giovedì 8 maggio 2014

La Santa Sede, ospite d'onore del XXVII Salone internazionale del Libro gli dedica l'emissione di un francobollo. Spiritualità, filosofia e Arte.

Benvenuti tra le mie pagine...
Oggi è iniziato il grande evento culturale letterario italiano, la XXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, che come sapete quest’anno porta avanti un tema molto particolare IL BENE.
Naturalmente questa scelta, è stata ispirata dalla particolare situazione che il nostro Paese sta vivendo, come si può leggere dalle motivazioni lasciata dagli organizzatori. 


Nessuno poteva farsi avanti come miglior portavoce che la Santa Sede, infatti è proprio lei l’ospite d’onore di questa edizione, che con il suo illustre rappresentante, il cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che come tale ha coinvolto i grandi organi culturali Pontifici: la Libreria Editrice Vaticana, i Musei Vaticani, la Biblioteca Apostolica Vaticana, l'Archivio Segreto Vaticano, la Pontificia Commissione per l'Archeologia Sacra, l'Ufficio Filatelico e Numismatico e altre Istituzioni, insieme  all'Arcidiocesi di Torino. Per loro è stato allestito un grande stand che riprende  “pensate un po’ ” il progetto per la nuova Basilica Vaticana di Donato Bramante. “Sorprendente! Non trovate”.
Come forse, molti di voi sapranno, la commissione per l’ampliamento, è stata concessa al Bramante nel 1505 da Papa Giulio II, i progetti iniziali erano a pianta centrale quadrata, tipica del Rinascimento, con all'interno una croce greca realizzata con quattro absidi sporgenti ed una cupola emisferica al centro che si rifaceva a quella del Pantheon. I lavori sono iniziati il 18 aprile del 1506 ma si sono fermati bruscamente dopo la costruzione dei quattro pilastri centrali a causa della morte di Giulio II nel 1513 e successivamente per quella del Bramante nel 1514. In questo monumentale stand, si può ammirare dei pezzi unici dal valore inestimabile come: i manoscritti originali dell'Inferno dalla Divina Commedia di Dante Alighieri con le illustrazioni di Sandro Botticelli e un'Iliade di Omero in greco con testo latino a fronte. Fra gli autografi, una lettera del 10 agosto 1848 di Carlo Alberto re di Sardegna a papa Pio IX; una lettera del 20 luglio 1859 di Camillo Benso conte di Cavour a monsignor Gaetano Tortone, reggente della Nunziatura Apostolica in Torino; una lettera dell'8 settembre 1870 di Vittorio Emanuele II a papa Pio IX e una lettera del 29 ottobre 1876 di san Giovanni Bosco a Pio IX. Inoltre sculture e frammenti marmorei dei Musei Vaticani e volumi con illustrazioni artistiche dalla Collezione di Arte contemporanea del Vaticano. Inoltre si può ammirare l'emissione filatelica di un francobollo appositamente dedicato al Salone, grazie all'Ufficio Filatelico e Numismatico Vaticano.
Uno stand che merita di essere visto, dato che riporta pregiate opere d’arte libraia e non solo. Un vero museo uscito dalle pagine di un libro d’arte.
Vi ricordo anche un interessante appuntamento che si terrà domani, venerdì 9 maggio. Un dialogo tra il Cardinale Gianfranco Ravasi e Claudio Magris.
Il tema dell'incontro, sarà: “I modi con cui la Chiesa d'oggi esercita il suo magistero con i credenti e con l'intera società.”
Parlando di questi temi tra credenti e non credenti possiamo soffermarci sull’ interessantissimo saggio uscito il 4 Marzo e scritto a due mani dal nostro cardinale Gianfranco Ravasi e Luc Ferry dal titolo: Il cardinale e il filosofo. Dialogo su fede e ragione, edito dalla Mondadori.
SINOSSI: In che cosa il messaggio di Gesù è ancora attuale per i credenti e i non credenti nella nostra società moderna e laica? È questa la domanda alla quale il cardinale Gianfranco Ravasi e il filosofo Luc Ferry cercano di dare una risposta, affrontando uno dopo l'altro i principali snodi del pensiero cristiano. Laico e agnostico, ma convinto che i Vangeli racchiudano una ricchezza di pensiero e di saggezza che va ben oltre la cerchia dei fedeli, Luc Ferry cerca di approfondire quanto del loro contenuto un non credente può oggi accettare, e identifica tale terreno nel nucleo intorno al quale il messaggio cristico si incentra, ossia l'amore nelle sue varie accezioni, eros, philia e agape. Il nodo irrisolto per il non credente rimane però il rapporto tra fede e ragione. E proprio a partire da questo tema si sviluppa l'analisi del cardinale Gianfranco Ravasi, per il quale il discorso teologico autentico deve saper procedere in equilibrio su un difficilissimo crinale, in bilico fra due abissi: l'approccio riduttivo, unicamente razionale e storico da un lato, e un misticismo irrazionalista che sfiora il fondamentalismo dall'altro. Ciò che egli propone per districarsi fra questi due estremi e un nuovo canale di conoscenza, riassumibile nella formula "credere e comprendere", ossia credere prima, per poter capire poi. Il libro si chiude con un confronto serrato tra il cardinale e il filosofo, che tocca temi di etica nevralgici per la società e il mondo attuali.

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