La biblioteca teologica del Monastero di Strahov a Praga

La bacheca dei libri, ha come modello questa immensa fonte di conoscenza perché: "La lettura è per la mente ciò che l'esercizio è per il corpo

Novità e successi della NORD Editore

Ecco le novità da non perdere e il successo di "Vita dopo vita" che come sottolinea l'Espresso:«La nostra eroina muore e rinasce innumerevoli volte; e il lettore la segue in un crescendo di suspense che sta la fantascienza e il miglior realismo magico. Un romanzo così non si era mai visto.»

Novità e successi della Dunwich Edizioni

La Porta dei cieli, il thriller archeologico protagonista del Blog Tour ancora in corso; Il successo dell'horror "William Killed The Radio Star" uno sfondo musicale dalla intricata indagine psicologica e le attese novità legate ai concorsi della Dunwich.

I 5 romanzi finalisti del Premio Strega 2014.

Ecco i romanzi candidati a entrare nell'immortale albo d'oro del Premio. Il favorito è "Non dirmi che hai paura" vincitore del Premio Strega Giovani. Alla finale del 3 Luglio ha vinto il prezioso elisir Francesco Piccolo con "Il desiderio di essere come tutti".

Novità editoriali da non perdere

Ecco le fresche letture che hanno attirato la mia attenzione. Da un Amore Alieno a Per sempre insieme,dalla passione di Così come sei al distopico fantasy Mystic city, ma un Eccezione serve sempre quindi non perdetevi l'eccezionale caos di sentimenti scritta dall'islandese Audur...

sabato 28 giugno 2014

Dopo una intrepida avventura, ecco la mia meditata riflessione sull'intrigante romanzo di Stefano Dipino, LA PORTA DEI CIELI.

Benvenuti tra le mie pagine...

Siete pronti? Si, perché dopo avervi trascinato nell’avventuroso viaggio tra le misteriose scoperte della Roma Sotterranea, che ha fatto da scenario all’intrigante romanzo di Stefano Dipino, La porta dei cieli

È una semplice porta ornamentale. Eppure custodisce un segreto che affonda le sue radici nella nascita della Città eterna.
In una torrida estate romana Alessandro Altieri, professore di Antropologia Culturale, viene avvicinato da Roberto Guerrini, uno studente la cui fidanzata, Sveva, è scomparsa. Qualche giorno dopo anche Paolo Altieri, padre del professore, svanisce insieme a una stele fenicia da poco entrata in suo possesso.
Cosa collega la stele alla Porta dei Cieli? Il misterioso monumento costruito nel XVII secolo dal marchese Palombara affiora nella memoria di Alessandro, ricordandogli qualcosa del suo passato.
È l’inizio di un incubo per l’insegnante, che viene proiettato in una Roma oscura e onirica, fatta di leggende, borghi sepolti, laghi e templi sotterranei. Dietro le due sparizioni c’è l’ombra di una sanguinaria società che annovera tra i suoi membri personaggi che hanno fatto la storia di Roma nell’arco di quasi tre millenni.
Per scoprire la verità, Alessandro dovrà aprire la mente e abbandonare tutto quello in cui ha sempre creduto. Solo così potrà svelare i segreti della sua famiglia e far luce sull’intricata trama di misteri che si tesse attorno a lui.
Ora finalmente, vi parlo di questa avvincente lettura, che mi ha coinvolto dalla prima fino all’ultima pagina, quindi ecco cosa penso del romanzo scritto da questa esordiente penna scoperta dalla stimata Casa Editrice
Recensione
La lettura di questo romanzo è stata una piacevole e sorprendente scoperta, proprio come la misteriosa e affascinante Roma sotterranea. Tutto ha avuto inizio con la cortese richiesta di partecipazione all’avvincente Blog Tour dedicato a questo romanzo.
Così mi sono ritrovata tra le pagine di questa intigante storia, che mi ha riportato alla mente l’intrepida emozione che mi ha lasciato la lettura del “Codice da Vinci” il celebre romanzo di Dan Brown.
Ma cosa hanno in comune questi due romanzi?
Semplice, entrambi sono due thriller avvincenti, con risvolto storico-archeologico, hanno in comune il coinvolgimento di una setta e nonostante c’è di mezzo un professore tra i protagonisti i romanzi non possono che essere molto differenti, perché la personalità dei personaggi è diversa, così come i risvolti della storia. Ma la cosa che mi ha conquistata è stata l’ intrigante e coinvolgente trama, infatti, quando inizi a leggere perdi completamente la cognizione del tempo e non vedi l’ora di scoprire cosa succede dopo, perché le vicende si susseguono come gli anelli di una catena.
La scrittura dell’autore è piacevole e scorrevole e durante questa lettura l’autore dimostra il suo grande talento come scrittore, perché riesce a sorprendere e a volte a spiazzare completamente il lettore che si ritrova intrappolato all’interno della vicenda narrata come una mosca nella tela di un ragno.
In questo caso, non vi riporto lo spoiler, perché altrimenti rovinerei le sorprese che l’autore ci ha riservato, quindi, credo proprio che dovrete cimentarvi in questa lettura se desiderate saperne di più.
Si nota, come la psicologia dei personaggi sia stata ben studiata, infatti a differenza del celebre Jack Landon,  il professore Alessandro Altieri, dimostra le sue debolezze umane, lui non è un eroe, ma il legame con il padre, lo spinge ad andare avanti e a superare suo malgrado le paure che lo affliggono. Come il professore, anche gli altri personaggi, tendono a mostrare i risvolti del loro carattere, mettendo a nudo come nel caso di Roberto Guerrini, le sue passioni che si svelano con l' intraprendenza e temerarietà, che lo spingono verso il pericolo. Entrambi questi due personaggi possiedono la stessa determinazione nel salvare la persona a cui tengono. È questa caratteristica che li accomuna, li porta a un amicizia che altrimenti non sarebbe mai nata. Alla trama avvincente e ben costruita si aggiungono i fatti storici, che si legano in modo superbo alla trama, senza appesantire la lettura, anzi come in un videogioco, il lettore come il giocatore, si trova coinvolto nelle vicende narrate. 
Ecco quindi, un magnifico metodo per scolpire nella memoria di chi non ama la storia quegli eventi che hanno colpito il nostro popolo. 
Storia e fantasia, si legano in modo  uniforme, rendendo la lettura scorrevole e priva di attrito, come una lastra di ghiaccio dove il lettore si trova a pattinare sostenuto dalla scrittura del nostro Stefano Dipino.
Oltre ai colpi di scena, alla trama intrigante, agli aneddoti storici sapientemente mischiati ai fatti di fantasia, si uniscono anche i reperti archeologici, che come la ormai celebre Porta alchemica, risalente al XVII secolo e costruita per la villa del marchese Palombara fa da sfondo a questo romanzo, insieme ai luoghi misteriosi e affascinanti della Roma Sotterranea  che offrono uno scenario accattivante, che stuzzicano la fantasia del lettore.
Il mio giudizio non può che essere Eccellente, per questo libro che mi ha tenuta con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.
Un romanzo ricco di possibilità, che ha rivelato ancora una volta il talento di un altro giovane autore che potrebbe diventare grande. 
                                                       
Ultimamente sono piacevolmente entusiasta delle letture che mi offrono le giovani penne, che si addentrano nel profondo mare della letteratura e chi sa se anche il nostro Stefano Dipino un giorno possa raggiungere le vette delle classifiche, come il  celebre Dan Brown. 
Consigliato a chi ama le letture intriganti e soprattutto i thriller a risvolto storico.
Da leggere mangiando Cioccolato fondente.

giovedì 26 giugno 2014

Il mistero della scrittura è che in essa non c’è alcun mistero. José Saramago Novità dal panorama letterario. Il vincitore sarà proclamato il 12 Luglio.

