giovedì 12 settembre 2013

La curiosità è il motore dell’intelligenza, è una robusta stampella con cui sorreggersi, è la porta aperta sulla vita. Cesarina Vighy

Nello scaffale…
Poiché, La mente intelligente è una mente  curiosa.
Guardate un po’ cosa si è buttato letteralmente addosso il mio intelligente e curioso micio dallo scaffale della libreria?
  Un antico volume del 1930, hanno di stampa dell’opera che si è aggiudicato il primo Premio Viareggio-Répaci, Il pittore volantedello scrittore e pittore Anselmo Bucci, un libro prezioso a cui tengo particolarmente e visto che il mio micetto è così curioso da volerlo letto, condividerò questa lettura con tutti voi, lettori voraci e curiosoni, anche perché questo interessante libro, non si trova nelle comuni librerie, ma ormai è considerato uno di quei rari volumi che vanno letti e conservati con cura, si perché la lettura è il modo migliore per poter proteggere un libro.
Ma di cosa tratta questo misterioso libro dalla gracile copertina color acqua?
Il pittore volante, dedicato alla Bigia, ha il valore di un diario dalla forma di libro o meglio un taccuino, dello stesso scrittore e pittore che si può definire volante per via dei suoi svariati viaggi, e da questi ha tratto le annotazioni dei suoi pensieri e  delle sue impressioni e sensazioni, un’opera personale ma da condividere, perché vi annota suggerimenti e consigli, in base alle esperienze che di volta in vota vive e La colonnetta del genio (come si definisce lui) inizia dal 1927.
1)      DEL SUCCESSO IN ARTE
Per vedere dove è il successo, guarda dal lato dove guardano le donne.  Al grande insuccesso tutti resistono. Sovrumano è resistere al piccolo successo. Non c’è successo senza infamia.  Dipingi solo le cose che ti fanno piacere. Per male che la vada, nessuno ti può togliere il gusto di averle dipinte. (Così dice il cliente recalcitrante sul prezzo). …
A tutto si arriva, ma tardi, male e in parte.
A vent’anni si esige la gloria
A trent’anni si spera la fama.
A quarant’anni si attende un successo.
Si ottiene un’affermazione a cinquant’anni.
Vuoi riuscire subito? Quattro modi:
1)      Piangere.
2)      Minacciare.
3)      Vantarsi.
4)      I tre precedenti riuniti. ...
Amanti sorpresi
Sono arrivato a Parigi nel 1906. Ho fatto il primo pasto nel 1910.
Parigi è città eroica e erotica. Bimbi e vecchi vi stanno per caso. … L’Italia è la patria di Dantepetrarca, Ariostotasso; e delle biblioteche; e delle correnti d’aria.
La giapponese
Da Parigi a  Amsterdam, dove partecipa alla mostra sul Novecento.
Allo StedelijkMuseum cìè il Novecento. Il Novecento è meravigliosamente esposto in cinque sale. Un signore attempato e cortese che ne è il direttore, vuole ringraziarmi a nome dell’Olanda. Io lo ringrazio a nome dell’Italia. …
Andromeda
Da Parigi a  Amsterdam, dove partecipa alla mostra sul Novecento.
Allo StedelijkMuseum cìè il Novecento. Il Novecento è meravigliosamente esposto in cinque sale. Un signore attempato e cortese che ne è il direttore, vuole ringraziarmi a nome dell’Olanda. Io lo ringrazio a nome dell’Italia. …
“La Ronda di Notte” è un’acquatinta e una maniera nera. E’ il quadro di un incisore che riconosce al tatto tutti i neri. Quella gradazione di ombre non si sogna che affaticando il torchio, e accarezzando il tiepido rame con tutte le garze. Qua e là un tocco cresciuto gioca, e avanza sul resto, come per capriccio sull’acido. “La Ronda di Notte” è un’acquaforte di tre metri e cinquantanove per quattro e quarantacinque.
Sinfonia In Bianco e Nero
Anselmo Bucci è stato considerato un grande incisore e la sua destrezza e bravura, è stata riconosciuta anche dai critici, perché riesce a trasformare quest’arte un po’ sottovalutata in qualcosa dalla sorprendente espressività, come si può notare da questa sua opera dove riesce a far suonare una vera sinfonia come dice il titolo, sia dal bianco che dal nero. Da questi due colori, lui riesce a trarre fuori una tavolozza piena, ricca delle più svariate sfumature, trasformando così questo duo, in decine di colori, che si estendono dal grigio perla al grigio ardesia, dal grigio argento al grigio peltro, dal grigio acciaio al grigio sabbia e dal nero di velluto al nero di carbone, al petrolio al nero di seppia, al nerofumo al nero d’inchiostro e una modularità di bianchi che riflettono una luce sempre diversa. Oltre al colore, i segni, rivelano la vera maestria, dando forza e carattere all’incisione con i segni che da profondi e scavati, diventano lievi come una carezza o convulsi e nervosi fino a confondersi come una macchia, ma al momento giusto sono molto precisi e accurati come il pennino di un incisore medioevale. L’incisione, un arte materialmente povera, ma quando a praticarla è un maestro come Bucci, quell’arte povera diventa arte senza aggettivi. E tra le più alte.

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