mi corre lungo la schiena, e…

Cari amici, eccoci al momento dedicato agli amanti del fiato sospeso, dei thriller mozzafiato, come quello del trailerbook che vi ho presentato che ci ha regalato qualche minuto di suspense.

Ed è proprio del thriller di Warren Ellis, La macchina dei corpi, che parleremo in questo nuovo appuntamento di  Suspense .
Ma quali sono i giudizi su questo libro?
"Un concentrato di divertimento e spietatezza."
Wired
"Chi è innamorato di New York non deve perdersi questa detective story! Non è solo la caccia a un pericoloso killer, ma anche un viaggio fra i tanti volti della città che sfuggono al nostro sguardo." The New York Journal of Books
Prima di parlare di questo libro mozzafiato, credo di dover presentarvi il suo autore, un personaggio molto particolare e che forse ricorderete, Warren Ellis



Warren Ellis, di origine britannica è uno scrittore, giornalista, autore di fumetti e graphic novel, fra i quali RED, da cui è stato tratto l’omonimo film con Bruce Willis e Helen Mirren. Questo autore è famoso per la sua carica eversiva e polemica, ma soprattutto per il grande talento di narratore. Ha lavorato per la MARVEL Comics e rivoluzionato il mondo delle storie a fumetti,  ha influenzando il linguaggio e gli stili dei grandi film di successo tratti dagli eroi Marvel (X-Men, Avengers) e Iron Man: Extremis (Marvel Comics), che ha ispirato il film di Iron Man 3. Il suo approccio eclettico, irriverente e geniale gli ha procurato numerosissimi premi e fa sentire la sua presenza in modo magnetico e carismatico anche su Internet. Warren Ellis, ha inventato o reinterpretato mondi e saghe che hanno ridisegnato i confini dell’immaginario fumettistico, cinematografico e letterario. Le sue opere, sono state spesso censurate per la violenza delle scene raffigurate e dal suo libro, La macchina dei corpi, negli Stati Uniti è prevista la produzione di una serie televisiva.
Dopo aver visto il trailerbook e conosciuto il nostro autore siamo pronti ad affrontare il cacciatore, si perché è così che si fa chiamare il misterioso e metodico serial killer pazzo e visionario,  che si aggira per le strade di New York, e l’unico che può catturarlo è il detective John Tallow che dopo aver assistito alla morte del suo compagno di pattuglia, ucciso da un inquilino impazzito sulle scale di un fatiscente condominio di Manhattan, scopre un misterioso appartamento blindato, pieno di armi messe in mostra sulle pareti, sul soffitto e il pavimento, e dall’indagine balistica scopre che ogni arma è legata a un omicidio irrisolto, ciò lo porta a riaprire tutti i casi a cui sono legate e al disprezzo dei suoi colleghi. Ma come mai l’indagine lo porta poco a poco a un mondo in cui la nuova Manhattan e quella antica, con i suoi villaggi, i sentieri, le foreste, si sovrappongono come in una dissolvenza cinematografica. Perché il solitario detective viene continuamente ostacolato? Dove lo porta la soluzione dell’enigma? Come si ritroverà ad affrontare il cacciatore? Chi si nasconde nell’ombra? Amici, siamo appena entrati nel mondo visionario e spietato di Warren Ellis, da dove non si torna indietro, quindi possiamo solo andare avanti e sperare di uscirne vivi.
LA MACCHINA DEI CORPI

Genere Thriller
Titolo Originale Gun Machine
Autore Warren Ellis
Traduzione di Massimo Gardella
Editore Longanesi
Collana: La Gaja scienza
Pagine: 296
Prezzo:  € 16.40 ebook 11,99
Uscito: 13 Giugno 2013
UN BRANO
 "L’uomo nudo con il fucile spuntò in cima alle scale e sparò. Il colpo staccò la parte superiore sinistra della testa di Jim Rosato. Una manciata del suo cervello atterrò sulla parete con un tonfo umido. Dal punto in cui si trovava, tre passi indietro a destra, Tallow vedeva l’occhio di Rosato a un palmo dalla testa, ancora collegato all’orbita da un intrico di vermicelli rossi. In quella frazione di secondo, Tallow si rese conto che nell’ultimo istante della sua vita, James Rosato aveva visto il proprio assassino da due angolazioni differenti. Il globo oculare di Rosato schizzò contro il muro. Nell’aria pesante pulsava l’eco del colpo di fucile. Il rumore del killer di Jim Rosato che ricaricava sembrò durare all’infinito." 

Parliamo di... Simona Sparaco

Parliamo di
                                   … Simona Sparaco
e del suo ultimo libro, selezionato tra i finalisti del Premio Strega 2013, Nessuno sa di noi, edito dalla Giunti Editore.
 Ciao a tutti cari amici del “La bacheca dei libri”, oggi parliamo di una scrittrice che dopo i successi dei suoi due precedenti romanzi, mi ha colpito profondamente con il suo terzo libro, perché ha avuto il coraggio di affrontare un argomento veramente difficile come l’aborto terapeutico, che tocca in vivo un acceso dibattito etico,  morale, sociale che molte volte tralascia l’aspetto forse più importante, quello umano.

Ma, Vediamo cosa ha risposto la nostra scrittrice alla domanda: Parliamo un po’ del tuo ultimo romanzo, Nessuno Sa di Noi. Come mai hai scelto di affrontare un argomento così “scomodo”, soprattutto nel nostro Paese, come quello dell’aborto terapeutico?
  Il dolore di Luce necessitava di una voce disposta a raccontarlo. Quello che capita a lei, capita a molte più donne di quello che comunemente si crede. Le nuove frontiere delle indagini prenatali hanno cambiato profondamente la nostra società e il modo di vivere una gravidanza, sollevando questioni etiche, morali, religiose, che a mio avviso meritavano di essere indagate, almeno dal punto di vista letterario.
http://www.toylet.it/2013/40862/intervista-simona-sparaco-premio-strega-2013-nessuno-sa-di-noi.toy
Prima di scoprire “Nessuno sa di noi”, scopriamo Simona Sparaco, chi è?


Simona Sparaco, è una scrittrice e sceneggiatrice nata nel 1978 a Roma. Dopo aver preso una laurea inglese in Scienze della Comunicazione, spinta dalla passione per la letteratura, è tornata in Italia e si è iscritta alla facoltà di Lettere, indirizzo Spettacolo. Ha frequentato diversi corsi di scrittura creativa, tra cui il master della Holden di Torino, la scuola di Alessandro Baricco. La passione per la scrittura è iniziata fin da giovanissima, tanto che all’età di dodici anni, ha sentito il bisogno di scrivere, componimenti, pensieri, infatti la nostra scrittrice nonostante le molte idee nel cassetto, ha iniziato a scrivere seriamente, solo dopo aver fatto degli studi appropriati, perché come ha affermato in una intervista, il lettore è importante ed è giusto presentare un buon lavoro. Per la Newton Compton ha pubblicato i romanzi Lovebook e Bastardi senza amore, tradotto anche in lingua inglese. Oggi vive tra Roma e Singapore.

Dettagli
Autore: Simona Sparaco
Titolo: Nessuno sa di noi
Editore: Giunti
Collana: A
Pagine: 256
Prezzo: 12,00 ebook 6.99 €
Un romanzo che scuote l'anima
Questo romanzo tratta una storia molto reale, difficile da raccontare, che ha messo a dura prova anche le coppie più salde, che si sono perse nel dolore della scelta, penosa e dura , ma nel romanzo di Simona Sparaco, Luce e Pietro resistono soprattutto grazie alla sua forte personalità, e insieme prendono coscienza e la grave decisione di un aborto terapeutico, perché il piccolo Lorenzo, il bambino che hanno tanto desiderato e che finalmente è arrivato ha una grave malformazione della crescita, che comprometterà la sua vita, il dolore, la sofferenza, le lacrime e le colpe con cui decidono di vivere li portano a questa difficile decisione che ha turbano la vita di molti altri genitori che come loro si sono trovati ad affrontare questa orribile decisione e come loro a portarne il peso di fronte a l’etica cristiana e alla società.
 Nessuno sa di noi, è un romanzo forte, commovente, che ci mette di fronte ad una realtà molto privata, che in genere si nasconde, per proteggersi dalla critica sociale, dalla vergogna e dal profondo dolore di chi si trova a vivere questa esperienza che dal di fuori, può sembrare semplice dire: Si, sono contro l’aborto terapeutico, ma quando ti dicono che tuo figlio, l’amore della tua vita, la creatura che hai tanto atteso e che soprattutto una donna sente crescere dentro di sé, è malato, non c’è la farà a vivere, quale dovrebbe essere la reazione giusta? Difficile dirlo per chi purtroppo non si trova nella situazione, e la scelta è amara da qualunque punto di vista.