Benvenuti tra le mie pagine...

Con questa significativa citazione condivisa nel sito del...
oggi vi comunico alcune novità inerenti questo nuovo e importante Concorso letterario, che come molti sapranno la bacheca dei libri ha pubblicizzato e seguito con immenso piacere.
Il premio è stato fondato dalla prestigiosa città di COMO, per onorare le eccelse figure letterarie che hanno preso i natali in questo territorio, infatti,  la sezione Narrativa è dedicata a Giuseppe Pontiggia, la sezione Poesia alla immortale Alda Merini
 

L’organizzazione di questo evento è stata affidata alla Associazione Eleutheria.
Questo concorso letterario, nonostante la sua recente fondazione, ha riscosso un grandissimo successo e anche molta soddisfazione alla giuria, che presieduta dal rinomato scrittore Andrea Vitali e da altri importanti personaggi del panorama letterario, si è trovata a vagliare ben 775 componimenti in concorso e il 10 Giugno, ha comunicato i finalisti delle varie categorie, che sono:
FINALISTI SEZIONE POESIA EDITA
  • DONATELLA BISUTTI con “Un amore con due braccia”
  • CLAUDIO RECALCATI con “Cartoline dell’addio”
  • ALBERTO PELLEGATTA con “L’ombra della salute”
  • MARIO SANTAGOSTINI con “Felicità senza soggetto”
  • MARIO FRESA con “Uno stupore quieto”
  • MARICA LAROCCHI con “La cometa e l’ibisco”
  • WOLFANGO TESTONI con “La prima ora”
  • IDA TRAVI con “Katrin saluti dalla casa di nessuno”

FINALISTI SEZIONE POESIA INEDITA
  • NICOLETTA GRILLO con “Inediti”
  • MARIA PIA QUINTAVALLA con “Quinta Vez”
  • STEFANO GUGLIELMIN con “Strani stridori”
  • PIERO MARELLI con “Il venditore di orologi”
  • LUCA MINOLA con “Inediti”
  • ALESSANDRO PANCOTTI con “Cortile di altri tempi”

FINALISTI SEZIONE AFORISMI
  • SANDRO MONTALTO con “L’eclissi della chimera”
  • RINALDO CADDEO con “Etimologie del caos”
  • STEFANO MORLESCHI con “Derive”
  • ALESSANDRA PAGANARDI con “Centodiciotto”
  • GIOVANNI LEONE con “Vite parzialmente scremate”

FINALISTI SEZIONE AFORISMI
  • SANDRO MONTALTO con “L’eclissi della chimera”
  • RINALDO CADDEO con “Etimologie del caos”
  • STEFANO MORLESCHI con “Derive”
  • ALESSANDRA PAGANARDI con “Centodiciotto”
  • GIOVANNI LEONE con “Vite parzialmente scremate”

FINALISTI SEZIONE UNDER 25
  • ALUNNI ARMA DI TAGGIA con poesie inedite
  • ALUNNI SAN CARPOFORO con poesie inedite
  • LORENZO NGUYEN con “Un’altra isola”

FINALISTI SEZIONE NARRATIVA EDITA
  • MASSIMO BARGNA con “Un taxi per l’Africa”
  • CAMILLA BARESANI con “Il sale rosa dell’Himalaya”
  • PAOLO CORTICELLI con “Quel giorno nella vita”
  • STELLA STOLLO con “I delitti della primavera”
  • DANIELE BONDI con “Il caso Cartesio”
  • VINCENZO TODISCO con “Rocco e marittimo”
  • PIERLUIGI COMERIO con “Gigi Meroni”
  • AURELIO PICCA con “Un giorno di gioia”

FINALISTI SEZIONE RACCONTI DEL TERRITORIO
  • MARCO SCARPELLI con “Sulla Funicolare””
  • LAURA D’INCALCI con “A cavallo sono un re”
  • GENNARO SICA con “Quel cielo azzurro oltre l’arcobaleno”
  • ANGELO BROFFERIO con “Melancolia”
  • SERGIO SCIPIONI E ANDREA FOGAROLLO con “La sfrosina”

RENZO ROMANO con “La cruna del lago”
La novità è che vista la grande partecipazione e le interessanti opere che hanno partecipato, i poveri giudici hanno preferito valutare con maggiore attenzione i vari scritti, quindi la redazione ha comunicato la necessità di differire la data della premiazione che dal 21-giugno è stata spostata al 12-luglio, alle ore 16:00 presso la  Villa Gallia via Borgovico 148  a Como.
Adesso non ci resta che attendere il fatidico 12 Luglio, per conoscere i vincitori di questo 1° Concorso letterario, che è destinato a entrare nella storia della Letteratura italiana, proprio come le celebri figure letterarie che lo hanno ispirato e che si sono già guadagnate questo privilegio.

venerdì 20 giugno 2014

Si avvicina la grande finale del PREMIO STREGA. I Protagonisti e le NOVITÀ di questa LXVIII edizione.

Benvenuti tra le mie pagine...
appassionati lettori e viandanti sperduti, oggi facciamo un piccolo resoconto sul grande evento letterario nazionale il grandioso Premio Strega che quest’anno è giunto alla sua LXVIII edizione. È iniziata l'11 aprile con 27 romanzi, che sono diventati 12 dopo la prima selezione e con la seconda dell'11 giugno sono diventati 5 e saranno quest’ultimi che gareggeranno per l'assegnazione dell’ambito Premio che verrà consegnato come ogni anno il 3 luglio, nel magnifico Ninfeo romano di Villa Giulia.

