giovedì 17 ottobre 2013

So che ti amo quando ti vedo, lo so quando ho voglia di vederti. Non un muscolo si è mosso. Nessuna brezza agita le foglie. L’aria è ferma. Ho cominciato ad amarti senza fare un passo. Senza neanche un battito di ciglia. Non so neppure quando è successo.

           My Readyng of the heart.
  Eccomi di nuovo qui a scrivere delle letture del mio cuore. Come sempre anche questa volta vi riporto un passo tratto da un libro che mi ha appassionato tanto da annotarlo sul mio quaderno dei ricordi. Un nome azzeccato, oserei dire, perché ogni volta che lo riapro il ricordo e le emozioni dei miei preziosi amici, riaffiorano nel mio cuore con vivo piacere, tanto da non poter fare a meno di condividerli.

  Questa volta vi riporto una lettera. Si amici di lettura, avete capito bene, ma non una comune e banalissima, una misteriosa... lettera d’amore. Infatti, non si conosce ne il mittente ne il ricevente, che sono celati dietro un particolare nickname.
Cara Capra,
        come ci si innamora? Si casca? Si inciampa, si perde l’equilibrio e si cade sul marciapiedi, sbucciandosi un ginocchio, sbucciandosi il cuore?
    Ci si schianta per terra, sui sassi? O è come rimanere sospesi oltre l’orlo di un precipizio, per sempre?
         So che ti amo quando ti vedo, lo so quando ho voglia di vederti. Non un muscolo si è mosso. Nessuna brezza agita le foglie. L’aria è ferma.
         Ho cominciato ad amarti senza fare un passo. Senza neanche un battito di ciglia. Non so neppure quando è successo.
        Sto bruciando. E’ troppo banale per te? No, e lo sai. Vedrai. E’ quello che capita, è quello che importa. Sto bruciando.
       Non mangio più, mi dimentico di mangiare, mi sembra una cosa sciocca, che non c’entra. Se ci bado. Ma non bado a niente. I miei pensieri straripano furiosi, una casa piena di fratelli, legati dal sangue, che si dilaniano in una faida:
         “ Mi sto innamorando”.
           “ Tipica scelta stupida”.
         “Eppure … L’amore mi tormenta come se fosse dolore”.
          “Si, continua così, manda a puttane la tua vita. E’ tutto sbagliato e lo sai. Svegliati. Guarda le cose in faccia”.
        “C’è una faccia sola, l’unica che vedo, quando dormo e quando non dormo”.
     Stanotte ho buttato il libro fuori dalla finestra. Ho provato a dimenticare. Tu non vai bene per me, lo so, ma quello che penso non mi interessa più,
a meno che non pensi a te. Quando sono accanto a te, davanti a te, sento i tuoi capelli che mi sfiorano la guancia anche se non è vero. Qualche volta guardo altrove. Poi ti guardo di nuovo.
      Quando mi allaccio le scarpe, quando sbuccio un’arancia, quando guido la macchina, quando vado a dormire ogni notte senza di te, io resto,                                                                                                                                                                                Come sempre,
                                                                                      Montone
     Allora, cosa ne pensate?
  Profonda e... quando ho letto questo libro, è stata lei a fulminarmi. 
    L’amore, la passione era qualcosa che ancora vivevo solo attraverso i libri e in questo caso più che il romanzo stesso è stata questa lettera a farmi sognare un’amore unico che non ti lascia respirare. Utopia, sogni o banale realtà di una mente ingenua, forse direte. ...
   Mah!  A proposito, avete capito di che libro stiamo parlando?
   Ha! Ha!...  Scusate il mio sciocco umorismo, se così lo possiamo definire. Il romanzo, per chi ancora non l’ ha capito è quello di Cathleen Schine,  “La lettera d’amore”, pubblicato negli Stati Uniti nel 1995, è diventato un film dal titolo omonimo nel 1999, diretto dal regista di Hong Kong Peter Ho-Sun Chan ed interpretata da Kate Capshaw. In Italia questo romanzo è stato pubblicato dalla casa editrice Adelphi, nel 1999, l’anno di uscita sul grande schermo di questa pellicola.
 Questo romanzo non è un vero e proprio romanzo d’amore, come lascia fraintendere il titolo, ma personalmente lo definirei una sorta di riflesso dell’amore, perché la protagonista, una libraia quarantenne di nome Helen, che ha trovato la misteriosa lettera nella sua posta, non si è innamorata di un uomo, ma piuttosto dell’idea dell’amore, influenzata dalle parole di questa misteriosa lettera cerca di risalire al mittente e credendo che la lettera fosse destinata a lei, si lascia trascinare da una passione estiva, con un giovane che lavora nella sua libreria. Ma quando il mistero dietro la lettera viene svelato, la fiamma della passione si spegne come un fiammifero. Quindi, non riuscendo a vedere una storia d’amore ho preferito collocarlo nella sezione narrativa straniera della mia libreria. Se devo essere ipercritica la storia in se non è folgorante, anche se l’idea è buona, ma la scrittrice ha dato al romanzo un risvolto diverso da quello che mi aspettavo, io avrei preferito una storia in stile Le parole che non ti ho detto e collocarla così tra i romanzi rosa. Mah! Tutto sommato ha lasciato il segno, infatti eccola tra le letture che hanno toccato il mio cuore.

0 commenti: