lunedì 10 giugno 2013

Caffè letterario, Ti prego lasciati odiare” di Anna Premoli.


 Buondì, cari amici de “La bacheca dei libri”, oggi è Lunedì, ricomincia la settimana e lo stress, ma tranquilli, vi prescrivo la ricetta giusta per ricaricarsi al meglio e affrontare il risveglio e la settimana con la carica e il sorriso. L’ideale è un buon caffè accompagnato dal libro giusto, però non uno qualunque, serve un libro adatto ai malesseri del lunedì, deve contenere la giusta dose di simpatia, divertimento e carica per affrontare il mondo intero, quindi ecco per voi “Ti prego lasciati odiare” di Anna Premoli.
 

 Questo libro è uno dei più divertenti, burrascosi e dolci che mi siano capitati tra le mani, la scrittura è piacevolissima, si legge d’un fiato, ci trasporta nel mondo di grintosi avvocati fiscalisti sotto lo scenario di una splendida Londra, insieme a Jennifer, una donna in carriera molto determinata, che si contende il posto di migliore con il collega Ian, più giovane, nobile di origini, bello da togliere il fiato ma in gamba e con la stessa forte determinazione di Jennifer, che li porta a scontrarsi nel peggiore dei modi, perché si sa, due galli nello stesso pollaio non possono stare, quindi la convivenza si trasforma in una lotta per la dominazione, che dura da sette anni, fino a quando non si trovano costretti per non perdere il prestigio a lavorare insieme allo stesso caso, ed ora cosa succederà? Chi riuscirà a sopravvivere a questa lotta?
 Jennifer, mi ricorda molto il personaggio, di Tess McGill interpretato da Melanie Griffith nel film Una donna in carriera, con Herrison Ford,  Ian, invece lo associo con Tristan di Brad Pitt in Vento di Passioni, molti lati del suo carattere coincidono, ciò che li distingue e la classe, Ian è un vero gentiluomo all’inglese per intenderci, ma che nasconde una passione e determinazione che insieme al fascino lo rendono affine a Tristan.

 Ed ora miei cari amici ditemi se non avete voglia di scoprire come si distruggono a vicenda i nostri protagonisti, in questo romanzo nato per caso dalla penna dell' autrice Anna Premoli, infatti il libro finito di scrivere nel 2009, era rimasto chiuso in un cassetto fino a quando il marito, non decide di pubblicarlo di nascosto sotto forma di ebook come regalo di compleanno, qui arriva il successo e il contratto con la Newton Compton, che la scrittrice ha definito una casa editrice molto dinamica che non le ha mai fatto pesare di essere una esordiente. Con questo romanzo, si è aggiudicata il Premio Selezione Bancarella del 2013.

Ma chi è Anna Premoli?
  Anna Premoli, è nata nel 1980 in Croazia, nel 1987 si è trasferita a Milano, dove si è laureata in Economia dei mercati finanziari, presso la Bocconi. Ha lavorato alla J.P.Morgan e, dal 2004, al Private Banking di una banca privata, dove si occupa di consulenza finanziaria e ottimizzazione fiscale. La matematica è sempre stata il suo forte, la scrittura invece è arrivata per caso, come “metodo antistress” durante la prima gravidanza. Ti prego lasciati odiare è stato pubblicato in ebook nell’estate 2012, ed è subito salito ai primi posti nella classifica dei libri più scaricati.