Quest'anno ci sono stati alcuni rinnovamenti nella giuria, infatti, sono stati nominati 14 nuovi Amici della Domenica, tra cui Walter Siti, che si è aggiudicato l’ambito liquore nella scorsa edizione. Come ogni anno ci sono i 60 lettori forti, selezionati dalle librerie indipendenti italiane e i 15 voti collettivi espressi da scuole, università e Istituti Italiani di Cultura all’estero, per un totale di 460 aventi diritto.
La NOVITÀ  di quest'anno è il...
Questo premio che è nato quest’anno è stato assegnato a Giuseppe Catozzella per il suo romanzo  Non dirmi che hai paura da una giuria formata da circa 400 membri, tra ragazze e ragazzi, di età compresa tra i 16 e i 18 anni, in rappresentanza delle scuole italiane e estere (di Berlino, Bucarest e Parigi). Per la prima volta è stata inclusa nel concorso una Graphic Novel, che a quanto pare ha finalmente arginato la regola della forma letteraria del tradizionale romanzo, confermando la teoria del grande fumettista francese Hugo Pratt che considerava le sue graphic, come “letteratura disegnata” infatti diceva:
«Sono un autore di letteratura disegnata. Disegno la mia scrittura e scrivo i miei disegni.»
Il mare di novità si innalza sempre di più, perché quest’anno il nostro concorso nazionale, diventa EUROPEO, in onore del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea.
A questo concorso partecipano cinque scrittori, che sono stati recentemente tradotti e pubblicati in Italia e che nei loro Paesi di provenienza hanno vinto un importante riconoscimento nazionale. La selezione è stata portata aventi dalla Fondazione Bellonci e dalla Casa delle Letterature di Roma

Jérôme Ferrari (Francia), Il sermone sulla caduta di Roma, traduzione di Alberto Bracci Testasecca (e/o 2013), Premio Goncourt 2012.
Marcos Giralt Torrente (Spagna), Il tempo della vita, traduzione di Pierpaolo Marchetti (Elliot, 2014), Premio Nazionale di Narrativa 2011.
Georgi Gospodinov (Bulgaria), Fisica della malinconia, a cura di Giuseppe Dell’Agata (Voland 2013), Premio Nazionale 2012.
Rosa Liksom (Finlandia), Scompartimento n. 6, traduzione di Delfina Sessa (Iperborea 2014), Premio Finlandia 2011.
Eugen Ruge (Germania), In tempi di luce declinante, traduzione di Claudio Groff (Mondadori 2013), Deutscher Buchpreis 2011.


Il vincitore, sarà proclamato Martedì 1° luglio, alle ore 21, all’incontro conclusivo del Festival Internazionale Letterature in Piazza del Campidoglio.
Adesso, facciamo un piccolo resoconto sui protagonisti di questo importante concorso letterario, presentandovi gli autori e i 5 romanzi finalisti, con il numero di voti che gli hanno condotti alla finale del 3 Luglio.

Giuseppe Catozzella, Non dirmi che hai paura (Feltrinelli), 57 voti     Samia è una ragazzina di Mogadiscio. Ha la corsa nel sangue. Ogni giorno divide i suoi sogni con Alì, che è amico del cuore, confidente e primo, appassionato allenatore. Mentre intorno la Somalia è sempre più preda dell’irrigidimento politico e religioso, mentre le armi parlano sempre più forte la lingua della sopraffazione, Samia guarda lontano, e avverte nelle sue gambe magre e velocissime un destino di riscatto per il paese martoriato e per le donne somale. Ma tutto diventa difficile. Gli integralisti prendono ancora più potere, Samia corre chiusa dentro un burqa ed è costretta a fronteggiare una perdita lacerante, mentre il “fratello di tutta una vita” le cambia l’esistenza per sempre. Rimanere lì, all’improvviso, non ha più senso. Una notte parte, a piedi. Rincorrendo la libertà e il sogno di vincere le Olimpiadi. Sola, intraprende il Viaggio di ottomila chilometri, l’odissea dei migranti dall’Etiopia al Sudan e, attraverso il Sahara, alla Libia, per arrivare via mare in Italia.

Antonio Scurati, Il padre infedele (Bompiani), 55 voti                            Dopo gli esiti contrastanti delle sue fughe nel passato (Una storia romantica) e nel futuro (La seconda mezzanotte), Antonio Scurati ha scritto un romanzo pieno, una storia intima ma universale che, con una prosa di tagliente lucidità, riesce a coinvolgere ed emozionare. Il padre infedele è un romanzo generazionale, di una genererazione a cui, come dice il padre (ancora un padre) del protagonista, “hanno gettato un osso già spolpato”.
Francesco Piccolo, Il desiderio di essere come tutti (Einaudi), 53 voti           L’autoritratto di uno scrittore diventa inevitabilmente anche il ritratto della formazione di un’intera generazione, il ritratto di un’epoca, ovviamente filtrato e “romanzato” attraverso lo sguardo prospettico di chi osserva, sente, percepisce. E infatti, in questa sorta di autobiografia personale e collettiva, Francesco Piccolo si aggrappa non solo ai ricordi dei fatti ma anche a quelle esperienze culturali - libri, film, televisione - che hanno lasciato in lui una traccia individuale, ma che avranno segnato anche la crescita e la formazione di tanti altri testimoni del tempo che però scrittori non sono e non hanno così avuto l’opportunità (e la responsabilità) di raccontarsi, e che forse ora hanno l’occasione (e il piacere) di leggersi e di rivedersi nelle diverse situazioni di quegli anni.

Francesco Pecoraro, La vita in tempo di pace (Ponte alle Grazie), 49 voti       L'ingegner Ivo Brandani è sempre vissuto in tempo di pace. Quando il libro comincia, il 29 maggio 2015, Ivo ha sessantanove anni, è disilluso, arrabbiato, morbosamente attaccato alla vita. Lavora per conto di una multinazionale a un progetto segreto e sconcertante, la ricostruzione in materiali sintetici della barriera corallina del Mar Rosso: quella vera sta morendo per l'inquinamento atmosferico. Nel limbo sognante di un viaggio di ritorno dall'Egitto, si ricompongono a ritroso le varie fasi della sua esistenza di piccolo borghese: la decadenza profonda degli anni Duemila, i soprusi e le ipocrisie di un Paese travolto dal servilismo e dalla burocrazia, il sogno illusorio di un luogo incontaminato e incorruttibile, l'Egeo... Chirurgico e torrenziale, divagante e avvincente, La vita in tempo di pace racconta, dal punto di vista di un antieroe lucidissimo, la storia del nostro Paese e le contraddizioni della nostra borghesia: le debolezze, le aspirazioni, gli slanci e le sporcizie, quel che ci illudevamo di essere e quel che alla fine, nostro malgrado, siamo diventati.

Antonella Cilento, Lisario o il piacere infinito delle donne (Mondadori), 46 voti                                                                                          Storia di una donna che scopre il piacere, di un pittore che scopre la passione, di una città intera che si ribella ai potenti, Lisario o il piacere infinito delle donne è soprattutto un romanzo di avventure, molto vicino alla maniera in cui, per l'appunto, si scrivevano nel Seicento, dal Quijote di Cervantes al Gil Blas de Santillana di Lesage, romanzi epici e picareschi con apparenti saggi del tutto folli e conclamati pazzi non scevri di qualche saggezza, fra capipopolo, assassini, ermafroditi, pirati, mercenari del sesso e del potere, donne mutate in statue e razzismo omosessuale, creature dellincubo o del sogno, in una girandola infuocata di invenzioni, tutte attorcigliate attorno allo stesso interrogativo: ma è del primo Seicento che qui si narra o di noi e di oggi?


Al momento sembra che il preferito sia il libro di Giuseppe Catozzella, che si è guadagnato il Premio Strega Giovani, ma ancora tutto può cambiare, infatti se consideriamo la scorsa edizione, il preferito era il romanzo di Alessandro Perissinotto, La colpa dei padri, che si è visto trappare il primato dal libro di Walter Siti, Resistere non serve a niente; quindi direi che è meglio attendere questa emozionante finale e scoprire così chi sarà il vincitore di questa LXVIII edizione.
Intanto, continuiamo la nostra presentazione, con la lista complessiva dei 27 romanzi che hanno partecipato al concorso.
 1. Intanto anche dicembre è passato di Fulvio Abbate (Baldini&Castoldi). Presentato da Michele Mari e Massimo Onofri;
2. Oltre le Colonne d'Ercole  di Lorenzo Bracco e Dario Voltolini (BookSprint). Presentato da Daria Bignardi e Paolo Di Stefano;
3. Match nullo di Luca Canali (Cavallo di Ferro). Presentato da Roberto Pazzi e Paolo Ruffilli;
4. Non dirmi che hai paura di Giuseppe Catozzella (Feltrinelli). Presentato da Giovanna Botteri e Roberto Saviano;
5. Lisario o il piacere infinto delle donne di Antonella Cilento (Mondadori). Presentato da Nadia Fusini e Giuseppe Montesano;
6. Il mantello di porpora di Luigi De Pascalis (La Lepre). Presentato da Filippo La Porta e Claudio Strinati;
7. Il paese senza nome di Lucianna Di Lello (Carabba). Presentato da Vittorio Avanzini e Ludovico Gatto;
8. C’è posto tra gli indiani di Alessio Dimartino (Perrone). Presentato da Antonio Augenti e Elena Clementelli;
9. Bella mia di Donatella Di Pietrantonio (Elliot). Presentato da Antonio Debenedetti e Maria Ida Gaeta;
10. Publisher di Alice Di Stefano (Fazi). Presentato da Giuseppe Conte e Francesca Pansa;
11. Riscatto di Melo Freni (Libroteca Paoline). Presentato da Giampaolo Rugarli e Giovanni Russo;
12. Unastoria di Gipi (Coconino Press-Fandango). Presentato da Nicola Lagioia e Sandro Veronesi;
13. To Jest di Fabio Izzo (Edizioni il Foglio). Presentato da Predrag Matvejević ed Elisabella Kelescian;
14. Calcio e acciaio di Gordiano Lupi (Acar). Presentato da Marcello Rotili e Wilson Saba;
15. Viaggiatori di nuvole di Giuseppe Lupo (Marsilio). Presentato da Salvatore Silvano Nigro e Sebastiano Vassalli;
16. Come fossi solo di Marco Magini (Giunti). Presentato da Maria Rosa Cutrufelli e Piero Gelli;
17. Ganymede e la notte dei cristalli di Franco Massari (Biblioteca dei Leoni). Presentato da Giorgio Bàrberi Squarotti e Luciano Luisi;
18. Oltre il vasto oceano di Beatrice Monroy (Avagliano). Presentato da Renato Besana e Corrado Calabrò;
19. Nella casa di vetro di Giuseppe Munforte (Gaffi). Presentato da Arnaldo Colasanti e Massimo Raffaeli;
20. La mia ora di vento di Gerardo Pepe (Il Papavero). Presentato da Piero Mastroberardino e Cesare Milanese;
21. La terra del sacerdote di Paolo Piccirillo (Neri Pozza). Presentato da Valeria Parrella e Romana Petri;
22. La vita in tempo di pace di Francesco Pecoraro (Ponte alle Grazie). Presentato da Giuseppe Antonelli e Gabriele Pedullà;
23. Il desiderio di essere come tutti di Francesco Piccolo (Einaudi). Presentato da Paolo Sorrentino e Domenico Starnone;
24. Storia umana e inumana di Giorgio Pressburger (Bompiani). Presentato da Gianfranco De Bosio e Sergio Givone
25. Venga pure la fine di Roberto Riccardi (e/o). Presentato da Francesco Guccini e Giuseppe Leonelli;
26. Ovunque, proteggici di Elisa Ruotolo (nottetempo). Presentato da Marcello Fois e Dacia Maraini;
27. Il padre infedele di Antonio Scurati (Bompiani). Presentato da Umberto Eco e Walter Siti
 Davvero interessanti questi meravigliosi romanzi, che come al solito mi piacerebbe leggerli tutti, mah! Chissà se ci riuscirò? Purtroppo, al momento rispecchio appieno la significativa immagine che ha condiviso il grandioso blog... 
e mio malgrado la lista delle mie letture ha raggiunto la vetta dell’Everest. 
Riuscirò a scalarla e raggiungere la vetta?
Ma, vedremo, intanto come dicevo, tra tutti questi 27 titoli hanno raggiunto la semifinale questi 12 romanzi, da cui sono stati selezionanti i 5 finalisti di questa edizione
  1. Non dirmi che hai paura (Feltrinelli) di Giuseppe Catozzella
  2. Il padre infedele (Bompiani) di Antonio Scurati
  3. Il desiderio di essere come tutti (Einaudi) di Francesco Piccolo
  4. La vita in tempo di pace (Ponte alle Grazie) di Francesco Pecoraro
  5. Lisario o il piacere infinito delle donne (Mondadori) di Antonella Cilento
  6. Ovunque, proteggici (nottetempo) di Elisa Ruotolo
  7. Come fossi solo (Giunti) di Marco Magini
  8. Bella mia (Elliot) di Donatella Di Pietrantonio
  9. unastoria (Coconino Press - Fandango) di Gipi
  10. La terra del sacerdote (Neri Pozza) di Paolo Piccirillo
  11. Nella casa di vetro (Gaffi) di Giuseppe Munforte
  12. Storia umana e inumana (Bompiani) di Giorgio Pressburger 
Tra questi, c’è anche il popolare romanzo di Marco Magini, Come fossi solo, che ha catturato la mia attenzione al momento della sua uscita, infatti risiede nella mia lista infinita, ma pian piano riuscirò a leggerlo.
Adesso, non ci resta che aspettare il 3 Luglio per scoprire chi tra i 5 finalisti, si porterà a casa insieme al cospicuo premio, l’eccezionale ELISIR che immoralerà il vincitore nel prezioso albo d’oro del concorso e nella storia della letteratura italiana.

giovedì 19 giugno 2014

BIG NEWS! Un nuovo romanzo è atterrato sul pianeta Terra per tutti gli amanti dei Paranormal romance. AMORE ALIENO di Beatrice Mariani

Benvenuti tra le mie pagine...
Miei carissimi lettori e viandanti sperduti, oggi vi presento un romanzo stellare, un incontro del terzo tipo che vi farà impazzire. Se avete amato la popolare e storica serie televisiva Roswell, o la bella serie LUX di Jennifer Armentrout, non perdetevi questo nuovo romanzo della fantastica autrice italiano Beatrice Mariani, che vi catturerà con il suo...

