martedì 19 novembre 2013

Di quante preoccupazioni ci si libera quando si decide, non di essere qualcosa, bensì qualcuno. Coco Chanel

Caffè letterario
        Buongiorno!
   Amici in lettura, la bacheca dei libri è finalmente tornata per regalarvi una lettura davvero CHIC! Da gustare in compagnia del vostro caffè.
  He! He! Cari amici, tra una lettura e l’altra, mi sono concessa un romanzo che mi ha lasciato addosso una inconfondibile fragranza, il profumo di generazioni di donne, quello che ha dato inizio alla rivoluzionaria immagine della donna, forte e fragile; elegante ma determinata, quello che ha lasciato una delle icone femminili che hanno dato il via alla vera moda parigina, la mitica Gabrielle Coco Chanel, perché come dice questa donna immortale:
“ la moda passa ma lo stile resta”
Così dopo essermi divertita e fatta una cultura in fatto di scarpe, moda, buoni vini e confermato la mia gioia di essere donna, eccomi qui a proporvi una elegante e soprattutto romantica lettura, che vi farà vivere l’esperienze amorose di una donna che cerca la sua indipendenza e di trovare dopo tante delusioni il vero amore, quello che finalmente la renderà la numero uno agli occhi del suo uomo. Come l’intramontabile profumo ecco per voi il libro che sulla Via di CHANEL N°5 immortale il mito della donna più elegante della storia della moda Coco Chanel.
 “L’eleganza non consiste nel vestire un vestito nuovo”
 La protagonista di questo romanzo è Rebecca per gli amici Coco, in onore al suo modello di donna Coco Chanel. Rebecca è una donna che nonostante cerca di apparire forte e determinata in realtà è molto fragile e l’amore hai suoi trent’anni passati, continua a essere il suo tallone d’Achille. Infatti riesce a innamorarsi e a lasciarsi spezzare il cuore come ci si cambia un vestito, ma che a differenza delle sue amate scarpe scegliere l’uomo giusto risulta sempre una scelta sbagliata come un paio di scarpe troppo strette. E tra un amore e l’altro, una disfatta e l’altra, questa inguaribile romantica cerca di rialzarsi proprio come il suo mito e finalmente trova nel lavoro che detesta la sua vera passione, si perché pensate un po’ la nostra Rebecca che da organizzatrice di noiosi meeting per congressi medici a Venezia, per amore si trasferisce a Milano per diventare dopo che l’uomo che amava l’ha lasciata per un’altra, una wedding planer. Il destino le ha giocato un strano tiro, che alla fine la porta alla felicità perché: Se l’amore avesse un profumo, sarebbe Chanel N°5
E grazie al suo amato profumo e alle citazioni lasciate dalla sua donna ideale, oltre a realizzarsi con soddisfazione in campo lavorativo troverà anche l’amore, che la renderà finalmente la numero 1.
 Ecco per voi un romanzo unico, romantico, travolgente e soprattutto anche divertente, ideale per iniziare una nuova giornata e dare una marcia in più alla nostra vita, perché quando lo avrete finito avrete voglia di conquistare il mondo a colpi di eleganza e fascino, proprio come ha fatto la grande Coco Chanel.
 
 L’autrice di questo romanzo è Daniela Farnese, la scrittrice che si è fatta un nome a colpi di eleganza e dopo il successo di questo libro è tornata sulle passerelle letterarie qualche mese fa, con un altro romanzo che viaggia sullo stesso inconfondibile stile dal titolo I Love Chanel.

