venerdì 18 ottobre 2013

LIBROTERAPIA. E possibile curare attraverso i libri?

      Allora amici in lettura, cosa ne pensate di scambiare quattro chiacchiere in libertà?
  Come ormai avrete capito, sono una sostenitrice della lettura a voce alta ai bambini, perché credo che nei suoi effetti positivi sia a livello educativo che cognitivo. A questo proposito, mentre ero immersa tra riviste, giornali e siti specializzati  per aggiornarmi su eventuali sviluppi, mi imbatto in un termine molto interessante “Libroterapia”. Ma... è possibile curare attraverso i libri?
I libri si sa sono per la mente ciò che l’esercizio e per corpo, e se a questo aggiungiamo il fattore positivo che la lettura a voce alta ha per bambini, anche a livello psicologico, allora ho dedotto che è possibile parlare di Libroterapia.

 Ma io sono per natura molto curiosa e quindi ho cercato di andare in fondo al dilemma, e ho iniziato a curiosare nelle librerie ed ecco venir fuori il libro di Miro Silvera "Libroterapia. Un viaggio nel mondo infinito dei libri", perché i libri curano l'anima, edito dalla Salani editore nel 2007.
Lo scorso anno questo scrittore cosmopolita, si ripropone l’argomento con Libroterapia Due. “Un nuovo viaggio nell'universo dei libri, perché leggere salverà il mondo”
 Ma questo onestamente non mi ha soddisfatto completamente, perché sono alla ricerca di informazioni più attendibili soprattutto dal punto di vista scientifico, quindi la ricerca continua fino a raggiungere la radice del problema e finalmente... Eureka! Esclamò Archimede e anch’io, quando ho trovato la fonte che cercavo ovvero, uno studioso competente in materia psichica, con ricerche e studi approfonditi sull’argomento e ho il piacere di presentare William C. Menninger, che ha introdotto nel 1937, per la prima volta la libroterapia all’interno della clinica psichiatrica in cui operava. Questo psichiatra, ha inserito la lettura di vari romanzi nell’ambito del trattamento di alcuni pazienti affetti da disturbi psichici, per poi riscontrane i benefici e confermare la sua tesi nel trattato di psichiatria da lui successivamente redatto. Oggi sembra sia diventata una vera e propria cura portata avanti e studiata sul campo da eminenti università e studiosi inglesi come la National Health Service che ha pubblicato su importanti riviste scientifiche il risultato delle loro positive ricerche.
 La libroterapia, oggi sembra essere la mania del momento e i libroterapisti, sono in crescente aumento, ma in un Paese in cui la lettura non è molto sviluppata, dove purtroppo bisogna includere anche l’Italia, è possibile portare avanti questa terapia?
Adesso chiacchieriamo?

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