AMORE ALIENO
TRAMA
Tucson, Arizona. Jonah Hunt non è come gli altri ragazzi: è silenzioso, solitario, nessuno all'East Tucson High lo conosce davvero. Neanche Liberty che, trascinata dalla migliore amica a un rave party finito male, si ritrova da sola con lui in una situazione d'emergenza. Qualcosa spinge la ragazza verso Jonah, ma scoprire il suo segreto potrebbe mettere a rischio la vita di Liberty e delle persone che le stanno intorno. Perché lui è qualcun altro, qualcos'altro.
Nei caldi paesaggi dell'Arizona le vite e le emozioni di ragazzi umani si intrecciano a quelle di individui provenienti da lontano, in un susseguirsi di avventure, colpi di scena e sentimenti esplosivi che non danno tregua. 
                                                 
                
Wow! Non vedo l’ora di leggerlo, chissà cosa accadrà tra Liberty e Jonah? Liberty rischia davvero la vita? Come si concluderà questa storia?
Mah! Credo che per scoprirlo dobbiamo proprio leggere questo fantastico romanzo, che sicuramente conquisterà il cuore di noi amanti degli Urban Fantasy.
Prima di mettere in moto i click per l’acquisto di questa strepitosa lettura, scopriamo qualche piccola curiosità sulla nostra Beatrice.
BIOGRAFIA
Beatrice Mariani vive, studia e lavora a Roma. Durante l'adolescenza ha viaggiato tanto e vissuto in luoghi diversi a causa di esigenze familiari; questo le ha permesso di conoscere molto del mondo. Scrivere e leggere sono la sua passione, assieme all'astronomia e al gelato.
Credo che io e Beatrice andiamo molto d’accordo sui gusti, perché anch’io amo il gelato, la lettura e l’astronomia è sempre stata il mio sogno nel cassetto, anche se crescendo ho dovuto fare i conti con la realtà, adoro la letteratura, la storia, l’archeologia, e il piacere della scoperta, infatti il mistero delle stelle continua ad affascinarmi, ma la matematica un po’ meno, quindi, lascio il mio sogno nel cassetto, leggo libri sull’argomento e fantastico insieme a questi Paranormal romance, che sanno come far sognare, con un amore galattico, che va oltre i confini dello spazio.
LINK ACQUISTO

mercoledì 18 giugno 2014

Una estate di scottanti novità. Ecco il grandioso CONCORSO letterario ULTIMO CANTO DELLE SIRENE della Dunwich Edizioni, per la fantastica New entry! La collana Rosa Gotica

Benvenuti tra le mie pagine...
Miei carissimi lettori, scrittori e viandanti sperduti, ho una Grandiosa Notizia per voi, però prima di vuotare il sacco, desidero ringraziare la stimata Casa Editrice 
 con cui ho iniziato una meravigliosa collaborazione, grazie all’intrigante romanzo La Porta dei Cieli di Stefano Dipino e all’avvincente Blog Tour che insieme ad altri fantastici blog stiamo portando avanti e a questo proposito vi invito di nuovo a seguirlo, per poter goder non solo di un interessante viaggio, ma anche per poter partecipare al Giveaway di Emotioni in Font per vincere questa lettura, che saprà tenervi col fiato sospeso fino all’ultima pagina.

Vi ricordo, che avete tempo fino al 6 Luglio, affrettatevi, basta lasciare un commento ai post delle tappe dei blog partecipanti, e seguire alcune piccole regole di routine che potrete consultare cliccando sul banner del Blog Tour.
Ma adesso andiamo alla grande NoTiZiA. Una eccezionale opportunità per tutti coloro che decideranno prendere parte al fantastico Concorso letterario organizzato dalla Stimata Dunwich Edizioni, che prende il nome di ULTIMO CANTO DELLE SIRENE.
Una iniziata pensata, per promuovere l’emozionante nuova collana di libri Rosa Gotica, che come potete notare dal nome racchiude il genere Paranormal Romance.  Come il titolo del contest, che ha trovato ispirazione dal nuovo romanzo Urban Fantasy Evadne  La Sirena Perduta della scrittrice spagnola Diana Al Azem, che uscirà in Italia grazie alla Dunwich Edizioni. 
Ecco il regolamento rilasciato dalla Casa Editrice per poter partecipare e usufruire dei vantaggi e dei premi concessi ai fortunati e talentuosi vincitori.
Il titolo del contest che è dedicato a racconti lunghi e inediti compresi tra le 5000 e le 10000 parole. I racconti dovranno avere come tema “le sirene, essere ambientati preferibilmente ai giorni nostri, ed essere riconducibili al paranormal romance o all’urban fantasy. A valutare gli elaborati che arriveranno in redazione sarà una giuria composta dai collaboratori della Dunwich Edizioni e da Regin la Radiosa
http://www.reginlaradiosa.it/
PREMI – Al vincitore sarà riservato l’inserimento del racconto all’interno della versione cartacea ed elettronica del romanzo Evadne La Sirena Perduta di Diana Al Azem, edito da Dunwich Edizioni. Il vincitore riceverà in omaggio anche una copia omaggio della versione cartacea di Evadne con il proprio racconto pubblicato e una copia di Keltor di Jennifer Sage.

I quattro migliori racconti, inoltre, saranno inseriti in un ebook creato ad hoc e formeranno quindi il primo Poker Rosa edito dalla Dunwich Edizioni. Gli autori dei suddetti racconti riceveranno in premio un ebook del catalogo a scelta.
INVIO RACCONTI – Per far pervenire i racconti alla commissione (massimo un elaborato ad autore) basta inviare una mail a infodunwich@gmail.com  rispettando la seguente modalità:
- Oggetto della mail: L’Ultimo Canto delle Sirene
- Corpo della mail: nome dell’autore, titolo dell’elaborato, recapiti.
- Allegati: il racconto e una breve biografia. Gli allegati dovranno essere necessariamente con estensione .doc o .odt.
Periodicamente su questa pagina sarà stilata la lista dei racconti arrivati in redazione. In questo modo gli autori potranno verificare l’effettiva consegna e accettazione del racconto. http://www.dunwichedizioni.it/wordpress/concorsi/lultimo-canto-delle-sirene/
TEMPISTICA – È possibile inviare i racconti da martedì 17 giugno, sino alle ore 18 del 31 luglio 2014.
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Beh! Giovani penne e aspiranti scrittori, adesso non vi resta che lasciarvi ispirare dalle onde del mare e far nascere dalla loro schiuma una fantastica sirena, che popolerà i sogni di noi mortali lettori e naturalmente...