  Altre parole sono inutili, quindi diamo voce alla nostra scrittrice e a Nessuno sa di noi:
La dottoressa ferma la proiezione su un profilo attendibile e digita sulla tastiera dell’ecografo per prendere le misure esatte. Lorenzo è di nuovo lì, in bianco e nero, sopra le nostre teste, mentre linee rette lo attraversano da parte a parte. L’ultima volta mi sono commossa, riuscendo a distinguere tra quelle ombre la sua faccia coperta dalle manine, in un gesto di fastidio o difesa, chissà. Mentre un cerchio si apre come una voragine sul suo minuscolo cranio per determinarne il diametro, analizzo lo sguardo della dottoressa, cercando di leggere in ogni minima contrazione delle palpebre un’anticipazione, un indizio. La dottoressa si rivolge all’assistente parlando di numeri che per me non hanno senso, ma lo capisco lo stesso che qualcosa sta cambiando. Ora. Per sempre. “È corto” sentenzia più volte, riferendosi al femore. Comincio a tirarmi i capelli, come faccio quando mi assale l’ansia. Li afferro a ciocche e li arrotolo tra le dita. Tengo lo sguardo incollato alle sue gambette, che per la prima volta riesco a distinguere nitidamente. I piedini, mio Dio, sono lì, perfetti, un dito dopo l’altro, come devono essere i piedini di un neonato, solo che lui è ancora dentro di me. Il cuore mi rimbomba nelle orecchie, nella pancia, nelle ossa. Non so se sia il mio o il suo, lo sento dappertutto. Ho la testa confusa, annebbiata. La dottoressa preme la sonda muovendo il manipolo in tutte le direzioni. Pietro mi stringe la mano senza dire niente. Quelle linee e quei cerchi continuano ad agitarsi sulla sagoma di nostro figlio, come uno scarabocchio, però di una precisione geometrica, infallibile. La dottoressa lo misura più volte, si sofferma sulle gambe, sulle braccia, sulla testa, infine sul torace, il dettaglio che sembra preoccuparla di più. Mi dice di stare tranquilla, ma all’assistente ordina di telefonare alla mia ginecologa: “Dica alla Gigli di venire subito”. Poi toglie il manipolo con un sospiro che è come un vetro che cade e si frantuma sul pavimento, e mi chiede di rivestirmi. Io sono rigida, ho le mani tremanti, ancora aggrappate ai capelli. Con un foglio di carta assorbente, mi tolgo il gel dalla pancia, ma quando la copro sento che è ancora umida e gelida. “Dalla ventesima settimana a oggi, il bambino non è cresciuto come ci si aspettava. Ci sono delle anomalie preoccupanti che mi fanno pensare a una forma di displasia scheletrica, ma non sono in grado di darle una diagnosi.”
“Perché finora non si è visto niente? Che cosa dobbiamo fare adesso? Qual è la cura?” Riconosco la voce di Pietro, vicino, da qualche parte. I suoi appelli inquieti, ma ovattati, distorti. Ho la sensazione di essere rimasta sola nella stanza, e nel mondo, come quando da bambina giocavo a nascondino e alla fine di una conta mi mettevo alla caccia dei miei compagni senza riuscire a trovarli. “Ho fatto qualcosa che non dovevo?” li interrompo, bruscamente, mentre le lacrime mi rigano silenziose le guance. Li guardo entrambi senza vederli. Poi la faccio, la domanda temuta e maledetta da ogni madre, tutta d’un fiato, strizzando tra le mani un lembo bagnato del vestito: “È stata colpa mia?”. ...