 Ed adesso giusto per tentarvi, vi servo un po’ di Jennifer e Ian, buona degustazione a tutti:
Ce la posso fare, ce la posso fare, ce la devo fare. Ma poi commetto un errore: guardo l’orologio. Oddio non ce la posso fare.
Sto correndo come una pazza per le strade di Londra perché per la prima volta, in quasi nove anni di onorata carriera, sono in clamoroso ritardo. Io, dipendente perfetta e capo team della migliore squadra di cervelli di consulenza fiscale di tutta la banca, sono fuori tempo massimo nel giorno di una presentazione fondamentale. Appena arrivo davanti ai tornelli, senza perdere tempo svuoto tutto il contenuto della borsa per terra. Ho il fiatone per la corsa e per i nervi, senza contare che devo trovare quel dannatissimo badge e lo devo fare in fretta, altrimenti la mia testa cadrà. Mi lancio sul pavimento e cerco disperatamente tra i mille oggetti, finché non recupero quello che mi interessa. Senza attendere un attimo in più, ributto tutto nella borsa, o quasi tutto, ma poco importa… Bene, eccomi in ritardo di due ore sulla tabella di marcia! <<Che scenetta divertente. Sono su Candid Camera?>>, domanda perfida una voce profonda alla mie spalle. La mia mano rimane sospesa in aria e stringe morbosamente la tessera di riconoscimento che stavo per inserire nella macchinetta. Non devo neanche voltarmi per sapere a chi appartiene quella voce. … Una parte di me sarebbe tentata di strisciare quel badge e proseguire per la sua strada senza neanche girarsi, ma potrebbe sembrare una fuga, e il giorno in cui io fuggirò di fronte a Ian St John sarà il giorno in cui sarà stata proclamata la fine del mondo. … Con la coda dell’occhio noto che la sua figura alta e minacciosa si avvicina pericolosamente. Passo con gesto rapido la carta magnetica e attraverso di corsa l’atrio. Poi schiaccio con furia il pulsante dell’ascensore davanti a me. … <<Non pensavo che avrei mai assistito a una scena simile>>, incalza la voce che prima era dietro di me e ora invece è… accanto a me, maledizione. A quanto pare siamo entrambi fermi davanti ad un ascensore che proprio non ne vuole sapere di arrivare. … Mi chiedo, non hanno ancora inventato qualche app che eviti figure di merda come quella che ho appena fatto? … Sollevo un po’ lo sguardo e rimango incenerita dagli occhi più azzurri che siano mai stati creati. Riabbasso veloce la testa, come infastidita da tanto luccicare. Che spreco inutile, due occhi così intensi su una creatura così piena di sé, così altezzosa, così odiosa. … <<Sono felice di farti sorridere in una giornata così difficile per te. Non avevi una presentazione diciamo… un’ora fa, Jenny?>>, mi chiede sapendo bene di andare a segno. <<Bastardo>>, sibilo entrando finalmente nell’ascensore. … <<Forza Jenny>>, domanda ancora, <<dimmi cosa succede. Tu non sei mai in ritardo…>>. E così alla fine mi giro a tutti gli effetti verso Ian, che mi guarda come un cacciatore che sta per sparare sulla sua preda. … <<Chiariamo una cosa>>, gli dico infastidita, <<prima di tutto non è affar tuo perché sia arrivata in ritardo questa mattina e, secondo, non fare finta che te ne importi qualcosa, perché so benissimo che non te ne frega un accidente>>. … <<Jenny, Jenny, come puoi pensare una cosa simile di me…>>, … Ora la voce è piuttosto seccata. Con una certa soddisfazione mi rendo conto di aver impiegato circa due minuti e mezzo per fargli perdere le staffe. Impressionante, ma posso sempre migliorare. <<Comunque mi riguarda eccome, dal momento che mi hanno chiamato per calmare le ire di Lord Beverly, che attende la sua consulente fiscale da un’ora esatta>>. E con questa frase ad effetto si incammina verso la sala riunioni. Io rimango sbigottita per un attimo, poi accenno una corsetta per raggiungerlo. … Il temutissimo Lord Beverly sta infatti sorseggiando il suo tè, intrattenuto dal nostro capo, Colin, rosso in volto e chiaramente nervoso. E Colin non e mai nervoso. … <<Ian, ragazzo mio!>>, gli dice affabile Beverly e si alza per salutarlo … Lord Beverly si accorge della mia presenza. <<Ah, Miss Percy… è arrivata… finalmente>>. La sua è una constatazione che sa di condanna a morte. … cerco di giustificarmi, ma vengo interrotta all’istante con un gesto della mano e uno sguardo duro. … quando Ian interviene. <<si è trattato di un grave problema familiare, Lord Beverly. Spero che vorrà perdonare la mia collega>>. … Scioccante. St John batte Beverly 1 a 0. … Colin a questo punto decide di intervenire. <<Visto che abbiamo sistemato tutto, proporrei di affidare Lord Beverly al suo avvocato fiscalista. Ian ed io vi lasciamo lavorare in pace>>. E detto ciò, fa per avviarsi verso la porta. Ma Lord Beverly ha altri progetti. <<Colin, stavo pensando, cosa ne dici se anche Ian fosse presente alla riunione?>>. La mia mascella cede, mentre la bocca si spalanca. Ian a una riunione con me? Beverly non si rende conto di cosa sta chiedendo. Ma Colin ricorda fin troppo bene i tempi molto burrascosi in cui Ian ed io, lavorando insieme, ci siamo scontrati, scontrati e ancora scontrati. E il panico ora solca il suo volto, bianco come un lenzuolo. Pover’uomo, questa mattina entrerà di diritto nella top delle più sfigate della sua esistenza. ...
Ed ora cosa succederà? Riusciranno a lavorare insieme o si distruggeranno a vicenda?

Leggiamo questo libro e divertiamoci insieme a questi burrascosi personaggi che sapranno darci la carica per affrontare la settimana. Chi lo ha già letto, sicuramente si divertirà a leggerlo di nuovo perché è un ottimo rimedio per il malumore.




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