lunedì 26 agosto 2013

Poesia - La sua voce / è di puro cristallo. /Vibra nel buio. Chiara Taormina

Poesia

 Eccoci qui miei cari lettori, oggi ritorniamo a parlare di poesia, e vi presento un genere particolare che ha avuto molto successo per l’immediatezza e la semplicità dei suoi versi, annotandosi così tra la poesia popolare. L’Haiku.
L'Haiku, per chi non lo sa, è una particolare poesia di origine giapponese, che si è sviluppata nel periodo Edo che va dal 1603-1868 e si caratterizza per la speciale composizione in tre versi, di 5– 7- 5 sillabe, per un totale di 17. Uno stile, che si limita all’essenziale, infatti non ha titolo e nessun arricchimento poetico e richiama un particolare momento, come uno scatto fotografico, secco e immediato che cattura un movimento della natura o dell’animo, come possiamo vedere in questa immagine che riporta un verso di Matsuo Bashō.
 Questa poesia, è stata usata per cantare come in questi versi, la natura e i sentimenti umani. I principali cantori di questo genere poetico sono Matsuo Bashō, Kobayashi Issa, Yosa Buson e poi Masaoka Shiki.
Tra questi grandi poeti ho scelto di parlarvi di Matsuo Bashō, di cui ho letto le opere poetiche nel libro: Poesie. Haiku e scritti poetici, a cura di Muramatsu Mariko, pubblicato da La vita felice Editore, che presenta anche il testo giapponese a fronte.
Titolo Poesie. Haiku e scritti poetici
Autore Matsuo Bashō
Editore La vita felice
Collana Labirinti
Prezzo 10,00 €
Ma scopriamo chi è Matsuo Bashō?
Pseudonimo di Matsuo Munefusa, ha utilizzato il nome Bashō, ovvero banano, quando un suo allievo gli ha regalato questo alberello. Come avrete capito è un poeta di origine giapponese, che ha vissuto nel cosiddetto Periodo Edo, precisamente tra il 1644 e il 1694, e in questo genere poetico è stato uno dei grandi maestri, ispirato al componimento dai suoi numerosi pellegrinaggi in tutto il Paese come monaco  Zen, attraverso i dettami della sua filosofia religiosa, è riuscito a immedesimarsi meglio con l’ambiente che lo circonda, scrivendo dei versi che hanno un preciso significato. Oltre agli haiku, ha scritto anche vari diari di viaggio.
 Una piccola curiosità la si può ritrovare nel suo nome Bashō, che il nostro poeta ha deciso di usare come appellativo, per simboleggiare l’inutilità delle cose e del poeta, proprio come il frutto del banano, che al di fuori del suo clima non ha prodotto alcun frutto.
Il cavallo mi porta lentamente:
mi vedo, come in un quadro,
in un campo d’estate
 Gli haiku, sono diventati molto popolari nel tempo, tanto che ancora oggi alcuni autori si cimentano in questo stile, come ad esempio l' autrice di questa raccolta di versi, Chiara Taormina, che ha trovato ispirazione da questo stile poetico per dar vita, a una poesia che ritorna alle origini lasciando libero il lettore di spaziare con la mente e il cuore tra le immagini riflesse dalla natura, in un libro dal titolo: “Haiku e poesie. I ricordi dell’anima” e da “Conversazioni. Raccolta di Haiku”, anche in versione ebook a soli € 2,50, disponibile anche on-line e su Amazon.
 Chiara Taormina è nata a Palermo, dove risiede.
Appassionata di arte e cultura orientale si diletta anche nella composizione di haiku.
Ha ottenuto premi e menzioni in diversi concorsi letterari, nazionali ed internazionali; è risultata finalista in vari concorsi letterari. Sue poesie e racconti sono pubblicati in varie antologie e riviste letterarie.

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