Buon Divertimento perché leggere, scrivere e fantasticare è la cosa più bella del mondo. Non trovate? 
A presto...

lunedì 16 giugno 2014

Ecco una incredibile avventura. Alla scoperta di... ROMA SOTTERRANEA. Un mistero celato per secoli sotto la nostra capitale e tra le pagine di un libro

Benvenuti tra le mie Pagine...

Bene miei carissimi lettori, a partire da oggi 16 Giugno, fino al 20la bacheca dei libri ha l’immenso piacere di ospitare la tappa n° 5 dell’intrigante Blog Tour, che vede come protagonista LA PORTA DEI CIELI, l’affascinante romanzo scritto da una giovane penna, davvero geniale, Stefano Dipino.
 
Una lettura davvero intrigante, questa che ho da poco concluso ( Presto avrete la mia recensione),  grazie a questo viaggio e alla stimata Casa Editrice Dunwich Edizioni,
(cliccate mi piace su fb https://www.facebook.com/DunwichEdizioni?fref=ts) che ha gentilmente offerto, non solo a noi che ospitiamo queste intriganti tappe, ma anche al fortunato vincitore del Giveaway legato a questo Blog Tour, promosso da EMOTIONI IN FONT.

Scoprendo questo incredibile romanzo e la sua coinvolgente trama, sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo inusuale scenario che fa da sfondo alle sue vicende e grazie a Silver Lu del blog
che come sapete ha intervistato l’autore nella 2° tappa, ho ricevuto la risposta del nostro Stefano Dipino, alla domanda che tanto mi incuriosiva e che ora condivido insieme a voi:
  • Un romanzo che dietro al giallo di misteriose scomparse, rivela un intrigo in stile Dan Brown, con tanto di misteri archeologici e pericolose società segrete. Dan Brown per i suoi romanzi ha scelto come ambientazione Firenze, il Louvre con Parigi e Roma, ma tu, come mai e perché hai pensato all’affascinante Roma  sotterranea? Cosa ti affascina di più di questa misteriosa e importante parte archeologica e storica della nostra eterna Capitale?

Stefano Dipino: Come hai detto, Roma è eterna. Quest'anno ha celebrato il suo 2767° Natale e ogni giorno, passeggiando per le strade di quella che è diventata a tutti gli effetti la mia città, non posso non meravigliarmi della sua stratificazione. È qualcosa di eccezionale e uno dei risvolti di questa unicità sta proprio nel fatto che sotto il suo manto stradale – pur dissestato e disastrato – giace una vera e propria città ancora tutta da scoprire. È un mistero, questo, ignorato dalla gran parte dei romani e degli italiani. Un mistero, però, che io non ho potuto ignorare. Significherebbe ignorare culti sconosciuti, pezzi di storia che mancano dalla nostra memoria e cultura, elementi del nostro passato. Con 'La porta dei cieli' ho dato una versione di come è possibile che sotto i piedi dei romani giacciano, spesso quasi intatte, strutture più antiche di gran parte delle culture occidentali.