Beh! godetevi il vostro caffè e questo bellissimo libro. Consigliato alle sognatrici romantiche, appassionate di moda e di scarpe, quelle strepitose che ci portano lontano.
SPECCHIETTO PER LE ALLODOLE 
I passeggeri del vagone caldo e affollato della metropolitana che mi videro entrare correndo, sui miei tacchi dodici, un attimo prima che le porte si chiudessero alle mie spalle, non potevano immaginare di trovarsi di fronte la donna più felice del mondo. Il mio trasferimento a Milano era stato approvato, avevo appena firmato un contratto per uno splendido appartamento in affitto e stavo per confidare all’uomo che amavo che sarei andata a vivere nella sua stessa città. Avevo conosciuto Niccolò un anno prima, alla festa di compleanno della mia migliore amica, Emma, che mi stava ospitando per qualche giorno nella “metropoli”, tenendomi lontana da Venezia e dal mio appena diventato ex fidanzato. Io e Pietro eravamo stati insieme cinque anni. Lui era un informatico con una grande passione per la fotografia e mi aveva conquistata con un bellissimo ritratto in bianco e nero, che mi aveva scattato il pomeriggio in cui ci eravamo conosciuti. Un mese dopo eravamo andati a convivere, innamorati e felici. Avevamo vissuto momenti bellissimi, ci eravamo divertiti, avevamo girato il mondo, trascorso lunghe domeniche sul divano davanti alla TV, fatto grandi progetti per il futuro. Poi, erano iniziate le incomprensioni, le bugie, i debiti per comprare la casa, le prime liti sul colore delle mattonelle per il bagno, “sei come tua madre”, “sei peggio di tuo padre”, fino al giorno in cui lo avevo trovato a letto con una sua collega, bionda e grassoccia, taglia 48, supposi, e indignata l’avevo sbattuto fuori di casa. Mi aveva tradito con una che era, come minimo, una 48. La sera che conobbi Niccolò indossavo una giacchetta di tweed, sulla quale avevo appuntato una camelia, e un paio di jeans attillati che mi slanciavano e mi facevano sembrare almeno quattro chili più magra. Al collo, un lungo filo di perle che avevo annodato sul petto. Passavo il tempo a evitare di ingozzarmi di noccioline e a criticare la donna che avevo trovato nel mio letto, avvinghiata all’uomo con il quale condividevo il mutuo della casa. “Ti rendi conto che mi ha tradita con una che porta la 48?”, continuavo a ripetere, sconvolta e disgustata, bevendo prosecco in cucina e masticando carote e finocchi. “Non riesco a credere che l’uomo che ha ascoltato per anni le mie lamentele sul peso forma e sui miei chili in eccesso sia stato così crudele da tradirmi con una con quei fianchi da balena. Alla fine, lui preferiva le ciccione. E io, l’idiota, sono stata a pane e acqua per anni.” ... La vita non è fatta solo di amore. È fatta di tante altre cose belle: le risate con gli amici, le giornate di sole, i bicchieri di vino, la colazione con cappuccino e brioche al bancone affollato di un bar, un film strappalacrime, un nuovo lungo filo di perle arrotolato intorno al collo. Una mattina come tante, mentre ero impegnata con le mie solite e-mail di spose impazienti, Paolo mi convocò nel suo ufficio. La luce del sole alto entrava violenta dalle finestre. “Accomodati, Rebecca”. Presi posto sulla poltrona e attesi. “Vorrei parlarti di una cosa importante”, fece una pausa e poi continuò. “Ormai se qui da noi da quasi un anno. Hai fatto un ottimo lavoro e sono molto orgoglioso di te. Come ti trovi nella nostra agenzia?” - “Molto bene, Paolo. Il lavoro mi piace molto”. - “Sono contento. E come ti trovavi a Parigi? Ti piaceva lavorare in Seven?”. Lo guardai per un attimo con aria interrogativa, poi mi schiarii la voce e risposi: “Benissimo. Non fraintendermi, mi piace lavorare con te, ma Parigi è una città diversa...”. - “Lo capisco”, mi disse, con un largo sorriso. “Anche io molte volte ho pensato a come sarebbe stato fuggire laggiù”. - “Posso sapere come mai mi hai fatto questa domanda?”. Ero curiosa. “Dunque, stamattina ho ricevuto una lunga telefonata dalla Francia”. Il cuore iniziò a battermi più veloce in petto. “Si è liberato un posto importante nella loro agenzia e hanno fatto il tuo nome”. “Ehm, cosa?”, mi si fermò il cuore. “Sì, ho parlato a lungo con Étienne e lui mi ha detto che ha scelto te, che se lo vuoi, il posto è tuo, anche da subito”. - “Cosa ti ha detto?!”, le gambe avevano cominciato a tremarmi e mi mancava il fiato. Possibile che lui...? “Che il posto è tuo, anche da domani”. - “No, l’altra cosa che ti ha detto”. - “Ah, certo! Mi ha detto di usare proprio queste parole: lui ha fatto la sua scelta e ha scelto te!”. Non potevo credere che stesse succedendo. La stanza cominciò a girarmi intorno. “Ha scelto me...”, dissi con un filo di voce, senza riuscire ad articolare altro. In quell’esatto momento, con un tempismo perfetto, un fattorino bussò alla porta della stanza. “Ho una consegna per la signorina Rebecca Bruni”, disse, reggendo in mano un enorme mazzo di rose rosse, tra le quali spuntavano delle enormi camelie bianche. Restai seduta, con in mano quello splendido regalo, per un lungo momento. Poi notai un biglietto nascosto tra i petali.

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