venerdì 28 marzo 2014

"Se non sai come dirlo, dillo con un fiore" Erano perfette: strati di petali viola con i margini bianchi si dispiegavano dal centro dei fiori. Liberai gli steli. Le ragazze non avrebbero capito il significato delle dalie, eppure provai una sconosciuta sensazione di leggerezza mentre percorrevo il lungo corridoio e facevo scivolare un gambo sotto la porta chiusa di ogni stanza...

Il linguaggio dei fiori
E proprio vero, cari lettori, Se non sai cosa dire, dillo con un fiore”. Il mondo dei fiori ha un fascino misterioso, che attrae un po’ come l’ape con il miele, perché con la loro presenza possono dire molto a coloro che li ricevono. Naturalmente non tutti conoscono la loro lingua, ma esiste un vero e proprio dizionario, che ci illumina, traducendo il loro linguaggio. Nel mondo dei libri esistono anche tanti romanzi che hanno tratto ispirazione da loro, e quello che ha avuto maggiore successo è senza ombra di dubbio “Il linguaggio segreto dei fiori”  di Vanessa Diffenbaugh, edito dalla Garzanti editore.
Non mi fido come la lavanda
Mi difendo come il rododendro
Sono sola, come la rosa bianca, e ho paura.
E quando ho paura la mia voce sono i fiori.
Sinossi:  Le rose per la grazia e l’eleganza, la camomilla per emergere dalle difficoltà, la gerbera come l’allegria di un’inattesa speranza e i bouganville per la passione. Ogni fiore ha un significato più intenso di quello che pensiamo e ogni lettore potrà attribuirsene uno, scegliendo per sé, e per chi ama, una copertina diversa per questo strabiliante libro. “Il linguaggio segreto dei fiori” di Vanessa Diffenbaugh, fenomeno editoriale ancor prima della pubblicazione e conteso da tutti gli editori del mondo, racconta attraverso uno dei personaggi più straordinari mai creati, una vicenda di forza, sofferenza, amore e incredibile sete di vita. Victoria è una ragazza di diciotto anni con un passato alle spalle di certo non facile: abbandonata nella culla dai genitori, ha passato l’infanzia tra famiglie adottive, genitori provvisori e spesso non ideali. Un giorno però la ragazza incontra Elizabeth, una donna straordinaria e speciale che le cambia e sconvolge la vita persino in modo drammatico. Elizabeth è per Victoria la sua unica vera madre e per questo le trasmette un dono speciale: la capacità di conoscere il linguaggio segreto dei fiori. Diventata maggiorenne, la ragazza decide di lavorare come fioraia e il richiamo magico delle sue rose e delle sue margherite porterà tutta la città nel suo negozio. Perché i fiori, nel romanzo della Diffenbaugh, curano prima di tutto le ferite dell’anima e lasciano delle pillole di felicità. Victoria però ha paura di amare, di lasciarsi trasportare dalle emozioni e dalle parole. Per lei farsi toccare dagli altri è impossibile, l’unico tocco che sopporta è quello dei petali dei fiori. E’ infatti nella quiete del parco pubblico di una splendente San Francisco che la protagonista trova rifugio. Lì, attorniata dai fiori, i suoi pensieri possono esprimersi e la sua mente può volare libera. Grant, un ragazzo tenebroso che pare sappia misteriosamente tutto del suo passato, sembra però l’unico in grado di scuotere Victoria e di regalarle dei momenti di serenità. La ragazza infatti si porta dentro una ferita che è una colpa che non riesce a cancellare dal suo cuore. Per fortuna esistono i fiori. Ce n’è uno per ogni male dell’anima.
Un romanzo davvero molto bello, dove i fiori parlano per la protagonista, e ci confermano come questi delicati e profumati esseri del mondo vegetale, possono rappresentare non solo un vero rimedio contro il dolore fisico, ma anche per la sofferenza del cuore.


In questo romanzo la protagonista, Victoria, possedeva un vero e proprio memorandum che le ha fatto conoscere questo linguaggio, e ora io desidero proporvelo perché 
quando non saprete cosa dire, fate come Victoria preparate un mazzetto di fiori e donatelo alla persona a cui avete molto da dire, dato che i fiori parlano un linguaggio segreto.


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