Immagino che ormai siete praticamente coinvolti da questo intrigante viaggio, ma non potete certo rilassarvi adesso, perché sto per trascinarvi in una misteriosa e incredibile avventura in stile Lara Croft o Indiana Jones. Siete pronti?
Bene preparatevi a entrare nel misterioso mondo di ROMA SOTTERRANEA.
WOW! Elettrizzante, vero?
Come avrete capito dalla trama e dalle altre tappe, questo romanzo, segue l’intrigante stile lasciato dal grandioso scrittore Dan Brown che tra intrighi e misteri archeologici, ci trascina in un viaggio ricco di suspense che vede come scenario “la meraviglia delle meraviglie”, le varie facce della stessa città, ROMA, la città ETERNA, che nasconde nel sottosuolo,  importanti e affascinanti segreti archeologi e storici e artistici, che si sono formati, come gli strati di una torta, in vari livelli sotterranei, dove sono rimasti intatti e vividi con grande stupore di archeologi e degli stessi ignari cittadini che vivono al di sopra, della stupefacente Capitale, che per secoli è stata considerata CAPUT MUNDI. 
Tale,  sotto ogni punto di vista e come nell’antichità ancora oggi può essere considerata così, non solo per  l’efficiente rete stradale, che creata dagli antichi romani, viene usata tutt’ oggi, collegando quelle città che sono state toccate dalla grandiosità di Roma, che continua a vivere e stupire i popoli di tutto il mondo che si riversano nella nostra Capitale rendendola meravigliosamente multietnica e sempre al centro del mondo antico e moderno.
Ma adesso, allacciamoci le scarpe e seguitemi in quei misteriosi luoghi sotterranei che hanno fatto da sfondo a questa intrigante storia nata dalla fervida fantasia di Stefano Dipino e dal suo amore per la nostra magica e stupenda ROMA.
Premetto che parlarvi in questo post di tutti i ritrovamenti sotterranei, è troppo dispersivo, quindi mi limiterò a citare e soffermarmi, solo sui luoghi che sono stati trattati in questo romanzo.
Iniziamo il nostro viaggio, con una piccola domanda. Come è stata scoperta la Roma Sotterranea?
La cosiddetta Roma Sotterranea è stata scoperta man mano che si intraprendevano lavori di scavo nella città, ma le scoperte degli strati più profondi si devono ai recenti lavori della rete metropolitana. A poco a poco gli speleologi e gli archeologi hanno iniziato a studiarla, ritrovandola nelle varie fonti, monetarie e letterarie, cercando di carpire il mistero sepolto tra quei resti di una vera e propria città sotterranea, con tanto di strade lastricate, edifici e monumenti ancora perfettamente conservati, che donano maggiore fascino e suggestione alla nostra (e proprio il caso di dirlo) città ETERNA, che è sopravvissuta ancora e ancora, sotto ben 7 strati o livelli. Così tra rifugi antiaereo, catacombe, cave, grotte sotterranee, pozzi e città dimenticate che sono state sommerse letteralmente, proprio come Pompei, per costruirci sopra, sono ritornate alla luce importanti pagine della nostra storia.
I luoghi che intrigano la trama di questo romanzo, si sviluppano principalmente attorno al monte Esquilino, quindi Piazza Vittorio Emanuele II, dove si trova la protagonista di questo romanzola monumentale Porta Alchemica anche detta: La Porta dei Cieli. 
 Ma cosa si trova sotto l’Esquilino?
Un ritrovamento molto famoso è sicuramente  l’Auditorium di Mecenate
 L’Auditorium, inizialmente era un Ninfeo e questo lo si può notare non solo dalle pitture affrescate nelle nicchie, che raffigurano un giardino, ma anche dalle tubature che poi sono state otturate.L’Auditorium, faceva parte degli Horti Maecenatis, i giardini  di Gaio Cilnio Mecenate, il potente consigliere ed amico dell’imperatore Augusto. Questo è stato scoperto nel 1874 dall’archeologo Rodolfo Lanciani
L'Auditorium è formato da una grande aula rettangolare seminterrata (24,10 x 10,60 m), con abside su uno dei lati minori, che risale alla creazione della villa, datata verso il 30 a.C, tra la fine della Repubblica e l'inizio dell'Impero. La parte anteriore della sala è più ampia della posteriore per poter ricavare sei nicchie per lato, più altre cinque che si trovano sull'abside, al di sopra dell'alta gradinata di sette gradini circolari, originariamente coperti di marmo cipollino, per formare questa piccola cavea teatrale, da cui si entra attraverso la gradinata posta in discesa. Dai resti, si nota che dal gradino più alto della cavea uscivano i flussi di alcuni tubi (poi otturati), che riversavano abbondante acqua nella sala: da questo
particolare si è identificato l'edificio come un ninfeo, con i gradini forse decorati da vasi di fiori attorno ai quali scorreva scenograficamente dell'acqua. L'insieme era poi abbellito da pitture di giardino nelle nicchie, che dava l'idea di un magnifico parco sotterraneo. L'ambiente era collegato a un sistema di stanze e corridoi, sui quali emergeva in parte il ninfeo. Si è scoperto, che sotto al pavimento originariamente in marmo c’era un mosaico pavimentale formato da tessere bianche finissime dipinte a fasce rosse con la tecnica a encausto. Il muro di mattoni appoggiato alla parte bassa della cavea, invece, si pensa sia stato realizzato successivamente.
La nostra esplorazione continua con uno degli esempi più belli ed affascinanti di ciò che possiamo trovare al di sotto delle chiese di Roma ovvero, il Titolo Equizio, sito, nei sotterranei della Basilica dei SS. Silvestro e Martino ai Monti al Colle Oppio.
La chiesa si trova nella zona che al tempo della Roma Serviana era stata chiamata Esquilina, ossia la Terza Regio, dedicata agli dei egizi Iside e Serapide, se consideriamo la divisione dei quartieri fatta all'epoca di Augusto. Quest'area fu interessata dalla costruzione della Domus Aurea di Nerone, nonché dalle strutture imponenti delle Terme di Tito e di Traiano, di cui alcuni resti, come le Sette Sale, sono tuttora visibili. Sappiamo della presenza di un piccolo specchio d'acqua, il lago di Orfeo, che doveva trovarsi all'inizio del 'Clivo Suburrano, che corrisponde all'odierna Via dei Selci, che insieme al 'Vicus Sabuci' (Viale del Monte Oppio) costeggia le mura della Basilica.
Entrando nella chiesa, le cui bellissime decorazioni risalgono alla metà del 1600, si percorre la navata centrale fino alla scalea, che scende nella cripta al di sotto dell'altare. Da quest'ambiente, attraverso una porticina sulla sinistra si scende un'ulteriore scala e ci si trova finalmente all'interno del 'Titolo Equizio.
Si tratta di un grande ambiente rettangolare in laterizio, suddiviso in tre navate da sei pilastri.  L'edificio, databile intorno al III sec., faceva parte delle vicine terme e fu  probabilmente adibito in seguito a scopi commerciali: un mercato coperto, o più probabilmente un magazzino. Alla fine del III sec. inizi del IV iniziò ad essere utilizzato per il culto cristiano.
Fu Papa Silvestro a fondare il Titolo Equizio, sistemando il locale secondo le esigenze del rito cristiano e per le riunioni della comunità di questa zona della città. Un' accesa controversia è sorta tra gli archeologi e gli storici per comprendere il perché della scelta e dell'utilizzo di questi locali ed in questa zona. Alcuni storici credono che l'edificio venne utilizzato proprio perché si trovava al centro di un quartiere in cui fiorivano ancora culti orientali pagani, quali il mitraismo ed il culto di Iside e Serapide, contro cui i Cristiani si battevano e che potevano essere contrastati proprio dalla presenza del Titolo. Sappiamo che in queste sale si tenne il Sinodo del 499 e quello del 595, che aprono un'altra questione piuttosto dibattuta in merito al nome dato al Titolo. Infatti, mentre nel primo Sinodo il nome del Titolo era Equizio, nel secondo diventerà S. Silvestro, creando il dubbio che si potesse trattare di due differenti Titoli. In realtà, nell'arco di tempo trascorso tra un Sinodo e l'altro si nota una cristianizzazione dei nomi dei luoghi di culto e, dunque, si tratta, senza dubbio, dello stesso Titolo Equizio.
La scala che conduce al livello più basso della basilica Simmaco amplierà il Titolo nel VI sec., includendo nell'edificio un'interessante e curiosa cavea del III secolo, scoperta fortuitamente nei lavori di restauro del 1930 e la cui utilizzazione rimane ancora un mistero. Ulteriori lavori furono eseguiti ad opera di Papa Sergio II (IX Sec.), che ordinò la costruzione della Basilica soprastante e contemporaneamente restaurò, abbellendolo, il Titolo. 
I pilastri, che dividono l'ambiente, vennero rinforzati ed ampliati in seguito al restauro e all'ingrandimento dell'edificio al di sopra del Titolo, avvenuto nel XIII secolo. Nel 1637 il Priore Antonio Filippini adattò uno dei locali del titolo a cappella in onore di S.Silvestro, di cui sono rimasti alcuni frammenti di pittura sulle volte del soffitto, con scene di Santi con la Madonna e Gesù, nelle tipiche movenze e nei vestiti sgargianti tipici dell'arte Bizantina. Alcune zone del pavimento, però, hanno restituito frammenti di mosaico a tessere bianche e nere, che insieme a motivi ornamentali affrescati su alcune delle volte, sembrano risalire agli inizi del III secolo, quando l'edificio era ancora adibito ad usi commerciali. I resti, molto rovinati di un mosaico parietale, che raffigura Simmaco ai piedi di S. Silvestro, sono tutt'ora conservati al di sopra di un'altare realizzato durante i lavori di restauro del XVII secolo,  con degli angioletti, che alterano lo stile austero della sala.
 Adesso ci spostiamo nei...  Sotterranei del Complesso Monumentale del Vittoriano, 
dove proseguono le vicende dei nostri protagonisti, il professore Alessandro Altieri, il vecchio antiquario Vann, e Roberto Guerrini, lo studente suo assistente, nonché allievo del docente, a cui è legato a causa delle scomparse della sua fidanzata, la giornalista Sveva e del padre di Alessandro, il facoltoso collezionista Paolo Altieri. Chissà, cosa avranno mai in comune queste due sparizioni?
Come sappiamo, L’Altare della Patria, è stato costruito fra il 1885 e il 1911 e oltre a essere uno dei monumenti più importanti, nasconde, una realtà sotterranea di cui ben pochi sono a conoscenza: una cava di tufo, riutilizzata come rifugio antiaereo, e una serie di strutture idrauliche arcaiche.
All’interno delle cave sono visibili enormi sostruzioni in laterizio, frutto di un’opera di consolidamento e ricostruzione del colle necessaria per la realizzazione del Vittoriano.
 Un numero notevole di corridoi, aule, gallerie vennero così a formarsi sotto il secondo gradone del monumento, e oggi vengono utilizzate come aree espositive o musei.
 Quest’opera di rinforzo ha modificato l’assetto originale delle cave, e non è possibile stabilire quanti e quali fossero gli accessi originali o i punti di asporto del materiale da costruzione, oppure quando siano state realizzate.

 Alcuni pozzi, appartenenti a tali complessi idraulici, sono occlusi con materiale di riempimento antico databile verosimilmente intorno al II sec. d.C. Ciò permette di stabilire, con una discreta tolleranza, che lo sfruttamento e la realizzazione di tale cava, almeno nella sua massima estensione, non si ebbe prima del II sec. d.C.
 In occasione dell’ultimo conflitto mondiale le cave furono trasformate in un organizzato rifugio antiaereo. Il monumento e la  roccia sovrastante rendevano il rifugio sufficientemente sicuro anche agli attacchi di bombe pesanti. La posizione, in piena zona archeologica, era inoltre particolarmente privilegiata. L’allestimento del rifugio comprendeva un posto di pronto soccorso, fornitura di acqua potabile, uscite di sicurezza, delle panche solidali con le pareti e servizi igienici.
Le strutture idrauliche, sono due: la prima, è una cisterna cunicolare, per la raccolta e conserva soprattutto di acqua piovana: la stessa era convogliata tramite apposite canalette in tufo; il prelievo avveniva tramite pozzi. La sua collocazione, è servita all’alimentazione del Campidoglio e la sua realizzazione viene datata precedentemente al 126 a.C., ovvero quando è stata portata a Roma l’acqua Tepula, che grazie alla sua elevazione, ha alimentato anche il primo colle della città.
 Il secondo è un condotto Sotterraneo del Vittoriano presente a circa 15 metri di profondità, sotto gli ambienti di cava che collega la zona del Campidoglio, tagliando trasversalmente tutto il monumento, al lato nord di Piazza Venezia. È probabilmente un condotto molto antico per il trasporto dell’acqua, con una pendenza dell’1%.
 Nel tratto percorribile - circa 120 metri - sono visibili un pozzo d’ispezione rettangolare, due discenderie anch’esse relative al periodo di realizzazione del condotto e il punto di incontro delle due squadre di escavatori, con l’errore e la successiva correzione di direzione, effettuata per congiungere i due tratti del condotto. Esso appartiene, con tutta probabilità, ad un noto e ben più vasto complesso idraulico presente sotto il colle del Campidoglio.
 Il condotto, come tutti gli altri presenti nei sotterranei del monumento, fu tamponato per evitare accessi indesiderati dall’esterno. 
Attenendoci agli scenari del romanzo, non bisogna trascurare un altro importante complesso monumentale sito sempre nella nostra Piazza Vittorio Emanuele II, ovvero il magnifico 

Ninfeo di Alessandro o meglio noto, sin dal Medioevo come i Trofei di Mario, per via delle due sculture di trofei.
 
Il Ninfeo si trovava in origine alla confluenza della via Tiburtina o della via Collatina con la via Labicana. Questa posizione ha condizionato la sua planimetria, infatti ecco come si spiega la particolare forma trapezoidale.

Questo complesso monumentale, è un vero “castello d’acqua”, che era collegato all’acquedotto Claudio o all'Anio Novus, per via delle sue diramazioni che provengono dalla Porta Tiburtina. La sua dettagliata raffigurazione, è stata possibile grazie alle monete che consentono di integrare l'aspetto originario del monumento, decorato con diverse statue. Al piano superiore si trovava una nicchia centrale con due statue mentre due archi laterali ospitavano i due trofei militari; il tutto era coronato da un attico sormontato da una quadriga centrale e da due statue laterali, secondo un modello ben attestato negli archi trionfali romani. Inoltre, ai piedi della nicchia posta al piano inferiore si trovava una grande statua del dio Oceano. L’archeologo Rodolfo Lanciani, oltre a scoprire l'Auditorium Mecenate, ha lavorato anche al restauro del Ninfeo.
Allora come vi è sembrato questo avventuroso viaggio?
Immagino che meriti una visitina, quindi se non avete ancora percorso queste misteriose rotte, provvedete, perché vi sono degli interessanti itinerari di vitata per i curiosi e affascinati visitatori della città eterna.
 Prima di lasciarvi ecco a voi un piccolo passo tratto dal romanzo, che ho scelto in omaggio al tema di questa tappa e giusto per stuzzicare la vostra curiosità.
... La galleria proseguiva a perdita d’occhio, dritta come una spada, ma sprofondava nel buio dopo pochi metri. Alessandro e Roberto afferrarono due torce e si inoltrarono con Morelli nell’oscurità. Dopo qualche centinaio di metri, il passaggio cambiò. Quel corridoio puramente scavato nella roccia si interrompeva, lasciando spazio a una strada lastricata di sampietrini. Le volte restavano brulle ma quella pavimentazione, oltre a sbigottire il trio, non lasciava presagire nulla di buono.
«Si tratta di una sezione di città che una volta era in superficie», ipotizzò Vann. ... A sinistra, il tunnel si stringeva in un arco di pietra largo due metri e alto altrettanto. Nel punto più alto la pietra ospitava due parole scolpite nei secoli con caratteri romani:  TITVLVS EQVITII Le nicchie continuavano a punteggiare i muri oltre l’arcata, ma già da un po’ le statue erano pressoché svanite. «Il Titolo di Equizio, Vann.» Morelli annuì. «Stai pensando anche tu quello che penso io?» ...
Cosa sta pensando Vann? Cosa succederà nei sotterranei del Vittoriano e in Piazza Vittorio? Qual è il mistero che si cela dietro la misteriosa PORTA DEI CIELI? 
Tanti intriganti e coinvolgenti enigmi che potrete svelare seguendo questo Blog Tour, inoltre partecipando, avete la possibilità di vincere questa travolgente lettura.
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